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Berlino Est e i tesori del Vicino OrienteSvegliatevi! 1976 | 8 agosto
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Traiano e ultimato dal suo successore Adriano. Vi furono adorati entrambi. In questo posto, sulla terrazza del teatro, c’è un altro tempio, un tempio ionico dedicato a Cesare Caracalla (Marco Aurelio Antonino).
La forte influenza della religione pagana sull’antica Pergamo è ulteriormente evidenziata nella sala delle sculture. Ce n’è una di Esculapio, dio della medicina, adorato per mezzo di un serpente vivo custodito in un tempio. Un’altra scultura rappresenta Afrodite, dea della bellezza e della sensualità, seduta su una tartaruga. Vi si trovano anche la grande “dea madre”, Demetra, l’Iside egiziana e molti altri dèi, greci e romani, e alcuni dell’Asia Minore. A Pergamo i cristiani furono davvero sotto pressione perché ‘negassero la loro fede in Gesù Cristo’.
Uno sguardo a Babilonia
Un’altra caratteristica del Museo di Pergamo è la ricostruzione della “Strada delle processioni” di Babilonia, costruita da Nabucodonosor II per il dio Marduk. Un ciottolo preso da essa porta questa iscrizione: “Nabucodonosor, re di Babilonia, figlio di Nabopolassar, re di Babilonia son io. La strada di Babele ho lastricata con i ciottoli di Shadu per la processione del grande Signore Marduk”.
Immaginate di camminare su questa strada fino alla Porta di Ishtar. Da ciascun lato avete torreggianti, massicce mura fortificate. Riuscite a immaginare quanto sarebbe stato difficile alle forze nemiche entrare in Babilonia da questa strada? Il prof. R. Koldewey, che diresse gli scavi a Babilonia, spiega in Das wieder Erstehende Babylon (Babilonia risorge):
“Quando i difensori erano sulle mura la strada diventava una trappola mortale per qualsiasi intruso. L’impressione di orrore e di sgomento, che simili mura producevano sull’intruso, e anche sul pacifico nuovo venuto, era notevolmente accentuata da imponenti motivi ornamentali, lunghe file di leoni protesi verso lo straniero. In bassorilievo sulle mura di mattoni, erano colorati a smalto”.
Verso la fine della Strada delle processioni c’è una ricostruzione a grandezza naturale della Porta di Ishtar, un altro imponente rammemoratore dell’antica Babilonia. Questa costruzione in mattoni, alta una quindicina di metri, è formata da un ingresso sormontato da un arco che poggia su due enormi torri. Sull’arco e sulle torri c’è un interessante disegno ornamentale in cui file di tori si alternano a file di “draghi–serpenti”. Questi ultimi hanno la testa di serpente, il corpo di leone e le zampe posteriori d’aquila. Ishtar, da cui prende nome questa porta, era la dea del sesso e della fertilità e veniva adorata a Uruk come dea madre e regina dei cieli.
Riflettendo sulle processioni avvenute sulla Strada delle processioni di Babilonia, l’archeologo Koldewey fece un interessante confronto: ‘Una volta ho visto apparire nel portale del Duomo di Siracusa l’immagine d’argento di Maria, più grande del vero, coperta di doni votivi, di anelli, di pietre preziose, d’oro e d’argento, sopra una portantina sollevata da quaranta uomini, alta sulle teste del popolo brulicante, per essere portata all’aperto, nei giardini delle Latomie, in solenne corteo, tra il rumore della musica e le preghiere frenetiche della folla. Così m’immagino la processione del dio Marduk quando veniva portato in trionfale corteo sulla strada delle processioni di Babilonia’.
Confermato il racconto biblico
I lavori di restauro di questi tesori offrirono un’interessante conferma del seguente racconto biblico su Ioiachin, un re dell’antico Israele:
“[Nabucodonosor] portò Ioiachin in esilio a Babilonia . . . E avvenne nel trentasettesimo anno dell’esilio di Ioiachin re di Giuda . . . che Evil-Merodac re di Babilonia, nell’anno che divenne re, alzò la testa di Ioiachin re di Giuda dalla casa di detenzione . . . E gli tolse gli abiti della sua prigionia; e mangiò di continuo dinanzi a lui per tutti i giorni della sua vita. In quanto alla sua provvisione, una provvisione gli era data di continuo dal re, quotidianamente come dovuta, tutti i giorni della sua vita”. — 2 Re 24:15; 25:27-30.
Durante i lavori di raccolta e restauro della vasta collezione di antiche vestigia del Vicino Oriente, furono scoperte circa trecento tavolette cuneiformi. Provenivano da edifici adiacenti al palazzo di Nabucodonosor. La maggior parte di esse riguarda solo la consegna o la distribuzione di cibarie. È interessante però che alcune di queste tavolette contengono il nome di Ioiachin. In merito al valore di questa scoperta, Hans Bartke fa questi commenti nel libro Bibel, Spaten Und Geschichte (La Bibbia, il badile e la storia):
“Queste tavolette non sono tanto importanti né forniscono molte informazioni. Ma soprattutto comprovano che Ioiachin fu effettivamente a Babele, visse nel palazzo del Re e ricevette la sua porzione di cibi. . . . queste tavolette corroborano il resoconto biblico. Rafforzano appropriatamente la fiducia nel racconto biblico”.
Lo spazio non permette un esame più approfondito della raccolta di vestigia del Museo di Pergamo. Tuttavia, in anni recenti gli accordi fra i governi hanno facilitato l’ingresso dei cittadini di paesi occidentali a Berlino Est. Intendete fare presto un viaggio in Germania? Se sì, varrà la pena di visitare questo museo di Berlino Est e vedere gli antichi tesori del Vicino Oriente che vi sono conservati.
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Operazioni in acque ristretteSvegliatevi! 1976 | 8 agosto
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Operazioni in acque ristrette
Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Nuova Zelanda
È PRESTO e la luce del giorno non si è ancora fatta strada attraverso le acque calme del porto di Auckland, mentre una figura solitaria cammina lungo il molo verso la lancia in attesa. Quando sale a bordo, il capitano della lancia dice: “La stazione di segnalazione ha comunicato proprio ora che la nave è a nove miglia al largo della boa di entrata. È meglio che ci muoviamo”. Con un rombo soffocato dei motori diesel, la lancia del pilota parte nell’oscurità.
Con il suo equipaggio di tre persone, la pilotina avanza lungo il canale fino in prossimità della boa di accesso all’entrata del porto. È un’imbarcazione robusta, lunga una ventina di metri e capace di superare le dieci miglia all’ora. “Ora posso vedere le sue luci”, dice il capitano della pilotina, e un messaggio per radiotelefono conferma che la scaletta per il pilota sarà sul lato sinistro della nave, che, stanotte, è il lato sottovento. (Il lato sottovento è l’opposto di quello sopravvento, esposto al vento e alle onde).
La notte è calma, con un po’ di mare
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