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  • Gibilterra, più che un simbolo di forza
    Svegliatevi! 1972 | 22 marzo
    • da mangiare la sera prima per arrivare sulla spiaggia di prima mattina. Alcuni giovani si dedicano alla pesca subacquea e spesso tornano con piccoli polipi o altri bocconcini di mare.

      D’altronde, molti vanno volentieri in cima al promontorio con i nuovi vagoncini della teleferica. Questi effettuano il percorso nel giro di alcuni minuti. Di lì si possono vedere i monti Rif del Marocco e, guardando dall’altra parte, la Costa del Sol spagnola. Che spettacolo!

      All’interno del promontorio

      Alcune delle più sorprendenti attrazioni di Gibilterra sono dentro il promontorio stesso, dove si trovano molte caverne naturali. La caverna di S. Michele è stata talvolta usata come auditorio in cui fino a seicento spettatori hanno assistito a esecuzioni musicali. È entusiasmante osservare le stalattiti e le stalagmiti che assumono diverse sfumature allorché vengono proiettate su di loro luci colorate.

      Ma oltre alle caverne naturali, il promontorio è letteralmente pieno di gallerie e di enormi fosse impiegate come serbatoi. Durante la seconda guerra mondiale gli Inglesi scavarono cinquanta chilometri di passaggi sotterranei con le mine. Lì avevano ospedali, caserme, depositi di munizioni, laboratori, una vera e propria città! Recentemente la mia famiglia e io facemmo un giro dentro il promontorio.

      La guida ci mostrò parecchi serbatoi, spiegando: “Ciascuno è profondo sei metri e il fondo è a oltre cento metri sopra il livello del mare. Sono stati tutti scavati nella solida roccia con le mine”. Complessivamente, ci sono tredici serbatoi, apprendemmo, con una capacità totale di sessanta milioni e cinquecentomila litri d’acqua. Per darci una migliore idea della loro grandezza, la guida disse che uno di essi era stato impiegato come caserma a tre piani per ospitare quattrocento soldati durante la guerra!

      Quando facemmo il giro non pioveva da parecchi mesi, per cui alcuni serbatoi erano vuoti, pronti a ricevere le piogge previste. “Venticinque millimetri di precipitazioni”. spiegò la guida, “producono due milioni e ottocentomila litri d’acqua, che durano solo tre giorni”. Per integrare la provvista d’acqua della colonia sono stati scavati pozzi d’acqua dolce, e sono stati anche installati un paio di impianti di distillazione per ricavare acqua dolce dall’acqua di mare.

      Alla fine uscimmo dalla galleria sulla parete orientale, proprio all’estremità dell’immensa area di presa d’acqua. Lì 72.000 fogli di lamiera ondulata che coprono una superficie di quattordici ettari raccolgono la pioggia e l’incanalano nei serbatoi. Così anche la nuda superficie della parete orientale è bene utilizzata.

      Mentre ritornavamo sui nostri passi nella galleria, era ovvio che Gibilterra non è in realtà così forte come si potrebbe pensare. Non è di granito, ma di pietra calcarea. E certo non è solida, con tutte le caverne, i serbatoi e le gallerie che ci sono. Ma, inoltre, Gibilterra è assai più che un simbolo, è la dimora di migliaia di persone.

  • Abitanti delle città
    Svegliatevi! 1972 | 22 marzo
    • Abitanti delle città

      ● Circa 375 milioni di persone, approssimativamente il 10 per cento della popolazione terrestre, abitano in città che hanno almeno un milione di abitanti. Si pensa che oggi sul globo vi siano circa 200 di tali città.

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