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  • Fraudolenti reliquie religiose
    La Torre di Guardia 1952 | 1° maggio
    • Encyclopedia faranno stupire le persone oneste, che amano la verità.

      Anzitutto, per il fatto che il culto delle reliquie risale alla più remota antichità, il clero dice che esso non dovrebbe esser biasimato perché lascia che la pratica continui. Ma è questo cristiano? Non disse Gesù la verità in ogni tempo, anche se essa denunciava e sradicava i falsi insegnamenti e le pratiche demoniche del clero giudeo che erano radicate nella remota antichità? (Matt. 15:19; 23:1-5, 16-28) Il compito di determinare quali reliquie sono autentiche e quali spurie è troppo grande, eccessivi “tempo e costo”, dice il clero, ed inoltre darebbe luogo a uno scandalo e a un turbamento sensazionali fra i contadini. Ebbene, perché non fare piazza pulita di tutto l’inventario delle reliquie? Perché non dire al popolo che l’intera questione del culto delle reliquie è d’origine pagana e diabolica? Perché non dire al popolo la verità? Perché cercar di nascondere i fatti reali sotto un rifugio di menzogne o seppellirli sotto la falsità ecclesiastica? Non sa il clero che presto Geova Dio spazzerà via il loro rifugio di menzogne e di falsità? — Isa. 28:15-17.

      “Supponendo ch’esso [il culto delle reliquie] sia effettivamente spurio,” dice la Catholic Encyclopedia, “nessun disonore è recato a Dio dalla continuazione d’un errore tramandato in perfetta buona fede da molti secoli”. Com’è strana e inusitata questa dottrina per tutto ciò che è scritto nella Bibbia! Geova è l’Iddio di verità! (Giov. 3:33; Rom. 3:4; Ebr. 6:18) Tutti gli errori e le menzogne sono del Diavolo e certamente costituiscono un grande vituperio e disonore per Dio. (Giov. 8:44; Rom. 1:25) Di conseguenza, Geova è contro tutte queste pie frodi che nel Suo nome insegnato menzogne ed Egli le spazzerà via ad Harmaghedon.

  • Domande dai lettori (1)
    La Torre di Guardia 1952 | 1° maggio
    • Domande dai lettori

      ◆ La Torre di Guardia del 15 marzo 1950 parlò del “giorno di Geova” come se fosse futuro, ancora da venire. La Torre di Guardia del 10 settembre 1950 parlò come se noi fossimo nel “giorno di Geova”. Come si possono mettere in armonia queste affermazioni? — J. B., Virginia.

      La Torre di Guardia del 15 marzo 1950 parlava del “giorno di Geova” sopra la Babilonia antitipica, che è descritta in Isaia 13. Quel giorno giunse tipicamente allora quando l’antica Babilonia cadde. Esso giunge nel nostro tempo quando la Grande Babilonia, l’organizzazione del Diavolo, cade. Quindi quel “giorno” dell’atto strano di Geova, la sua battaglia d’Harmaghedon, è ancora futuro. Noi preghiamo per esso. Il “giorno di Geova” nel quale noi siamo stati dal 1914 d.C., e al quale giorno La Torre di Guardia del 10 settembre 1950 si riferì, e il suo “giorno” sopra il suo Israele spirituale, contrassegnato dall’assunzione del suo potere e dall’intronizzazione del suo Re, che lo pone in Sion come principale pietra angolare. Questo è il giorno che Geova ha fatto, e noi ci rallegreremo e saremo lieti in esso, felici ch’esso e venuto. (Sal. 118:24) Si devono tener presenti le circostanze inerenti all’espressione “giorno di Geova”, poiché esse possono dargli un duplice significato o applicazione.

  • Domande dai lettori (2)
    La Torre di Guardia 1952 | 1° maggio
    • Domande dai lettori

      ◆ lo ho sempre pensato che Abrahamo, come anche Isacco e Giacobbe, era un Giudeo. Ma La Torre di Guardia del 11 febbraio 1951, a pagina 37, dice che “Abrahamo non era un Giudeo”. È corretto questo? — O. A., New York.

      Abrahamo non poté essere un Giudeo, perché i Giudei erano discendenti del suo pronipote Giuda, che Giacobbe benedisse con la speciale promessa concernente lo scettro e Sciloh, dando la sua benedizione ai suoi dodici figli prima di morire. Quindi il termine Giudeo si trova per la prima volta nella Bibbia ebraica al giorno di Geremia, in Geremia 34:9, e anche in Ester relativamente a Mardocheo il Giudeo, e nella profezia posteriore alla cattività di Zaccaria 8:23. L’espressione “Giudei” ricorre anche in 2 Re 16:6 e 25:25, comprendendosi che Geremia fu il compilatore di 1 e 2 Re. Tutti gli Israeliti che si tennero con la tribù di Giuda a causa della promessa del Regno che vi era connessa furono chiamati Giudei, e il nome è adoperato così nelle Scritture Greche Cristiane.

  • Domande dai lettori (3)
    La Torre di Guardia 1952 | 1° maggio
    • Domande dai lettori

      ◆ Se Geova è onnipotente e conosce la fine dal principio egli avrebbe dovuto sapere che il cherubino protettore in Eden si sarebbe ribellato e avrebbe condotto alla ribellione Adamo ed Eva, recando così calamità sul genere umano. Sapendo questo in anticipo, perché Dio creò queste creature che avrebbero fallito? — I. C., Pennsylvania.

      Atti 15:17, 18 (NM) dice: “Geova, che fa queste cose le quali ha conosciute dall’antichità”. In altre parole, Geova Dio conosce dall’antichità o dal principio le opere che egli avrebbe fatte; e perciò le dichiara per nostra informazione, come fece in Genesi 3:15. Ma egli non si propone sempre di intromettere la sua preconoscenza in ciò che le sue creature farebbero, bensì lascia esercitare loro la loro libera volontà come liberi agenti morali. Questo è ciò che Dio fece nel caso di Adamo ed Eva e del cherubino protettore ch’egli unse perché fosse sopra di loro. Per Dio esercitare la sua preconoscenza relativamente al loro caso sarebbe stato un predestinarli, perché tale preconosciuta condotta avrebbe allora dovuto esser tenuta per rispondere alla preconoscenza di Dio. Nel qual caso Adamo ed Eva e il cherubino protettore non avrebbero avuto nessuna opportunità di agire rettamente. Questo sarebbe stato ingiusto da parte di Dio, metter loro davanti verbalmente un’opportunità di godere la vita eterna nella felicità in un mondo giusto, mentre nello stesso tempo sapeva e quindi aveva predestinato che essi non sarebbero mai riusciti a meritarla. Sarebbe stato un suscitar false speranze, che sarebbe ingannevole e ingiusto.

      Quindi nel loro caso Iddio non determinò di esercitare la preconoscenza di ciò che queste creature (persone diverse da lui) avrebbero fatto. La sola cosa che egli predestinò a loro riguardo fu che se essi avessero ubbidito sarebbero vissuti per sempre, ma se si fossero ribellati avrebbero sofferto e sarebbero morti. Dio diede questa informazione a Adamo, e mediante lui a Eva. (Gen. 2:16, 17) Iddio non divenne quindi responsabile della condotta errata di nessuno di loro. Ma dopo che peccarono egli permise che Adamo ed Eva continuassero a vivere e allevassero una famiglia. Se non fosse stato per tale misericordia di Dio, voi e il resto di noi non saremmo mai nati e non avremmo mai avuto un’opportunità di vita eterna nel giusto nuovo mondo. Iddio non esercita ora preconoscenza per sapere se noi come individui riusciremo o no, ma egli lascia questo interamente a ciascuno di noi. Però egli ha preconoscenza di ciò che egli stesso farà per rivendicare il suo nome e benedire le creature ubbidienti. e ci ha informato mediante le sue profezie delle quali ora ci rivela il significato.

  • Domande dai lettori (4)
    La Torre di Guardia 1952 | 1° maggio
    • Domande dai lettori

      ◆ Che cosa volle dire Gesù con le sue parole: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” — F. M., Georgia.

      Gesù disse queste parole in adempimento di Salmo 22:1, che fu originalmente scritto riguardo a Davide. Non che Davide fosse abbandonato per essere inchiodato a qualche palo di tortura, ma egli fu abbandonato alla furia dei nemici a causa della sua fedeltà al patto del Regno. In tutto questo Davide fu un tipo profetico di Cristo. Gesù fu abbandonato a una morte disonorante, su un legno maledetto, perché fosse provata la sua integrità. Rimanendo fedele egli trionfò nella sua integrità, come mostra il resto del Salmo. Altri versetti di Salmo 22 concernente Davide si adempirono su Gesù, mostrando ulteriormente che esso era profetico del più Grande Davide, Cristo. Paragonate Salmo 22:1 con Matteo 27:46 e Marco 15:34; Salmo 22:7, 8 con Matteo 27:39, 43; Salmo 22:15 con Giovanni 19:28; Salmo 22:16 con Marco 15:25; e Salmo 22:18 con Matteo 27:35.

      Ma la semplice dichiarazione di queste parole profetiche di Salmo 22:1 non fu in se stessa sufficiente per il loro adempimento. Al tempo in cui Gesù le dichiarò sul palo di tortura esse realmente ebbero un retroscena secondo il quale avrebbero dovuto essere adempiute. In questo caso il fatto che Dio abbandonava Gesù non significava che Dio gli voltava le spalle in disapprovazione e condanna, ma semplicemente che Iddio lo lasciava alla piena furia dei suoi nemici, fino al punto di permettere loro anche di ucciderlo. Così Dio abbandonò o lasciò Gesù ai suoi nemici, perché fosse soggetto ai nemici onde essi facessero di lui quello che avrebbero voluto, non proteggendolo nemmeno dalla ignominiosa morte.

  • Domande dai lettori (6)
    La Torre di Guardia 1952 | 1° maggio
    • Domande dai lettori

      ◆ Quando ero in una chiesa ortodossa il ministro vietò il cinema, ed io feci voto di non andarci più. Dato che ora sono venuto nella verità, sono io ancora legato da quel voto, e sarebbe male andare occasionalmente al cinema? — H. M., Canada.

      Per quanto riguarda il tuo voto in un sistema religioso settario: Se tu ora discerni che fosti indotto in errore dall’influenza del clero e agisti nell’incomprensione e senza essere consacrato a Dio, allora la tua coscienza può permetterti di considerare quel voto come qualcosa che abbandonasti quando ti allontanasti dal mondo politico, commerciale, falsamente religioso, e ti consacrasti al vero e vivente Iddio. Comunque i voti formulati quando uno è venuto nella verità o fatti con sincerità davanti a Dio non devono esser presi alla leggera. — Eccl. 5:2, 4-6.

      Per quanto riguarda il cinema, la Società non determina norme e regolamenti per governare i suoi ministri sulla questione di andare al cinema, alle competizioni atletiche, ecc. Noi lasciamo che la coscienza di ciascuna persona decida se assistere o meno a tali cose, e se essi vi assistono, di far uso del loro sano giudizio. Ognuno deve determinare per proprio conto perché vuole andare a tali cose, come ne risentirà spiritualmente oppure lo porranno in una pericolosa situazione dove non dovrebbe trovarsi, e deve quindi assumere la responsabilità della sua condotta e di ciò che conseguentemente accade. Ma

  • Domande dai lettori (5)
    La Torre di Guardia 1952 | 1° maggio
    • Domande dai lettori

      ◆ Nel passato abbiamo considerato la “religione” come qualche cosa contraria alla volontà di Dio. Ora molti fratelli usano le espressioni “religione vera” e “religione falsa” per fare una distinzione. È consigliabile questo? — A. D., California.

      I fratelli usano in modo corretto gli aggettivi qualificativi “vera” e “falsa” rispetto alla religione, in modo da non essere mal compresi, specialmente da quelli che sono fuori dell’organizzazione. Nel passato abbiamo dovuto dare tante inutili spiegazioni districandoci da imbarazzanti posizioni per non essere espliciti al riguardo. Le note in calce nella Traduzione del Nuovo Mondo indicano il primitivo uso da parte dei Cristiani che parlavano latino del termine religio come equivalente del termine greco threskeía. Esso significa semplicemente “forma di adorazione”, di cui vi può essere una specie vera e una falsa. Studiando le note in calce nella Traduzione del Nuovo Mondo dei testi di Atti 26:5, Colossesi 2:18 e Giacomo 1:26, 27, si può vedere come le note in calce permettono l’uso del termine “religione” o “religioso”, benché i testi stessi usino le espressioni “forma di adorazione” o “adoratore formale”. Perciò è bene chiarire il nostro uso del termine “religione” qualificandola come “vera” o “falsa”, se il contesto o esposizione non lo fa sufficientemente.

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