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  • La cronologia babilonese è fidata?
    La Torre di Guardia 1969 | 15 agosto
    • dagli avvenimenti narrati di 150-250 anni, ma era anche la copia di un precedente scritto difettoso. E da questa medesima pubblicazione apprendiamo quanto segue, in relazione coi testi della Cronaca babilonese concernenti il periodo da Nabopolassar a Nabonedo: “I testi della Cronaca neo-babilonese sono scritti su un piccolo documento di un tipo che non ammette di per sé alcuna precisa datazione ma che può significare che furono scritti da un tempo quasi contemporaneo agli avvenimenti stessi alla fine del dominio achemenide”, o nel 331 a.E.V. Anche se Tolomeo avesse avuto ciò che probabilmente non ebbe, cioè copie autentiche degli scritti di Beroso, ci sarebbe dunque ancora qualche serio dubbio sull’età e sull’autenticità delle fonti cuneiformi di Beroso.

      NESSUN SERIO DUBBIO

      Il lettore può giudicare personalmente se i calcoli e le congetture degli storici moderni abbiano fornito una fidata cronologia babilonese. Probabilmente si può dire che hanno un sistema il quale dà una parvenza d’ordine al relativo caos degli antichi documenti secolari. Comunque, si può ben dubitare che siano saggi a riporre tanta fiducia nelle date di Tolomeo. Abbiamo notato che né lo scopo per cui Tolomeo scrisse la sua storia né la natura del materiale su cui si basò era tale da ispirare fiducia nella sua accuratezza storica. Inoltre, se alcune sue informazioni provennero da Beroso, senza dubbio passarono per molte mani, e, tutt’al più, offrono una testimonianza molto debole. Le fonti cuneiformi, inoltre, furono soggette a danno e ripristino che possono benissimo aver comportato molte congetture.

      Sia la mancanza di documenti storici contemporanei da Babilonia che la facilità con cui i dati secolari si poterono alterare ammettono precisamente la possibilità che uno o più governanti neo-babilonesi avessero un regno più lungo di quello indicato dal canone tolemaico. In base a tutti questi fattori, è saggio accettare senza riserve la ricostruzione della storia babilonese fatta dagli storici moderni? Certo si è giustificati a pensare che l’attendibilità del racconto biblico non è realmente messa in dubbio!

  • Siete obbligati a osservare un settimanale giorno di sabato?
    La Torre di Guardia 1969 | 15 agosto
    • Siete obbligati a osservare un settimanale giorno di sabato?

      PUÒ darsi che sin dall’infanzia vi sia stato insegnato dalla chiesa che Dio richiede dai cristiani l’osservanza di un settimanale giorno di sabato. Ma sapevate che in nessun punto della Sacra Bibbia è dato ai cristiani il comando di osservarlo?

      Forse indicate il quarto dei Dieci Comandamenti come ragione di tale osservanza, ma questo comando circa il considerare sacro il sabato e il non fare quel giorno nessun lavoro non venne dato ai cristiani. (Eso. 20:8-11) Fu dato agli Israeliti radunati ai piedi del monte Sinai nel sedicesimo secolo prima della nostra Èra Volgare. Dio disse loro che l’osservanza del sabato era “un segno fra me e voi durante le vostre generazioni”. (Eso. 31:13) Non disse questo ad alcun’altra nazione.

      Che cosa significava l’osservanza del sabato per queste persone? Significava che quel giorno non potevano fare nessuna forma di lavoro. Non dovevano portare pesi, raccogliere legna, cuocere un pasto o neppure accendere il fuoco. Doveva essere un giorno di completo riposo dal lavoro, e chiunque violava questa legge facendo qualsiasi specie di lavoro doveva essere messo a morte. — Eso. 16:23-25; 31:15; 35:3; Num. 15:32-35.

      Oggi qualsiasi persona creda d’essere obbligata a osservare questa legge del sabato, per essere coerente, dovrebbe in maniera simile astenersi da ogni forma di lavoro. Ma la maggioranza delle persone come trascorrono il giorno della settimana che considerano sabato? Si riposano dalle fatiche settimanali ma di solito si impegnano in altre forme di lavoro come falciare il prato, fare piccoli lavori nel giardino, giocare a golf, pulire la casa, preparare un pasto speciale, fare una passeggiata in automobile, ecc. Se realmente fossero sotto la divina legge del sabato una qualsiasi di queste attività gliela farebbero violare. In effetti, dunque, non l’osservano.

      Ma poiché la legge del sabato fu data solo alla nazione d’Israele, come ci si può aspettare che persone le quali non fecero mai parte di quella nazione ubbidiscano ad essa? Quando in un Paese la legge richiede che i negozianti chiudano i negozi un certo giorno, le persone in altri Paesi devono pure chiudere i loro negozi a causa di quella legge? Naturalmente no! Si applica solo a quel dato Paese. Così è anche con la legge del sabato. Solo il popolo che era entro i confini dell’antica nazione d’Israele aveva il comando divino di ubbidire ad essa. Le altre nazioni non avevano quell’obbligo.

      Ciò nondimeno, alcuni potrebbero sostenere che i cristiani debbano osservare un settimanale giorno di sabato, e come prova additano Genesi 2:2, 3. Lì la Bibbia dichiara che Dio si riposò il settimo giorno e “benediceva il settimo giorno e lo rendeva sacro”. Questa è una dichiarazione storica di ciò che Dio fece. Ma c’è in essa alcuna cosa che comandi all’uomo di cessare ogni tipo di lavoro il settimo giorno d’ogni settimana come osservanza religiosa? Certo non v’è nulla di male nel riposarsi dal lavoro un giorno la settimana, ma quando le chiese asseriscono che Dio richieda da tutti i cristiani questa osservanza religiosa, travisano i fatti.

      Negli oltre 2.500 anni trascorsi da Adamo fino a quando fu data al monte Sinai la legge del sabato, la Bibbia non fa nessuna menzione di alcun comando divino d’osservare un settimanale giorno di sabato. Inoltre, non è detto che alcun uomo di fede in questo periodo rispettasse mai tale osservanza. Manca pertanto l’evidenza secondo cui Dio richieda la settimanale osservanza del sabato da tutto il genere umano perché egli si riposò il “settimo giorno”.

      GESÙ CRISTO OSSERVÒ IL SABATO

      Sebbene non sia dato ai cristiani nessuno specifico comando d’osservare la settimanale legge sul giorno di sabato, non si può dire che Dio s’aspetti che lo osservino dal momento che Gesù Cristo l’osservò? La risposta è No! Gesù Cristo apparteneva alla nazione a cui era stata data la legge sul sabato e perciò doveva osservarla. Come gli altri Israeliti, doveva mostrare ubbidienza a Dio ubbidendo alle esigenze della legge che fu data al monte Sinai. — Gal. 4:4.

      Ma dopo la morte di Gesù la legge data a quel popolo non si applicò più ai giudaici seguaci di Gesù Cristo, poiché egli aveva posto fine al patto della Legge adempiendone lo scopo. In Romani 7:4 la Bibbia dichiara: “Così, fratelli miei, voi pure foste resi morti alla Legge per mezzo del corpo di Cristo”. E al versetto sei di Romani sette, allarga questo pensiero, dicendo: “Ma ora siamo

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