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  • Il significato delle afflizioni del mondo
    La Torre di Guardia 1955 | 1° novembre
    • la terra sarà presto ripiena della conoscenza di Geova. Gli empi saranno distrutti. Nulla causerà turbamento nel nuovo mondo di Dio. Veramente noi viviamo in un tempo altamente benedetto, poiché le afflizioni del mondo significano che gli “ultimi giorni” del governo di Satana sono giunti.

  • Il canale di comunicazione di Geova
    La Torre di Guardia 1955 | 1° novembre
    • Il canale di comunicazione di Geova

      “Chi ha aperto i canali all’acquazzone e segnato la via al lampo dei tuoni?” — Giob. 38:25.

      1. Perché l’uomo deve considerare più che la natura per comprendere la completa volontà di Dio? Dove può l’uomo apprendere la volontà di Dio?

      DAL turbine della tempesta il maestoso Geova fece una serie di profonde domande al suo servitore Giobbe. Erano domande alle quali non potevano rispondere i sapientoni del tempo di Giobbe, né vi possono rispondere gli scienziati dei nostri giorni, perché il Libro della Natura è muto circa i propositi soverchianti delle cose sulle quali s’indagava. Le domande rivolte a Giobbe erano formulate in modo che tutte le risposte additavano il grandioso fatto che esiste un’unica Fonte Creativa nell’universo, la cui sovrana volontà non può essere ignorata. Geova rese chiaro a Giobbe che l’uomo deve considerare più che le evidenze della natura per capire la completa volontà di Dio. Questo richiede il mantenimento di comunicazione col Sovrano per quanto concerne la sua volontà e parola. In tale comunicazione non è saggio che deboli uomini si mettano a disputare con il formidabile Onnipotente. — Giob. 38:1 fino a 40:2.

      2. Qual è la logica risposta alla domanda di Geova a Giobbe circa l’apertura di un canale all’acquazzone, ecc.?

      2 Una delle domande fatte da Geova era questa: “Chi ha aperto i canali all’acquazzone e segnato la via al lampo dei tuoni, [dissetando] le solitudini desolate, sì che vi germogli e cresca l’erba?” In altri termini, chi stabilì le immense riserve d’acqua meravigliosamente racchiuse col sistema di condensazione in nubi nei cieli perché fossero incanalate nelle varie parti della terra per produrre vegetazione, e per quale scopo principale? Inoltre, qual è sulla terra il mirabile obiettivo del lampo dei tuoni che fertilizza elettricamente il suolo, cosa che ora conferma l’immediato beneficio del lampo? Accadono forse per puro caso tutte queste cose, com’è asserito dagli stolti i quali dicono che non esiste Dio, né alcuna Autorità Assoluta? Oppure tutte queste funzioni degli elementi non fanno piuttosto parte di un proposito superiore? La risposta logica a Giobbe è che tutto questo si svolge secondo un disegno assoluto per cui determinate leggi fisiche, decretate da un Creatore onnisapiente, governano e controllano il funzionamento degli elementi creati. Non vi è alcun caos o assenza di obiettività nel regno universale di Geova. Tutte queste azioni particolari fanno parte del disegno di un proposito molto più grandioso. — Giob. 38:25, 27; Sal. 14:1; Ebr. 3:4.

      3. Perché sono importanti le operazioni della natura nell’incanalare le acque sulla terra?

      3 Come le operazioni inerenti alla raccolta delle acque fisiche nelle loro volte celesti per la distribuzione nelle zone bisognose della terra hanno luogo mediante un canale stabilito, così risulta che esistono princìpi analoghi circa la diffusione delle acque spirituali di verità per gli uomini. Inoltre, come nell’esempio del fulmine con tuono che segue un dato corso verso la terra, nei lampeggianti giudizi di Geova che si abbattono su di essa per scuotere le nazioni, notiamo un processo di incanalamento analogo. Questo fatto suscita uno studio opportuno circa il canale di comunicazione stabilito da Geova per trasmettere le sue verità spirituali e i suoi vitali giudizi.

      LA PAROLA “CANALE”

      4. Che cosa significa la parola “canale”?

      4 In relazione con l’acqua letterale la parola “canale” è adoperata per indicare una corrente d’acqua, un corso d’acqua o un determinato ruscello. In senso più ampio la parola “canale” è impiegata per descrivere un mezzo di trasmissione, un condotto per mezzo del quale qualche cosa può essere avviata, una strada per la quale passa o avanza qualche cosa. In quest’ultimo e più vasto senso la parola “canale” viene appropriatamente usata in riferimento all’antico mezzo di comunicazione usato da Geova coi suoi servitori.

      TUTTO OPERA IN ARMONIA COL CENTRO DELLA VITA

      5. Che cosa dimostra il fatto che nella natura vi sono leggi fisiche stabilite?

      5 Nell’universo fisico tutto opera secondo fisse regole d’azione, che oggi l’uomo ha conosciute come leggi fisiche, ossia leggi di movimento, di gravitazione, genetiche, ecc. Perché vi siano delle leggi deve prima esistere un legislatore. A sua volta la stessa esistenza di un Legislatore richiede comunicazione. Nessuna legge governativa si inserisce da se stessa nel Codice, ma dev’essere decretata da un parlamento, da un corpo legislativo di governanti. Questa sola circostanza è di potente sostegno all’insegnamento della Bibbia secondo il quale vi fu una creazione diretta di tutte le cose animate e inanimate. Nulla fu lasciato al caso, ma tutte le cose furono in origine portate all’esistenza da una Intelligenza Suprema, una eccelsa Causa Prima, un Onnipotente Creatore col quale può essere stabilita la comunicazione.

      6. Qual è la posizione del trono di Dio nell’universo, e come è questo illustrato anche nella natura?

      6 Il trono di Geova Dio è il centro assoluto dello sconfinato universo, in rapporto alla sua esistenza creativa, operazioni e attività. Questo trono non si trova nel centro astrale dell’immensa galassia composta d’innumerevoli galassie di stelle o di sistemi astrali dell’universo esistenti entro od oltre la sfera visiva dell’uomo. Ma si trova nel centro creativo dove Dio è evidentemente la fondazione stessa di tutte le sue opere. Tutta la creazione rotea intorno a lui, sua propria fonte, ciò che fa di Dio il Centro della vita. La forza centripeta di questo immenso sistema di cose animate e inanimate è rivolta al centro, in direzione di lui. Tutto è inseparabilmente legato a Lui. Dobbiamo solo menzionare a titolo d’illustrazione il nostro sistema planetario in cui i singoli pianeti girano secondo un rapporto stabilito intorno al nostro sole quale centro. Inoltre un’illustrazione infinitesimale sarebbe quella della struttura dell’atomo dove minuscoli elettroni girano intorno al loro nucleo di protoni, o centro. Il disegno nucleare del funzionamento intorno a centri stabiliti è universale. — Sal. 93:2; 36:9.

      7. Come è paragonato Dio a un sole? Paragonate il “tempo” e lo “spazio” con Dio.

      7 La Bibbia stessa paragona Geova Dio a un sole. (Sal. 84:11) Come un sole irradia energia sempre verso l’esterno, così pure da Dio vengono irradiate eternamente in tutte le direzioni varie specie di energie, spirituali e fisiche. Questa eterna e fulgida irradiazione può essere descritta come la gloria di Dio. Queste energie sempre emananti verso la distesa esterna in minimi attimi di “tempo” hanno occupato ciò che è chiamato “spazio”. Per questa ragione è inteso che “tempo” e “spazio” sono eterni come Dio, poiché Dio non ha avuto alcun principio. (Sal. 90:2) Se Dio decreta la concentrazione di energia fisica in un dato punto dello spazio, la massa o materia si forma immediatamente. (Apoc. 4:11) Il professore Einstein accertò questa verità fondamentale dal Libro della Natura quando scoprì la legge che l’energia equivale alla materia moltiplicata per la velocità della luce al quadrato.a Pertanto, ogni cosa esistente è stata creata dall’energia emanata originalmente dalla Grande Sorgente dell’universo, Geova. La Bibbia è verace quando dice: “Nel principio Iddio creò i cieli e la terra”. — Gen. 1:1, NM.

      L’IDDIO COMUNICATIVO

      8. Descrivete l’Iddio comunicativo.

      8 Questa divina Sorgente non è una pura energia o forza astratta che operi per semplice caso. È invece l’Intelligenza Assoluta, la Personalità Suprema, l’Iddio Comunicativo, la Persona più in alto avente in modo indefinito qualità di amore, sapienza, giustizia e potenza, tutte in armonioso e perfetto equilibrio e sempre esistenti in una perfetta condizione di felicità. Questo supremo Dio, Geova, possiede al massimo la potenza di benedire e rendere felici. (Giac. 1:17) Presso di lui non vi sono cicli di formazione di potenza e quindi intervalli di decadenza. Egli è la Rocca di Sicurezza Assoluta. (Deut. 32:4) Per suo compiacimento creò nel cielo intelligenti creature spirituali perché godessero una felice e amorevole vita con un proposito. Parimenti per suo piacere Dio creò sulla terra l’uomo perfetto secondo la sua amabile immagine per vivere una vita senza fine di felicità e di proposito. Quindi verso questo Essere dotato d’infinito amore esiste un flusso naturale di reverente attaccamento da parte di tutte le creature intelligenti. Esse hanno un fondamentale bisogno e desiderio di mantenersi in comunicazione con la propria Fonte di vita. — Isa. 42:5.

      9. Che specie di società opera intorno all’Antico di giorni in cielo?

      9 Questa maestosa Eminenza, Dio, si distingue con l’ordine. Egli opera da centro magnetico di una vasta società di viventi creature celesti che provano incessante piacere a mantenere una relazione familiare con lui quale Padre e Datore di vita. Per sostenere questa relazione familiare, Dio emana da sé un costante flusso di comunicazione. Tutti questi celesti fedeli abitanti sono ministri, creature spirituali che servono e adorano Dio con vero amore e spontanea volontà. (Ebr. 1:14) La Bibbia li descrive come membri di un’organizzazione reale e felice comprendente milioni di ministri angelici disposti in schiere e divisioni, operanti tutti per un alto proposito intorno alla Persona Centrale, il regale Antico di Giorni, Geova Dio. — Dan. 7:9, 10; 1 Cor. 14:33.

      SISTEMA DI COMUNICAZIONE UNIVERSALE

      10. Per quale ragione il sistema di comunicazione di Dio fu esteso alla terra, e quanto importante è questo?

      10 La terra è pure amorevolmente chiamata lo sgabello di Geova Dio. Quando dunque Dio formò questo sgabello riccamente dotato che è la terra affinché fosse abitato da creature umane, egli estese la sua reale società universale di ministri per includervi perfetti e umani figli e figlie. Questo significò anche l’estensione di un sistema di comunicazione con gli abitanti della terra. Un divino sistema di comunicazione unisce insieme l’intero universo ubbidiente. I nostri progenitori Adamo ed Eva creati perfetti erano destinati a vivere per sempre su una terra paradisiaca come gioiosi cortigiani del supremo Sovrano. Ciò dipendeva dalla loro perseveranza come saggi e amorevoli sudditi nell’ambito della sicura orbita familiare, dove potevano ricevere eterni e vivificanti benefici derivanti dalla Grande Fonte dell’universo. Come gli angeli, essi furono creati per essere ministri dipendenti in riconosciuta comunicazione con Dio per eseguire la sua volontà e il suo proposito. — Isa. 66:1; 45:18.

      11. Descrivete la grande Sorgente delle acque spirituali, e come affluisce essa?

      11 Per mantenere in completa felicità e attività questa società celeste e terrestre di ministri, Geova ha una riserva infinita di vitali informazioni progressivamente disponibili per la comunicazione. La Bibbia la descrive come la “sorgente delle acque vive”. (Ger. 17:13) Questo fa di Dio la suprema Sorgente celeste delle acque spirituali di verità e di vita. Si noti, però, che da questa celeste Sorgente c’è un unico canale di conduzione. Nel libro di Ezechiele le acque sono descritte come sgorganti di sotto la soglia della porta centrale del tempio e fluenti verso oriente in un unico canale. Esse in principio scorrevano con una profondità che arrivava alle caviglie e poi infine divenivano un torrente così profondo che per attraversarlo bisognava nuotare. Similmente nel libro di Apocalisse il “fiume dell’acqua della vita” è descritto che “procedeva dal trono di Dio e dell’Agnello”. Qui di nuovo non vi sono molte vie da cui affluisca la verità, ma si mette in risalto un unico stabilito canale di comunicazione. — Ezech. 47:1-5; Apoc. 22:1, 2.

      IL PRIMO PASSO NEL SISTEMA DI COMUNICAZIONE

      12. Descrivete il primo passo nel sistema di comunicazione dal cielo.

      12 Il mezzo ufficiale di comunicazione di Geova con la sua società d’intelligenti ministri sia in cielo che sulla terra è prima di tutto il suo rappresentante debitamente nominato, il suo primo ministro. Questo rappresentante o ministro principale è il più alto ufficiale nell’organizzazione universale di Dio. La Bibbia rivela che il suo titolo ufficiale è “la Parola”. Ad esclusione di Geova, che non ebbe alcun principio, la Parola è la persona più antica dell’universo. La Parola fu la prima creazione diretta di Dio e l’istrumento usato in qualità di artefice per portare all’esistenza tutte le cose animate e inanimate che esistono. “In origine la Parola era, e la Parola era con Dio, e la Parola era un dio. Questi era in origine con Dio. Tutte le cose sono state fatte per mezzo di lui, e senza di lui neppure una cosa è stata fatta”. (Giov. 1:1-3, NM) Egli fu il primo a udire la voce di Geova Dio. Veramente, quanto dev’essere stato ed è tutt’ora meraviglioso udire l’Altissimo Dio dare comunicazioni direttamente, di sua propria bocca! Dato il suo primato come primogenito sin da questa comunicazione iniziale in poi, la Parola ha avuto il più pronto accesso alla presenza dell’Iddio vivente. — Giov. 11:42.

      13. Come può essere affermato che quando Gesù fu sulla terra era la seconda più grande autorità dell’universo?

      13 A suo tempo questo alto ufficiale celeste fu mandato da Dio sulla terra per testificare molte cose, una delle quali riguardava la questione della comunicazione della verità proveniente dal trono celeste. “Così la Parola è divenuta carne e ha risieduto fra noi, e noi abbiamo avuto una visione della sua gloria, una gloria tale che appartiene a un figlio unigenito da parte di un padre, ed egli era pieno d’immeritata benignità . . . l’immeritata benignità e la verità son venute per mezzo di Gesù Cristo. Nessuno ha in alcun tempo veduto Iddio; l’unigenito dio che è nella posizione del seno presso il Padre è colui che lo ha spiegato”. Qui Giovanni conferma che la prima fase nel sistema di comunicazione della verità divina ha luogo mediante Gesù come la Parola. Ciò rende logicamente Gesù la seconda più grande autorità dell’universo. Uno dei suoi titoli dopo la sua risurrezione e il suo ritorno in cielo continuò ad essere “la Parola di Dio”. — Giov. 1:14, 17, 18, NM; Apoc. 19:13.

      14. Che specie di carriera ha fatto Gesù nelle comunicazioni divine? Come ha egli indicato questo?

      14 La Parola (ora Gesù) ha avuto la più lunga esperienza di tutti nel ricevere gli ordini da Geova e nell’eseguirli. Nella sua lunga e antica carriera di comunicazione s’è acquistato una pura reputazione trasmettendo fedelmente ogni ordine di Dio, senza mai modificarlo secondo le sue proprie vedute né emanando ordini propri contrari ai desideri di Dio. Gesù attestò: “La mia dottrina non è mia, ma di Colui che mi ha mandato. Se uno vuol fare la volontà di lui, conoscerà se questa dottrina è da Dio o se io parlo di mio. Chi parla di suo cerca la propria gloria; ma chi cerca la gloria di colui che l’ha mandato, egli è verace e non v’è ingiustizia in lui. . . . Le parole che io vi dico, non le dico di mio; ma il Padre che dimora in me, fa le opere sue”. — Giov. 7:16-18; 14:10.

      15. Che cosa significa la frase “parola di Geova”? Illustrate.

      15 La Bibbia indica chiaramente che qualsiasi particolare messaggio divino inviato mediante il sistema di comunicazione viene definito ufficialmente dai servitori di Dio come la “parola di Geova”. L’espressione “parola di Geova” è usata almeno 252 volte nelle Scritture e la sua frase corrispondente “parola di Dio” appare 104 volte. Questo termine legale appone il marchio dell’autenticità alle numerose rivelazioni ispirate provenienti da Geova e contenute nella Bibbia. L’espressione identifica appropriatamente l’origine del sistema di comunicazione. Perciò d’ora innanzi quando leggete nella Bibbia la frase “parola di Geova”, prendete subito nota che si tratta di un importante messaggio di comunicazione divina.

      LIMITE TERRENO DEL SISTEMA DI COMUNICAZIONE

      16. Come pervengono alla terra le comunicazioni celesti? Descrivete l’agente terreno usato nel sistema di comunicazione.

      16 Dalle molte esperienze documentate osserviamo quindi che ufficialmente la “Parola” trasmette il messaggio o per mezzo di un messaggero angelico che appare in persona o mediante lo spirito santo che ispira l’agente successivo nel sistema di comunicazione. In speciali occasioni anche la Parola stessa potrebbe presentarsi in una intervista personale con l’agente successivo. Chi è, generalmente, quell’agente successivo? Per le comunicazioni soprannaturali trasmesse alla terra l’agente (generalmente umano, sebbene una volta sia stato usato l’asino di Balaam) viene biblicamente chiamato profeta se è un uomo servitore di Dio o profetessa se è una donna. Il profeta, a sua volta, dichiara la comunicazione come portavoce di Dio sulla terra. L’annuncia ai molti che Dio vuole l’ascoltino, nel caso che sia specificatamente indirizzata ad altri che a una singola persona. Il profeta diviene allora il diretto canale terreno mediante il quale le acque vitali della verità scorrono per gli assetati abitanti della terra. Così viene identificato il canale terreno di comunicazione di Geova. Il canale terreno può essere tanto un profeta quanto un’organizzazione collettiva che funge da profeta.

      17. Come fu Adamo in grado di servire come profeta?

      17 Il nostro progenitore Adamo, brillante uomo perfetto che manifestò l’arte di parlare con un vocabolario di vasta portata, divenne debitamente equipaggiato per fungere da primo profeta terreno o portavoce di Dio. Egli imparò pure a conservare il discorso in forma scritta. Doveva essere il portavoce terreno di Dio per tutta la propria progenie. Mediante divina rivelazione fornita dal mezzo di comunicazione di Dio fu dato ad Adamo un resoconto sulla storia della creazione dei cieli e della terra. Così Adamo ed Eva ricevettero il mandato della procreazione per popolare la terra. Egli riportò fedelmente questa serie di comunicazioni ispirate nel primo documento della Bibbia, Genesi 1:1 fino a 2:4 (NM), evidentemente scritto da lui. Nella conclusione di questo documento è riferito il seguente titolo: “Questa è la storia dei cieli e della terra nel tempo in cui eran creati, nel giorno che Geova Dio fece la terra e il cielo”.

      18. Mostrate come Adamo aveva servito quale canale di comunicazione divina.

      18 Adamo fu pure lo scrittore del secondo documento della Bibbia, Genesi 2:5 fino a 5:2 (NM), in cui c’è la prova scritta che gli furono date altre comunicazioni divine nel giardino di Eden perché fossero annunciate. (Gen. 2:5-24) Gli fu detto di non mangiare dell’albero della conoscenza del bene e del male benché potesse mangiare a sazietà di ogni altro albero. Fu divinamente autorizzato a dare nomi agli animali. Nell’occasione della creazione di Eva sua moglie, che fu il suo giorno nuziale, egli compose la prima poesia ed espresse una divina dichiarazione concernente il matrimonio: “Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua moglie, e saranno una stessa carne”. Che Adamo come profeta abbia proclamato queste comunicazioni è dimostrato successivamente nella scena della tentazione, in cui Eva ammise d’esser stata istruita da Adamo circa l’albero della conoscenza del bene e del male e circa la relativa sentenza di morte. — Gen. 2:23, 24; 3:3.

      IL CONTRAFFATTO SISTEMA DI COMUNICAZIONE DI SATANA

      19, 20. (a) Descrivete il contraffatto sistema di comunicazione di Satana. (b) Come se ne servì egli al tempo di Adamo? E come, oggi?

      19 Per incidenza, è interessante osservare a questo punto come Satana, il tentatore, organizzò la sua ribellione. Per effettuare con successo la sua seduzione Satana doveva istituire un proprio contraffatto e indipendente sistema di comunicazione dal regno invisibile. Egli sapeva che il profeta Adamo era troppo saldamente trincerato nella legge di Dio per essere spiritualmente indotto a divenire un falso profeta sotto il controllo di Satana. Perciò il Diavolo si servì di una creatura terrena, un serpente, di cui poteva influenzare le facoltà per comunicare la sua menzognera propaganda di errata mentalità, dando inizio alla falsa religione apostata. In effetti questo agente terreno, il serpente, non era altro che un falso profeta del falsificato sistema di comunicazione di Satana tra lui stesso, preteso sovrano invisibile, ed Eva, ch’egli cercò di dominare come sua nuova convertita suddita. — Gen. 3:1-7.

      20 Eva fu credula, venne ingannata e commise un imperdonabile peccato d’alto tradimento contro il suo vero Sovrano, Geova Dio. L’astuto Satana si servì poi di Eva per far pressione su Adamo, profeta di Geova, che a causa del suo desiderio carnale per Eva fu vinto. Adamo non fu ingannato. Egli si diede alla ribellione con piena consapevolezza delle sue malefiche conseguenze. Sin da quel tempo Satana ha continuato a comunicare idee sbagliate per mezzo di falsi profeti e di medium spiritici, che incanalano falsità per adulterare e contaminare i veri adoratori di Geova sulla terra con le menzogne e la concupiscenza. — 1 Tim. 2:14; Giac. 1:13-15.

      21, 22. (a) Come servì Abele? (b) Come servì Enoch?

      21 Adamo ed Eva furono espulsi subito dall’organizzazione di fedeli ministri di Dio, venendo scacciati dal giardino di Eden, e inoltre Adamo perdette la sua prerogativa di profeta di Dio. (Gen. 3:16-24) Infatti dopo la fatale ribellione nell’Eden il sistema di comunicazione di Dio non passò più mediante Adamo per tutti i suoi rimanenti novecento anni, prima che subisse la morte, o completa inesistenza, per sempre. Però fra la progenie di Adamo Iddio trovò alcuni giusti con i quali stabilì di ravvivare la comunicazione spirituale e istituire sulla terra la vera religione. Dopo Adamo Abele fu il primo di questi. Essendo un peccatore a causa della sua discendenza dal peccatore Adamo, Abele fu indotto per fede a compiere un sacrificio appropriato che avrebbe ottenuto il favore di Geova mediante la pacificazione. In base al patto edenico di Dio Abele nutrì la speranza di riacquistare la perfezione edenica e la vita eterna sulla terra. (Gen. 3:15) Egli divenne un portavoce della vera religione così come gli era stata rivelata mediante il sistema di comunicazione di Geova. Egli fu il primo testimone di Geova. Per annientare la vera religione risorgente, Satana indusse Caino ad uccidere violentemente il fedele Abele. — Gen. 4:2-12.

      22 Anni dopo Dio trovò un altro uomo giusto, Enoch, al quale comunicò un’importante profezia concernente la distruzione finale del falso mondo religioso di Satana. Dopo aver terminato la sua lunga opera di predicazione il profeta Enoch fu liberato da una morte violenta per mano dei suoi avversari religiosi mediante il dolce sonno di morte in cui Dio lo rapì, probabilmente durante una gloriosa visione della vita futura in un paradiso restaurato. — Gen. 5:21-24; Giuda 14, 15.

      IL PROFETA NOÈ FU UN CANALE

      23, 24. (a) Come il profeta Noè servì in qualità di canale? (b) Descrivete la disposizione che diede assistenza a Noè.

      23 Il successivo profeta che la Bibbia riferisce essere stato in comunicazione con le corti del cielo è il profeta Noè. Per circa cinquant’anni egli servì da unico canale di comunicazione di Geova sulla terra, dispensando la divina parola di verità, e poi dopo il diluvio servì come portavoce patriarcale di Geova per circa 350 anni. Noè divenne un energico predicatore di giustizia in conformità con la sua commissione ministeriale. I folgoranti giudizi contro la generazione antidiluviana del suo tempo furono pure pronunciati per suo mezzo. Noè fu un intrepido difensore della vera religione. Egli si dedicò come coraggioso testimone di Geova, e questo procurò la salvezza alla sua famiglia e a se stesso in quella crisi mondiale. Senza dubbio Satana dovette darsi molto da fare nell’inviare profeti contraffatti per comunicare una menzognera propaganda di pace e delusioni per sostenere la sua falsa illusione religiosa di quel tempo. Questi nemici religiosi insultavano indubbiamente Noè perché diceva di possedere l’unica religione vera. Essi l’avranno anche accusato di “canalismo”.

      24 Ma quanto a Noè egli sapeva con sicurezza che Geova comunicava istruzioni ispirate soltanto per mezzo di lui. Sua moglie, i suoi tre figli e le loro mogli credevano a Noè e lo accettavano come l’unico canale stabilito da Dio per guidarli. Anch’essi si unirono a Noè come predicatori di giustizia e l’aiutarono a costruire la grande barca. Noè dunque dirigeva questa piccola organizzazione di predicatori come agente principale e canale profetico ufficiale sulla terra avente relazioni dirette con Dio nel cielo. Alcune divine dichiarazioni di Dio trasmesse per mezzo del profeta Noè sono state preservate per noi nella Bibbia come parte della verità religiosa. — Gen. 6:1-22.

      IL PROFETA ABRAHAMO FU UN CANALE

      25, 26. (a) Come servì Abrahamo quale profeta? (b) Perché le rivelazioni comunicate a lui sono oggi per noi di particolare importanza?

      25 “Or dunque, restituisci la moglie a quest’uomo, perché è profeta; ed egli pregherà per te, e tu vivrai”. (Gen. 20:7) Queste sono le parole stesse di Dio al re Abimelec durante un sogno ispirato, identificanti Abrahamo quale profeta di Geova. Veramente Abrahamo, l’amico di Dio, uomo di gran fede, zelante proclamatore della vera religione progressivamente rivelata fino ai suoi giorni, servì da incontestabile canale di comunicazione di Geova sulla terra per molti, molti anni. Anch’egli fu un famoso predicatore da un punto all’altro del territorio a lui assegnato quello della Terra Promessa. Circa la sua predicazione come testimone di Geova è scritto: “Poi vi edificò [presso Bethel] un altare a Geova e cominciò a dichiarare (predicare) il nome di Geova”. — Gen. 12:8, NM, nota in calce b.

      26 Per quanto riguarda il contatto di Abrahamo col sistema di celeste comunicazione di Geova, notate questo episodio: “Dopo queste cose, la parola dell’Eterno fu rivolta in visione ad Abramo, dicendo: ‘Non temere, o Abramo, io sono il tuo scudo, e la tua ricompensa sarà grandissima’”. (Gen. 15:1) Ad Abrahamo fu fatta la grande promessa convalidata da un giuramento di Dio che mediante la progenie di Abrahamo (Cristo Gesù e i suoi 144.000 coeredi del Regno) tutte le famiglie della terra sarebbero state benedette in un nuovo mondo di giustizia. (Gen. 22:17, 18) Queste varie rivelazioni divinamente comunicate ad Abrahamo fanno oggi parte della verità religiosa. Nell’articolo successivo sarà fatta una presentazione di altre manifestazioni del canale di comunicazione divina di Geova sulla terra.

      [Nota in calce]

      a Atomic Energy, di Henry D. Smyth, pagina 2, indica la formula: E=mc2.

      [Immagine a pagina 649]

      יהוה

      “LA PAROLA”

  • Il canale cristiano di comunicazione
    La Torre di Guardia 1955 | 1° novembre
    • Il canale cristiano di comunicazione

      “Questo avveniva affinché ora ai governi e alle autorità nei luoghi celesti fosse fatta conoscere per mezzo della congregazione la grandemente svariata sapienza di Dio”. — Efes. 3:10, NM.

      IL VERO Cristianesimo quale religione rivelata dipende completamente da tutte le progressive rivelazioni delle sacre dichiarazioni di Geova comunicate alla terra dal tempo di Adamo fino a quello dell’apostolo Giovanni. Inoltre vediamo come Dio dalla Pentecoste, 33 d.C., in poi abbia provveduto ai suoi servitori cristiani un fidato canale direttivo per l’intendimento di queste meravigliose rivelazioni della sua volontà e dei suoi propositi. A cominciare dalle figure profetiche fino alle realtà attuali osserviamo che questo canale di Dio provveduto per i Cristiani è costituito dalla congregazione collettiva degli unti, che funziona come una specie di organizzazione profetica sotto la direzione del capo di questa comunicazione, Cristo Gesù. — Efes. 5:23.

      2 Dopo Abrahamo il mezzo di comunicazione di Geova fu in contatto con Isacco, Giacobbe e Giuseppe come canali terreni di Dio. Poi il periodo più prolifico di comunicazione divina che sia stato mai provato fino a quel tempo si manifestò col ministero del grande profeta Mosè. Per quarant’anni fu in corso tra Geova e Mosè un flusso quasi costante di comunicazione, che preparò Mosè perché fosse ispirato ad organizzare teocraticamente la congregazione d’Israele come nazione di Geova e condurla nella Terra Promessa quale luogo di abitazione. Il governo designato da Dio inaugurato sul Monte Sinai era un giusto governo legale. Non era un governo di individuali e umani capi. Per provvedere un canale limitato di comunicazione giudiziaria con Dio venne costruito un santuario terreno. Il sommo sacerdote nominato da Dio era il principale ministro giudiziario dello stato. A lui erano affidati l’Urim e il Thummim che riguardavano il suo alto ufficio, per ottenere un “sì” o un “no” in risposta a gravi problemi legali nazionali che richiedessero una decisione da parte della più alta autorità giudiziaria del governo, il suo sovrano Re, Geova. — Gen. 26:24; 28:13, 14; 41:39; Eso. 3:2-22; 28:30; Gal. 3:19.

      3 Per quanto l’ordinamento del patto della legge tenesse il governo in funzione per mezzo di questa limitata comunicazione giudiziaria, tuttavia di tanto in tanto si rese necessario che Geova trasmettesse comunicazioni speciali ai governanti della nazione teocraticamente eletti e anche impartisse consigli spirituali al popolo. Questo ulteriore mezzo di comunicazione fu stabilito da Geova mediante uomini e donne scelti in modo speciale, cominciando con Mosè e includendone poi altri in varie parti della Terra Promessa. Essi venivano chiamati per tale servizio di comunicazione man mano che ne sorgeva la necessità. Quando il popolo in genere perdeva la fede in Geova, contaminandosi con mentalità religiose pagane ed essendo quindi soggiogato dai suoi vicini non teocratici, Iddio nominava speciali servitori della fede conosciuti come “giudici”. Egli inviava a questi “giudici” divini messaggi mediante angeli o il suo santo spirito che li spronavano all’azione allo scopo d’indurre la nazione a ritornare ai sentieri della giustizia. Alcuni divennero guerrieri dirigendo le forze d’Israele e scacciando vittoriosamente gl’invasori pagani. Giosuè, successore di Mosè, fu uno di questi e ce ne furono altri come Gedeone, Debora, Barak, Sansone e Jefte, per citarne alcuni. — Ebr. 11:32.

      4 Dal tempo del re Saul in poi, quando la nazione volle avere dei re umani alla testa della sua amministrazione governativa, Geova elesse uomini devoti in qualità di “profeti” perché servissero sulla terra come suoi canali di comunicazione. Samuele fu l’ultimo dei “giudici” d’Israele e il primo del grande gruppo di “profeti” usati da Geova per oltre mille anni fino a Giovanni Battista per guidare, riprendere e convertire. I profeti diventarono potenti predicatori nel trasmettere al popolo i divini messaggi ricevuti da Geova. Qualunque fossero le questioni del loro tempo presero una determinazione salda e senza compromessi dalla parte di Dio come testimoni di Geova. Erano pronti a subire l’opposizione dell’opinione pubblica e la persecuzione piuttosto che compromettere la loro devozione quali profeti di Geova. — Ebr. 11:33-38.

      5 La maggioranza delle numerosissime comunicazioni divine ricevute dai profeti è stata conservata per noi nei diversi libri della Bibbia, parecchi dei quali portano infatti i nomi dei profeti che li scrissero. Tutte queste divine dichiarazioni provenienti da Dio costituiscono una ricca eredità di documenti. Le loro rivelazioni sono divenute parte della vera religione cristiana dei nostri giorni. Eminenti profeti come Elia ed Eliseo avevano associati con loro dei discepoli, conosciuti come “figli dei profeti”. Questi associati, come i tre figli di Noè, divennero compagni predicatori del canale profetico formando una schiera di profeti o organizzazione profetica. Questi assistenti del profeta lo misero in grado d’incanalare in breve tempo per tutta la nazione i messaggi che Dio gli trasmetteva. È interessante notare che il santo spirito di Geova operava anche su questi “figli dei profeti”. — 1 Re 20:35; 2 Re 2:3, 15.

      6 Infine l’apostasia, l’infedeltà d’Israele, crebbero al punto da far rigettare completamente il ripetuto, misericordioso consiglio di Geova e il suo divino avvertimento, e quindi Geova permise al re pagano Nabucodonosor di Babilonia di por fine alla dinastia dei re davidici e distruggere Gerusalemme. “E l’Eterno, l’Iddio de’ loro padri, mandò loro a più riprese degli ammonimenti, per mezzo dei suoi messaggeri poiché voleva risparmiare il suo popolo e la sua propria dimora [il tempio di Gerusalemme]: ma quelli si beffarono de’ messaggeri di Dio, sprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti, finché l’ira dell’Eterno contro il suo popolo arrivò al punto che non ci fu più rimedio”. Quanti atti riportati di totale sordità verso il canale delle celesti comunicazioni di Geova ha compiuto l’apostata congregazione d’Israele! — 2 Cron. 36:15, 16.

      IL GRANDE PROFETA

      7 Al tempo stabilito da Dio gli abitanti della terra ebbero il privilegio del contatto più diretto possibile nella comunicazione con l’Iddio vivente, e di sopravvivere. Gli uomini non possono aspettarsi di vedere personalmente l’Iddio comunicativo, che è un fuoco consumante, e vivere. Ma pensate, per tre anni e mezzo gli uomini furono in grado di vedere e ascoltare pubblicamente la seconda più grande autorità dell’universo, “la Parola”, il più alto ufficiale o portavoce di Dio! Ciò volle dire che la Parola, che aveva personale accesso alla presenza dell’Iddio vivente ed aveva ascoltato Geova comunicare individualmente le viventi acque di verità di sua propria bocca, fu mandato sulla terra per divenire l’umile uomo Gesù. La Parola dunque divenne carne per abitare fra gli uomini come il più grande profeta o canale di comunicazione di Geova per trasmettere inestimabili parole di sapienza direttamente ad uomini onesti. — Eso. 33:20; Deut. 4:24; Giov. 1:14.

      8 Quindici secoli prima, presso il Monte Horeb (Sinai), gl’Israeliti, dopo aver ascoltato le maestose parole di Dio pronunciate durante un tremendo spettacolo di fuoco, vollero un cambiamento di comunicazione divina. Dio disse a quel tempo che avevano chiesto bene e conformemente promise che avrebbe inviato invece il grande profeta, ora chiamato Gesù: “Avrai così per l’appunto quello che chiedesti all’Eterno, al tuo Dio, in Horeb, il giorno della raunanza, quando dicesti: ‘Ch’io non oda più la voce dell’Eterno, dell’Iddio mio, e non vegga più questo gran fuoco, ond’io non muoia’. E l’Eterno mi disse [a Mosè]: ‘Quello che han detto, sta bene; io susciterò loro un profeta come te, di mezzo ai loro fratelli, e porrò le mie parole nella sua bocca, ed egli dirà loro tutto quello che io gli comanderò. E avverrà che se qualcuno non darà ascolto alle mie parole ch’egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto’”. Pietro rammentò ai Giudei dei suoi giorni questo grave fatto. — Deut. 18:16-19; Atti 3:23.

      9 Quanto alla superiorità di comunicazione pervenuta ai cristiani testimoni di Geova rispetto a quella ricevuta dai loro fedeli precursori, i testimoni ebrei della vera religione, Paolo spiega: “Iddio, che molto tempo fa parlò in molte occasioni e in molte maniere ai nostri antenati per mezzo dei profeti, alla fine di questi giorni ha parlato a noi per mezzo di un Figlio, ch’egli ha costituito erede di tutte le cose, e mediante il quale ha fatto i sistemi di cose. Egli è il riflesso della sua gloria e l’esatta rappresentazione del suo stesso essere, e sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza, e dopo aver fatto una purificazione per i nostri peccati si è messo a sedere alla destra della maestà in alti luoghi. Quindi è divenuto migliore degli angeli in quanto ha ereditato un nome più eccellente del loro”. — Ebr. 1:1-4, NM.

      10 Dato che Gesù nella sua esistenza preumana è stato il grande compagno personale di Geova, fu in grado di riflettere la meravigliosa personalità dell’Iddio vivente, di riprodurre parole e frasi esattamente come in origine erano uscite dalla bocca di Dio e infatti manifestare qui sulla terra i sublimi pensieri concepiti dalla mente stessa del Creatore. La nostra esperienza oggi è la medesima quando noi, essendo intimi di un amico eminente per molti anni, veniamo a conoscere molto bene la sua personalità e possiamo ripetere parole e frasi nella sua stessa maniera trasmettendo agli altri la mentalità di questo singolare individuo. Gesù conferma questa veduta con la sua risposta alla richiesta di Filippo: “Signore, mostraci il Padre”. Gesù gli disse: “Sono stato con voi per tanto tempo, e tu, Filippo, non mi hai ancora conosciuto? Chi ha veduto me ha veduto anche il Padre. Com’è che dici: ‘Mostraci il Padre’? Non credete che io sono in unione con il Padre e il Padre è in unione con me?” — Giov. 14:8-10; 1 Cor. 2:16, NM.

      LA PREPARAZIONE DELL’ORGANIZZAZIONE PROFETICA

      11 Come fecero i profeti Noè, Elia, Eliseo e Giovanni Battista, Gesù il Profeta raccolse intorno a sé dei discepoli e li ammaestrò perché divenissero predicatori. Però, a differenza degli altri egli preparava questi discepoli perché divenissero un nucleo intorno al quale fosse stabilita una continua organizzazione profetica, un canale di comunicazione. Al termine del suo discorso di addestramento Gesù menzionò che i suoi discepoli sarebbero stati riconosciuti come profeti, accordando un premio da profeta a coloro che desiderano imparare intorno a Cristo Gesù, il Re del nuovo mondo. Inoltre la seguente scrittura rivela in senso inverso il mezzo di comunicazione costituito dal gruppo profetico, poi da Gesù e infine da Geova Dio stesso. “Chi riceve voi riceve anche me, e chi riceve me riceve anche colui che mi ha mandato. Chi riceve un profeta perché è profeta otterrà una ricompensa da profeta, e chi riceve un giusto perché è giusto otterrà una ricompensa da giusto. E chiunque dà da bere a uno di questi piccoli solo un bicchiere di acqua fresca perché è un discepolo, veramente vi dico, non perderà affatto la sua ricompensa”. Gesù disse anche: “Un profeta non è sprezzato che nella sua patria e in casa sua”. I seguaci di Gesù hanno provato anche questo come membri della sua organizzazione cristiana di profeti. — Matt. 10:40-42, NM; Matt. 13:57.

      12 Come nessun individuo dal tempo di Gesù è stato prescelto per l’adempimento delle profezie bibliche, così nessun singolo individuo ha costituito il profeta speciale di Dio dopo Gesù, il Grande Profeta. Per questa ragione Gesù stabilì che un’unta congregazione di discepoli divenisse il canale collettivo sulla terra per far conoscere le comunicazioni di Dio. Prevedendo l’attività di questo canale Gesù disse: “Io vi dico in verità: Tutte le cose che potrete legare sulla terra saranno state legate nel cielo e tutte le cose che potrete sciogliere sulla terra saranno state sciolte nel cielo”. Notate che le cose per essere legate o sciolte qui sulla terra dovevano prima essere legate o sciolte nel cielo mediante istruzioni comunicate al gruppo organizzato sulla terra. Questa facoltà persegue uno scopo organizzativo e non si applica a nessun uomo particolare, com’è sostenuto invece dalla Chiesa Cattolica nell’asserire che questa autorità sia stata concessa ad un uomo solo, il Papa. — Matt. 18:18, NM.

      L’ORGANIZZAZIONE PROFETICA ISTITUITA

      13 Nel giorno della Pentecoste dell’anno 33 d.C. i primi 120 membri della congregazione di Cristo furono unti con lo spirito santo in uno spettacoloso fragore dal cielo pari a quello di vento impetuoso, e lingue di fuoco furono viste sopra l’intero numero radunato. Quello stesso giorno Pietro in un pubblico discorso identificò questo avvenimento come l’adempimento della profezia di Gioele, la quale contrassegnava chiaramente quel gruppo come un’organizzazione autorizzata a profetizzare. “Perché costoro non sono ebbri, come voi supponete, poiché non è che la terza ora del giorno: ma questo è quel che fu detto per mezzo del profeta Gioele: E avverrà negli ultimi giorni, dice Iddio, che io spanderò del mio spirito sopra ogni carne; e i vostri figliuoli e le vostre figliuole profeteranno, e i vostri giovani vedranno delle visioni, e i vostri vecchi sogneranno dei sogni. E anche sui miei servi e sulle mie serventi, in quei giorni, spanderò del mio spirito, e profeteranno”. Quale canale animato dallo spirito fu iniziato nell’anno 33 d.C. per rappresentare Geova sulla terra! — Atti 2:15-18; Gioele 2:28, 29.

      14 Dopo la predicazione di quei 120 membri durante il primo giorno in cui furono spiegate molte visioni e sogni della profezia biblica e vi fu il discorso finale di Pietro, tremila persone si associarono a questa nuova organizzazione cristiana. Tutti divennero predicatori. Riempirono Gerusalemme con i loro insegnamenti tratti dalle profezie. Questa organizzazione-canale aumentò in breve a cinquemila predicatori, tutti quanti battezzati con lo spirito santo. Gli apostoli e gli altri anziani a Gerusalemme divennero un corpo governante per mezzo del quale veniva impartito progressivamente l’intendimento delle profezie bibliche che allora si adempivano. Benché molti di loro fossero stati predicatori insieme con Cristo Gesù negli anni precedenti, tuttavia non avevano perfetto intendimento di tutte le cose. Per esempio, gli apostoli pensavano che Gesù fosse venuto per restaurare letteralmente il regno d’Israele. Ma dopo la Pentecoste appresero particolari progressivi dei numerosi segreti rivelanti che il regno sarebbe stato celeste. — Atti 1:6; 2:41; 4:4, 31.

      15 Come ulteriori esempi d’intendimento progressivo, fu Pietro, del corpo governante, che spiegò l’adempimento di Gioele 2:28, 29, già menzionato. Pietro rivelò pure che Gesù era il Principale Agente della vita e che soltanto mediante il suo nome è possibile la salvezza. (Atti 3:15–4:12) Pochi giorni più tardi Pietro e Giovanni insieme rivelarono che i Cristiani devono ubbidire a Dio anziché agli uomini. (Atti 4:19) Circa un anno dopo Stefano rivelò per ispirazione d’aver visto Gesù “il Figliuol dell’uomo in piè alla destra di Dio”, offrendo la concreta evidenza che Gesù era ritornato alla sua celeste posizione. (Atti 7:56) Ancora più tardi, Filippo, uno degli anziani, battezzò l’eunuco Etiope dopo avergli spiegato il significato della profezia d’Isaia 53:7, 8. (Atti 8:29-33) Nell’anno 36 Pietro ricevette un’altra rivelazione dal cielo concernente i Gentili, e questo indicava che era giunto il tempo di aprire loro la porta perché entrassero e divenissero anch’essi membri unti del corpo e congregazione di Cristo. — Atti 10 e 11.

      16 Per alcuni anni molti ministri cristiani avevano predicato che era necessario che i Gentili cristiani fossero circoncisi. Ma infine, nell’anno 49 d.C., ad un congresso di testimoni di Geova in Gerusalemme, parecchi anziani del corpo governante dimostrarono con argomentazione biblica e secondo rivelazione divina che i Gentili non avevano bisogno d’essere circoncisi. Giacomo, fratellastro di Gesù e servitore della congregazione di Gerusalemme, confermò questa decisione spiegando l’adempimento della profezia di Amos 9:11, 12 (LXX). (Atti 15:6-22) Di nuovo molti predicavano che i Gentili nel divenire Cristiani dovettero sottomettersi alla legge di Mosè. Nell’anno 56 l’apostolo Paolo, anch’egli del corpo governante, fu adoperato per chiarire con le Scritture Ebraiche che l’accettazione dei Gentili era conforme alle profezie della Bibbia e che questi Gentili non erano sotto la legge di Mosè ma sotto la benignità immeritata di Dio. Egli mostrava giustamente che Dio aveva inchiodato il patto della legge al palo di tortura di Gesù. (Rom. 6:14; 15:7-13; Col. 2:13, 14) Nell’anno 96 l’apostolo Giovanni fu adoperato per rivelare, fra molte altre cose, che il preciso numero di unti che vivranno e regneranno con Cristo Gesù nel cielo sarebbe stato di 144.000. — Apoc. 7:4; 14:1.

      PRIME POCO CHIARE E NON DANNOSE VEDUTE

      17 Dimostra dunque tutto questo che il canale di Dio sulla terra dopo i giorni di Gesù venne indebolito e adulterato dall’errore? No! Al contrario, ciò dimostra che non v’era un flusso d’acqua d’imponente volume e in qualsiasi tempo ma invece un calmo, regolare affluire di nuove acque di verità attraverso un canale stabilito. I molti uomini e donne accolti in questa organizzazione profetica della congregazione degli unti avevano percezioni poco chiare dei propositi di Geova. Occorreva del tempo per modificare gradualmente le loro idee. Dio sapeva che come semplici uomini essi non potevano afferrare mentalmente, comprendere o ricordare un torrente di nuove verità in una volta, cosa che avrebbe potuto figurativamente far perdere loro l’equilibrio e annegarli.

      18 Geova nella sua misericordiosa e amorevole considerazione per i suoi deboli servitori dispose un affluire graduale delle acque di nuove verità incanalandole in modo ordinato. Le loro menti sarebbero state gradualmente adattate e man mano riempite di cose nuove. A sua volta, questo li avrebbe resi capaci di predicare queste nuove cose ad altre persone ben disposte con un procedimento graduale, ordinato, come quello di un canale. Per esempio, la manifestazione di vedute poco chiare circa l’applicare o no ai Cristiani le leggi di Mosè sul sabato e sulla circoncisione non pregiudicò affatto il primo affluire di nuove indicazioni di verità e la predicazione di Gesù Cristo da parte della congregazione primitiva. Ma al tempo debito di Dio, nell’anno 49 d.C., lo sviluppo della vera religione giunse al punto in cui la decisione legale di Geova sulla circoncisione e sulla legge mosaica poteva essere saggiamente annunciata. Da allora in poi questa nuova decisione, resa enfaticamente chiara, fu predicata concordemente come una giusta dottrina dai veri ministri cristiani.

      19 Infatti, il progredire di rivelate verità bibliche incanalate tramite il mezzo di comunicazione dei Cristiani unti portò sorprendenti informazioni perfino agli angeli. “Questo avveniva affinché ora ai governi e alle autorità nei luoghi celesti fosse fatta conoscere per mezzo della congregazione la grandemente svariata sapienza di Dio”. Questa qualità progressiva del canale terreno fu indicata da Gesù quando egli disse: “In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che fo io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vo al Padre”. Nell’anno 55, dopo un ricco affluire di molte nuove e progressive comunicazioni divine dei propositi di Geova, Paolo indica una futura rivelazione ancora maggiore di nuove cose. “Poiché al presente noi vediamo in modo vago come per mezzo d’uno specchio metallico, ma allora ciò sarà faccia a faccia. Al presente io conosco parzialmente, ma allora conoscerò precisamente proprio come sono precisamente conosciuto”. — Efes. 3:10; Giov. 14:12; 1 Cor. 13:12; 1 Piet. 1:12, NM.

      I DODICI REQUISITI DELL’ODIERNO CANALE CRISTIANO

      20 Che cosa si può dire dell’attuale e cristiano canale di comunicazione di Geova? Qual è oggi, fra le centinaia di sette e denominazioni di coloro che pretendono d’essere Cristiani, il portavoce di Geova sulla terra come suo divinamente nominato e organizzato canale di comunicazione? La Bibbia specifica molti segni, i quali devono tutti coesistere per contrassegnare, senz’ombra di dubbio, l’unico canale divinamente autorizzato. Ecco una lista di requisiti che qualificano la vera congregazione di Cristo perché sia adatta come moderno canale di Dio.

      21 Primo, i membri della congregazione di Cristo del ventesimo secolo devono sapere qual è il nome del loro Dio come fu rivelato da Gesù ai suoi primi discepoli e devono diventare testimoni di questo nome maestoso come lo furono i profeti antichi, Gesù e i Cristiani del primo secolo. Soltanto il rimanente degli unti testimoni di Geova e i loro compagni hanno oggi un ricco intendimento del nome divino GEOVA e quindi si sforzano di vivere degni di questo nome come Suoi testimoni. — Isa. 43:12; Giov. 17:6, 11, 26; Atti 15:14.

      22 Secondo, la congregazione di Cristo iniziata da Gesù come canale e composta di tutti gli unti generati dallo spirito con la speranza di regnare con Cristo nel cielo e il cui numero stabilito è di 144.000. Quale gruppo di Cristiani oggi sulla terra, nelle sue opere e dottrine, manifesta d’essere il rimanente di questa ben matura congregazione di Cristo anziana di diciannove secoli? Soltanto il rimanente degli unti testimoni di Geova. — 1 Giov. 2:27; Apoc. 14:1.

      23 Terzo, la congregazione di Cristo dev’essere distintamente contrassegnata dalla persecuzione subìta fra le nazioni a causa della sua integrità ai princìpi biblici e dalla sua indefettibile virginea purezza verso Cristo Gesù come Re del nuovo mondo. Soltanto il rimanente degli unti testimoni di Geova e i loro compagni hanno tale segno di distinzione, essendo perseguitati in tutto il mondo. — Matt. 24:9.

      24 Quarto, la congregazione di Cristo deve accettare tutte le progressive rivelazioni dell’unica vera religione contenute nelle Scritture Ebraiche incanalate per mezzo di tutti i profeti dell’antichità fino a Giovanni Battista e nelle Scritture Greche incanalate per mezzo di Cristo Gesù e dei suoi discepoli. Soltanto il rimanente degli unti testimoni di Geova e i loro compagni, le “altre pecore”, lo fanno. — 2 Piet. 3:15, 16; Apoc. 22:18, 19; Giov. 10:16.

      25 Quinto, la congregazione di Cristo deve comprendere d’aver superato un periodo di dispersione che l’aveva condotta ad una “babilonica”, spirituale schiavitù, da cui avrebbero dovuto essere raccolti “insieme i suoi eletti dai quattro venti, da un’estremità all’altra dei cieli”. Soltanto il rimanente degli unti testimoni di Geova raccolti sin dal 1919 da tutte le nazioni, lingue e precedenti associazioni religiose realizza questo. — Matt. 24:31, NM; Apoc. 18:4.

      26 Sesto, la congregazione di Cristo deve tenersi spiritualmente desta per il ritorno del suo Signore Gesù Cristo e, quando egli viene invisibilmente rivolgendo la sua attenzione alle condizioni sulla terra, essa deve accoglierlo e provare gioia e delizia alla presenza del Re quale Governatore. Soltanto il rimanente degli unti testimoni di Geova è stato spiritualmente desto per rendersi conto di questo grande avvenimento dell’intronizzazione di Cristo in cielo nel 1914. — Matt. 24:3, 42-44; 25:1-23.

      27 Settimo, la congregazione di Cristo dopo il ritorno del suo Signore deve, come “casa di Dio”, ricevere il proprio giudizio quando il messaggero di Geova viene al tempio per il giudizio, e questo prima che per il resto del mondo. Soltanto il rimanente degli unti testimoni di Geova subì questo giudizio purificatore quando il “messaggero” entrò nel suo tempio nel 1918. — 1 Piet. 4:17; Mal. 3:1-3.

      28 Ottavo, la congregazione di Cristo, una volta purificata, deve aver ricevuto l’approvazione del suo Signore coll’essere nominata “lo schiavo fedele e discreto che il padrone ha costituito sopra i suoi domestici per dar loro il cibo a suo tempo”. Soltanto il rimanente degli unti testimoni di Geova ha adempiuto questa funzione dal 1919, sin da quando ha compiuto sforzi supremi per incanalare puro cibo spirituale per tutti quelli associati ad esso come “domestici” di Cristo. — Matt. 24:45-47, NM.

      29 Nono, la congregazione di Cristo deve ricevere negli ultimi giorni la speciale responsabilità che “questa buona notizia del regno” sia “predicata in tutta la terra abitata a scopo di testimonianza a tutte le nazioni, e allora verrà la fine compiuta”. Soltanto il rimanente degli unti testimoni di Geova insieme ai suoi compagni ha proclamato l’informazione concernente l’istituzione del regno di Cristo nel 1914, opera di diffusione che ha ora raggiunto 160 nazioni della terra. — Matt. 24:14, NM.

      30 Decimo, la congregazione di Cristo deve oggi seguire il modello del primo secolo acquistando un intendimento progressivo delle profezie bibliche che svelano altri maestosi propositi dell’Iddio vivente, e questa nuova luce di verità dev’essere proclamata imparzialmente in tutto il mondo dall’organizzazione profetica di Dio. Soltanto il rimanente degli unti testimoni di Geova e i suoi compagni ‘non trattano la profezia con disprezzo’ ma ne annunciano nelle loro pubblicazioni bibliche l’adempimento man mano che diventa chiaro. — 1 Tess. 5:20; Apoc. 11:3, 4, NM.

      31 Undicesimo, la congregazione di Cristo deve avere un mutamento nella propria opera, passando dal radunamento del “piccolo gregge” con privilegi celesti al radunamento delle “altre pecore” affinché diventino futuri sudditi del Regno per vivere felicemente per sempre su una terra paradisiaca che è destinata a sussistere eternamente in adempimento della grande promessa abrahamica. Soltanto l’unto rimanente ha subìto questa esperienza a partire dagli anni 1932 e 1935. — Gen. 22:18; Luca 12:32; Giov. 10:16; Matt. 25:3-33.

      32 Dodicesimo, la congregazione di Cristo deve conoscere il tempo particolare in cui Geova ‘pianta i nuovi cieli e pone le fondamenta della nuova terra’ come parte del suo permanente sistema di cose del Nuovo Mondo. Soltanto i testimoni di Geova realizzano questo e hanno compreso che dal 1919 si va formando una società del Nuovo Mondo che va espandendosi fino a riempire tutta la terra in giustizia. — Isa. 51:16; 65:17; 2 Piet. 3:13; Apoc. 21:1.

      MANTENETEVI IN STRETTO CONTATTO COL CANALE

      33 Pertanto, vi sono evidenze schiaccianti che il rimanente degli unti Cristiani fra i testimoni di Geova costituisce oggi il canale collettivo di comunicazione. Un’abbondanza di ulteriori informazioni particolareggiate sulla storia dei testimoni di Geova viene ora pubblicata in una serie di articoli de La Torre di Guardia. Sono rimasti ancora sulla terra circa 17.000 di questi unti, con un corpo governante composto di alcuni di loro, che abita nella Bethel di Brooklyn, New York. Vi sono poi insieme con loro oltre 560.000 compagni associati appartenenti alle “altre pecore”. Questa piccola classe di unti, definita come “lo schiavo fedele e discreto”, ha un servitore legale noto come Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati, organizzata nel 1884, di cui si serve per essere rappresentata.

      34 Il portavoce ufficiale di questa classe dello “schiavo” è la rivista Torre di Guardia, oggi nel suo settantaseiesimo anno di pubblicazione. Questa rivista non pretende d’essere ispirata ma è guidata dai princìpi e profezie ispirati contenuti nella sacra Bibbia e destinati oggi a progressivo adempimento. Per mezzo di questo singolare canale di guida spirituale degna di fiducia tutte le persone oneste e sincere che amano la giustizia vengono guidate verso il “giorno perfetto” nel nuovo mondo dopo Armaghedon. Voi siete invitati ad avanzare insieme all’unto rimanente da una posizione spirituale progressiva diretta da Dio ad un’altra, in adempimento della promessa: “Il sentiero dei giusti è come la luce che spunta e va vie più risplendendo, finché sia giorno perfetto”. — Prov. 4:18.

      [Domande per lo studio]

      1. Da che cosa dipende il vero Cristianesimo?

      2. (a) Come servì Mosè in qualità di profeta? (b) Quale mezzo giudiziario di comunicazione fu istituito?

      3. (a) Perché era necessario un altro mezzo di comunicazione per la nazione d’Israele? (b) E come operava in rapporto ai “giudici”?

      4. Quale fu la ‘linea dei profeti’, e come agirono essi come canali?

      5, 6. (a) Che cosa fu del divino messaggio ricevuto dai profeti dell’antichità? (b) Chi erano i “figli dei profeti”? (c) Come accolse i profeti Israele?

      7. Quale fu la più diretta comunicazione possibile per l’uomo con Dio? Perché?

      8. Perché fu necessario che Dio inviasse il suo grande profeta per comunicare con Israele? Chi diventò quel grande profeta?

      9. Quale superiorità di comunicazione ebbero i primi Cristiani nei confronti dei loro precursori ebrei?

      10. Come Geova fu riflesso in Gesù?

      11. Come indicò Gesù che i suoi seguaci avrebbero servito come un gruppo di profeti, e quale mezzo di comunicazione fu così indicato?

      12. Quale scrittura mostra che i seguaci di Gesù avrebbero servito come canale collettivo?

      13. Quando fu stabilita come canale di comunicazione la congregazione cristiana, e in che modo fu ciò manifestato?

      14. Descrivete l’attività e lo sviluppo di questo primo profetico canale cristiano.

      15, 16. Fate illustrazioni per dimostrare che questo era un canale progressivo che produceva l’intendimento di nuove verità.

      17, 18. (a) Perché ciò non dimostra che il canale di Dio fosse indebolito dall’errore? (b) Erano forse quelle prime vedute poco chiare di qualche detrimento alla predicazione compiuta in armonia con l’afflusso incanalato di nuove verità?

      19. Come fu predetto il progredire del canale di Dio?

      20-32. Commentate ciascuno dei dodici segni relativi all’odierno canale cristiano, e quale gruppo offre l’evidenza di corrispondere a tali requisiti?

      33, 34. (a) Qual è il servitore legale usato oggi dall’unto rimanente? (b) Qual è il portavoce ufficiale della classe dello “schiavo fedele e discreto”? (c) Chi oggi dovrebbe tenersi in stretto contatto col canale di Dio, e perché?

  • S. Charalampus punito per trascuratezza
    La Torre di Guardia 1955 | 1° novembre
    • S. Charalampus punito per trascuratezza

      ● Vi sono molti contadini superstiziosi che sono assai attaccati ai loro “santi”. Però, raramente attribuiscono loro la credenza che aveva un certo Cretese, secondo la seguente comunicazione stampa: “HERAKLEION (Candia), Creta 24 (comunicazione del nostro corrispondente) Geo. Emm. Tsaggarakis, residente di Ierapetra (Creta) si recò al vicino villaggio di Murnies ed, entrato nella Chiesa di San Charalampus, accumulò dietro la porta esteriore vari libri di chiesa, i pannelli di tre porte interne e molto altro materiale, e poi vi appiccò il fuoco, provocando gravissimi danni alla chiesa. Fu arrestato e nell’interrogatorio confessò di aver cominciato l’incendio spiegando di averlo fatto perché . . . malgrado avesse pregato San Charalampus per due anni affinché l’avesse guarito, non si era verificato nessun miglioramento nella sua salute. Si ritiene che la sua malattia sia una forma nervosa”. — Eleftheria, Atene, Grecia, 25 maggio 1954.

  • Parte VI: La data del 1914 risulta esatta
    La Torre di Guardia 1955 | 1° novembre
    • Storia moderna dei testimoni di Geova

      Parte VI: La data del 1914 risulta esatta

      NEI primi mesi del 1914 il clero ed altri elementi riversarono considerevole quantità di scherno su C. T. Russell e la Società Torre di Guardia, non vedendo accader nulla alle nazioni dei Gentili. Ma tutto questo scherno cessò quando una nazione dopo l’altra e un regno dopo l’altro precipitarono in quella che ora è chiamata la prima guerra mondiale. Dal 27 luglio al successivo agosto un susseguirsi di sorprese sconvolse il mondo. Un segno caratteristico di reazione giornalistica alla situazione venne pubblicato il 30 agosto 1914, con un articolo principale sul giornale newyorchese The World (Il Mondo). “Fine di tutti i regni nel 1914” era l’avvincente intestazione di un lungo articolo di fondo nella rubrica riviste dell’edizione domenicale di quel giornale (pagine 4 e 17), dal quale citiamo:

      “Secondo i calcoli degli ‘Studenti Internazionali della Bibbia’ di Russell, questo è il ‘tempo di distretta’ di cui ha parlato il profeta Daniele, l’anno 1914 essendo stato preannunciato nel libro ‘Il Tempo è Vicino’, di cui sono stati venduti quattro milioni di copie,

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