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  • Che cosa significa la liberazione della donna?
    Svegliatevi! 1972 | 8 novembre
    • Che cosa significa la liberazione della donna?

      “LO SPIRITO fondamentale delle donne d’oggi in America è uno spirito di conflitto, frustrazione, profonda divisione e cambiamento”.

      Questa è la conclusione a cui si è pervenuti in seguito a un sondaggio fatto sia fra uomini che donne. Rispecchia uno spirito divenuto prevalente fra le donne in varie parti del mondo, specialmente negli Stati Uniti.

      Significa questo che prima del nostro tempo tutte le donne fossero contente della sorte della loro vita? No, perché per secoli molte di esse si sono effettivamente lamentate. Che c’è dunque di diverso nella situazione odierna?

      Relativamente nuovo è l’esteso campo della vita abbracciato dalle lamentele e l’insistenza della protesta. Inoltre, partendo dalla seconda metà degli anni sessanta molte donne cominciarono a organizzare e compiere un’azione definita come mai in passato. Ora chiedono cambiamenti per correggere ciò che esse asseriscono siano estese ingiustizie verso il loro sesso. Dicono che è passato il giorno in cui vi si sottomettevano passivamente.

      Questo movimento è stato in genere chiamato “Liberazione della donna”. Un dizionario definisce la parola liberazione come l’essere affrancati dalla schiavitù, la qualità o lo stato d’essere libero, di avere i diritti legali e politici di cittadino. I fautori della liberazione della donna sono a volte chiamati “femministi”.

      Che specie di libertà desiderano le donne appartenenti a questo movimento? Mentre le libertà che vogliono variano nei particolari da un gruppo di donne all’altro, vi sono parecchie principali tendenze fra la maggioranza di coloro che sostengono il movimento. Una è il loro risentimento per essere trattate solo come oggetti di soddisfazione sessuale dei maschi, invece d’essere trattate come persone. Gli uomini che considerano le donne in tal modo sono detti “sessisti”. Inoltre, queste donne obiettano contro l’eccessiva o cieca credenza nella superiorità maschile, definendola “sciovinismo maschile”.

      Un’altra forte obiezione è il fatto che quando le donne lavorano per un salario, di solito non percepiscono la stessa paga degli uomini che fanno lo stesso lavoro. Inoltre, ritengono sia ingiusto che le donne siano escluse da molte occupazioni e posizioni in cui predominano gli uomini.

      Alcune donne chiedono uguali diritti in casa. Vogliono che il marito partecipi in ugual misura ai lavori domestici così che la moglie possa svolgere un’attività. Considerano le faccende domestiche ‘inferiori’ e preferiscono avere un lavoro fuori di casa, svolgendo attività che ritengono più interessanti, allettanti o perfino ‘affascinanti’.

      Molte donne chiedono il diritto d’ottenere l’aborto legale se decidono di porre fine a una gravidanza. Pensano che così sarebbero libere dalla schiavitù a un’altra persona, il bambino indesiderato.

      Un’altra richiesta è che gli organi governativi stabiliscano centri per la custodia dei bambini. Le madri che lavorano e che sono le uniche a provvedere al mantenimento della famiglia vogliono qualcuno che badi ai loro figli. Preferiscono lavorare per un salario decente piuttosto che accettare l’assistenza pubblica e semplicemente esistere. Ma vogliono qualche provvedimento per la custodia dei loro bambini piccoli.

      Decine di migliaia di donne hanno già marciato per le strade delle città per rendere note le loro richieste. A New York, una sessantina di donne ‘s’impadronirono’ della Statua della Libertà e le misero uno striscione che diceva: “Donne del mondo unitevi!” Secondo una di queste donne, Miss Libertà fu scelta perché “è il colmo dell’ironia che una donna simboleggi l’idea astratta della libertà, ma che in realtà non siamo libere”.

      Nei Paesi Bassi un gruppo di donne bruciò un corsetto davanti alla statua di una famosa suffragetta olandese. Quindi fecero irruzione nelle latrine pubbliche degli uomini per drammatizzare la loro lamentela che non c’erano simili latrine per le donne. Fischiarono gli uomini agli angoli delle vie e discussero ad alta voce i loro lati buoni e cattivi. Le donne olandesi chiesero un’uguale paga per le donne, uguale divisione dei lavori domestici fra marito e moglie, aborti legalizzati, educazione sessuale nelle scuole e pillole per il controllo delle nascite per le adolescenti.

      Le donne norvegesi scandalizzarono gli uomini del loro paese votando in gran numero per le loro candidate durante le elezioni locali. Numerosi consigli municipali finirono nelle loro mani dove le loro candidate ottennero la maggioranza. Fra questi ci furono i consigli di due maggiori città norvegesi.

      Divergenze di opinione

      Comunque, non dobbiamo pensare che la liberazione della donna sia un movimento internazionale unificato sotto un controllo centrale. Vi sono interessati parecchi gruppi e persone e ci sono ampie divergenze di opinione fra loro. Vi sono disaccordi fra le donne di diversi paesi e di diversa origine razziale. Anche entro una nazione o un gruppo razziale ci sono punti di ampio disaccordo.

      Per esempio, alcune vogliono che le donne occupino posizioni di potere nell’odierna società cooperando con l’“Istituzione”. Ma altre vogliono demolire completamente la società stabilita e sostituirla con un ordine diverso. Mentre alcune vogliono più uguaglianza nel matrimonio, altre vogliono abbandonare completamente il matrimonio. Ci sono coloro che vogliono la totale libertà sessuale, inclusa l’accettazione del lesbismo per le donne e dell’omosessualità per gli uomini. Ma altre sono contrarie a questa specie di libertà sessuale.

      Le donne del movimento non sono sicure della direzione politica da seguire. The National Observer commentò riguardo alle adunanze delle esponenti della liberazione della donna: “Le riunioni furono animate da vivaci discussioni. In una, un gruppo di giovani donne . . . si mise a gridare con altre delegate sui metodi e sulla strategia politica”. Una donna protestò: ‘Guardate, non ho guidato per quasi 1.000 chilometri per discutere’.

      Benché i disaccordi siano comuni, contemporaneamente le donne avvertono che non si dovrebbero sottovalutare la profondità e la larghezza delle loro vedute. Altre ne convengono. The National Observer notò: “Per coloro che ancora non l’hanno fatto, è tempo di prendere sul serio la liberazione della donna”.

      Questo perché, sebbene vi siano molti disaccordi fra coloro che sono a favore della liberazione della donna, i punti di accordo sono anche più forti. Per esempio, in Europa la protesta ha lo stesso accento che ha negli Stati Uniti: che le donne sono cittadine di seconda classe e sono oggetto di discriminazione nel matrimonio, nell’istruzione, nell’addestramento professionale e nelle occupazioni. Anch’esse chiedono ugual paga per uguale lavoro, riforma degli aborti, nonché asili nido e asili d’infanzia.

      Che dire poi delle asserzioni dei fautori del movimento per la liberazione femminile? Hanno qualche argomento? C’è del vero in quello che dicono?

  • C’è del vero in quello che dicono?
    Svegliatevi! 1972 | 8 novembre
    • C’è del vero in quello che dicono?

      SAREBBE facile respingere il movimento per la liberazione della donna come se fosse interamente frutto di donne a cui piace solo lamentarsi. Molti uomini la pensano così.

      Tuttavia, un saggio scrisse: “Quando chiunque risponde a una questione prima d’averla udita, questo da parte sua è stoltezza e umiliazione”. — Prov. 18:13.

      Se aveste un dolore nel corpo, sareste contento se il medico vi congedasse dicendovi che siete semplicemente un lamentatore? O vorreste che analizzasse il problema e vi dicesse quale ne è la causa e se c’è un rimedio?

      Un altro principio biblico dice: “In quanto a chiunque chiude l’orecchio al grido di lamento del misero, anche egli stesso chiamerà e non gli sarà risposto”. — Prov. 21:13.

      Quindi il saggio ascolta. Soppesa i fatti per discernere se la lamentela è fondata o no. Poi agisce di conseguenza.

      Qual è la ragione per cui si lamentano?

      Se guardate la storia senza pregiudizi, sarete costretto ad ammettere che le donne hanno avuto molte ragioni di lamentarsi.

      In tutta la storia, il potere politico, economico e religioso è stato principalmente nelle mani degli uomini. Ma il risultato è stato una nauseante ripetizione di brutalità. Solo della seconda guerra mondiale World Book Encyclopedia dichiara: “Si è calcolato che i morti civili e militari assommassero a 55 milioni. . . . I civili subirono le maggiori perdite. . . . per bombardamenti, massacri, migrazioni forzate, epidemie e fame”.

      Naturalmente, non si può dire che le cose sarebbero andate meglio se fossero state le donne a prendere tutte le decisioni. Quando alcune donne governarono effettivamente certe nazioni, in realtà le cose non furono diverse. Leggete la storia di Cleopatra d’Egitto, Zenobia di Palmira, Maria I (“Maria la Sanguinaria”) d’Inghilterra o Maria regina degli Scozzesi. Vedrete che il loro dominio non rappresentò un miglioramento.

      Tuttavia, resta il fatto che gli uomini sono stati primariamente responsabili delle guerre. Inoltre, le armi belliche sono state essenzialmente invenzioni degli uomini. Le donne si son viste demolire le case, uccidere o mutilare i loro cari. E quando gli eserciti invasero estese zone, milioni di donne furono trattate brutalmente. Un incalcolabile numero d’esse è stato violentato.

      D’altra parte, quanto protestano le donne da ambo le parti durante la guerra? In entrambe le guerre mondiali, per esempio, non si diedero da fare le donne tedesche per contribuire allo sforzo bellico quanto le donne inglesi e americane? Quando è stata l’ultima volta che avete sentito dire che le donne si erano rifiutate di cooperare con una nazione nelle sue guerre? Fra i più accaniti sostenitori di certi sforzi bellici c’erano delle donne.

      È vero, comunque, che in vari paesi molte donne sono state trattate poco meglio degli animali o degli schiavi nel corso della storia. Fra l’altro fu loro insegnato a suicidarsi quando i loro mariti morivano, i loro piedi erano fasciati e deformati, non avevano il permesso di mangiare alla stessa tavola degli uomini o erano vendute al maggiore offerente indipendentemente dai loro sentimenti. E anche in tempo di pace, migliaia di donne sono violentate ogni anno. La lista degli atti oppressivi commessi contro le donne è lunga, non si può negare.

      Anche in molte odierne società ‘progredite’, le donne subiscono certe forme di discriminazione. Il Times di New York dichiarò: “La legge americana, che affonda le sue radici in una società medievale la quale considerava le donne come beni mobili, e con i miglioramenti apportati da legislatori e giudici maschili, ha molte caratteristiche che si potrebbe dire neghino alle donne l’uguale protezione delle leggi”.

      Nello stato di New York, le ragazze ritenute “bisognose di sorveglianza” possono essere messe in prigione fino ai diciotto anni. Ma il limite di età per i ragazzi a questo riguardo è sedici anni. L’avvocato Sally Gold, del personale del Dipartimento per gli Affari del Consumatore, dice che “una sedicenne potrebbe . . . esser messa in riformatorio per un periodo massimo di quattro anni per comportamento promiscuo”. “Non esiste un simile concetto per i ragazzi”, dice. Il ragazzo sedicenne che fosse altrettanto promiscuo non verrebbe punito.

      Che dire della vita familiare?

      Molte donne si lamentano del ruolo che hanno nella vita familiare. C’è del vero nelle loro asserzioni? Urie Bronfenbrenner, psicologo della Cornell, dice:

      “Ho moltissima simpatia per l’ira e la frustrazione rispecchiate dal movimento per la liberazione della donna. Non solo le donne sono oggetto di discriminazione nel mondo cosiddetto dell’uomo, ma ora sono state private di prestigio nel loro ruolo di donne.

      “Una madre aveva il riconoscimento del vicinato per il fatto che aveva allevato bene i suoi figli. Ora la madre ha ancora la responsabilità dei figli, ma non sufficiente appoggio o riconoscimento. Il marito è via per la maggior parte del tempo e i vicini spesso non sono in realtà suoi amici.

      “Stiamo creando una situazione in cui le donne sono frustrate in entrambi i mondi”.

      Molti padri scaricano sulla madre la responsabilità di addestrare i figli. Di conseguenza la madre deve prendere decisioni e occuparsi di cose di cui dovrebbe interessarsi il marito. Su ciò, la rivista Look disse:

      “La donna americana è accusata di soppiantare il marito come capofamiglia. Nella sua mente, ella risponde a questa comune accusa con la controaccusa che non conosce quasi una casa in cui la madre non debba lottare — invano — perché il padre prenda le decisioni importanti nella vita dei figli, eserciti la disciplina, sia un modello di virilità per i suoi figli. . . .

      “Per sua propria scelta, e nonostante le proteste di sua moglie, egli lascia le decisioni importanti nella vita dei suoi figli — la loro istruzione, la loro educazione sessuale, il loro addestramento religioso e morale — alle madri. Egli dice che ella ‘ne sa di più su queste cose’ di lui, ma anche nel dir questo, è interamente convinto che la moglie lo priva dell’autorità nella casa”.

      Poiché troppi uomini rinunciano alle loro responsabilità familiari, certi esponenti della liberazione della donna dicono che la famiglia sia passata di moda e debba essere abbandonata. Ma si migliorerebbero le cose? Il dott. Paul Popenoe dell’Istituto Americano per le Relazioni Familiari dichiara: “Nessuna società è mai sopravvissuta quando la vita familiare era peggiorata”. Carle Zimmerman, professore emerito di Harvard, disse del declino della vita familiare nell’antica Grecia e Roma: “In ciascun caso il cambiamento di fede e credenza nei sistemi familiari fu associato . . . a enormi crisi nelle civiltà stesse”.

      Abbandonare la disposizione familiare è una cosa assurda. Il fatto che molte famiglie sono felici e risolvono i loro problemi mostra che la colpa non è della disposizione familiare. È delle persone che sono troppo egoiste o che non vogliono fare la loro parte.

      Che dire dell’“uguaglianza”?

      In quasi ogni campo, la donna che svolge un lavoro non riceve la stessa paga dell’uomo che fa lo stesso lavoro. Questa è una particolare difficoltà per le madri che devono lavorare essendo le uniche a provvedere al mantenimento della loro famiglia.

      A causa di tali disuguaglianze, ora alcune donne chiedono completa uguaglianza con gli uomini in ogni sfera delle attività umane. Tuttavia, quali conseguenze ci sarebbero se conseguissero l’uguaglianza totale?

      Se le donne avessero la completa uguaglianza con gli uomini, i governi costringerebbero le donne a combattere nei campi, nelle giungle e nelle trincee in tempo di guerra. Una volta quando Gloria Emerson, corrispondente del Times di New York, si trovava a Khesanh, nel Vietnam del Sud, la zona fu bombardata dalle truppe dei Nordvietnamiti. Si rifugiò in un bunker occupato da soldati americani. Successivamente ella dichiarò: “In quel solitario momento fui più uguale agli uomini di quanto non avessi mai voluto essere. Ne avrei lietamente condiviso gli orrori con le ardenti fautrici alla moda della liberazione della donna”.

      L’uguaglianza in ogni senso eliminerebbe leggi ragionevoli che regolano il tipo di lavoro che si può chiedere di fare alle donne. Se siete una donna, vorreste realmente l’uguaglianza con gli uomini nell’estrarre carbone da una miniera a centinaia di metri sottoterra se gli uomini facessero la loro parte di faccende domestiche? Vorreste realmente trascorrere un ugual numero di ore ad arare i campi e a spalare letame con il vostro marito contadino se egli acconsentisse di aiutarvi a cucinare e pulire la casa? Lo preferite?

      Inoltre, alcune donne asseriscono che sia ingiusto che esse siano relegate a fare le ‘monotone’ faccende di casa. Ma per altre donne è una sfida badare alla casa, preparare il menu, disporre i mobili e altri oggetti dell’arredamento e contribuire a modellare la mente dei loro figli. A quelle che lo trovano monotono, molti uomini chiederebbero: Quanti impieghi o attività nell’industria svolte dagli uomini sono ‘affascinanti’ o ‘eccitanti’? La maggioranza di essi è monotona, deludente e insoddisfacente. Gli uomini sono di solito legati a un rigido orario e allontanarsene significa mettere in pericolo il proprio lavoro. Molti di essi invidiano il programma più flessibile che hanno le loro mogli a casa.

      Fra tutte le mogli o madri che lavorano e che conoscete personalmente, quante continuerebbero a lavorare se non avessero bisogno di guadagnare? Sono pochissime le donne che preferiscono la monotonia di un rigido programma di lavoro alla cura di una casa. Chiedetelo alle donne, mogli e madri, che devono lavorare e vedrete se non è così.

      Recentemente, fu fatto un sondaggio fra alcune donne a cui fu posta questa domanda. Esso indicò, con un voto del 71 per cento contro il 16 per cento, che le donne ammettevano che “l’aver cura della casa e dei figli dà più soddisfazione che svolgere un lavoro”.

      Simboli del sesso

      Gli uomini trattano forse le donne come semplici simboli del sesso? Purtroppo, molti, molti uomini sì. Il solo interesse di molti uomini per le donne è la soddisfazione sessuale che possono trarne.

      Per soddisfarlo, pellicole cinematografiche, riviste e pubblicità sono piene di femmine in situazioni o pose sessualmente stimolanti. Di chi è la colpa? Nella maggior parte dei casi sono gli uomini che controllano la produzione di queste cose.

      Tuttavia, chi costringe le donne a recitare o posare? Riscontrerete che quasi tutte le donne lo fanno di loro spontanea volontà.

      Negli Stati Uniti si è recentemente saputo che le studentesse dell’Università di Stato di Wayne posavano nude per farsi fotografare da clienti maschi. La loro tariffa era di circa 9.000 lire per mezz’ora e le ragazze lo classificarono come ‘lavoro per pagarsi l’università’. Ma molte altre ragazze hanno lavorato per frequentare la scuola senza per questo vendere il loro corpo.

      Pertanto, le donne si lasciano effettivamente usare in modi “sessisti”. Diventano prostitute di loro spontanea volontà. Posano volontariamente per scopi immorali. E molte donne portano in effetti abiti sessualmente stimolanti, inclusi vestiti cortissimi. Quindi gran parte delle donne deve assumersi la colpa di incoraggiare i maschi a servirsene come oggetti di soddisfazione sessuale.

      In relazione con ciò vi è il fatto che essendo l’aborto ancora illegale nella maggioranza dei posti, le donne sono state danneggiate e uccise da aborti male eseguiti. Questa è una ragione per cui ora molte donne vogliono l’aborto legale dietro richiesta. Ma di chi è la colpa? È realmente sbagliato che la legge voglia dare al nascituro una probabilità di vivere? Ricordate che una volta eravate nel seno di vostra madre. Doveva vostra madre avere il diritto legale di abortire?

      Science News del 18 dicembre 1971 dichiara: “Ora è possibile determinare accuratamente chi sono quelle che abortiscono, . . . la paziente più comune è una giovane, nubile donna bianca incinta per la prima volta”. Queste donne non tennero conto delle leggi di Dio contro la fornicazione e rimasero incinte. Di chi è la colpa? del nascituro? Perché punire l’innocente, commettere un assassinio per far questo e poi chiedere di legalizzare l’assassinio?

      Si oppongono a che Dio sia “egli”

      Viene pure fatta l’obiezione che l’uguaglianza dovrebbe includere perfino i riferimenti a Dio. Mary Daly, professoressa di teologia al College di Boston, disse: “Dio è morto per noi donne finché Dio è esclusivamente rappresentato come maschio”.

      Comunque, la dottoressa Margaret Mead, famosa antropologa americana, non è d’accordo. Il Times di New York riferisce quanto segue:

      “La dottoressa Margaret Mead ha dichiarato ieri che ha lavorato per tutta la sua vita a favore dell’uguaglianza delle donne, ma che non potrebbe avere ‘nessuna simpatia, come studiosa, per tutte quelle assolute sciocchezze’ che ha detto erano state pronunciate da alcune rappresentanti del movimento per la liberazione della donna. . . .

      “‘Che mai ci si guadagna trasformando “Dio è Egli” in “Dio è Ella” se non di irritare la gente?’ chiese. ‘Non si ottiene nulla. Tutto ciò che si ottiene da un capovolgimento è di nuovo l’opposto’”.

      Chiedendo un’assurdità ci si attira il disprezzo e si distoglie l’attenzione dalle ingiustizie reali. Inoltre, chiedendo un’assurdità, gli osservatori hanno la tendenza a considerare possibilmente assurde anche altre richieste. Notate quanto segue, scritto da una donna al direttore dell’Herald di Miami:

      “Fino a poco tempo fa ero fiera d’esser donna, fiera di ciò che ella rappresentava, fiera del suo ruolo nella società. Ora, sono turbata e mi vergogno guardando molte mie colleghe adulte saltar su e giù, come un bambino che vuole un lecca-lecca da dieci lire, gridare ed esigere certi diritti, molti dei quali non hanno guadagnato e parecchi dei quali non useranno con efficacia.

      “Pare che le ‘signore’ promotrici del movimento per la liberazione della donna cerchino, con manifestazioni da circo, di parlare per conto delle donne come gruppo senza nessuna considerazione per noi che siamo contente. . . .

      “Io, come molte altre donne, protesto per essere degradata da femmine supereccitabili e insoddisfatte che desiderano un’identità mascolina perché sono personalmente mancate come donne. Scambiando il reggipetto per il fucile, chiedendo diritti e obblighi che sono al di sopra della resistenza fisica ed emotiva della donna, non si avranno i piacevoli risultati che molte prevedono”.

      Comunque, questo non cambia il fatto che le donne hanno subìto e subiscono ancora ingiustizie. Ciò che in realtà abbiamo bisogno di sapere è questo: Gli uomini come dovrebbero trattare le donne? Quali risultati si possono ottenere se gli uomini trattano le donne nel modo appropriato?

      Per avere le risposte a queste domande, è bene analizzare prima come sono fatti gli uomini e le donne. Qual è il ruolo più naturale per loro?

  • Ciascuno fu fatto con un ruolo da svolgere
    Svegliatevi! 1972 | 8 novembre
    • Ciascuno fu fatto con un ruolo da svolgere

      NULLA può cambiare il fatto fondamentale che nella famiglia umana ci sono due sessi. I bambini nascono maschi o femmine.

      Ma quanto sono fondamentali le differenze tra i sessi? Che cosa significano queste differenze? C’è un modo di vivere che si addice di più a ciascuno di essi?

      Esaminando la creazione vivente, riscontrate che di solito c’è un modo di vivere che si addice di più a ciascun organismo vivente. Per esempio, gli alberi delle palme o le piante di cactus fioriscono nelle fredde zone settentrionali? No, crescono meglio nei climi caldi. Ma l’abete americano prospera meglio nei freddi climi settentrionali. Gli orsi polari stanno meglio dov’è freddo, ma le giraffe stanno meglio dov’è caldo.

      È vero che gli organismi viventi possono, fino a un certo punto, adattarsi a mutate condizioni. Ma più si allontanano dalle condizioni che più si confanno loro, più numerosi saranno i loro problemi.

      Ci sono anche ‘migliori’ condizioni nella relazione fra un uomo e una donna. Più se ne allontanano, più problemi hanno.

      Differenze fondamentali

      Si deve riconoscere che fra l’uomo e la donna ci sono differenze fondamentali che nessun discorso può cambiare. L’ovvia differenza sta nell’aspetto fisico e nei diversi organi sessuali. E nel codice genetico della famiglia umana è fermamente impresso il fatto che il maschio ha la costituzione più robusta ed è più forte.

      Paragonate, ad esempio, i primati conseguiti alle Olimpiadi. Il primato olimpico maschile dei 100 metri (circa 110 yarde) è di 9,9 secondi, ma quello femminile è di 11 secondi. In questo breve tratto, gli uomini possono tagliare il traguardo circa 9 o 10 metri prima delle donne. Il primato olimpico maschile di salto in alto è di oltre metri 2,23, ma quello femminile è inferiore a metri 1,90. In ogni avvenimento paragonabile, gli uomini corrono e nuotano più in fretta, saltano più in alto e gettano il peso più lontano delle donne.

      Perché gli uomini hanno maggiore forza fisica? Perché furono creati per svolgere nella vita un ruolo diverso da quello delle donne. Dovevano fare il lavoro più pesante e prendere la direttiva per provvedere alla famiglia e proteggerla.

      Questo rende forse le donne “inferiori”? Il corpo ben proporzionato di una donna è forse “inferiore” al corpo ben proporzionato di un maschio? Ha forse meno valore, o è meno utile? Che cosa è “superiore”, la quercia o la rosa? Nel loro proprio modo sono ciascuna utile e desiderabile.

      Oltre alla diversa costituzione e forza fisica, le donne passano per diversi cicli fisici, come la mestruazione e la menopausa. Quindi, non possiamo sottrarci alla realtà che ci sono differenze fisiche assai fondamentali fra l’uomo e la donna. Infatti, gli scienziati sono in grado di dire, senza conoscere in anticipo il sesso della persona, se una cellula del corpo appartiene a un maschio o a una femmina. Come dice una fonte: “Tutte le cellule del corpo dell’uomo differiscono da quelle del corpo della donna”.

      Altre differenze

      Giacché tali inalterabili differenze fisiche tra l’uomo e la donna sono impresse nel loro codice genetico, non deve sembrare strano che ci siano anche differenze emotive o fisiologiche. Lionel Tiger, antropologo dell’Università Rutgers, dichiara:

      “In breve, c’è considerevole evidenza che le differenze fra i maschi e le femmine non sono semplicemente il risultato della cospirazione maschile, . . . compaiono in una così ampia varietà di situazioni e culture che la spiegazione femminista è in se stessa inadeguata per aiutarci a capirle, e che ci sono basi biologiche per le differenze di sesso che non hanno nulla a che fare con l’oppressione delle femmine ma piuttosto servono a garantire la sicurezza delle comunità e la sana crescita dei figli. . . .

      “Ora sappiamo che l’intricato codice genetico del DNA permette all’individuo di ereditare non solo semplici caratteristiche fisiche come statura, forma e costituzione chimica, ma anche tutta una serie di tendenze a un particolare comportamento sociale che accompagna una data fisiologia”.

      Il codice genetico determina dunque più che le caratteristiche fisiche che differenziano i due sessi. Dà anche a ciascun sesso diversi fattori emotivi che li fanno reagire in modo diverso. Di regola le donne hanno qualità più tenere degli uomini. Sono più inclini a essere socievoli, sensibili e ad avere considerazione. Spesso hanno più pazienza.

      Perché furono creati con diversi tratti fisici ed emotivi? Perché devono svolgere un ruolo diverso.

      In che cosa le donne sono superiori

      Non c’è nulla in cui questo sia più evidente che nel ruolo della donna come madre. Non solo è fisicamente dotata per partorire e allattare il bambino, ma ha le caratteristiche emotive necessarie per farlo.

      Il fatto che in tutta la storia le persone di ogni parte della terra abbiano visto la necessità e la saggezza che le madri avessero cura dei bambini fa sicuramente pensare a molto più che una semplice cospirazione maschile. Ciò mostra chiaramente che essa fu creata per svolgere un ruolo diverso, ma un ruolo che rende la donna indispensabile alla società umana. Indispensabile in che senso? Chiedetevi: Dove sarebbe la famiglia umana, voi compreso, senza madri? Non ci sarebbe affatto! La Bibbia dice: “Come la donna è dall’uomo, così pure l’uomo è per mezzo della donna”. — 1 Cor. 11:12.

      Inoltre, l’amore materno, anche più dell’amore paterno, è assolutamente necessario per il normale sviluppo dei bambini piccoli. Profondi studi compiuti su bambini allevati in orfanotrofi rivelano che quelli i quali non ebbero amorevoli cure materne subirono un danno da cui la maggioranza di essi non si riprese mai completamente. Avevano molte più probabilità di crescere con seri problemi emotivi, mentali e perfino fisici.

      Il dott. Peter Neubauer, direttore del Centro per lo Sviluppo del Bambino a New York, dice:

      “L’amore e l’affetto [che il bambino] riceve dalla madre o da una figura di madre, in maniera assai critica dalla nascita fino ai 3 anni, determineranno il corso dello sviluppo emotivo che lo sosterrà durante la vita. . . .

      “Tutto quello che dicevamo era che la madre deve tenere stretto il suo bambino mentre lo allatta. Ora sappiamo che in realtà le ‘carezze’ (il contatto), le ‘espressioni gioiose’ (ciò che vede) e le ‘parole amorevoli’ (i suoni), insieme agli odori e ai sapori, sono urgenti necessità dell’infanzia.

      “I discorsi senza senso, il canto, i sorrisi e i sorrisi di risposta, gli abbracci, il cullarli, sollevarli e ridere sono ciò costituiscono ‘amore e affetto’. . . .

      “Se qualche cosa è andata male, è sempre più difficile porvi rimedio dopo i 3 anni”.

      Avete mai osservato una madre amorevole con il suo bambino? È ovvio che ella è superiore nel dare al bambino ciò di cui ha bisogno nella prima parte della sua vita! Non che il ruolo del padre sia senza importanza, ma nel primissimo stadio della vita del bambino il ruolo della madre è quello più importante.

      Soddisfazione nell’adempiere il proprio ruolo

      Quando le donne comprendono e svolgono il loro ruolo in seno alla famiglia, invece di combatterlo, possono trarne enorme soddisfazione. Una donna scrisse al Ladies’ Home Journal: Fummo create per essere di natura diversa da quella dell’uomo ma non di minor valore. Il mio più caro desiderio è d’essere femminile, il mio ruolo naturale nella vita, e incoraggiare il mio sposo a essere più mascolino secondo la sua natura”.

      Una madre scrisse: “Parlando personalmente, la più grande soddisfazione della mia vita è il tempo che trascorro con mio marito e le cose che facciamo insieme. Ma questo include avere intorno a noi i bambini, vederli crescere ed esserne fieri”.

      Un’altra madre commentò l’accusa che le donne abbiano un “problema di identità”. Disse di non averlo, ma d’essere invece considerata con grande amore, affetto e ammirazione da suo marito e dai suoi due figli. Ella supplicò: “Donne, non mi liberate da tutto ciò!”

      Un articolo della rivista McCall’s notava: “Qualunque cosa dica un uomo [o una donna], la donna media che fa del suo mondo un luogo migliore in cui vivere per la sua famiglia realizza di più che una dozzina di capitani d’industria i quali dedicano la loro vita a fabbricare caldaie a vapore o a produrre affettatrici automatiche”.

      Comunque, se una donna ha un marito, un padre o un fratello che non capisce il suo ruolo e i suoi bisogni e non la tratta nel modo giusto, allora può essere davvero infelice. Molto spesso queste sono le donne che cercano la liberazione.

      Ma come dovrebbe un uomo trattare una donna? Un marito, specialmente, come dovrebbe trattare la moglie? Ed è quello di avere bambini il ruolo principale della vita di una donna?

      [Immagine a pagina 11]

      È ovvio che la donna è superiore quando si tratta di dare a un neonato ciò che gli occorre; eppure è questo il ruolo principale nella vita di una donna?

  • Come dovrebbero gli uomini trattare le donne?
    Svegliatevi! 1972 | 8 novembre
    • Come dovrebbero gli uomini trattare le donne?

      QUAL è il modo migliore in cui gli uomini devono trattare le donne? Un marito, specialmente, come dovrebbe trattare sua moglie perché entrambi ricevano il massimo beneficio?

      La risposta a tali domande può venire solo da colui che è più qualificato. Chi è? Dev’essere Colui che ideò e fece le menti e i corpi degli uomini e delle donne. Certo il Creatore, Geova Dio, sa meglio come deve operare la sua creazione perché ne derivino i migliori risultati.

      Ricordate che il matrimonio non è una cosa casuale, qualche cosa che sorgesse per caso nel corso dei secoli. Il primo matrimonio fu stabilito da Dio. Prima, Dio creò l’uomo, poi la donna, unendoli insieme come marito e moglie. A ciascuno furono date qualità e responsabilità alquanto diverse. Di ciò, Genesi 2:18 dice: “Non è bene che l’uomo sia solo. Gli farò un aiuto, come suo complemento”.

      Un complemento è una controparte, qualche cosa che rende completo. Provvede ciò che manca o che è necessario. Nel caso dell’uomo e della donna, ciascuno fu creato con un bisogno che l’altro soddisfaceva. Le loro qualità si equilibravano, o si completavano, a vicenda così bene che l’uomo e la donna come coppia di sposi erano considerati “una sola carne”. (Gen. 2:24) Che questo fosse nei migliori interessi d’entrambi si può vedere da ciò che dice inoltre il racconto biblico: “Dio vide poi tutto ciò che aveva fatto, ed ecco, era molto buono”. — Gen. 1:31.

      Notate pure che quando fu creata la donna non fu detto che la sua unica funzione fosse quella d’aver figli. La relazione della donna come complemento di suo marito, o sua compagna, è quanto viene menzionato in modo specifico. Ovviamente ella gli è di complemento nella gravidanza, poiché nessuno dei due può far questo da solo. Ma ella gli è di complemento anche in molti altri modi.

      Come Dio considera le donne

      Inoltre, la relazione della donna con il suo Creatore, Geova Dio, era più importante della sua relazione con il marito o con i figli che avrebbe avuto. Lo si può vedere in parecchi modi. Uno fu il fatto che, sebbene l’uomo ricevesse responsabilità più gravose, anche la femmina ricevette qualità che rispecchiavano la personalità di Dio, avendole in comune con l’uomo.

      La donna, per esempio, non è certo inferiore in nessun modo all’uomo nella qualità dell’amore e questa è la qualità che predomina nella personalità di Dio. La Parola di Dio dice: “Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. . . . Dio è amore, e chi rimane nell’amore rimane unito a Dio e Dio rimane unito a lui”. (1 Giov. 4:8, 16) Questo vale tanto per le donne quanto per gli uomini.

      Inoltre, l’apostolo Paolo incluse non solo gli uomini credenti, ma anche le discepole quando disse: “Noi tutti, mentre con facce non velate riflettiamo come specchi la gloria di Geova, siamo trasformati nella stessa immagine di gloria in gloria, esattamente come fa Geova, lo Spirito”. (2 Cor. 3:18) Infatti, la più decisiva evidenza dell’alta considerazione di Dio verso le donne è che concede loro il privilegio d’esser fra quelli che formano il celeste governo di suo Figlio. Questo è il motivo per cui la Bibbia dice a tale riguardo: “Non c’è né maschio né femmina; poiché siete tutti una persona unitamente a Cristo Gesù”. (Gal. 3:28) Dio ha dunque un alto e amorevole riguardo per le donne, trattandole come persone, essendo la loro relazione con lui tanto importante quanto lo è la relazione dell’uomo con Dio.

      Chi ebbe più colpa?

      Comunque, col passar del tempo sia il primo uomo che la prima donna cominciarono a desiderare qualche cosa che non poteva mai appartenere loro. Vollero essere come Dio avendo il diritto e la capacità di determinare da sé ciò che era bene e ciò che era male, invece di farsi guidare dalle leggi di Dio. La donna si ribellò per prima, poi l’uomo. — Gen. 3:1-6.

      Per questa ragione alcuni hanno dedotto che ‘se non era per le donne saremmo nel giardino di Eden’. Ma questo non è esatto. L’uomo fu creato per primo e fu fatto capofamiglia con maggiore responsabilità. Quale ‘capitano’ della sua nave, avrebbe dovuto farla andare su una rotta diritta anche col mare agitato. Ma quel primo uomo, Adamo, venne meno come capofamiglia. Giacché aveva maggiore responsabilità, ebbe maggiore colpa. Per cui, Romani 5:12 dice: “Per mezzo di un solo uomo il peccato entrò nel mondo e la morte per mezzo del peccato”.

      Essendosi allontanata dalla guida di Dio, la famiglia umana cominciò a escogitare le proprie regole di condotta. In questo, la donna è stata quella che in molti casi ci ha perso, poiché la maggiore forza fisica e aggressività dell’uomo gli ha permesso di dominare la femmina e spesso abusarne, ciò che era contrario al proposito di Dio.

      Rivelate le superiori vie di Dio

      Tuttavia, Dio fissò un limite di tempo al permesso della stoltezza umana. Col passare dei secoli, Dio rivelò gradualmente ciò che avrebbe fatto per porre rimedio alla cattiva situazione in cui era venuta a trovarsi la famiglia umana.

      Circa quindici secoli prima della nascita di Gesù Cristo, Dio rivelò ulteriormente i suoi propositi mediante i suoi rapporti con la nazione dell’antico Israele. Per mezzo di Mosè, diede a Israele un codice di leggi. Vi erano incorporate clausole favorevoli alle donne. Esse misero le donne israelite in una situazione di gran lunga superiore a quella delle donne che vivevano nelle circostanti nazioni pagane.

      Secoli dopo, Gesù Cristo introdusse il cristianesimo, rivelando più pienamente i propositi di Dio. Nella disposizione cristiana, le donne vennero a trovarsi in una posizione superiore anche a quella che avevano nell’antico Israele. Il vero cristianesimo era un modo di vivere molto, molto superiore a qualsiasi modo di vivere ideato dall’uomo e la donna ne avrebbe tratto vantaggio se era praticato nel modo stabilito da Dio.

      Nel cristianesimo, il ruolo dell’uomo quale ‘capitano’ della famiglia fu mantenuto. Era la migliore disposizione, considerando come Dio aveva fatto l’uomo e la donna. Quindi, come dice Efesini 5:23: “Il marito è capo della moglie come anche il Cristo è capo della congregazione”. E se non ci fosse un capo nella famiglia, che cosa accadrebbe? Potrebbero esserci continui litigi e disaccordi sulle decisioni, senza che alcuno prendesse quella finale. Ma per il benessere della famiglia è necessario che ci sia qualcuno autorizzato a prendere le decisioni finali e Dio ha affidato tale ruolo al marito.

      Per esempio, se un uomo guida l’automobile e vede verificarsi nel traffico una difficile situazione che richiede di decidere immediatamente la direzione o la velocità, la moglie non fa altro che peggiorare le cose se insiste sulla propria idea in proposito e vuole che il marito faccia come dice lei. Qualcuno deve prendere le decisioni finali e quando il marito le prende in modo amorevole e con considerazione, in realtà si recano i migliori risultati alla famiglia.

      Che specie di autorità?

      Ma che cosa significa l’autorità del marito? Come si è notato, significa che nella famiglia egli ha il diritto di prendere le decisioni finali, specialmente in cose serie. Ma come dovrebbe esercitare tale autorità? Gli dà il diritto di fare il padrone, il dittatore?

      Questo non è affatto ciò che Dio aveva in mente, poiché Efesini 5:28, 29 dichiara: “I mariti devono amare le loro mogli come i propri corpi. Chi ama la moglie ama se stesso, poiché nessun uomo odiò mai la propria carne”. Il marito ha l’obbligo d’avere per sua moglie la stessa considerazione che ha per se stesso, giacché sono “una sola carne”.

      Ma vi è molto di più. Dio comanda pure ai mariti di far questo: “Mariti, continuate a dimorare in maniera simile con [le vostre mogli] secondo conoscenza, assegnando loro onore come a un vaso più debole, il femminile”. — 1 Piet. 3:7.

      Come fate a onorare un’altra persona? Ebbene, trattate quella persona con rispetto. Avete considerazione per le opinioni, per i gusti di quella persona. Le date la preferenza quando non c’è di mezzo nessuna controversia. Fate ciò che dice Colossesi 3:12, 13: “Rivestitevi dei teneri affetti di compassione, benignità, modestia di mente, mitezza e longanimità. Continuate a sopportarvi gli uni gli altri e a perdonarvi liberalmente gli uni gli altri”.

      Queste sono le qualità per cui è facile alle donne amare e rispettare i loro mariti. Infatti, una donna felicemente sposata, quando le fu chiesto ciò che apprezzava di più in suo marito, rispose: ‘La tenerezza e la considerazione che ha per me’. E Dio dice che questo è proprio quello che i mariti dovrebbero mostrare alle loro mogli.

      Inoltre, mentre in principio il ruolo della madre nella vita del bambino è decisivo, col tempo quello del padre diventa più importante. Questa è la ragione per cui la legge di Dio dice ai padri di prendere la direttiva nell’educare i figli che crescono nelle cose importanti della vita, come moralità, religione e disciplina. Benché la madre pure abbia una parte importante in tutto ciò, è il padre che deve prendere la direttiva. — Efes. 6:4.

      Il prendere la direttiva include che diate il buon esempio, che ‘pratichiate ciò che predicate’. E a questo riguardo una delle cose migliori che un padre può fare per i suoi figli è di amare la loro madre. Che eccellente esempio dà così alle madri e ai padri del futuro!

      C’è dell’altro. Efesini 5:25 dice: “Mariti, continuate ad amare le vostre mogli, come anche il Cristo amò la congregazione e si consegnò per essa”. Sì, il marito deve avere tale considerazione per sua moglie da essere disposto a dare la sua vita per lei! Questo è quanto fece Gesù per quelli che amava.

      Or dunque, quale donna sensata vorrebbe essere liberata da un uomo che le mostra tale specie di onore, rispetto, considerazione, tenerezza e lealtà? Certo, anch’ella ha il suo ruolo da svolgere e la Bibbia dà molti buoni consigli in merito. Ma qui stiamo considerando primariamente le responsabilità dell’uomo.

      Come trattare le altre donne

      Come dovrebbero gli uomini trattare le altre donne che non sono le loro mogli? Il giovane Timoteo ricevette questo consiglio ispirato da Dio: “Non criticare severamente l’anziano. Al contrario, supplicalo come un padre, i giovani come fratelli, le donne anziane come madri, le giovani come sorelle con ogni castità”. — 1 Tim. 5:1, 2.

      Un uomo dovrebbe rispettare una donna anziana come se fosse sua madre. E dev’essere moralmente retto verso una donna giovane, come se fosse sua sorella, non considerandola un ‘oggetto sessuale’ ma trattandola come una persona.

      Giusta veduta del ruolo femminile

      Gesù ebbe molto riguardo per le donne. Non le considerò ‘inferiori’, ‘oggetti sessuali’ o semplici mezzi per produrre bambini. In un’occasione, fece visita a due sorelle, Maria e Marta. Marta era occupata nei preparativi, ma Maria “si mise a sedere ai piedi del Signore, ascoltando la sua parola”. Quando Marta si lamentò che Maria non l’aiutava, Gesù lodò invece Maria, dicendo che ella aveva “scelto la parte buona, e non le sarà tolta”. (Luca 10:38-42) Gesù non disprezzava le faccende domestiche, ma mostrava che per le donne ci sono cose più importanti di queste.

      In un’altra occasione una donna disse a Gesù: “Felice il seno che ti ha portato e le mammelle che hai succhiate!” Ma Gesù le disse: “No, piuttosto: Felici quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica!” (Luca 11:27, 28) Egli mostrò che la relazione di una donna con Dio è più importante del suo ruolo di madre. Dopo tutto, solo una piccola parte della vita di una donna è dedicata alla gravidanza e ad allevare figli. E se un uomo, perfino un marito, chiede a una donna di infrangere la legge di Dio, che dovrà fare ella? Il principio biblico è: “Dobbiamo ubbidire a Dio quale governante anziché agli uomini”. — Atti 5:29.

      Quando dunque studiate realmente ciò che dice la Bibbia di come gli uomini devono trattare le donne, vedete che certo Dio ha messo le donne in una posizione dignitosa e di favore. È vero che la maggioranza degli uomini di questo mondo non si attiene alle alte norme di Dio. Ma questo non rende errate le norme. Invece, smaschera le errate attitudini di tali uomini. E un giorno dovranno risponderne a Dio.

      Gli uomini che sono veri cristiani accettano le norme di Dio. Se esaminate i testimoni di Geova, riscontrate che essi le accettano. Imparano continuamente come applicare queste norme nella loro vita, con crescenti vantaggi per sé e per le donne con le quali hanno a che fare. E quando anche le loro mogli, le loro madri e le loro sorelle hanno lo stesso notevole riguardo per le superiori norme di Dio e svolgono appropriatamente il loro ruolo, trovano grande armonia e felicità. Nessuna di esse cerca d’esserne liberata e non perché siano costrette a rimanere in tale disposizione, ma perché vogliono rimanervi, vedendo che è un modo di ottenere la felicità molto superiore a qualsiasi altro.

      Tuttavia, anche gli uomini e le donne che vanno d’accordo hanno bisogno di liberazione. Da che cosa? Da un mondo pieno di odio, delinquenza, guerre, povertà, infermità e morte; da un mondo che ha causato tali ingiustizie non solo alle donne, ma anche agli uomini e ai bambini. Tale liberazione sarà mai realtà?

      [Immagine a pagina 16]

      Quando una donna disse a Gesù: “Felice il seno che ti ha portato”, egli rispose: “No, piuttosto: Felici quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica!”

  • La vera liberazione è vicina
    Svegliatevi! 1972 | 8 novembre
    • La vera liberazione è vicina

      LE DONNE hanno veramente bisogno di liberazione, in molti modi. Ma ne hanno bisogno anche gli uomini. Il primo ministro indiano, la Signora Indira Gandhi, disse: “Gli uomini non sono più liberi delle donne”.

      Il fatto è che l’intera famiglia umana ha bisogno di liberazione. Il Daily Star di Toronto commentò:

      “Il sentimento d’essere in trappola e inadempiuti non si limita alla femmina. Viviamo in una società di massa industrializzata in cui moltissime persone sono sole, senza radici, inadempiute e prive di soddisfacente identità e dell’opportunità di fare pieno uso della loro capacità.

      “Sono sia uomini che donne. Additare il matrimonio e il dominio maschile come cause dell’infelicità femminile equivale ad alterare ciecamente e ignorare le realtà della vita nel 20º secolo”.

      La civiltà industriale non è stata la benedizione che molti pensavano. Essa è stata in gran parte una maledizione. Produce grandi città dove brulicano milioni di persone pigiate insieme. È stata migliorata la vita da queste ‘giungle di cemento’ che chiudono fuori il cielo e il sole e impediscono di vedere gli alberi e l’erba e i colli? C’è un miglioramento quando le persone hanno paura di camminare la notte per le strade delle città e anche di giorno in alcuni luoghi? Che dire dell’inquinamento o del traffico congestionato?

      Di che utilità è il cosiddetto ‘alto tenore di vita’ quando non se ne può realmente godere? Che piacere si prova a lavorare quando i lavori diventano noiosi e la persona diventa un insignificante ingranaggio di un enorme progetto per la produzione in serie?

      Ovunque guardiate, uomini e donne e ragazzi hanno seri problemi da cui devono essere liberati. Per esempio, nel più ricco paese della terra, gli Stati Uniti, circa un quarto delle persone oltre i sessantacinque anni è costretta a vivere con un reddito che il Dipartimento del Lavoro considera a livello di povertà. Molti altri sono costretti a vivere con un reddito non tanto più alto. I prezzi salgono continuamente e molte donne sposate sono costrette a lavorare fuori di casa perché il reddito del marito non basta.

      Considerate pure questo rapporto della rivista Time: “Circa 300 milioni di persone nel mondo hanno deformità molto visibili, che causano problemi emotivi non solo alle vittime ma alla società che le circonda”. E che dire dei malati di mente? Che dire anche dei poveri e degli affamati del mondo, che sono la maggioranza della famiglia umana? Non hanno tutti questi bisogno di liberazione?

      Non c’è più alcun dubbio che gli uomini, come pure le donne, sono divenuti vittime dell’oppressivo sistema di dominio politico, economico e religioso che ha dominato sopra la terra. Questo sistema è il prodotto finale del desiderio dell’uomo e della donna d’essere indipendenti da Dio. Che fallimento è stato il dominio umano che non ha tenuto conto di Dio! — Ger. 10:23.

      Ora questa terra ha bisogno che Dio rimuova il presente sistema e lo sostituisca con la sua propria giusta disposizione. Abbiamo bisogno della sua perfetta sapienza, giustizia, amore e guida per dirigere le attività umane. Ma è tale speranza solo un sogno?

      No, non è solo un sogno! Perché no? Perché il limite di tempo che Dio ha posto al permesso della malvagità umana sta rapidamente per terminare. Ogni evidenza in adempimento delle scritte profezie di Dio mostra che siamo vicini alla fine di questo oppressivo sistema di cose.

      Presto, quando quel limite di tempo sarà finito, Dio farà valere la sua onnipotente possanza e ripulirà questa terra dei cattivi effetti del dominio umano. Daniele 2:44 predice: “E ai giorni di quei re l’Iddio del cielo stabilirà un regno che non sarà mai ridotto in rovina. E il regno stesso non passerà a nessun altro popolo. Esso stritolerà tutti questi regni e porrà loro fine, ed esso stesso starà a tempi indefiniti”.

      Quel governo celeste è quello per il quale Gesù Cristo insegnò ai suoi seguaci di pregare. (Matt. 6:10) Ogni autorità dominante sopra la terra sarà nelle sue mani, non in quelle degli uomini. Esso farà andare in vigore le giuste leggi di Dio su tutta la terra. E provvederà vera liberazione nel modo più desiderabile.

      Quella liberazione includerà la libertà dall’oppressione e dall’ingiustizia. Includerà la libertà dal bisogno economico, che permetterà alle donne di svolgere il normale ruolo della loro vita. E provvederà anche libertà da quei grandi nemici del genere umano, infermità, vecchiaia e morte. Dio promette: “Egli asciugherà ogni lagrima dai loro occhi, e la morte non sarà più, né vi sarà più cordoglio né grido né pena”. — Riv. 21:4.

      Pensate! Pensate al tempo in cui gli uomini e le donne adempiranno il loro ruolo come si propose il loro Creatore, così che non ci saranno attrito né afflizione, né dolore, né lagrime nelle loro relazioni gli uni con gli altri. E quando infermità, vecchiaia e morte saranno sparite, che vita felice sarà quella! Riguardo al tempo di tale liberazione, la Parola di Dio promette: “I mansueti stessi possederanno la terra, e in realtà proveranno squisito diletto nell’abbondanza della pace. I giusti stessi possederanno la terra, e risiederanno su di essa per sempre”. — Sal. 37:11, 29.

      La vera liberazione sarà presto realtà, ma solo alla maniera di Dio. Per questa ragione è inutile cercare sollievo da qualsiasi parte di questo sistema condannato. Questa è anche la ragione per cui la Parola di Dio dice: “Il mondo passa e pure il suo desiderio, ma chi fa la volontà di Dio rimane per sempre”. (1 Giov. 2:17) Coloro che si interessano della vera e permanente liberazione dovrebbero affrettarsi a cercare di conoscere qual è la volontà di Dio. I testimoni di Geova saranno lieti di aiutarli, gratuitamente, facendo uso della Bibbia.

      [Immagine a pagina 18]

      Il regno di Dio recherà vera e permanente liberazione, facendo della terra un Paradiso. Perfino il regno animale sarà completamente in pace con l’uomo

  • Primato nella produzione di latte
    Svegliatevi! 1972 | 8 novembre
    • Primato nella produzione di latte

      ● Una comune mucca negli Stati Uniti produce oltre 3.000 chili di latte all’anno. Alcune mucche ne producono in media da 4.500 a 5.500 chili. Una mucca, comunque, conseguì un primato, producendo più di 19.000 chili di latte in un anno! Durante l’anno, questa mucca produsse circa 80 litri di latte in un giorno, in varie occasioni, in paragone con la media di 21-35 litri delle altre mucche.

  • Arriva una nave
    Svegliatevi! 1972 | 8 novembre
    • Arriva una nave

      Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Germania

      QUANDO arriva una nave, c’è molto più lavoro di quanto non si veda. Lo so, avendo recentemente avuto l’occasione di fare un viaggio da Amburgo alla città di Brema nell’estremo retroterra, a circa sessantacinque chilometri dal mare del Nord. La nave da carico su cui ero ospite era la Weissenburg, che dalla Colombia, nel Sudamerica, era venuta ad Amburgo, in Germania. E ora, verso le 7, salpammo da Amburgo, scivolando sul fiume Elba diretti al mare del Nord.

      Dopo un breve tratto nel mare del Nord, si avvicinò un battello pilota e un pilota esperto a navigare nelle acque vicino a Bremerhaven salì a bordo della nostra nave. Ma come faceva il battello pilota a sapere che arrivava la nostra nave e l’ora esatta del nostro arrivo? Il capitano del porto aveva informato il capitano del battello pilota.

      Mentre ci avvicinavamo a Bremerhaven, l’avamporto di Brema, il radiotelegrafista informò il medico di quarantena a terra: “Non ci sono epidemie né malattie contagiose a bordo”. Il radiotelegrafista mi fece vedere una dichiarazione sanitaria della nave, che è richiesta dall’ufficiale sanitario del porto di Brema.

      Quanti altri vogliono informazioni? Ebbene, alla polizia del porto interessano i nomi dei passeggeri e dell’equipaggio. Non appena attracchiamo a Brema queste liste saranno immediatamente confrontate con le liste “richieste”.

      Sul ponte di comando

      Ma quanto stava accadendo sul ponte mi interessava di più. Tre persone badavano alla rotta della nave: il comandante, il pilota che era salito a bordo della nave e il timoniere. Chi ha la responsabilità del ponte di comando? Anche con il pilota a bordo il comandante è sempre responsabile della sua nave. Il pilota è solo un consigliere del comandante.

      “È obbligato a prendere a bordo un pilota?” chiesi al comandante.

      “No”, rispose, “ma è troppo rischioso arrivare senza pilota, perché nel giro di alcune ore la profondità e la condizione delle correnti possono cambiare moltissimo. Nessuno conosce questi pericoli meglio del pilota. Egli naviga ogni giorno in queste acque. Io vengo qui solo una volta ogni tre o quattro mesi”.

      Nel frattempo cominciava a fare buio. Avvicinandoci a Bremerhaven vedevamo il grande faro da una parte del porto.

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