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Vale la pena di preservare le terre paludose?Svegliatevi! 1975 | 22 luglio
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mare e far guadagnare denaro ai pescatori che li prendono. Di questi giorni le flottiglie di pescherecci commerciali lungo la costa atlantica non fanno molti affari, ma ricavano ancora circa L. 48.000.000.000 dalla pesca del pesce alimentato nelle paludi litoranee e negli estuari. Sia la pesca sportiva d’acqua salata, con un enorme reddito in contanti, che l’industria dei crostacei dipendono dai vivai delle paludi litoranee”.
Leggi sensate
Alcuni pensano di trarre un profitto pecuniario bonificando e usando le paludi per altri scopi. Ma con l’acquisto di maggiore conoscenza sul valore delle paludi, sono state emanate leggi per proteggere queste zone. Ma in una comunità dopo l’altra combattono queste leggi, cercando di distruggere le terre paludose. Il Times di New York del 21 febbraio 1974 pubblicò un interessante articolo di fondo su questo soggetto, che concludeva dicendo:
“Sono dunque emanate leggi per proteggere le terre paludose nell’‘interesse del pubblico benessere’. E tali leggi sono spesso ricusate dagli speculatori per il loro proprio guadagno economico. Perché c’è qualcuno che cerca di far questo impunemente? Perché? Perché la maggioranza non conosce la ragione per cui la natura creò gli acquitrini e le paludi né sa quale incommensurabile valore hanno per l’uomo”.
Spesso, quindi, gli uomini agiscono senza conoscere il modo meraviglioso in cui fu progettata la terra, con le sue numerose operazioni interdipendenti. Siamo dunque saggi a imparare più che possiamo su questa nostra grandiosa dimora, sforzandoci di averne cura come si propose il nostro Creatore.
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Troppo poco spazio?Svegliatevi! 1975 | 22 luglio
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Troppo poco spazio?
● Quando si parla di sovrappopolazione si ha spesso l’impressione che il problema sia il troppo poco spazio. Ma se tutte le persone del mondo fossero radunate in un sol luogo, concedendo poco meno di quattro metri quadrati a ciascuna, occuperebbero meno di 1.600 chilometri quadrati! Questo è molto meno dell’area metropolitana di Londra, Tokyo o New York. È il problema che c’è troppo poco spazio, o che troppo spazio viene usato in modo egoistico?
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L’utilità della traduzioneSvegliatevi! 1975 | 22 luglio
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L’utilità della traduzione
● Commentando l’utilità della traduzione, uno scrittore canadese nota: “È comune udire persone istruite dire che per apprezzare il tal libro bisogna leggerlo nella lingua originale, ma Ralph Waldo Emerson scrisse: ‘Ciò che vi è realmente di meglio in qualsiasi libro, ogni vero discernimento o essenziale sentimento umano, è traducibile”. Per confermare questo punto lo scrittore accenna alla Sacra Bibbia come al libro più tradotto e aggiunge: “Nessun libro ha esercitato influenze così rivoluzionarie o ha avuto un simile effetto mondiale come la Bibbia. . . . Persone di ogni razza trovano in queste traduzioni le risposte ai grandi problemi che affliggono il mondo: guerra, immoralità, delitti, delinquenza minorile, pregiudizio razziale e religioso, ateismo e disperazione”.
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