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  • Apprezzate i “doni negli uomini”?
    La Torre di Guardia 1976 | 1° giugno
    • dovrebbero perciò ringraziare Geova Dio mediante Cristo per aver preso questa disposizione così diversa da ciò che vediamo nel mondo attuale. Apprezzandola dovutamente, siamo aiutati a venire all’“accurata conoscenza del Figlio di Dio”, e a riconoscerlo completamente come Capo della congregazione. Questo ci permetterà di conservare la giusta relazione con Geova Dio, ciò che è senz’altro il principale obiettivo di tutti i veri cristiani! — Efes. 4:13; Ger. 9:23, 24.

  • I miracoli che Gesù compì nella propria città
    La Torre di Guardia 1976 | 1° giugno
    • I miracoli che Gesù compì nella propria città

      SARESTE contenti se i vostri cari che sono malati riacquistassero la salute? Sareste emozionati se vedeste aprirsi gli orecchi dei sordi, se udiste i muti cantare, se vedeste aprirsi gli occhi dei ciechi e perfino i morti tornare in vita? Sì? Ma dite forse che questo non potrebbe mai accadere? Eppure è già accaduto!

      Solo poco più di 1.900 anni fa ci fu un uomo che compì miracoli come questi nel paese che ora è chiamato Repubblica d’Israele. Quell’uomo si chiamava Gesù. Della comparsa di Gesù in pubblico in questa regione, la Bibbia narra: “Quindi, salito sulla barca, passava all’altra riva [del mare di Galilea] e andò nella propria città”. — Matt. 9:1.

      Ma qual era per Gesù la “propria città”?

      COME SI PUÒ STABILIRE QUAL ERA LA CITTÀ DI GESÙ

      Era vicino al mare, poiché quando Gesù scese dalla barca andò in questa città. Ebbene, la città di Gesù era forse Betleem, dove era nato? Come poteva essere Betleem, dal momento che non è affatto situata vicino al mare di Galilea, ma ne dista circa cento chilometri?

      Allora, era Nazaret la “città” di Gesù? Lì Gesù era cresciuto ed era divenuto falegname. (Luca 4:16; Giov. 1:45; Mar. 6:3) Ma nemmeno Nazaret è vicino al mare. Evidentemente, la moderna città di En Nasira è il luogo dell’antica Nazaret, ed è a circa cinque ore di cammino dal mare di Galilea.

      Verso l’inizio della sua predicazione, Gesù tornò a Nazaret e parlò in quella sinagoga. Tuttavia, gli uomini si adirarono, cacciarono in fretta Gesù fuori della città e cercarono di ucciderlo. Ma Gesù si allontanò. (Luca 4:16-30) La Bibbia spiega che, dopo essere stato costretto a lasciare Nazaret, Gesù “venne a stabilirsi a Capernaum, presso il mare”. — Matt. 4:13.

      Sì, Capernaum, situata presso il mare, dove Gesù andò a stabilirsi, era la sua “propria città”.

      VI COMPÌ MOLTI MIRACOLI

      Mentre camminava lungo il mare presso Capernaum, Gesù chiamò i primi quattro discepoli perché lo seguissero. Erano Simon Pietro e suo fratello Andrea, e Giacomo e suo fratello Giovanni. Gesù disse loro: “Venite dietro a me e vi farò divenire pescatori di uomini”. Tutti e cinque entrarono quindi in Capernaum. — Mar. 1:16-21.

      Lì Gesù entrò nella sinagoga e guarì un uomo posseduto da un demonio. La Bibbia dice: “Immediatamente uscirono dalla sinagoga e andarono nella casa di Simone e Andrea con Giacomo e Giovanni”. (Mar. 1:22-29) Da questo apprendiamo che ora Pietro e Andrea abitavano a Capernaum, essendovisi trasferiti da Betsaida dove risiedevano prima. — Giov. 1:44.

      La suocera di Pietro, che evidentemente abitava insieme a Pietro e ad Andrea, era malata e aveva la febbre. Allora Gesù la guarì. Il racconto biblico continua: “Venuta la sera, quando il sole era tramontato, gli portavano tutti quelli che erano infermi e quelli che erano posseduti da demoni; e l’intera città era radunata presso la porta. Ed egli guarì molti che erano infermi con varie malattie, ed espulse molti demoni”. — Mar. 1:30-34.

      Che meravigliosa testimonianza fu questa per tutti gli abitanti di Capernaum! Essi videro coi loro occhi molti miracoli di Gesù.

      Forse quando soggiornò a Capernaum Gesù risiedé in casa di Pietro e Andrea. Se è così, Gesù era a casa loro quando accadde ciò che dice la Bibbia più avanti: “Alcuni giorni dopo egli entrò di nuovo in Capernaum e si seppe che era a casa”. — Mar. 2:1.

      Quando le persone seppero che Gesù era tornato, accorsero in gran numero alla casa. La folla era così numerosa che ostruiva la porta e occupava la zona circostante. Si preparava un avvenimento davvero straordinario. La Bibbia dice: “Vennero degli uomini recandogli un paralitico, portato da quattro. Ma non potendolo portare direttamente da Gesù a motivo della folla, tolsero il tetto al di sopra di dove egli era, e praticata un’apertura calarono la branda sulla quale giaceva il paralitico”.

      Che cosa fece Gesù? Si adirò? Niente affatto! Fu profondamente colpito dalla loro fede e disse al paralitico: “Figlio, i tuoi peccati ti sono perdonati”. Immaginate! Poteva Gesù effettivamente perdonare i peccati?

      I capi religiosi presenti pensarono di no, e Gesù sapeva quello che pensavano. Quindi disse: “‘Affinché sappiate che il Figlio dell’uomo ha autorità di perdonare i peccati sulla terra’, egli disse al paralitico: ‘Io ti dico: Alzati, prendi la tua branda e vattene a casa tua’. Allora egli si alzò, e immediatamente prese la sua branda e uscì davanti a tutti loro”. — Mar. 2:2-12.

      È chiaro che la guarigione avvenne mediante il potere divino. Ma in seguito Gesù compì un miracolo ancor più notevole. La figlia di Iairo, il presidente della sinagoga di Capernaum, si ammalò e morì. Tuttavia Gesù rispose alle richieste d’aiuto di quest’uomo e andò a casa sua. La Bibbia dice: “Presa la mano della fanciullina, [Gesù] le disse . . . ‘Fanciulla, ti dico: Alzati!’ E immediatamente la fanciulla si alzò e camminava, poiché aveva dodici anni. E subito furon presi da grande estasi”. — Mar. 5:41, 42.

      Quegli abitanti di Capernaum avevano senz’altro ogni ragione di accettare Gesù come Figlio di Dio! Ma solo alcuni lo accettarono. La stragrande maggioranza si interessava solo del vantaggio personale che poteva trarre.

      CHE COSA SIGNIFICA PER NOI?

      La città di Capernaum non esiste più. Le sue rovine si estendono per circa un chilometro e mezzo lungo la costa settentrionale del mare di Galilea. È interessante che lì sono state portate alla luce le rovine di una delle più belle sinagoghe che siano mai state scoperte. Benché risalga al secondo o al terzo secolo, si pensa fosse costruita dove sorgeva la sinagoga precedente in cui aveva predicato Gesù stesso. Queste rovine, dunque, ci rammentano i molti miracoli compiuti da Gesù “nella propria città”.

      È vero che le guarigioni e la risurrezione che compì Gesù a Capernaum recarono benefici solo temporanei, poiché infine quelle persone si ammalarono e morirono di nuovo. Tuttavia Gesù diede la prova che si possono riavere la salute e anche la vita stessa. Pertanto abbiamo una base sicura per credere che quanto Gesù fece in piccole proporzioni potrà farlo in proporzioni mondiali ora che è stato da Dio risuscitato e insediato come re celeste. Ma userà davvero il suo potere in questo modo?

      Gesù stesso l’ha promesso. Egli disse: “L’ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la sua voce e ne verranno fuori”. (Giov. 5:28, 29) Ci credete? Se ci credete, non siate come gli abitanti di Capernaum che videro ciò che Gesù fece ma rifiutarono di divenire suoi seguaci. Se ci credete, lasciate piuttosto che il vostro cuore riconoscente vi spinga ad amare e a servire Gesù e il suo Padre celeste. — Matt. 11:23, 24.

      [Cartina a pagina 349]

      (Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

      GALILEA

      Capernaum

      Betsaida

      Cana

      Nazaret

      MARE DI GALILEA

  • Che ora è?
    La Torre di Guardia 1976 | 1° giugno
    • Che ora è?

      Nella Bibbia, quando si parla del tempo si usano i termini ‘ore’ e “veglie”. Le ore diurne si cominciavano a contare all’alba, o verso le 6 del mattino. Quindi, quando si leggono espressioni come la “terza ora”, la “sesta ora” e la “nona ora”, bisogna calcolare il tempo contando dalla prima ora, che andava pressappoco dalle 6 alle 7 del mattino. (Matt. 20:3, 5) Per esempio, la “terza ora” andava dalle 8 circa alle 9 circa del mattino. La prima “ora” della notte andava pressappoco dalle 6 alle 7 di sera, e le ore della notte si dovevano calcolare partendo da quell’ora. — Atti 23:23.

      Prima della dominazione romana nel loro paese, i Giudei dividevano la notte in tre veglie. La prima veglia andava pressappoco dalle 6 alle 10 di sera. La “veglia di mezzanotte” cominciava verso le 10 di sera e finiva verso le 2 del mattino. (Giud. 7:19, “La Bibbia di Gerusalemme”) La terza veglia, o “veglia del mattino”, durava dalle 2 circa al sorgere del sole, o fin verso le 6 del mattino. — Eso. 14:24, “Ge”.

      In seguito, i Giudei adottarono il sistema greco e romano di dividere la notte in quattro “veglie”. La prima andava pressappoco dalle 6 alle 9 di sera; la seconda dalle 9 di sera a mezzanotte circa; la terza da mezzanotte alle 3 circa del mattino; la quarta dalle 3 circa del mattino al sorgere del sole, o verso le 6.

  • Esortati i diplomati della 59a classe di Galaad a perseverare nell’opera
    La Torre di Guardia 1976 | 1° giugno
    • Esortati i diplomati della 59a classe di Galaad a perseverare nell’opera

      IL 7 SETTEMBRE 1975 fu il giorno del conferimento dei diplomi alla 59ª classe di Galaad. Gli studenti avevano felicemente terminato un corso intensificato di cinque mesi che doveva prepararli all’opera missionaria. Durante il programma del mattino svoltosi alla Sala delle Assemblee dei Testimoni di Geova del Queens, a New York, gli oratori diedero risalto all’importanza di avere un’eccellente relazione con Dio e alla necessità che i diplomati rimangano come missionari nei territori loro assegnati.

      U. V. Glass rammentò ai diplomati che sono “pecore” di Geova Dio affidate all’amorevole cura di Gesù Cristo. Citando il Salmo 23, spiegò che questa bella descrizione del modo in cui Geova pasce le sue pecore si basa su ciò che avviene effettivamente fra un pastore e le sue pecore.

      E. A. Dunlap ribadì che il successo non dipende dalla forza o dalla capacità dei missionari ma dall’‘accettare l’immeritata benignità di Dio senza venir meno al suo scopo’. (2 Cor. 6:1) Egli li incoraggiò a ricordare che il loro scopo è di far conoscere il nome di Dio agli abitanti del territorio loro assegnato. Adempiendo fedelmente tale scopo, come in passato l’adempì Giosuè, gli studenti possono esser certi di riuscire anche se incontrano opposizione. — Gios. 1:2, 3; 21:45.

      Per illustrare l’importanza di rimanere nel proprio territorio, M. G. Henschel narrò la seguente esperienza: Un musicista cominciò a riflettere seriamente sullo scopo della sua vita e pregò Dio. Si ricordò di una missionaria che quindici anni prima gli aveva fatto visita. Si mise a cercarla e, poiché ella era ancora in quel territorio, riuscì a trovarla, riconoscendola per strada. Come risultato, uno dei figli di quest’uomo è già un dedicato servitore di Geova e altri suoi familiari stanno facendo progresso per diventarlo. Che grande benedizione ricevette questa missionaria perché è rimasta nel territorio assegnatole!

      Nei suoi commenti, M. H. Larson mostrò che

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