-
Perché maltrattano i bambini?Svegliatevi! 1977 | 8 febbraio
-
-
Perché maltrattano i bambini?
“SEMBRA un manuale per torturatori di un campo di concentramento o per esperti nella pratica della degradazione umana”. A cosa si riferiva il giornalista che scrisse queste parole?
Ai maltrattamenti subiti da bambini. Secondo recenti notizie, hanno raggiunto ora proporzioni “epidemiche” negli Stati Uniti e in altre parti del mondo.
È un’epidemia grave? “MALTRATTAMENTI DI BAMBINI: ‘MALATTIA’ CHE UCCIDE DUE BAMBINI OGNI GIORNO” diceva un’intestazione dell’American Medical News del 21 aprile 1975. Un mese dopo The Journal of Legal Medicine riferiva: “Oggi la causa più comune di mortalità infantile potrebbero essere i maltrattamenti. Secondo un commentatore, la mortalità infantile dovuta a maltrattamenti supera quella da incidenti e malattie infettive messi insieme”.
Verso la fine del 1975, un dispaccio della United Press International dichiarò: “Ogni anno più di un milione di bambini americani subiscono maltrattamenti fisici o sono trascurati”. Riferendo sulle informazioni ottenute da Douglas Besharov, funzionario del Dipartimento della Sanità, dell’Istruzione e della Previdenza sociale, l’articolo continuava: “Per essere esatti, disse, ogni anno muoiono almeno 2.000 bambini per circostanze associate a maltrattamenti o negligenza”. Le cifre indicano che i bambini vittime di tali maltrattamenti di solito hanno meno di cinque anni e spesso meno di un anno.
Atroci crudeltà contro bambini
I racconti dei maltrattamenti subiti dai bambini spezzano il cuore. Secondo un resoconto della polizia, un uomo del Bronx (New York) sottopose quattro piccoli bambini alle seguenti orribili sevizie:
● Messo dello sciroppo sulle loro ginocchia li costrinse a trascinarsi avanti e indietro sulle ginocchia dopo avere sparso del riso sul pavimento.
● Spogliati i bambini li mise sugli scaffali di un armadio metallico alto poco più di due metri (7 piedi); versò poi sulle loro natiche la cera calda di una candela e li tenne chiusi nell’armadio per un’ora o più.
● Svegliato dal bambino di sette anni che faceva rumore, l’uomo lo infilò nel forno, chiuse lo sportello e l’accese. Il ragazzo scampò a una morte orrenda solo perché la madre si precipitò nella stanza e lo trasse in salvo.
Un’altra volta fu trovato un bambino di diciotto mesi che penzolava da una pianta sull’orlo di un dirupo di novanta metri (300 piedi) sul mare infuriato. Era stato abbandonato. Nel libro Children Are People Too, Virginia Coigney dichiara: “Ci sono genitori che hanno mozzato piccole manine, hanno bruciato i loro figli, li hanno picchiati, li hanno lasciati morir di fame, mutilati, incatenati, rinchiusi e uccisi”. Oltre ai maltrattamenti fisici, neonati e bambini ai primi passi sono spesso vittime di oltraggi verbali, emotivi e sessuali.
Quali genitori o altri adulti commetterebbero tali crudeltà sui bambini? Si tratta principalmente di individui depravati, in miseria, o di qualche altra sfortunata categoria di persone?
“Non esiste uno stereotipo”
In effetti i bambini maltrattati sono di qualsiasi razza e condizione economica e sociale. “Non esiste . . . uno stereotipo del genitore che maltratta il figlio”, nota Virginia Coigney. “Se si studia il problema a Baltimora, vi sono più genitori negri; se si studia a Salt Lake City, sono bianchi. I fattori razziali dipendono dalla composizione del gruppo studiato”. La stessa scrittrice dice pure:
“Di rado i bambini sono maltrattati per antipatia, tanto meno per odio. Gli esperti, salvo poche eccezioni, sono d’accordo sul fatto che il genitore ama il figlio che picchia. Se non quel particolare figlio, gli altri. Vi sono ampie prove secondo cui il genitore che maltratta un figlio vuole agire diversamente, e nella stragrande maggioranza dei casi è lo stesso genitore colpevole a portare le sue azioni all’attenzione delle autorità competenti, evidentemente nella speranza di proteggere il figlio dalla propria malattia [del genitore]. Ed è una malattia. Il maltrattamento dei bambini è stato descritto come una malattia cronica con ricorrenti manifestazioni traumatiche acute”.
Qual è la causa di questa “malattia”? Come si può evitare d’esserne vittima?
Ira incontrollata: Perché?
Sono state fatte molte ricerche per scoprire le cause del maltrattamento dei bambini. In quasi ogni caso è presente un fattore. Quale? Da un colloquio avuto col dott. C. Henry Kempe, esperto in materia, risulta che più del 90 per cento dei genitori che maltrattano i figli sono in preda a ira incontrollata. Che cosa la provoca?
Spesso l’ira è la conseguenza di circostanze a cui uno o entrambi i genitori non sono preparati. Triste a dirsi la nuova circostanza è spesso il primo bambino di una coppia. “Molte ragazze non hanno idea di ciò che significa prendersi cura di un bambino”, spiega la dottoressa Jane Gray, collaboratrice del dott. Kempe. “Nessuno dice loro come cambiare i pannolini, far scendere la febbre, pulire quando si versa del cibo, alzarsi di notte”. Alcuni genitori che sono felici di prendersi cura di un neonato inerme si lasciano prendere dalla disperazione e dalla rabbia quando il piccolo comincia a camminare, ad arrampicarsi fuori della culla o del box e a mettere le mani su tutto. Altri se la cavano bene coi bambini più grandi, ma non sanno come fare coi neonati.
La vita nelle città contribuisce notevolmente al problema. Nelle città sovraffollate, con l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e da rumori, si crea una tensione a cui molti adulti non sanno far fronte. Il più delle volte, quando tali adulti perdono la pazienza, sono i bambini indifesi a farne le spese.
Additando un altro fattore che contribuisce al problema, un articolo del News di Detroit diceva: “Gli esperti esprimono la preoccupazione che il netto aumento dei casi di maltrattamento di bambini sia una conseguenza della crescente disoccupazione nell’area metropolitana di Detroit”. I padri disoccupati non solo si sentono inutili, ma ogni giorno devono stare coi figli più a lungo, anziché un’ora o due, come accadeva quando lavoravano. Di rado gli uomini sono preparati a sopportare gli strilli e i continui movimenti dei bambini molto piccoli.
Le cause del problema, però, sono di solito più profonde, più personali. Perché?
I genitori non si sentono “all’altezza”
Chi s’interessa di risolvere il problema esorta i genitori a esaminarsi. Spesso questi genitori si aspettano troppo dai figli. Perché? Carole Bowdry, che ha diretto a Dallas (Texas) un programma per risolvere il problema del maltrattamento dei bambini, ha detto: “Molti genitori che maltrattano i figli hanno poca stima di sé e sono stati indotti a pensare che non erano ‘all’altezza’, che non c’era nessun modo di soddisfare le aspettative dei loro propri genitori. Di conseguenza, quando divennero adulti ed ebbero a loro volta figli, cominciarono a pretendere di essere all’altezza dicendo ai figli: ‘Tu non sei all’altezza, ma io sì’”.
Assetati d’affetto, questi genitori che da bambini furono maltrattati spesso si aspettano l’impossibile dai propri figli. Commentando uno studio diretto dal dott. Kempe, Edward Edelson scrive:
“Ovviamente ogni caso è diverso. Ma quasi in ogni caso, come ha scoperto il gruppo del dott. Kempe, un fattore costante è che il bambino maltrattato, una volta divenuto genitore, maltratterà i suoi figli. Respinti dai propri genitori, convinti della propria incapacità, hanno difficoltà a stabilire rapporti normali con altri e si aspettano moltissimo dai figli. Queste aspettative non vengono mai realizzate, perché nessun bambino normale può diventare l’essere perfetto che questi genitori vogliono. Perciò il bambino viene picchiato, e si ricomincia da capo”.
La Società del Massachusetts per la prevenzione della crudeltà verso i bambini ha fatto uno studio che ha dato risultati simili. Questo gruppo ha vagliato casi di maltrattamento di bambini in 115 famiglie con 180 bambini. I risultati hanno mostrato che in nove casi su dieci i colpevoli di maltrattamento hanno “gravi problemi sociali”. Sono essenzialmente solitari, con poche amicizie o nessuna. Molti di essi cercano nel figlio (o nei figli) soddisfazione per ogni loro bisogno di compagnia e di affetto. Considerano i piccoli “adulti in miniatura” ed esigono da loro affetto, incoraggiamento e padronanza di sé, che sono caratteristiche dei grandi. Naturalmente nessun neonato o bambino ai primi passi può soddisfare tali aspettative. Tuttavia le loro mancanze sono considerate disubbidienze volontarie e punite di conseguenza.
Effetto della “nuova moralità”
Negli ultimi anni il modo di considerare la moralità sessuale ha subito cambiamenti radicali. Oggi è normale che uomini e donne si scambino il proprio compagno a piacere. Qualunque cosa pensiate al riguardo, sapevate che ciò ha contribuito all’aumento dei maltrattamenti subiti dai bambini? In che modo?
La dottoressa Peggy Ferry, specialista di neurologia infantile della Scuola di medicina dell’università dell’Oregon, osserva: “Il nuovo ‘amico’ si arrabbia spesso a causa del bambino piccolo e irritabile. Il bambino gli rammenta forse il precedente amante della madre, o forse ostacola la coppia che vorrebbe divertirsi”. Fu un tale “amico” a escogitare le torture menzionate all’inizio di questo articolo.
Le molteplici notizie che parlano di bambini inermi picchiati, seviziati e uccisi sono davvero tragiche. Abbiamo considerato alcune delle cause principali del problema. Cosa possono fare gli adulti per scoprire le cause e vincere la tendenza a maltrattare i bambini?
-
-
Cosa potete fare per evitare di maltrattare i bambiniSvegliatevi! 1977 | 8 febbraio
-
-
Cosa potete fare per evitare di maltrattare i bambini
L’EPIDEMIA dei maltrattamenti dei bambini ha ora raggiunto proporzioni allarmanti. Come è stato detto nell’articolo precedente, ci sono varie circostanze e vari sentimenti che portano i genitori a maltrattare i loro piccoli.
Come possono genitori e altri adulti vincere tale tendenza? Una cosa è di riconoscere i penosi risultati di tali maltrattamenti. Ci avete pensato seriamente?
Un gruppo di ricercatori di Pittsburgh (Stati Uniti) fece uno studio su venti bambini maltrattati. La relazione fatta su questo studio spiega:
“La maggioranza di essi avevano subito danni mentali, fisici ed emotivi permanenti. Dei venti, solo due potevano dirsi completamente normali. Più della metà erano di peso inferiore al normale, alcuni erano molto denutriti, e sei mostravano anche segni di alterazioni al sistema nervoso centrale. In due casi era chiaro che ciò derivava da percosse alla testa. Tre avevano evidenti difetti fisici: uno aveva una deformazione del cranio, un altro le estremità inferiori paralizzate, e un terzo aveva riportato danni permanenti agli occhi. Altri due erano di statura e di peso inferiore al normale, quattro avevano riportato un punteggio inferiore a 80 nelle prove del quoziente d’intelligenza, quattro avevano disturbi emotivi; circa metà avevano difficoltà a parlare”.
Sapevate che si possono causare simili alterazioni patologiche scuotendo un bambino piccolo? Questo può arrecare danno permanente al cervello. Le grida continue e altri insulti verbali sono cose che nuocciono ai bambini in modo permanente.
Le Scritture esortano tutti quelli che desiderano l’approvazione di Dio: “Ogni acrimoniosa amarezza e rancore e ira e clamore e parola ingiuriosa sia tolta via da voi con ogni malizia”. (Efes. 4:31) Questo investe la causa di quasi ogni episodio di maltrattamento di bambini, cioè l’ira incontrollata.
“Ma io ho un pessimo carattere”
È questo il vostro problema? Cosa si può fare per evitare gli scoppi d’ira?
È importante avere la veduta corretta dell’ira. Per esperienza personale avrete imparato che oggi il mondo considera l’ira e la violenza come un modo appropriato per far fronte ai problemi e alle pressioni. Ma le due guerre mondiali e numerosi altri conflitti scaturiti da tale modo di pensare ne hanno forse dimostrato la validità?
Secondo le Scritture, l’ira e la violenza sono indice di debolezza, non di forza. Leggiamo: “Lo stolto dà sfogo a tutta la sua ira, ma il saggio la frena”. (Prov. 29:11, versione di Salvatore Garofalo) Illustrando la condizione debole della persona infuriata, la Bibbia dichiara pure: “Una città aperta senza mura, è chi non sa dominare se stesso”. — Prov. 25:28, Ga.
Qual è il modo migliore per dominarsi? Una cosa essenziale è di dare ascolto all’ulteriore consiglio delle Scritture: “Non ti accompagnare con chi si dà all’ira; e non entrare con l’uomo che ha accessi di furore, per non imparare i suoi sentieri e certo prendere un laccio per la tua anima”. (Prov. 22:24, 25) Questo dovrebbe esservi facile, perché probabilmente avete la facoltà di scegliere le persone da frequentare regolarmente. Cercando la compagnia di persone d’indole mite sarete aiutati a padroneggiarvi.
Potete evitare le situazioni in cui è probabile che vostro figlio vi faccia arrabbiare? Perché non affidare il bambino a una bambinaia a ore mentre andate a fare la spesa, o fare la spesa quando altri familiari possono occuparsi dei bambini? Quando i bambini diventano capricciosi perché sono troppo stanchi, molti genitori giudiziosi si fermano, qualsiasi cosa stiano facendo, e si mettono a sedere con loro su una panchina o su qualche altra cosa che serva allo scopo. Poche parole di conforto, anziché un rimprovero, e di solito i piccoli si calmano.
Alcuni pensano che questo significhi essere troppo indulgenti coi bambini, che dovrebbero sapere come comportarsi invece di fare tante storie. Ma spesso i bambini sono esausti essendo stati in piedi per parecchie ore o essendosi stancati in altro modo. In tali casi la Bibbia esorta a prestare attenzione alle lamentele, dicendo: “Chi chiude l’orecchio alle suppliche del povero griderà anch’egli e non gli verrà risposto”. — Prov. 21:13, Ga.
Ricordate quando eravate piccoli?
Per non lasciarsi esasperare dai bambini è importante ricordare come eravate voi da piccoli. Una giornalista e madre narra un istruttivo episodio:
“Un giorno un giovane salì sull’autobus con in braccio una bambina che strillava e si dimenava. Faceva fatica a reggerla. La piccola gridava con quanto fiato aveva in corpo, e l’uomo era ben consapevole degli sguardi infastiditi degli altri passeggeri. Quando finalmente si sedette, il giovane padre, tenendo fermamente fra le braccia la bambina che urlava, le parlò con voce bassa e tranquilla. ‘Jenny, tesoro’, disse, ‘so come ti senti. Hai tanta fame e sei stanca. È terribile. Sei confusa e non puoi smettere di piangere. So che non puoi fare a meno. Lascia che ti culli. Ti prometto che presto saremo a casa, e ti metterò a letto e ti canterò la ninna nanna. Sì, povera piccola, so che non puoi fare a meno di piangere’”.
Che effetto ebbe la tenerezza di questo padre per la sua bambina? “Dopo pochi minuti, la bambina esausta recepì il messaggio di comprensione del padre e si calmò, si mise a succhiare il pollice e si addormentò”. La donna che era stata testimone di questo episodio concluse:
“Se il genitore si sforza di essere comprensivo con il figlio — e riconosce che tanto tempo fa si sentiva allo stesso modo — tutta la situazione cambia. Se pensi che tuo figlio sia un monello viziato che cerca di farti uscire di senno, il desiderio di vendicarti diventa irresistibile. Ma se invece pensi: ‘Quando un bambino è stanco tutto il mondo gli crolla addosso, e una volta devo aver provato la stessa sensazione anch’io’, allora sia il genitore che il figlio possono trarne beneficio”.
Disciplina senza ‘irritazione’
Ma si deve pensare che la punizione fisica, come le sculacciate, sia sempre fuori luogo? Niente affatto. In molte occasioni questo tipo di punizione è necessario. La Bibbia dichiara: “Non trattenere la disciplina dal semplice ragazzo. Nel caso che tu lo batta con la verga, non morrà. Con la verga tu stesso dovresti batterlo, per liberare la sua medesima anima dallo stesso Sceol [la tomba]”. — Prov. 23:13, 14.
Ma la punizione fisica non è sempre necessaria; né è efficace con tutti i bambini. E avete notato che molti genitori vanno agli estremi quando infliggono una punizione fisica? Perdono la calma e fanno molto più male di quanto non occorra per correggere. Dagli studi è risultato che la stragrande maggioranza di coloro che maltrattano i figli sono genitori che vanno agli eccessi quando li disciplinano.
Le Scritture avvertono al riguardo. Pur incoraggiando i genitori ad allevare i figli “nella disciplina e secondo la norma mentale di Geova”, l’apostolo Paolo avverte: “Non irritate i vostri figli”. (Efes. 6:4, NW) In un’altra occasione Paolo consigliò: “Padri, non esasperate i vostri figli”. (Col. 3:21) Questo vuol dire che i genitori non devono ricorrere a brutali percosse e ad altre torture fisiche; devono pure evitare di importunare i bambini gridando di continuo, disprezzandoli o sottoponendoli ad altri maltrattamenti psicologici. Citandolo come esempio della condotta che Dio gradisce, la Bibbia addita il genitore che “ha tenera cura” dei piccoli ed è ‘gentile’. — 1 Tess. 2:7.
Un aiuto per i genitori
La cosa essenziale per risolvere il problema è quella di aiutare i genitori. In un articolo intitolato “È il genitore che ha bisogno d’aiuto”, Edward Edelson spiega:
“Quasi in ogni caso, il rimedio contro il maltrattamento dei figli consiste nel dare ai genitori sufficiente amor proprio e dignità da stringere le amicizie profonde di cui sentono la mancanza. La maggioranza di questi genitori sono vissuti in un’indicibile solitudine, perché temono di esser respinti dai conoscenti come furono respinti dai loro genitori. Solo questo tipo d’amicizia può far sì che il genitore veda il figlio nella giusta luce, non come un giocattolo vivente destinato a soddisfare i bisogni dei genitori, ma come un altro essere umano con una vita sua ed esigenze proprie”.
Per riuscire a stringere relazioni personali ed essenziali con altri adulti, alcuni di questi genitori si sono riuniti in associazioni dette “anonima genitori” e “anonima madri”. Tengono regolari riunioni per migliorare i rapporti fra genitori e figli. In alcune zone ci sono centri dove i genitori possono lasciare i figli quando la situazione diventa troppo tesa. Vi è qualche cosa del genere nella vostra zona? Consultando il medico di famiglia o l’ospedale locale o sfogliando l’elenco telefonico forse potrete mettervi in contatto con qualcuno che vi aiuti a risolvere il problema del maltrattamento dei bambini.
Ma vi è qualcosa di ancor più efficace che può aiutarvi ad avere contatti umani significativi. Cos’è?
Consigli veramente efficaci
Riguardo alla scritta Parola di Dio l’apostolo Paolo scrisse: “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile . . . per correggere” qualunque cosa, inclusi i rapporti tesi fra genitori e figli. (2 Tim. 3:16) Consideriamo alcuni principi fondamentali che permettono di migliorare tali rapporti.
Gli esperti in materia dicono che i genitori che maltrattano i figli si aspettano da loro molto più di quanto sia ragionevole attendersi. La Bibbia aiuta a correggere tale atteggiamento egoistico, dicendo: “Io dico a ognuno che è fra voi di non pensare di sé più di quanto sia necessario pensare”. (Rom. 12:3) Gli adulti saranno inclini a dare ascolto a tale consiglio se riconosceranno quest’altra verità scritturale: “Non c’è nessun uomo giusto sulla terra che continui a fare il bene e non pecchi”. (Eccl. 7:20) Tutti hanno difetti, sia gli adulti che i ragazzi; e se ci pensate, le debolezze dei bambini piccoli non sono forse meno biasimevoli dei gesti scortesi (a volte premeditati) dei grandi?
È vero che a volte i bambini sono deliberatamente ‘pestiferi’ e i genitori ne sono giustamente infastiditi. Come abbiamo detto sopra, può esser necessario disciplinarli con la “verga” letterale. Ma nell’impartire la disciplina i genitori non devono mai perdere il controllo. Devono ricordare il consiglio scritturale: “Continuate a sopportarvi gli uni gli altri e a perdonarvi liberalmente”, e questo anche se qualcuno ha giustamente “causa di lamentarsi contro un altro”. — Col. 3:13.
Le elevate norme bibliche in merito alla moralità sessuale scoraggiano ulteriormente il maltrattamento dei bambini. Quando i genitori ubbidiscono al comando scritturale di ‘fuggire la fornicazione’, i figli non dovranno temere d’essere trattati crudelmente da “amici” o “amiche” del genitore con cui vivono. — 1 Cor. 6:18.
Si prova gioia a interessarsi degli altri
La Parola di Dio dà ottimi consigli ai genitori per stringere buone relazioni con altri adulti. Un principio sicuramente efficace si trova in Filippesi 2:3, 4: “Non [fate] nulla per contenzione o egoismo, ma con modestia di mente, considerando che gli altri siano superiori a voi, guardando non solo all’interesse personale delle cose vostre, ma anche all’interesse personale di quelle degli altri”.
Ma è ragionevole? Nell’odierno mondo ostile è pratico trattare gli altri come se fossero “superiori” a voi? Gesù Cristo assicurò che non solo è ragionevole, ma indurrà gli altri ad agire nello stesso modo altruistico verso di voi. “Praticate il dare, e vi sarà dato”, disse Gesù. “Poiché con la misura con la quale misurate, sarà rimisurato a voi”. (Luca 6:38) Provate e vedrete che il Figlio di Dio sapeva quel che diceva.
Quando sono messi in pratica, i principi biblici esposti sopra danno ottimi risultati. Vorreste vederne personalmente i risultati? Dovrete frequentare regolarmente altri che si sforzano di migliorare i rapporti col loro prossimo, inclusa la loro famiglia. Dove potete trovare tali persone?
I testimoni di Geova si riuniscono nelle loro Sale del Regno dove tengono cinque adunanze alla settimana. Le conversazioni che si fanno a queste adunanze si basano spesso sui princìpi biblici che si devono seguire per avere una vita familiare felice e perché genitori e figli possano provare vera gioia nella reciproca compagnia. Siete cordialmente invitati a frequentare la Sala del Regno più vicina. Non si fanno mai collette. Inoltre i testimoni di Geova saranno felici di tenere gratuitamente con voi e con la vostra famiglia uno studio biblico, in casa vostra o in un altro luogo appropriato. Se lo desiderate, rivolgetevi ai Testimoni nella locale Sala del Regno o scrivete agli editori di questa rivista.
-
-
La buona condotta unisce una famigliaSvegliatevi! 1977 | 8 febbraio
-
-
La buona condotta unisce una famiglia
QUANDO si cambia la propria vita per metterla in armonia con la volontà di Dio, dapprima i familiari non ne hanno sempre un’impressione favorevole. Alla fine, però, potranno riconoscere i benefici cambiamenti fatti e cominciare essi stessi a studiare la Bibbia.
Questo è quanto accadde a un uomo nella Repubblica di S. Marino. Le sue cattive abitudini rendevano impossibile una vita familiare felice. Anziché trascorrere le serate a casa con la famiglia le passava spesso al bar. Preoccupato del proprio modo di vivere, pregò Dio d’aiutarlo a vincere le sue cattive abitudini. In seguito, mentre un giorno era a casa di sua madre, seppe che studiava la Bibbia con i testimoni di Geova. Cominciò ad assistere allo studio, ma questo non fece altro che suscitare opposizione in famiglia. La moglie non s’interessava affatto delle cose che egli imparava. Minacciò perfino di lasciarlo e di portare via i figli.
Poi un giorno quest’uomo ebbe una discussione col suocero per questioni di famiglia. Il suocero si arrabbiò a tal punto che prese a pugni il genero. Benché il genero sapesse di aver ragione, non si vendicò. Perdonò il suocero e non covò alcun risentimento contro di lui. Meravigliata della condotta del marito in tale faccenda, la moglie cominciò a esaminare le cose in cui il marito ora credeva e a frequentare le adunanze dei testimoni di Geova. Commentando quanto accadde in seguito, il marito dice: “Cominciai uno studio biblico con i miei figli e con mia moglie, ed è una gioia vedere che ella fa progresso e che ora siamo una famiglia unita”.
-