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Il Patto del Regno provvede il Governatore del Nuovo MondoLa Torre di Guardia 1950 | 15 febbraio
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21. Com’è egli quindi più alto di Davide e il giusto edificatore del tempio?
21 Con la sua esaltazione al posto più eccelso dell’universo, secondo solo a Dio e alla sua destra, Cristo Gesù è costituito Re molto più grande di Davide. Era pertanto del tutto consono che fosse Davide, col quale Iddio aveva fatto il patto per il Regno, ad annunziare profeticamente il giuramento di Geova mediante il quale il Re Gesù Cristo doveva essere anche costituito Sommo Sacerdote immortale. Con questo altro ufficio, quello di Sommo Sacerdote, Cristo Gesù divenne pure servitore di Dio più grande di Davide. Questo lo rese qualificato per edificare il vero tempio di Dio, del quale il tempio edificato dal figliuolo di Davide Salomone non fu altro che uno splendido tipo. Parlando di se stesso, Gesù si qualificò “più che Salomone”; egli fu altresì il “Germoglio” di Davide, la messianica “progenie di Davide”. — Matt. 12:42; Apoc. 22:16.
22. Perché il tempio che edifica dev’essere più alto di quello di Salomone?
22 La profezia di Zaccaria 6:12, 13 preannunziò essa pure che Gesù come Sacerdote e Re avrebbe edificato il tempio al nome di Geova, dicendo: “Così parla l’Eterno degli eserciti: Ecco un uomo, che ha nome il Germoglio; egli germoglierà nel suo luogo, ed edificherà il tempio dell’Eterno; egli edificherà il tempio dell’Eterno, e porterà le insegne della gloria, e si assiderà e dominerà sul suo trono, sarà sacerdote sul suo trono”. Il sommo sacerdote d’Israele entrava nel Santissimo del tempio di Salomone per presentare a Dio il sangue del sacrifizio di espiazione, ma Gesù entrò nel cielo stesso per comparire alla effettiva presenza di Dio ed offrirvi il valore del suo sacrifizio umano. Questo dimostra che il tempio che edifica dev’essere più grande ed eccelso del tempio eretto da Salomone, esattamente come il cielo della presenza di Dio è più eccelso del Santissimo del tempio eretto da Salomone. In modo corrispondente, come il tempio che edifica Cristo Gesù già falegname è su un’altura più eccelsa del monte di Gerusalemme sul quale si trovava il tempio di Salomone, così il monte reale dal quale il Re Cristo Gesù deve regnare è infinitamente più eccelso del Monte Sion sul quale si trovava il palazzo di Davide. Perciò quando l’apostolo Giovanni ebbe la visione e disse: “Poi vidi, ed ecco l’Agnello che stava in sul Monte Sion, e con lui erano centoquarantaquattromila persone che aveano il suo nome e il nome di suo Padre scritto sulle loro fronti,” essa dovette riferirsi al Monte Sion celeste, la sede celeste del regno di Cristo, della quale il Monte Sion terrestre non era che un modesto tipo.
23. Come si dimostra che cosa è il tempio che egli edifica?
23 Il tempio che egli edifica è la sua chiesa o congregazione, e l’edifica su se stesso, su “questa Pietra”. Poiché egli è la vivente Pietra fondamentale, tutte le pietre di questo tempio antitipico sono “pietre viventi”, i suoi 144.000 seguaci provati e fedeli. L’apostolo Pietro si serve di questa figura di confronto, così parlando ai seguaci di Cristo: “Accostandovi a lui, Pietra vivente, riprovata bensì dagli uomini ma innanzi a Dio eletta e preziosa, anche voi, come pietre viventi, siete edificati qual casa spirituale, per essere un sacerdozio santo per offrire sacrifici spirituali, accettevoli a Dio per mezzo di Gesù Cristo. Poiché si legge nella Scrittura: Ecco, io pongo in Sion una pietra angolare, eletta, preziosa, e chiunque crede in lui non sarà confuso”. (1 Piet. 2:4-6) L’apostolo Paolo dice ai Cristiani nella loro qualità di “pietre viventi”: “Non sapete voi che siete il tempio di Dio, e che lo spirito di Dio abita in voi? . . . poiché il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi”. — 1 Cor. 3:16, 17.
24. Com’è egli il “primogenito, il più eccelso dei re della terra?
24 Nel costruire questo tempio spirituale di pietre viventi Gesù come Erede Permanente del patto per il Regno adempie una importante particolarità di quel patto. Quale Sommo Sacerdote-Re è egli! È il primogenito della creazione di Geova. Innalzandolo ad un così eccelso posto per virtù della magnifica fedeltà Geova diede corso alle grazie del suo patto con Davide, promesse con le seguenti parole: “La mia fedeltà e la mia benignità saranno con lui, e nel mio nome la sua potenza sarà esaltata. Egli m’invocherà, dicendo: Tu sei il mio Padre, il mio Dio, e la rocca della mia salvezza. Io altresì lo farò il primogenito, il più eccelso dei re della terra. Io gli conserverò la mia benignità in perpetuo, e il mio patto rimarrà fermo con lui.” (Sal. 89:24, 26-28) Poiché egli è più eccelso di tutti i re della terra, nessuno di loro gli potrà resistere ed egli li colpirà duramente mettendoli in amara rotta ad Harmaghedon. A questo proposito la profezia dice: “Costoro guerreggeranno contro l’Agnello, e l’Agnello li vincerà, perchè egli è il Signor dei signori e il Re dei re; e vinceranno anche quelli che sono con lui, i chiamati, gli eletti e fedeli”. (Apoc. 17:14) Iddio sarà fedele al suo patto per il Regno e al suo primogenito Figliuolo innalzato a così eccelsa posizione darà la vittoria ad Harmaghedon sulla lega dei re nemici e sulle loro nazioni unite.
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Rialzamento del caduto Tabernacolo di DavideLa Torre di Guardia 1950 | 15 febbraio
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Rialzamento del caduto Tabernacolo di Davide
1, 2. (a) Quando fece Iddio un patto con Gesù per un regno celeste? (b) In vista di quale profezia non ha egli cominciato a regnare dopo l’ascensione?
DICIANNOVE secoli fa Gesù fu battezzato, e Iddio lo unse col suo spirito e disse: “Questo è il mio diletto Figliuolo nel quale mi son compiaciuto”. Gesù fu allora ufficialmente dichiarato Erede del patto per un regno più grande di quello di Davide. In quell’occasione Iddio fermò un patto per un regno che doveva essere affidato al suo diletto Figliuolo, un regno molto più alto e molto più esteso di quello di Davide. Quando Iddio risuscitò Cristo Gesù dai morti per merito della sua fedeltà e lo innalzò alla propria destra nel cielo, Egli lo stabilì nel suo diritto al regno del cielo. Perché dunque non gli ha dato subito il Regno affinché cominciasse immediatamente a dominare dal cielo su tutta la terra? Per un motivo, i “sette tempi” accordati secondo il permesso di Dio ai Gentili per dominare sulla terra non erano ancora scaduti. Non dovevano scadere prima del 1914 d.C. Ma un’altra vitale profezia aveva allora cominciato ad adempiersi, e doveva continuare ad adempiersi mentre questi “tempi dei Gentili” si affrettavano verso la loro fine.
2 Questa fu la profezia di Amos 9:11, 12: “In quel giorno io ridirizzerò il tabernacolo di Davide, che sarà stato abbattuto; e riparerò le lor rotture, e ridirizzerò le lor ruine, e riedificherò quello, come era a’ dì antichi; acciocchè quelli che si chiamano del mio Nome posseggano il rimanente di Edom, e tutte le nazioni, dice il Signore, che fa questo”. (Diodati) Il manoscritto ebraico dal quale fu tradotta l’antica versione greca dei Settanta rese alquanto diversamente il sopra citato testo ebraico. Essa dice: “In quel giorno rialzerò il tabernacolo di Davide che è caduto, e riedificherò le rovine d’esso, e ne stabilirò le parti che sono state rotte, e lo ricostruirò come ai giorni antichi: affinché il rimanente degli uomini, e tutti i Gentili sui quali è invocato il mio nome, possano cercarmi diligentemente, dice il Signore che fa tutte queste cose”. (Traduzione di Bagster) Si noti che la traduzione dei Settanta dice “rimanente degli uomini” invece di “rimanente di Edom”. La differenza può essere stata causata dal fatto che nell’ebraico antico la parola che significa “uomini” somigliava molto alla parola che significa “Edom”. Nel citare la profezia di Amos il discepolo Giacomo si servì della Versione dei Settanta, e non del tradizionale testo ebraico.
3. Che cosa raffigurò il “tabernacolo di Davide”, e come?
3 Il “tabernacolo di Davide” del quale parla la profezia di Amos raffigurava la casa reale di Davide formata dagli eredi del patto del regno. Che un tabernacolo o una tenda doveva così servire come simbolo della casa reale o dei governanti successori di Davide, Isaia 16:5 lo dimostra, dicendo: “Il trono è stabilito fermamente sulla clemenza [la grazia concessa a Davide], e sul trono sta assiso fedelmente, nella tenda di Davide, un giudice amico del diritto, e pronto a far giustizia”. Nel Salmo 78:67-70 ci è detto che quando Iddio fece la sua scelta fra le dodici tribù d’Israele per il regno, egli “ripudiò la tenda di Giuseppe, . . . ma elesse la tribù di Giuda, il monte di Sion ch’egli amava. . . . Elesse Davide, suo servitore, lo prese dagli ovili”. Geova Dio era il vero Re dell’antico Israele e tuttavia per parecchi secoli l’arca sacra simboleggiante la sua presenza dimorò sotto una tenda. Introducendo il patto per il regno Iddio disse a Davide: “Io non ho abitato in una casa, dal giorno che trassi i figliuoli d’Israele dall’Egitto, fino al dì d’oggi; ho viaggiato sotto una tenda e in un tabernacolo”. (2 Sam. 7:6) In quale tempo, dunque, cadde e andò in rovina il “tabernacolo di Davide” nel quale erano compresi gli eredi del patto per il Regno? Nel 607 a.C.
4, 5. Da quando e fino a quando ha continuato tale “tabernacolo” a rimanere nel suo abbassamento? Perchè?
4 Il “tabernacolo di Davide” cadde quando Gerusalemme fu distrutta ed il re Sedechia, l’indegno erede del patto, fuggì dal suo trono sul monte Sion, fu preso e deportato a Babilonia dove morì, senza trono e senza successori. Allora ebbe principio di adempimento la profezia: “Anch’essa non sarà più, finché non venga colui a cui appartiene il giudizio, e al quale lo rimetterò”. Il nipote di Sedechia, Joiakin (o Jeconia), che si trovava allora in cattività a Babilonia, servì per continuare la discendenza di Davide come erede LEGALE fino a Giuseppe, marito di Maria. Ma i cugini di Joiakin, Addi, Melchi e Neri servirono anch’essi per continuare la discendenza per diritto NATURALE da Davide fino a Maria, moglie di Giuseppe, affinché fosse da lei trasmesso a Gesù suo figliuolo. (Matt. 1:11, 12; Luca 3:27, 28; si veda pagina 53 §13) Per 636 anni, fino al momento del battesimo di Gesù avvenuto l’anno 29 d.C., il “tabernacolo di Davide” rimase nel suo abbassamento, rotto, in rovina, perchè nessuno dei discendenti della linea reale di Davide era stato unto in seguito a comando di Geova per il Regno. Durante tutti quei secoli sembrò che il patto per il Regno fosse stato reso vano da Satana il Diavolo e che Iddio gli fosse stato infedele ed avesse cessato di concedere la sua grazia. Il Salmo 89:38-46 descrive lo stato di rovina del “tabernacolo” di Davide con le seguenti parole di supplicazione rivolte a Geova:
5 ”Eppure tu l’hai reietto e sprezzato, ti sei gravemente adirato contro il tuo unto. Tu hai rinnegato il patto stretto col tuo servitore, hai profanato la sua corona gettandola a terra. Tu hai rotto tutti i suoi ripari, hai ridotto in ruine le sue fortezze. Tutti i passanti l’han saccheggiato, è diventato il vituperio de’ suoi vicini. . . . Tu hai fatto cessare il suo splendore, e hai gettato a terra il suo trono. Tu hai scorciato i giorni della sua giovinezza, l’hai coperto di vergogna. Sela. Fino a quando, o Eterno, ti nasconderai tu del continuo e l’ira tua arderà come un fuoco?”
6. Come fu il “tabernacolo” rialzato? Che cosa doveva seguire subito dopo?
6 L’unzione di Gesù e il suo diritto al regno gli furono negati dai Giudei edificatori del regno ed egli fu odiosamente messo a morte ad istigazione dei dirigenti religiosi. Risuscitandolo e innalzandolo alla sua propria destra, ponendolo così come preziosa Pietra Fondamentale in Sion, Geova rialzò il caduto “tabernacolo di Davide”. Che cosa ne doveva seguire? La salita al trono di Cristo Gesù nella sua potenza attiva del Regno? No! Ma l’adempimento del resto della profezia di Amos, che annunziava come il rimanente degli uomini e tutti i Gentili sui quali è invocato il nome di Dio devono cercar Geova. Questo significò che tutti questi seguaci di Cristo Gesù il Re dovevano essere scelti di fra i Giudei come di fra i Gentili per diventare suoi coeredi nel patto per il Regno. Per questo motivo, dopo aver stabilito la cena del Memoriale, Gesù disse ai suoi fedeli apostoli: “Or voi siete quelli che avete perseverato meco nelle mie prove; e io dispongo che vi sia dato un regno, come il Padre mio ha disposto che fosse dato a me [io faccio un patto per voi, come anche il Padre mio ha fatto un patto per me, di un regno, Diaglott], affinché mangiate e beviate alla mia tavola nel mio regno, e sediate su troni, giudicando le dodici tribù d’Israele”. (Luca 22:28-30) Quei fedeli apostoli erano i principali di un piccolo rimanente di Giudei che allora credevano in Gesù quale Cristo l’Erede del patto per il Regno. In quel momento Gesù li prendeva seco nel patto.
7. Come fece Gesù un patto con i suoi discepoli per un regno?
7 Come fece il patto Gesù per i suoi 144.000 fedeli discepoli di un regno insieme con lui nel cielo? Egli lo fece predicando il regno del cielo durante i tre anni e mezzo della sua pubblica attività sulla terra, istruendoli e invitandoli ad esserne partecipi. Depose quindi la sua vita umana come sacrifizio per i peccati, affinché potessero essere lavati nel suo sangue e giustificati da ogni peccato ereditario e fossero considerati giusti e accettevoli agli occhi di Dio. Agì come Sommo Sacerdote per offrire questi giustificati in sacrifizio con lui per la rivendicazione della sovranità universale e del nome di Geova. E agì pure come profeta di Geova e Sommo Sacerdote per spandere lo spirito santo su loro dalla Pentecoste in poi affin di ungerli per il servizio del Regno e per un posto nel Regno celeste con lui. (Atti 2:32-36) Il numero di questi coeredi del patto per il Regno una volta non si sapeva che erano 144.000. Era un numero indefinito come le stelle del cielo e la rena del mare. (Gen. 22:17, 18) Ma con un posteriore commento al suo patto con Davide Iddio s’impegnò ad aggiungere questi coeredi a Gesù, dicendo:
8. Come preannunciò Iddio che avrebbe aggiunto dei coeredi al patto?
8 “Poiché così parla l’Eterno: Non verrà mai meno a Davide chi segga sul trono della casa d’Israele, . . . Se voi potete annullare il mio patto col giorno e il mio patto con la notte, sì, che il giorno e la notte non vengano al tempo loro, allora si potrà anche annullare il mio patto con Davide mio servitore, sì ch’egli non abbia più figliuolo che regni sul suo trono, e coi sacerdoti levitici miei ministri. Come non si può contare l’esercito del cielo nè misurare la rena del mare, così io moltiplicherò la progenie di Davide, mio servitore, e i Leviti che fanno il mio servizio. — Ger. 33:17, 20-22.
9. Da quando e come ha aggiunto Iddio questi coeredi?
9 Così, dalla Pentecoste dell’anno 33 d.C. fino al principio del regno millenario di Cristo, Iddio occupa il tempo a raccogliere e preparare per il Regno questi 144.000 coeredi del grande Figliuolo di Davide. Dai giorni di Mosè il nome di Geova era stato invocato sui Giudei naturali. Iddio trasse per prima cosa di fra loro un fedele rimanente di alcune migliaia d’uomini e donne che accettarono Gesù come Messia. Dopo aver dato per sette anni a questi Giudei che portavano il nome di Geova l’esclusiva opportunità di essere assunti nel patto per il Regno con Gesù, Geova incominciò a visitare i non Giudei, ossia i Gentili, che non erano mai chiamati con il Suo nome. Egli dischiuse per loro la possibilità di colmare quello che mancava al numero dei coeredi del patto reale. Simon Pietro fu il primo di quelli dei quali Egli si servì per annunziare ai Gentili che anche a loro era offerta l’opportunità del Regno. Quindi Iddio aperse gli occhi al discepolo Giacomo facendogli scorgere che questo era l’adempimento della profezia di Amos dopo di che egli, Giacomo, disse: “Fratelli, ascoltatemi. Simone ha narrato come Dio ha primieramente visitato i Gentili, per trarre da questi un popolo per il suo nome. E con ciò s’accordano le parole de’ profeti, siccome è scritto: Dopo queste cose io tornerò e edificherò di nuovo la tenda [tabernacolo] di Davide, che è caduta; e restaurerò le sue ruine, e la rimetterò in piè, affinché il rimanente degli uomini [il rimanente dei Giudei] e tutti i Gentili sui quali è invocato il mio nome, cerchino il Signore [Geova], dice il Signore [Geova] che fa queste cose, le quali a lui son note ab eterno”. — Atti 15:13-18.
INCREMENTO DEL GOVERNO DELL’EREDE
10. Su chi ha regnato Gesù dalla Pentecoste in poi, e in che modo?
10 Durante i secoli che seguirono la Pentecoste Geova Dio ha continuato a trarre di fra Giudei e Gentili i 144.000 fedeli seguaci che tosto “saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui quei mille anni”. (Apoc. 20:4, 6) Durante tutti quei secoli di selezione questi fedeli eredi futuri hanno tributato la loro fedeltà e sottomissione a Cristo Gesù, Re unto da Geova, e Gesù ha regnato su di loro considerandoli suoi sudditi. Essi dicono: Dio . . . ci ha riscossi dalla podestà delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figliuolo”. Essi ubbidiscono all’esortazione di Pietro: “Amate la fratellanza. Temete Iddio. Rendete onore al Re”. (Col. 1:10-13; 1 Piet. 2:17) Gli saranno per sempre assoggettati, perchè è loro Capo e Re dei re. Ma questi non sono i soli sui quali Cristo Gesù regnerà. Verrà il tempo, e fra breve, in cui tutti i 144.000 saranno con lui glorificati nel regno celeste, e “regneranno con lui quei mille anni”. Allora egli regnerà, e i 144.000 regneranno con lui; ma su chi? — 2 Tim. 2:12.
11. Su chi devono lui e i suoi 144.000 regnare? Malgrado che cosa?
11 Le Scritture rispondono che Egli deve regnare sopra tutto il genere umano, fino alle estremità della terra. Questo è tanto certo quanto il fatto che dopo la notte viene il giorno, e dopo il giorno la notte. Egli ha già cominciato a regnare in senso attivo. I “tempi dei Gentili” sono scaduti nel 1914 d.C. Allora venne il momento divino quando il grande Dio del patto doveva dare il Regno a colui al quale appartiene il diritto di possederlo. Iddio fece questo in adempimento del suo patto con Davide. Allora Cristo Gesù venne nel suo Regno. Egli regna ora in mezzo ai suoi nemici, l’ultimo stratagemma dei quali per la resistenza organizzata a lui è costituito dalle Nazioni Unite insieme ai patti e i trattati che formano il fondamento di questa organizzazione internazionale. Gesù li sopporta ora finché venga il tempo della guerra di Harmaghedon, durante la quale li ridurrà in pezzi come un vaso di vasellaio percosso da una verga di ferro. I loro sforzi ostili per impedire che il suo regno si estenda oltre il fedele rimanente dei suoi 144.000 che ancora resta sulla terra non riescono. Tutti questi sforzi faranno presto disastroso fallimento. Non è invano che Geova Dio fece pronunciare la seguente profezia relativamente all’Erede del suo patto con Davide: “Poiché un fanciullo ci è nato, un figliuolo ci è stato dato, e l’imperio riposerà sulle sue spalle, sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace, per dare incremento all’impero e una pace senza fine al trono di Davide e al suo regno, per stabilirlo fermamente e sostenerlo mediante il diritto e la giustizia, da ora in perpetuo: questo farà lo zelo dell’Eterno degli eserciti”. — Isa. 9:5, 6.
12, 13. Come continua ad avere incremento il suo governo, nato il 1914 d.C.?
12 Geova è totalmente dedicato al suo patto. Egli farà sì che si adempia fedelmente fino all’ultimo. Il Suo governo nelle mani dell’Erede Permanente del patto è nato nel 1914. Malgrado tutte le persecuzioni e opposizioni accumulate sul rimanente dei suoi unti coeredi, il Governo Teocratico del diletto Figliuolo di Dio è in aumento continuo mentre gli unti del rimanente predicano in tutto il mondo come testimonianza a tutte le nazioni questo vangelo del Regno stabilito.
13 La prova di questo incremento sta nel fatto che centinaia di migliaia di uomini e donne di buona volontà che hanno udito questa buona novella del Regno l’hanno accettata come verità. Alla sua luce i loro occhi dell’intelletto scorgono Cristo Gesù regnante nella gloria e potenza celeste come Vindice di Geova. Lo vedono cavalcare irresistibilmente per la battaglia e la vittoria in Harmaghedon. Lo riconoscono come grande Progenie di Davide che ereditò il patto reale e morì per i loro peccati affinché potessero vivere per sempre sotto il suo regno. Essendo stati da lui redenti, essi riconoscono di essere sua proprietà e di dovergli completa e inflessibile fedeltà. Con allegrezza si offrono come suoi sudditi leali e devoti. Le Nazioni Unite non li ingannano nè potrà ingannarli qualsiasi altra forma di convenzione internazionale per il dominio mondiale. Vedono chiaramente che il patto del Regno di Geova ha designato il suo diletto Figliuolo come Governatore del nuovo mondo, e sceglieranno e non avranno nessun altro fuorchè l’Eletto di Dio per loro personale Re e Governatore Mondiale. La loro decisione è presa. La manterranno e sosterranno la sovranità di Geova com’è espresso nel suo patto. Fino alla morte, se necessario, essi sosterranno la sua scelta di Cristo Gesù. Sanno che l’incremento del Governo del grande Figliuolo di Davide sarà non solo sui viventi di oggi che lo accettano e gli ubbidiscono ma anche su tutti i morti nei sepolcri che egli risusciterà durante il suo prossimo regno di mille anni.
14. Come vi sarà pace, e un incremento d’essa senza fine?
14 In un tempo non molto lontano Cristo Gesù risusciterà anche il suo illustre antenato col quale fu fatto il patto per il Regno tremila anni fa. Allora Davide saprà che l’Altissimo Dio è fedele e che Egli non ha rotto il suo patto ma lo ha gloriosamente adempiuto, per il fatto che oggi il suo legittimo Erede regna. Allora Davide, con altri antichi fedeli che saranno risuscitati, servirà allegramente il Re di Geova come uno dei principi visibili su tutta la terra. (Sal. 45:16) Ad Harmaghedon il grande Figliuolo di Davide combatterà per la pace del nuovo mondo. Dopo la distruzione di tutti i suoi nemici in tale guerra universale, non ci sarà fine nell’incremento della pace del “Principe della pace”. Inneggiamo a Geova, il cui zelo e la cui fedeltà adempiono il suo patto reale! Inneggiamo a Cristo Gesù, il quale regna per la rivendicazione del patto”. Gloria a Dio nel più alto dei cieli, e pace in terra agli uomini di buona volontà”. — Luca 2:14, Tintori.
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L’adorazione dei demoni procura a Manasse dei fastidiLa Torre di Guardia 1950 | 15 febbraio
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L’adorazione dei demoni procura a Manasse dei fastidi
MANASSE durante il suo imprigionamento in Babilonia, ebbe molto tempo per riflettere sulla condotta sua nel passato. Nel caldo, afoso clima del bassopiano di Babilonia sovente bramava le sue amate colline di Giuda. Ricordava che quando era bambino Isaia e Michea avevano parlato del nome di Geova, ma che quanto dicevano non lo aveva sempre interessato. Non poteva dimenticare come suo padre avesse provato a insegnargli la legge di Geova, proprio fino alla sua morte (nel 717 a.C.). Là nella prigione di tanto in tanto gli venivano in mente i motivi dei cantici del tempio che aveva udito cantar fin da bambino dal coro levita. — 2 Re 21:1; 1 Cron. 3:13; 2 Cron. 33:1, 11; Matt. 1:10.
Manasse ricordava la morte e la sepoltura di suo padre e l’onore che il popolo gli aveva fatto quando morì. (2 Re 20:21; 2 Cron. 32:33) Rammentava che dopo esser divenuto re di Giuda si era sentito libero dalla ristrettezza e costante predicazione di suo padre Ezechia, libero di fare quello che gli piaceva, e non
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