-
Geova, un Dio che incute timore eppure amorevoleLa Torre di Guardia 1970 | 1° settembre
-
-
ha stabiliti per governare la condotta umana, si hanno vera contentezza, soddisfazione e felicità.
C’è veramente ogni incentivo per voler conoscere meglio questo grande, tremendo eppure amorevole Dio, Geova. Non siete ulteriormente incoraggiato a studiare la Bibbia in cui Geova si rivela a noi? Che privilegio ci ha offerto Geova Dio, quello di conoscerlo e servirlo!
-
-
Mantenete la giusta veduta della predicazione del RegnoLa Torre di Guardia 1970 | 1° settembre
-
-
Mantenete la giusta veduta della predicazione del Regno
“Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. — Matt. 24:14.
1. Quale attitudine ebbero i primi cristiani verso la fede, e perciò che cosa furono spinti a fare?
I PRIMI cristiani non pensavano semplicemente che la loro fosse solo un’altra religione, una religione che personalmente preferivano. Niente affatto! Essi credevano fermamente di avere la verità intorno a Geova Dio e ai suoi propositi, e che altri avevano bisogno di questa conoscenza per la salvezza. (Giov. 17:3) La loro convinzione li spinse a compiere una vigorosa attività di predicazione. L’ispirato racconto biblico dice: “Ogni giorno, nel tempio e di casa in casa, continuavano senza posa a insegnare e a dichiarare la buona notizia intorno al Cristo, Gesù”. (Atti 5:42) Professate anche voi d’essere cristiano? In tal caso, mostrate questo stesso zelo ed entusiasmo di partecipare all’opera di predicazione? È la predicazione del Regno un’attività realmente richiesta dai veri cristiani?
2, 3. Come mostrò Gesù il modo in cui considerava l’opera di predicazione?
2 Il fondatore del cristianesimo, Gesù Cristo, considerò in questo modo l’opera di predicazione; infatti, la considerò la ragione principale per cui venne sulla terra. Egli spiegò ai suoi seguaci: “Andiamo altrove, nelle borgate vicine, affinché predichi anche lì, poiché per questo scopo sono uscito”. (Mar. 1:38) E mostrando chiaramente quale messaggio era venuto a predicare, disse: “Anche ad altre città devo dichiarare la buona notizia del regno di Dio, perché per questo sono stato mandato”. — Luca 4:43; 8:1.
3 Sì, la predicazione del Regno fu la principale opera di Gesù; fu proposito di Dio che egli annunciasse questo governo celeste che infine libererà la terra da ogni ingiustizia, e farà in modo che sia fatta qui la volontà di Dio. (Matt. 6:9, 10) E Gesù dimostrò sempre la giusta veduta dell’opera che suo Padre gli aveva dato da compiere. In un’occasione Gesù illustrò l’importanza che aveva per lui dicendo: “Il mio cibo è che io faccia la volontà di colui che mi ha mandato e finisca la sua opera”. — Giov. 4:34.
4, 5. (a) Come mostrò chiaramente Gesù che anche i suoi seguaci dovevano essere predicatori del Regno? (b) Quanto fu efficace la predicazione dei primi cristiani?
4 L’opera di Gesù incluse l’addestramento dei suoi seguaci a partecipare alla predicazione del Regno. Questa doveva essere anche la loro principale opera. Gesù lo indicò allorché disse a dodici di coloro ai quali aveva impartito speciale addestramento: “Mentre andate, predicate, dicendo: ‘Il regno dei cieli si è avvicinato’”. Si poteva dire che il regno si era “avvicinato” perché il re costituito per il celeste regno di Dio, Gesù Cristo, era in mezzo a loro. Gesù disse dunque ai suoi discepoli di andare direttamente alle case del popolo con questo essenziale messaggio. Spiegò anche loro come dovevano salutare la casa e presentare il messaggio del Regno. In seguito, mandò settanta discepoli addestrati con simili istruzioni. (Matt. 10:5-7, 11-14; Luca 10:1-11) Anche dopo la sua morte e risurrezione, Gesù apparve ai suoi seguaci per esortarli a compiere la predicazione.
5 A “più di cinquecento fratelli”, che evidentemente si erano radunati per un’apparizione in Galilea dopo la risurrezione, Gesù disse: “Andate dunque e fate discepoli delle persone di tutte le nazioni . . . insegnando loro ad osservare tutte le cose che vi ho comandate”. (1 Cor. 15:6; Matt. 28:10, 19, 20) E infine, ai discepoli che lo videro allontanarsi verso il cielo, disse: “Mi sarete testimoni . . . fino alla più distante parte della terra”. (Atti 1:8) Come furono pieni di fervore ed entusiasmo quei primi cristiani dopo essere stati incoraggiati dal risuscitato Cristo! Avevano la giusta veduta dell’opera, e la loro zelante predicazione del Regno diede rimarchevoli risultati. Lo storico Edward Gibbon, non certo amico del cristianesimo, ammise: Lo “zelo dei cristiani . . . li diffuse in ogni provincia in quasi ogni città dell’impero [romano]”.a
ODIERNA PREDICAZIONE DEL REGNO
6. Quali domande sono poste in relazione all’opera di predicazione nei giorni moderni?
6 Ma che dire di oggi? I cristiani ora viventi hanno pure l’obbligo d’essere predicatori del Regno? C’è un provvedimento per addestrarli a compiere l’opera di predicazione, come vi fu nel primo secolo? Il regno di Dio recherà realmente giuste condizioni sulla terra?
7. Quali sono alcune evidenze che dovevano contrassegnare la venuta di Cristo nella gloria del Regno?
7 Diciannove secoli fa Gesù Cristo additò la sua invisibile seconda presenza nella gloria del Regno, e il “termine del sistema di cose”. Fra l’altro, predisse: “Sorgerà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno penuria di viveri e terremoti in un luogo dopo l’altro. Tutte queste cose sono il principio dei dolori d’afflizione”. (Matt. 24:3-13) Guerra di estensione e importanza senza parallelo, seguìta da penuria di viveri, terremoti, accresciuta illegalità, ecc., erano tra le evidenze che avrebbero segnalato la celeste seconda presenza di Cristo e il tempo della fine di questo sistema di cose.
8. (a) Quale prova c’è che siamo entrati nel tempo della seconda presenza di Cristo e negli “ultimi giorni” di questo sistema? (b) Quale importante opera si deve compiere prima che venga “la fine”?
8 Siamo entrati nel grave tempo della storia di cui parlò Gesù? Abbiamo visto nel nostro giorno le cose che egli predisse avrebbero contrassegnato la sua seconda presenza nella gloria del Regno? Sì! Gli avvenimenti della passata generazione dal 1914 sono proprio quelli che Gesù e i suoi discepoli profetizzarono si sarebbero verificati. L’avverarsi di tutte queste cose in misura senza precedenti prova oltre ogni dubbio che viviamo ora durante la seconda presenza di Cristo e negli “ultimi giorni” di questo sistema di cose. (2 Tim. 3:1-5; 2 Piet. 3:3, 4) Perciò, un importante messaggio concernente il regno di Dio dev’essere ora predicato, come predisse Gesù: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. E “questa buona notizia” è predicata. — Matt. 24:14.
9. Che cos’è la “buona notizia” concernente il regno di Dio che si deve ora predicare?
9 La “buona notizia” del giorno attuale circa il regno di Dio è che esso è stato stabilito in cielo in questa medesima generazione; sì, che Gesù Cristo vi è stato intronizzato e domina in mezzo ai suoi nemici. Questo significa che Satana il Diavolo è stato cacciato dal cielo nelle vicinanze della terra, e che presto sarà inabissato e il suo intero sistema di cose malvagio sarà distrutto. Che buona notizia! (Sal. 110:1, 2; Riv. 12:7-12; 20:1-3) Nella “buona notizia” è pure incluso il fatto che quelli che servono Dio sopravvivranno alla fine di questo sistema e avranno vita e pace eterne sotto la norma del Regno. (1 Giov. 2:17; Sal. 37:9-11, 29) Felicemente, siamo pervenuti ai giorni di cui parla la profezia biblica: “Ai giorni di quei re l’Iddio del cielo stabilirà un regno che non sarà mai ridotto in rovina. . . . Esso stritolerà tutti questi regni e porrà loro fine, ed esso stesso starà a tempi indefiniti”. — Dan. 2:44.
10. (a) Qual è la giusta veduta verso la predicazione del Regno? (b) Come hanno mostrato i testimoni di Geova questa giusta veduta?
10 Credete che siamo giunti al giorno dell’adempimento di queste profezie bibliche? Credete realmente che la fine della malvagità e lo stabilimento di un nuovo sistema di cose sotto il regno di Dio sono prossimi? Attendete fiduciosamente l’adempimento delle promesse bibliche concernenti la fine dell’infermità, della sofferenza e della morte? (Riv. 21:3, 4) Lo credete? Ebbene, allora vorrete senz’altro dire ad altri “questa buona notizia”! In realtà, la giusta veduta è che non c’è un’opera più importante che si possa fare sulla terra. La predicazione del Regno è l’opera che Geova Dio, Creatore dell’uomo, ha comandato di fare. Per questa ragione i testimoni di Geova sono dediti a quest’attività; in numero di oltre 1.250.000 partecipano ora regolarmente all’opera di dire “questa buona notizia” in 203 paesi. E come i primi cristiani, sono preparati ad addestrare e assistere altri a predicare il messaggio del Regno. Le loro adunanze di congregazione hanno proprio questo medesimo scopo.
OSTACOLI CHE IMPEDISCONO DI MANTENERE LA GIUSTA VEDUTA
11, 12. (a) Perché alcuni hanno trovato difficile continuare l’opera di predicazione? (b) Dopo aver considerato la reazione di molti alla predicazione di Gesù, dovremmo scoraggiarci quando riceviamo un’accoglienza sfavorevole?
11 Comunque, alcuni di coloro che hanno intrapreso la predicazione del Regno hanno riscontrato che è difficile continuare. Sono sorti ostacoli che hanno impedito loro di mantenere la giusta veduta. ‘A che serve?’ hanno pensato alcuni. ‘Nessuno vuole ascoltare il messaggio del regno di Dio’. L’indifferenza della gente verso la “buona notizia” li scoraggia. E voi vi scoraggiate mai perché i padroni di casa non accettano il messaggio del Regno? Ma dovreste quindi aspettarvi che sia diversamente? È comune che la maggioranza reagisca favorevolmente al messaggio portato dai ministri di Dio?
12 Per esempio, quale fu l’attitudine delle persone verso il messaggio del Regno nel giorno di Gesù? Ebbene, la stragrande maggioranza non l’accettò neppure quando Gesù stesso dichiarò loro la buona notizia. Infatti, Gesù disse: “Poiché il cuore di questo popolo si è ingrossato, e coi loro orecchi hanno udito con noia, e han chiuso i loro occhi; affinché non vedano con gli occhi e non odano con gli orecchi e non ne afferrino il significato col cuore e non si convertano, e io non li sani”. (Matt. 13:15) Tuttavia, nonostante la sfavorevole reazione della maggioranza, Gesù mantenne il suo zelo per l’opera affidatagli dal Padre suo. Era volontà di Dio che predicasse il messaggio del Regno; Gesù fu dunque risoluto a continuare indipendentemente da come rispondeva il popolo. Dobbiamo acquistare la stessa giusta veduta che mostrò Gesù. Anche se nessuno di quelli a cui predichiamo diventa vero discepolo, non significa che il nostro ministero sia un fallimento o che Dio sia scontento di noi.
13. Come dimostrò Geremia la giusta veduta verso il suo incarico di predicazione, e che cosa possiamo imparare dal suo esempio?
13 Considerate il ministero del profeta Geremia. Geova Dio gli aveva affidato l’incarico di predicare ai suoi ribelli, ostinati compaesani che si erano allontanati dalla vera adorazione di Dio. Geova disse: “Tu devi pronunciar loro tutte queste parole, ma essi non ti ascolteranno; e li devi chiamare, ma non ti risponderanno”. (Ger. 7:27) In realtà, potrebbe alcuno a cui oggi predichiamo essere più insensibile? Tuttavia, anche se quegli Israeliti erano molto freddi verso Dio, Geremia continuò fedelmente a predicar loro per circa quarant’anni. È vero che si scoraggiò. (Ger. 20:9) Ciò nondimeno, mantenne la giusta veduta dell’importanza della predicazione, e Geova si compiacque della sua fedele perseveranza. Ora Geova Dio intende sia data una “testimonianza a tutte le nazioni” prima che venga la fine, ed Egli dunque si compiace se continuiamo a predicare in ubbidienza al Suo comando.
14, 15. (a) Quale altro ostacolo può impedire di mantenere la giusta veduta della predicazione del Regno, e, di conseguenza, come si può erroneamente pensare che Dio consideri il proprio servizio? (b) Dio che cosa richiede dai suoi servitori, e perciò qual è la giusta veduta?
14 Comunque, la fredda, sfavorevole reazione non è l’unica cosa che induce alcuni i quali hanno cominciato l’opera a rallentare o anche a smettere di predicare “questa buona notizia del regno”. Altri ostacoli possono pure impedire di mantenere la giusta veduta dell’importanza della predicazione del Regno. Uno di questi può essere semplicemente il crescente peso di ciò che Gesù chiamò le “ansietà della vita”. — Luca 21:34.
15 Nell’odierna società assai competitiva potete avere accresciute responsabilità le quali esigono da voi sempre più tempo. Forse il vostro datore di lavoro fa maggior pressione su di voi. E ci possono essere spese impreviste e l’ansietà di cercar di far fronte a tutte. Forse la salute e le energie diminuite accentuano le pressioni. Quindi, in considerazione di tutto ciò, forse pensate che Dio non si compiaccia del poco tempo e del poco sforzo che vi rimane da dedicare al servizio di Dio. Comunque, questo non è vero. Geova Dio non richiede dai suoi servitori più di quanto siano in grado di dare. Egli si compiace notevolmente
-