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La religione babilonica reca violenza e la rovina nazionaleLa Torre di Guardia 1965 | 1° aprile
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la prima”. . . . Di qui, anche, senza dubbio, deriva la necessità del fuoco del Purgatorio per “perfezionare” infine le anime degli uomini, e purificare tutti i peccati che hanno portato con sé nel mondo invisibile.
Inoltre, su Tammuz, Hislop aggiunge, alle pagine 21, 22:
Nella scrittura è chiamato (Ezechiele 8:14) col nome di Tammuz, ma tra gli scrittori classici è noto comunemente col nome di Bacco, cioè “Il Compianto”. Al lettore comune, il nome Bacco suggerisce solo l’idea di gozzoviglie e ubriachezze, ma ora è risaputo che fra tutte le abominazioni commesse durante le sue orge, il loro grande obiettivo era dichiaratamente “la purificazione delle anime”, e questo dalla colpa e dalla contaminazione del peccato. Questo compianto, rappresentato e adorato come un fanciullino nelle braccia di sua madre, . . .
9. Perché la religione babilonica ebbe un cattivo effetto sul modo di vivere dei Giudei?
9 Non è difficile comprendere che questa infiltrazione di falsa religione babilonica attirò il disfavore di Dio ed esercitò un’influenza molto degradante sul modo di vivere dei Giudei. Babilonia era stata l’origine della confusione e il principio della violenza sulla terra dopo il Diluvio. (Gen. 10:8-12; 11:8, 9) La sua religione promosse ogni forma di illegalità e vizio, compresi demonismo, magia, incantesimi e stregoneria. Glorificò il sesso e promosse pervertite pratiche sessuali.a
LA CROCE SIMBOLEGGIA NIMROD
10. Mostrate che l’adorazione della croce ebbe origine a Babilonia e dove si diffuse di là.
10 Per i Babilonesi un palo diritto era un simbolo sacro. Come nell’alfabeto ebraico, tale croce aveva la forma originale della lettera T (o Taw), ed era così la lettera iniziale del nome del loro dio Tammuz, o Bacco. La croce veniva adorata secoli prima della cosiddetta èra cristiana. Questa adorazione si diffuse da Babilonia, come osserva l’archeologo V. Gordon Childe:
Un ‘sigillo’ proveniente da Mohenjo-Daro descrive una divinità con le corna e con tre facce che siede a gambe incrociate in un atteggiamento di meditazione rituale fra varie bestie selvagge; ovviamente è il prototipo di Siva, ‘a tre facce’, ‘signore degli animali’, ‘principe degli yogi’, . . . Diverse tavolette d’argilla rappresentano una divinità maschile; una raffigura un fiume che scaturisce dal seno di una dea. . . . La svastica e la croce, comuni su francobolli e placche, erano simboli religiosi o magici tanto a Babilonia che nell’Elam nel più antico periodo preistorico, ma preservano tale natura anche nell’India moderna come altrove.b
11. (a) Quale evidenza di The Two Babylons indica che la cristianità prese la croce da Babilonia? (b) (nota in calce) Quale altra evidenza indica che l’uso della croce nell’adorazione è di origine pagana?
11 The Two Babylons (Hislop) dice riguardo alla croce, alle pagine 199, 204 e 205:
Fu adorata per secoli nel Messico prima che vi mettessero piede i missionari cattolici romani, ed erano erette grandi croci di pietra, probabilmente al “dio della pioggia”. La croce così largamente adorata, o considerata un sacro emblema, era l’inequivocabile simbolo di Bacco, il Messia babilonese, poiché egli era rappresentato con una fascia intorno al capo avente delle croci . . . Questo simbolo del dio babilonese è riverito fino a questo giorno in tutte le immense distese della Tartaria [località asiatica ed europea dei Tartari], dove predomina il buddismo, e il modo in cui viene rappresentato fra loro costituisce un sorprendente commento del linguaggio attribuito alla Croce da Roma. “La croce”, dice il colonnello Wilford, in Asiatic Researches, “benché non sia oggetto di adorazione fra i Baudhas o buddisti, è uno degli emblemi e dei simboli preferiti da essi. . . . [nella cristianità] il Tau, il segno della croce, l’inequivocabile segno di Tammuz, il falso Messia, fu ovunque sostituito ad esso [al posto della lettera greca Chi o X come in Christós]. . . .”c
12. Quale diretta e indiretta adorazione del sole era praticata in modo profano nel tempio di Geova?
12 Indubbiamente, la croce era un simbolo sacro per le apostate donne giudee che contaminarono il tempio di Geova sedendovi e facendo cordoglio per il babilonese Bacco,d il dio Tammuz. In effetti, queste donne facevano cordoglio per la morte del potente cacciatore Nimrod, il fondatore di Babilonia, che senza dubbio incontrò una morte violenta perché era colpevole di violenza verso l’uomo e gli animali. (Gen. 10:8-10; 9:6) Mentre quelle donne giudee adoravano indirettamente il dio-sole nello stesso modo in cui lo adoravano le donne babilonesi, il profeta Ezechiele vide uomini che rendevano diretta adorazione al sole nel tempio di Salomone a Gerusalemme. — Ezech. 8:16.
L’ADORAZIONE DI NIMROD PROMUOVE LA VIOLENZA
13. Perché l’adorazione di Nimrod avrebbe causato violenza e dissolutezza in una nazione?
13 Nimrod fu il padre della violenza dopo il Diluvio. Non solo uccise sfrenatamente animali, ma diede anche la caccia agli uomini e insegnò ad altri ad uccidere gli uomini. Perciò l’adorazione di Nimrod quale dio Tammuz o Bacco avrebbe naturalmente indotto queste persone ad agire come Nimrod, secondo il principio che la persona imita il dio che adora, e coltiva le qualità, buone o cattive, attribuite a tale dio. (Rom. 1:22-28; Giov. 8:44; 1 Cor. 11:1; Rom. 12:2; Efes. 4:22-24; Gal. 5:22, 23) I Babilonesi sostenevano anche la violenza di Nimrod con la loro credenza che la vita nel profondo Aralu, la loro immaginaria dimora dei morti, era più tollerabile per i soldati che per il resto dell’umanità.e E il dio Bacco è tuttora simbolo di sfrenate gozzoviglie. L’adorazione di Nimrod rappresentato dalla croce non poteva produrre altro che violenza e dissolutezza in tutto il paese.
14. (a) Come la religione babilonica cambiò le condizioni del paese di Giuda? (b) Come tale falsa adorazione influì sulla loro relazione con Geova?
14 La degradante e moralmente corrotta adorazione babilonica a cui si erano abbassati i Giudei recò molte detestabili malattie. Dove avevano dimorato giustizia e osservanza della legge, l’omicidio era divenuto una cosa comune. (Isa. 1:15, 21; Ger. 7:9; Deut. 28:58-61) Odio e violenza erano rivolti specialmente a coloro che difendevano l’adorazione di Geova e la sua legge. (2 Re 24:3, 4; Ger. 26:8; 32:2, 3; 37:15, 16; 38:4) Vedeva e se ne interessava Dio, abbastanza da agire? Egli disse ad Ezechiele: “Hai visto, figliuol d’uomo? È egli poca cosa per la casa di Giuda di commettere le abominazioni che commette qui, perché abbia anche a riempire il paese di violenza, e a tornar sempre a provocarmi ad ira? Ed ecco che s’accostano il ramo al naso.f E anch’io agirò con furore; l’occhio mio non li risparmierà, e io non avrò pietà; e per quanto gridino ad alta voce ai miei orecchi, io non darò loro ascolto”. — Ezech. 8:17, 18, VR.
LA ROVINA O LA PACE DIPENDE DALL’ADORAZIONE
15. Quale opera di esecuzione vide quindi Ezechiele, e di che cosa fu questo una previsione?
15 Nella visione di Ezechiele i giustizieri di Geova cominciarono a uccidere prima i ventiquattro adoratori del sole, quindi i settanta uomini che adoravano immagini idolatre scolpite sui muri e le donne che facevano cordoglio per il dio Tammuz avente le croci. (Ezech. 8:17 fino a 9:8) Questa non era che una previsione di ciò che stava per accadere a Gerusalemme, che considereremo in prossime edizioni di questa rivista. — Ger. 25:9, 15-18.
16. (a) Che cosa apprendiamo da questa pagina di storia giudaica? (b) Quale effetto ha avuto la religione babilonica sulle nazioni dei nostri giorni, e con quale fine in vista per loro?
16 Questa pagina di storia giudaica mostra chiaramente che la falsa religione babilonica fu davvero la causa delle afflizioni di Giuda, una nazione che aveva Geova come suo Dio, la Sua legge come legge nazionale, e che aveva avuto da lui protezione e pace, prosperità, purezza morale e fisica finché gli fu ubbidiente. Ci aiuta a capire che la falsa religione babilonica è la radice dei mali, dell’illegalità e della violenza del mondo. Le sue cattive pratiche commesse in nome di Dio hanno completamente allontanato molti, persino nella cristianità, dalla fede in Dio e li hanno indotti a divenir vittime di ideologie come l’ateo comunismo, che a sua volta provoca altra violenza. Oggi nessuna nazione può durare, più di quanto durasse Giuda, se i suoi sistemi religiosi seguono le pratiche dell’adorazione babilonica.
17. (a) Può una persona sfuggire alla brutta fine a cui vanno incontro le nazioni? (b) Quale differenza vi è tra gli effetti della vera adorazione e quelli della falsa adorazione babilonica?
17 Ma Gesù Cristo diede alle persone oneste delle nazioni un’incoraggiante direttiva con le parole: “Questo significa vita eterna, che acquistino conoscenza di te, il solo vero Dio, e di colui che tu hai mandato, Gesù Cristo”. (Giov. 17:3) Acquistando la vera conoscenza di Geova Dio e di suo Figlio e associandosi a coloro che adorano Dio con spirito e verità non si creerà confusione né si susciterà il superstizioso timore del purgatorio o dell’inferno di fuoco. Né si promoveranno errati appetiti sessuali né il desiderio di fare violenza alla proprietà o al nostro prossimo. Questo ci impedirà di seguire la via degradata percorsa dalle nazioni che conduce alla distruzione. Ci renderà puri e ci recherà la pace e il favore di Dio, con la certezza della vita nel suo nuovo ordine di giustizia. — Giov. 4:23, 24.
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La scuola domenicale non è soddisfacenteLa Torre di Guardia 1965 | 1° aprile
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La scuola domenicale non è soddisfacente
◆ In Florida, U.S.A., una testimone di Geova ebbe la seguente esperienza: “Una ragazzina di nove anni che abita nella mia strada una sera venne a casa mia. Disse che aveva sentito che io ero insegnante della Bibbia e mi chiese se ero disposta a studiare la Bibbia con lei, perché, dopo avere frequentato la scuola domenicale per tre anni, leggevano ancora storie sulle figure che coloravano. Le diedi il libro Dal paradiso perduto al paradiso riconquistato e la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture perché li mostrasse ai genitori. La sera dopo andai a trovare i genitori, spiegai la nostra opera e il nostro metodo di studio. Diedero alla figlia il permesso di studiare durante le vacanze estive ma dissero che avrebbe dovuto frequentare di nuovo la scuola domenicale quando fosse ricominciata. Durante i nostri studi ella manifestò sincero apprezzamento e molto entusiasmo.
“La prima volta che tornò alla scuola domenicale parlò alle sue compagne del Paradiso e del Regno per il quale devono pregare i cristiani. L’insegnante rimase sbalordita e le chiese dove avesse preso quelle informazioni. ‘Dalla Bibbia’, ella rispose, ‘e una brava signora mi ha aiutato a capirla’. Ogni domenica tornava a casa dalla scuola domenicale piangendo perché non imparava niente riguardo al regno di Dio né al nome di Dio. Infine ebbe un’idea. Cercò alcune scritture e bombardò i genitori di domande a cui essi non poterono rispondere, col risultato che riprendemmo lo studio nel libro Paradiso ed ella non va più alla scuola domenicale. Inoltre, ha portato il suo vicino di sette anni perché cominci a studiare la Bibbia”.
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