-
ProverbiLa Torre di Guardia 1957 | 15 luglio
-
-
Il libro di Proverbi stabilisce regole di condotta che manterranno gli adoratori di Geova su diritti sentieri. La loro praticità è evidente; il loro valore per tenere i lombi della mente cinti con la giustizia è innegabile; il loro ausilio per aiutare a vigilare sul proprio spirito o sulla propria disposizione mentale è enorme. E questo è vero perché sono da Dio. Ricordate che Salomone al principio del suo regno pregò Geova perché gli desse sapienza divina. La ottenne, la dichiarò, e Proverbi la riporta. Ma i Proverbi influiscono non solamente sulla vita e sulla condotta giornaliera delle persone: essi sono profetici di memorabili avvenimenti. Questo significato profetico li eleva a un valore pari a quello degli altri libri delle Scritture Ebraiche.
-
-
Domande dai lettori (3)La Torre di Guardia 1957 | 15 luglio
-
-
Domande dai lettori
◆ Parlando di chi partecipa indegnamente al pasto serale del Signore, La Torre di Guardia del 15 febbraio 1956 a pagina 124, paragrafo 18, dice: “Perciò farebbe bene a trarre profitto dal giudizio correttivo e disciplinario datogli da Geova. Dovrebbe discernere ciò che egli stesso è, e correggersi. Se è stato in difetto, dovrebbe tuttavia ubbidire al comando e mangiare il pasto serale del Signore, ma far ciò discernendo il corpo sacrificato del Signore e chiedendo perdono per il proprio peccato. Così questa celebrazione lo rafforzerà a seguire le orme di Cristo più fedelmente durante il nuovo anno”. Vuol dire questo che una persona disassociata dovrebbe partecipare al pane e al vino del pasto serale del Signore? — M. P., Germania.
Questo non si riferisce a chi è disassociato, ma a coloro che rimangono nel corpo di Cristo ma che sono ancora soggetti al peccato e perciò commettono peccati per i quali il sacrificio di Cristo provvede la base per il perdono. La persona disassociata non è più membro della congregazione di Geova e coloro che alla celebrazione del pasto serale del Signore servono gli emblemi non potranno offrirglieli. Gesù non offrì gli emblemi a Giuda ma lo mandò fuori di casa prima di istituire il pasto serale del Signore. — Giov. 13:21-31; Matt. 26:20-25; Mar. 14:10-21.
Se la persona disassociata desidera partecipare al pasto serale del Signore dovrebbe mostrare il suo pieno pentimento rivolgendosi al comitato della congregazione dalla quale è stata disassociata, permettendo ad esso di esaminare la sincerità del suo pentimento e del suo desiderio di essere messa alla prova. Se essa soddisfa i fratelli del comitato, questi possono riaccettarla imponendole un periodo di prova, e ne avviseranno la congregazione. Se essa si comporta bene durante il periodo di prova fino alla celebrazione del pasto serale del Signore, le si potranno offrire gli emblemi alla celebrazione, e avrà sincero apprezzamento del
-
-
Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1957 | 15 luglio
-
-
Domande dai lettori
◆ Apocalisse 13:18 (Ricciotti) dichiara: “Qui sta la sapienza! Chi ha intelligenza, calcoli il numero della bestia: infatti è un numero d’uomo, e il suo numero è seicentosessantasei”. Che cosa significa questo numero? — E. J., Stati Uniti.
Il suggerimento che questo numero si riferisca al Papa della Gerarchia Cattolica Romana non è scritturale. Non si può applicare alla carica di Papa. È il numero di una bestia. La Bibbia usa bestie per simbolizzare bestiali governi umani, come in Daniele, capitolo 7. In Apocalisse, capitolo 13, “bestia” è usato per simbolizzare l’organizzazione visibile di Satana, quindi è a quest’organizzazione che si applica il numero 666.
Dal primo governo politico umano di Babilonia fino ai nostri giorni, i governi degli uomini hanno avuto tre elementi principali: religioso, politico e commerciale. Ora il numero 666, tre ordini di sei insieme, indica o rappresenta questi tre elementi della bestiale organizzazione visibile di Satana. Perché sei? Perché la Bibbia usa il sei per rappresentare imperfezione. Il sette indica completezza spirituale o perfezione, e il sei essendo inferiore è dunque incompleto o imperfetto. Il numero 666 nella lingua originale viene indicato nel testo greco con tre diverse lettere o simboli dell’alfabeto, cioè χ (600), ξ (60) e ς (6).
Sei simbolizza l’imperfezione, abominevole agli occhi di Dio, e perciò riprovevole. Seicento si applicherebbe all’elemento più riprovevole, la falsa religione. Sono le false religioni del mondo che ipocritamente si atteggiano ad adoratori di Dio ma in verità lo rappresentano male sia allontanando le persone da Dio che volgendole contro di lui con le loro falsità e bestemmie. Piuttosto che rivolgersi a Dio e Cristo e al regno celeste, queste religioni amano il denaro ed esaltano sostituti politici di quel regno. Inoltre, è il clero che aspramente si oppone alla predicazione della buona notizia del regno di Cristo compiuta dai testimoni di Geova, e istiga anche gli altri due elementi del sistema visibile di Satana ad opporsi.
L’elemento commerciale è più riprovevole di quello politico, perché esercita più potere dietro le quinte, mentre agli occhi del popolo la classe politica è lo strumento consenziente, vociferante. Quindi il 60 ben rappresenta l’elemento commerciale e il 6 l’elemento politico. Tutti insieme i tre elementi costituiscono la visibile organizzazione di Satana e il numero 666 rappresenta questi elementi uniti che sono imperfetti e riprovevoli agli occhi di Dio.
Il numero suggerisce guadagno egoista perché in tempi antichi il reddito annuo del re Salomone era di 666 talenti. Inoltre, le dimensioni della statua d’oro di Nabucodonosor, che i tre fedeli Ebrei rifiutarono di salutare e adorare, erano di sessanta cubiti d’altezza e sei cubiti di larghezza. E l’empio Goliath che combatté contro la nazione di Dio, Israele, aveva un fratello gigante con sei dita in ogni mano e in ogni piede, e raffigurava la totalitaria organizzazione visibile di Satana che pretende di costituire le “autorità superiori” invece di riconoscere come tali Geova e Cristo. Così sei rappresenta completezza solo agli occhi dell’uomo e viene meno alla completezza o perfezione che Dio indica col numero sette. — 1 Re 10:14; Dan. 3:1; 1 Cron. 20:6; Rom. 13:1.
Poiché sei è inferiore a sette, numero perfetto di Dio, viene chiamato numero d’uomo e si applica alla visibile organizzazione umana sotto Satana, il dio di questo mondo, e tale organizzazione è simbolizzata dalla bestia. Quindi tenendo presente questo significato il numero della bestia è detto “un numero d’uomo”. Non è il perfetto numero di Dio della completezza spirituale.
-
-
Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1957 | 15 luglio
-
-
Domande dai lettori
◆ Non è forse troppo meticolosa la Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche Cristiane, per esempio, nell’usare “scorge” invece di “vede” in 1 Giovanni 5:16 e “immeritata benignità” invece di “grazia”? — J. S., Stati Uniti.
Voi non dite se avete studiato o no il greco koiné della Bibbia; in caso negativo, è proprio per questo che il modo in cui il Comitato della Traduzione del Nuovo Mondo traduce in italiano alcuni verbi, termini ed espressioni dal greco potrebbe sembrare pesante o prolisso. Ma non è così per chi conosca il greco. Il verbo greco tradotto “scorge” nella Traduzione del Nuovo Mondo è in un particolare tempo della lingua greca, l’aoristo, e si riferisce non ad una ripetizione di atti o ad un’azione continua, bensì ad un solo momento dell’azione. L’uso del tempo presente del verbo “vedere”, cioè “vede”, come nella Versione Riveduta, non rende precisamente il significato particolare del verbo che qui è nel tempo aoristo, di sorprendere una persona, come si dice, proprio sul fatto.
Lo stesso vale per l’espressione “immeritata benignità”. È solo perché le persone non capiscono il significato di questa parola delle Scritture Greche nei suoi vari significati che il Comitato della Traduzione del Nuovo Mondo ha reso chiaro il significato usando la suddetta espressione. In italiano la parola “grazia” ha moltissimi diversi significati. A quali di questi corrisponde, come in Giovanni 1:14 (VR), “piena di grazia e di verità”? Significa qui “graziosità”? O “favore”? O “concessione d’immunità temporanea”? Oppure che cosa? La Traduzione del Nuovo Mondo non lascia adito a dubbi in quanto al significato, traducendo “immeritata benignità”, fedele al contesto, come per esempio, al seguente versetto 17 di Giovanni 1.
Quindi apprezziamo la Traduzione del Nuovo Mondo per la sua accuratezza nei dettagli e il suo sincero sforzo di rendere con esattezza le sfumature del significato dell’originale greco koiné piuttosto che fare una traduzione alla buona e di ambiguo significato.
-