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Equilibrata veduta dei viaggi aereiSvegliatevi! 1970 | 8 giugno
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dei problemi che s’incontrano quando uomini imperfetti impiegano prodotti imperfetti per mantenere il programma di volo, per quanto alta sia la norma che si prefiggono. C’è anche l’elemento umano rappresentato dal pilota. Ci sono notizie di errori dei piloti, anche se sono rari.
In ultima analisi non si può mai garantire che un volo sarà senza incidenti. Ma paragonati ad altri mezzi di viaggio, i viaggi aerei si sono dimostrati meno pericolosi. È vero che chi non ha viaggiato in questo modo può immaginare il senso di impotenza che si può provare quando un aereo è in difficoltà. Ci si potrebbe aspettare di provare la stessa sensazione viaggiando su un treno deragliato o su un’automobile a cui fosse appena scoppiato un pneumatico anteriore.
In qualsiasi circostanza che può comportare pericolo il vero cristiano — anche per le strade delle nostre grandi città — si raccomanda a Dio. Egli non si espone inutilmente o stoltamente al pericolo. Né va all’altro estremo di supporre che in casa sua la sicurezza sia garantita.
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L’appendice: Che importanza haSvegliatevi! 1970 | 8 giugno
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L’appendice: Che importanza ha
“L’APPENDICE, spesso tolta, può essere la prossima cosa trapiantata”. Così diceva il sottotitolo di un resoconto sulle ricerche avvenute all’Università di Minneapolis, pubblicato in The National Observer del 29 luglio 1968. Il resoconto proseguiva dicendo: “Non molto tempo fa i medici toglievano incidentalmente l’appendice durante interventi chirurgici eseguiti soprattutto per ragioni diverse dall’appendicite. Ora si parla di dover forse trapiantare effettivamente l’appendice in alcuni”.
Che cos’è l’appendice? Qual è la sua funzione? Perché le persone hanno l’appendicite? Che cosa si può e si deve fare al riguardo?
L’appendice umana è stata descritta come uno dei più piccoli organi dell’uomo eppure gli procura parecchie difficoltà. È detta appendice “vermiforme” nei circoli medici, poiché il corpo umano ha altre appendici.
Una delle più piccole? Sì, può avere un diametro di soli otto millimetri ed esser lunga solo due centimetri e mezzo. La lunghezza media, comunque, è di cinque-dieci centimetri, sebbene a volte possa essere lunga ventitré centimetri. La maggioranza degli animali non hanno l’appendice. In quanto al punto dov’è situata nell’uomo, si protende dalla parte anteriore a forma di tasca dell’intestino crasso, detta cieco, vicino all’intestino tenue. Così piccola, eppure quante noie dà! Infatti, entrano più pazienti in ospedale per farsi togliere l’appendice che per qualsiasi altra operazione addominale.
Nessuna funzione?
Qual è la funzione dell’appendice? Ciò che molti medici hanno detto riguardo ad essa fa rammentare ciò che avevano detto per secoli della ghiandola del timo: un organo rudimentale. Ma nello scorso decennio hanno scoperto che la ghiandola del timo svolge un ruolo essenziale nell’edificare l’immunità del corpo contro le malattie. E pare che l’appendice sia stata similmente calunniata per lungo tempo. Il dizionario si riferisce ad essa come a un “organo atrofizzato”; i libri di medicina la chiamano “residuo dell’evoluzione”, “organo rudimentale”, “organo senza funzione”, e dicono che “non serve assolutamente a nulla”.
Pertanto il dott. John Paul North, direttore dell’American College of Surgeons, avrebbe detto, secondo una popolare rivista, che “come misura preventiva contro l’appendicite la pratica medica accettata è che il chirurgo tolga l’appendice — anche se non è infiammata — mentre esegue altre operazioni”.
Ma come per le attitudini verso la ghiandola del timo, si sta gradualmente verificando un cambiamento. Pertanto l’équipe di ricercatori medici dell’Università di Minneapolis “comincia a credere che l’appendice un tempo disprezzata abbia un importante ruolo nel combattere le malattie”, specialmente quelle di natura maligna, e che il compito dell’appendice sia particolarmente essenziale nei giovani. Anche il dott. J. B. Murphy osserva nel British Journal of Cancer del giugno 1968 che l’appendice, le adenoidi e le tonsille, sono “prestabiliti accumuli di linfociti dell’uomo, ed è stato riscontrato che il tessuto linfoide ha nei topi un ruolo essenziale per resistere ai tumori maligni”, e che può benissimo accadere la stessa cosa nell’uomo.
In modo simile, il Journal of Chronic Diseases dell’ottobre 1968 conteneva un resoconto secondo cui degli uomini affetti dal morbo di Hodgkin quelli che avevano subìto l’operazione all’appendice erano assai più numerosi che non gli uomini senza questa malattia ma nelle stesse generali circostanze. E il dott. J. R. McVay, in Medical Tribune del 6, 7 agosto 1966 dichiarò che “l’appendice può essere situata nel punto ideale per andare incontro ai virus e produrre cellule con maggiore efficienza che i comuni strati linfoidi nel canale intestinale. Se ciò è vero, forse tali efficaci cellule sviluppatesi nell’appendice possono giungere agli strati linfoidi in altre parti del corpo, in maniera molto simile a come i soldati sono addestrati in una stazione centrale e poi mandati a vari avamposti dove rimangono a far fronte agli invasori”. (Incidentalmente, si è scoperto qualche cosa di simile circa la funzione della ghiandola del timo).
Che questa teoria non sia senza merito si capisce da ciò che scoprì il dott. Sussdorf trattando con le radiazioni persone affette da cancro. Egli scoprì che schermando l’appendice si otteneva maggiore protezione contro le radiazioni che non schermando qualsiasi altro organo. Scoprì pure che per mezzo di isotopi radioattivi era in grado di stabilire che “le cellule linfocitarie nell’appendice schermata migravano nella milza danneggiata dalle radiazioni, ripopolavano quell’organo e vi fabbricavano anticorpi”. — Science News Letter del 30 luglio 1960.
Pertanto anche il dott. H. R. Bierman riscontrò che di parecchie centinaia di pazienti che soffrivano di varie malattie di natura maligna, l’84 per cento si erano fatti togliere in qualche tempo passato l’appendice, mentre di quelli che non avevano queste malattie solo al 25 per cento era stata tolta l’appendice. E disse: “Ironicamente, la maggioranza dei pazienti studiati contrassero il cancro dopo l’automatica’ asportazione di un’appendice perfettamente sana”. — Science Digest, giugno 1966.
In considerazione di questi fatti perché alcuni chirurghi sono ancora favorevoli all’automatica asportazione dell’appendice? Una ragione può essere che non tutte le ricerche al riguardo sono state inequivocabili.
In quanto alle altre funzioni dell’appendice, pare vi sia qualche ragione per l’atteggiamento assunto dai “dottori” che seguono i cosiddetti “metodi naturali”, secondo cui l’appendice lubrifica l’intestino crasso e togliendola si accresce il problema della stitichezza. Pare che questo sia confermato dal fatto che un estratto ricavato dall’appendice dei maiali si è dimostrato utile per combattere la stitichezza e altri disturbi della digestione che si hanno una volta tolta l’appendice. Può darsi che sia così, giacché l’appendice secerne un denso liquido giallastro d’odore pungente che contiene una proteina mucosa.
Il problema diagnostico
Quando l’appendice si infiamma di solito ce ne accorgiamo dagli acuti dolori nella parte destra inferiore dell’addome, accompagnati da stitichezza o, a volte, da diarrea. Talvolta ciò è accompagnato da nausea e vomito. Circa quattro secoli fa il disturbo fu descritto per la prima volta nella letteratura medica, e circa due secoli fa fu eseguita la prima appendicectomia od operazione per togliere l’appendice. Comunque, il moderno intendimento e trattamento d’essa risalgono a soli ottant’anni fa circa. Non c’è stata sosta nel numero di casi di appendicite, sebbene il numero delle sue vittime sia stato notevolmente ridotto. Tuttavia, solo negli Stati Uniti, circa 2.000 persone muoiono ogni anno per appendici perforate e per complicazioni postoperatorie.
È davvero un problema sapere se il paziente ha l’appendice infiammata o no e quando è gravemente infiammata. Ciò che sembra appendicite potrebbe essere benissimo infiammazione della regione pelvica, specialmente nel caso di pazienti femminili. E la diagnosi è comprensibilmente difficile anche nel caso di persone molto giovani e nel caso di persone molto anziane.
Un’indicazione di appendicite acuta è di solito l’aumento di globuli bianchi nel sangue. Di solito se ne contano da 5 a 10 mila, e se questi salgono bruscamente a 12-20 mila, questa è un’indicazione che il corpo si sta mobilitando a causa di seria infezione, e quindi l’operazione può essere necessaria. Ma a volte l’appendice può essere infiammata e il numero di globuli bianchi essere normale, come in altri casi il numero dei globuli bianchi può essere elevato mentre l’appendice sarà normale. Ancora l’appendice può non essere situata al solito posto. Tutti questi fattori contribuiscono a rendere difficile la diagnosi.
Operazioni non necessarie
In modo comprensibile, i medici hanno idee diverse sulla necessità di operare. Così in un ospedale c’erano due équipe di medici, una che procedeva in maniera conservatrice, l’altra in maniera più liberale. I decessi erano uguali per entrambi i gruppi, sebbene il gruppo che procedeva in maniera conservatrice operasse solo in tre casi su cinque, mentre l’altro gruppo operava in quattro casi su cinque. Comunque, essendo la natura umana quella che è, è facile capire come alcuni chirurghi siano tentati di eseguire operazioni non necessarie. Pertanto il West Virginia Medical Journal del novembre 1955 dichiarò: “Siamo convinti che l’asportazione occasionale di un’appendice normale sia giustificabile, ma non possiamo tollerare l’asportazione del 50 per cento di appendici normali come fanno alcuni chirurghi”.
Infatti, a causa della tendenza di alcuni chirurghi a operare piuttosto liberamente senza sufficiente ragione, è stato richiesto che gli ospedali abbiano comitati per l’esame dei tessuti. Essi esaminano i risultati del patologo che dovrebbe verificare tutti i tessuti rimossi dai chirurghi per vedere se erano malati o no, al fine di stabilire la qualità del lavoro del chirurgo. Questo ha scoraggiato molte operazioni non necessarie. Comunque, si ha notizia di patologi che si mettono d’accordo coi chirurghi dal bisturi facile e che riferiscono che i campioni siano malati quando in effetti non lo sono.
Interessante a questo proposito è il resoconto su quattro ospedali fatto da un direttore dell’ospedale della Johns Hopkins University comparso in Hospitals del 16 marzo 1962. Rivelava che l’ospedale in cui c’era la più alta proporzione di vittime era anche quello che aveva il più alto numero di appendicectomie non necessarie. E la proporzione di operazioni non necessarie era più alta fra i pazienti privati e semiprivati che non fra quelli di corsia, quelli che non avevano tanti mezzi per pagare. Il resoconto rivelava pure che i pazienti assicurati dalla Croce Azzurra erano sottoposti a una più alta proporzione di operazioni non necessarie che quelli non assicurati in questo modo. Similmente, le donne subivano più operazioni non necessarie che gli uomini; e i bianchi subivano più operazioni non necessarie dei negri.
Comunque, un’appendicectomia che molto probabilmente fu necessaria venne riferita nel Times di New York del 3 novembre 1968. Narrava che un medico russo a bordo di un sommergibile eseguì l’operazione su di sé con l’anestesia locale e l’aiuto di due marinai. Il sommergibile si immerse mentre veniva eseguita l’operazione per assicurare completa immobilità. L’operazione ebbe successo, riferì la Pravda.
La causa
In quanto alla causa dell’appendicite: mentre alcuni sostengono che non si possa additare nessuna specifica causa, pare ci siano almeno alcuni fattori che vi contribuiscono. Alcuni medici sostengono che fattori psicosomatici, come eccitazione, dolore, ecc., causino appendicite acuta, e altri sostengono che possa causarla l’esposizione al freddo. Comunque, dato che l’appendice fa parte del canale alimentare, è molto probabile che le proprie abitudini nel mangiare abbiano una certa relazione con essa. Pertanto Pathology di Boyd dichiara:
“La malattia è comune nei paesi molto civilizzati e nei centri urbani, ma rara nei distretti rurali e fra i popoli primitivi. Durante i nove anni che McCarrison esercitò la medicina fra le tribù dei colli dell’Himalaya non vide mai un caso d’appendicite. I nativi che seguono un’alimentazione in cui abbonda la cellulosa sono immuni a questa malattia, ma quando adottano l’alimentazione della civiltà perdono tale immunità. Questi e molti altri fatti simili fanno pensare che le abitudini di vita, e in particolare i modi di alimentarsi . . . siano importanti nel predisporre all’appendicite”. Da questo si capisce che i cibi molto raffinati, come quelli fatti con farina bianca e zucchero raffinato, possono benissimo esserne responsabili.
Fra gli altri fattori che vi contribuiscono vi sono un’occupazione sedentaria, con la conseguente mancanza di esercizio e stitichezza cronica, specialmente dove c’è la tendenza a usare forti lassativi. Ma una cosa che decisamente non causa l’appendicite sono i semi di frutta come l’uva, cosa che si asseriva in passato. La moderna opinione dei medici ha interamente confutato questa idea, secondo come si espresse anche il dott. H. W. Hill: “Non ho visto un solo seme d’uva in un caso d’appendicite. La maggioranza mangia i semi dell’uva. Possono contrarre l’appendicite, ma non la contrarranno per aver mangiato i semi dell’uva”.
Giacché spesso c’è qualche dubbio sulla necessità di operare, si raccomanda quanto segue: Riposo a letto; non mangiare assolutamente cibo; niente lassativi d’alcuna specie; fare invece un clistere. Alcuni raccomandano impacchi caldi o freddi, e si può ricorrere a un impacco di ghiaccio per alleviare il dolore. L’uso di medicinali come antibiotici non è raccomandato come rimedio. Ad ogni modo, nei casi di insistenti dolori addominali i medici raccomandano di ricorrere prontamente al dottore per ricevere consigli adeguati.
Si sta accumulando l’evidenza sull’importanza dell’appendice. Non c’è dubbio che è uno dei più piccoli organi del corpo eppure uno di quelli che più probabilmente danno fastidio. Dato che l’appendice perforata è una cosa grave, con la probabilità che causi peritonite, che può essere mortale, pare che, nel dubbio, la cosa migliore sia di operare.
Ma qui si applica l’antico detto: “Val meglio prevenire che curare”. Avete un’occupazione sedentaria? Accertatevi dunque di fare sufficiente esercizio. E prendete una sufficiente quantità di cibi naturali, che contengono ancora la cellulosa, come i prodotti di grano intero e il riso non brillato, e, naturalmente, frutta e verdura a volontà. Queste due semplici precauzioni possono evitarvi l’infiammazione dell’appendice.
[Diagramma/Immagine a pagina 12]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
SEZIONE TRASVERSALE INGRANDITA RAFFIGURATA QUI SOTTO
INTESTINO CRASSO
INTESTINO TENUE
CIECO
APPENDICE
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La pregiata noce di cola dell’Africa OccidentaleSvegliatevi! 1970 | 8 giugno
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La pregiata noce di cola dell’Africa Occidentale
Dal corrispondente di “Svegliatevi!” nella Sierra Leone
SE VEDESTE un dignitario in visita offrire a un potente capo africano alcune noci in dono, potreste essere inclini a paragonare la cosa a un ambasciatore che offrisse a una regina o a un presidente un sacchetto di caramelle. Ma il vostro paragone sarebbe tutt’altro che accurato. Poiché queste non sono comuni noci. Sono noci pregiate o noci di cola, il seme di un albero noto ai botanici come Cola acuminata.
In effetti le noci di cola non hanno un aspetto straordinario. Nel punto più largo sono di quattro o cinque centimetri e hanno la forma dei frutti d’ippocastano. Sono di colore purpureo, rosa o bianco. E anziché avere un sapore delizioso come ci si potrebbe aspettare, hanno un gusto assai amaro simile a quello del chinino. Ma sono molto famose nel loro ambiente nelle regioni dell’Africa Occidentale.
Analizzando la noce di cola si scopre che ha quasi tutti i componenti del caffè, del tè e del cacao, più altri che questi non possiedono. Il suo contenuto di caffeina
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