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Rapporto dell’“Annuario” sull’ItaliaLa Torre di Guardia 1968 | 15 giugno
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Rapporto dell’“Annuario” sull’Italia
Popolazione: 53.447.000
Massimo dei proclamatori: 11.323
Proporzione dei proclamatori: 1 su 4.720
Col cuore pieno di gratitudine verso Dio, i testimoni di Geova in Italia e in Libia hanno avuto un altro anno di ricche benedizioni. L’opera in Italia è progredita a ritmo costante, ed è stato un piacere vedere che durante l’anno 1.045 nuovi proclamatori hanno intrapreso il ministero del Regno. Questo ha prodotto l’aumento del 10 per cento. C’è crescente interesse per la verità tra le persone in tutta Italia, e i testimoni di Geova lavorano con zelo per coltivarlo.
Le persone che rifiutano oggi di udire la notizia del Regno possono domani ascoltarla attentamente. Una pioniera speciale ne ebbe la conferma mentre distribuiva riviste nel suo territorio. Una signora alla porta non permise alla pioniera di darle testimonianza quando seppe che la pioniera era testimone di Geova. Era una fervente cattolica ed era rimasta molto turbata qualche tempo prima dalle spiegazioni datele da un altro Testimone intorno alle dottrine dell’inferno e dell’anima. Perciò chiuse sgarbatamente la porta in faccia alla pioniera. Qualche tempo dopo la stessa pioniera speciale ricevette un foglietto di visita ulteriore. Quando visitò la persona il cui nome era sul foglietto, la pioniera disse: “Ma noi ci conosciamo già, vero?” “Sì, ci conosciamo”, rispose la signora, “ricordo di averle sbattuto la porta in faccia”. Quindi spiegò che dopo la prima visita si era chiesta: “Perché ho paura? Che specie di fede ho io se ho paura di ascoltare i testimoni di Geova?” Con questi pensieri in mente, cominciò a cercare la verità e comprò moltissimi libri su diverse religioni. Infine giunse alla conclusione che solo i testimoni di Geova hanno la verità, e volle rivederli, ma nessun amico o parente poté fornirle informazioni su dove trovarli. Quindi una mattina trovò nel giardino le riviste La Torre di Guardia e Svegliatevi! Qualche persona non interessata poteva averle gettate giù da una finestra. Così queste riviste furono semi non per la terra, ma per il cuore di questa persona che poté avere l’indirizzo dei testimoni di Geova. Ora ella studia la Bibbia con vivo interesse, frequenta le adunanze e spera di potersi battezzare presto.
In II Timoteo 2:9 è scritto che “la parola di Dio non è legata”. Essa giunge anche a coloro che sono molto avanti negli anni e, se la condizione del loro cuore è buona, porta frutto. Un uomo di settantacinque anni abitante in una piccola città partecipò attivamente a tutte le attività relative alla chiesa cattolica per quasi cinquant’anni. Era sempre stato presente alle processioni e ai funerali, quando indossava un saio simile a quello dei frati. Un giorno la verità giunse in casa sua, e sua moglie e le sue figlie cominciarono a studiare coi testimoni di Geova. Egli non partecipava allo studio, perché era molto legato alle tradizioni della sua religione. Ma un giorno, quando prese in mano il libro Paradiso, le cose cominciarono a cambiare nella sua vita. Lo lesse tutto da solo, e a poco a poco comprese il potere della verità. Quando alcuni fratelli lo visitarono, egli li accolse. Infine giunse il tempo quando restituì ai suoi precedenti superiori religiosi il saio che aveva religiosamente indossato per tanti anni. Avendo rotto ogni legame con Babilonia la Grande, ora prende parte attiva alle attività della congregazione di testimoni di Geova nella sua città ed è anche proclamatore della buona notizia del Regno. Durante l’ultima visita fatta dal servitore di circoscrizione a questa famiglia, questo uomo di settantacinque anni e sua moglie di settantatré hanno espresso il desiderio di battezzarsi.
LIBIA
La condizione spirituale dei testimoni di Geova in questo Paese è buona sebbene i recenti disordini nel Medio Oriente abbiano grandemente influito sulla situazione politica ed economica della Libia. Le attività teocratiche, benché siano al bando, sono compiute regolarmente con le debite precauzioni.
Mentre fanno strenui sforzi per trovare orecchi che ascoltano, i fratelli in Libia non trascurano quelli fra loro che hanno perduto l’interesse. Seguendo il consiglio del Ministero del Regno di rivisitare quelli che hanno abbandonato la verità, essi hanno ottenuto incoraggianti risultati, come mostra l’esperienza narrata qui di seguito. Un fratello che in passato era stato uno zelante proclamatore aveva perduto l’interesse e aveva lasciato l’organizzazione a causa di sua moglie, che era contro la verità, e di sua figlia, una ex proclamatrice che si era sviata dopo essersi fidanzata e quindi sposata con una persona del mondo. Per molti anni questo fratello era stato incoraggiato a cominciare di nuovo a studiare la Bibbia, ma apparentemente senza successo a causa della moglie e della figlia. I fratelli, però, continuarono a visitarlo. Infine, un giorno questo proclamatore inattivo e sua figlia chiesero a un servitore di trovare qualcuno che studiasse di nuovo con loro, sperando che Geova li perdonasse per la loro passata condotta. La giovane figlia mostrò pentimento e decise di riprendere ad ogni costo l’attività teocratica, riconoscendo che la sua sottomissione al marito era relativa mentre quella dovuta a Geova era incondizionata. Ora lo studio biblico continua, e si spera che Geova benedirà queste due famiglie.
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Domande dai lettoriLa Torre di Guardia 1968 | 15 giugno
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Domande dai lettori
● 1 Re 15:14 e 2 Cronache 14:5 pare si contraddicano a vicenda. L’uno dice che Asa rimosse gli alti luoghi, l’altro dice di no. Come si deve intendere questo?
Il racconto di 2 Cronache 14:2-5 afferma: “Asa faceva ciò che era bene e retto agli occhi di Geova suo Dio. Rimosse dunque gli altari stranieri e gli alti luoghi e spezzò le colonne sacre e tagliò i pali sacri. Inoltre, disse a Giuda di ricercare Geova l’Iddio dei loro antenati e di mettere in pratica la legge e il comandamento. Pertanto rimosse da tutte le città di Giuda gli alti luoghi e i banchi dell’incenso”. Asa dimostrò dunque zelo per la pura adorazione “come Davide suo antenato”, e si dispose coraggiosamente a ripulire il paese dei prostituti maschi del tempio e degli idoli. Egli rimosse perfino sua nonna Maaca, dal suo grado d’una sorta di ‘first lady’ del paese perché aveva fatto un “orribile idolo” al sacro palo di Astoret, e bruciò l’idolo religioso. — 1 Re 15:11-13.
Subito dopo il racconto che il re aveva distrutto l’idolo di sua nonna, 1 Re 15:14 dice comunque che “non rimosse gli alti luoghi. Tuttavia il cuore stesso di Asa fu completo con Geova per tutti i suoi giorni”. Risulta perciò che gli alti luoghi cui si riferisce il racconto di Cronache erano quelli dell’adottata adorazione pagana che contaminava Giuda, mentre il racconto di Re si riferisce agli alti luoghi in cui il popolo s’impegnava nell’adorazione di Geova.
Anche dopo l’erezione del tabernacolo e più tardi dopo l’istituzione del tempio di Salomone, occasionali sacrifici accettevoli a Geova gli erano resi su alti luoghi in speciali circostanze, come nel caso di Samuele, Davide ed Elia. (1 Sam. 9:11-19; 1 Cron. 21:26-30; 1 Re 18:20, 30-39) Ciò nondimeno, il regolare luogo approvato per il sacrificio era quello autorizzato da Geova. (Num. 33:52; Deut. 12:2-14; Gios. 22:29) Non corretti modi di adorazione erano pure seguìti in nome di Geova (paragonate Esodo 32:5) e questi poterono essere osservati in certi alti luoghi malgrado la rimozione degli alti luoghi pagani, forse perché il re non perseguì la loro eliminazione con lo stesso vigore che aveva impiegato nella rimozione dei luoghi pagani.
Oppure è possibile che Asa facesse in effetti una completa rimozione di tutti gli alti luoghi ma che questi fossero nuovamente eretti a suo tempo e non venissero rimossi allorché ebbe termine il suo regno, consentendo che fossero abbattuti dal suo successore Giosafat. Lo zelo di Asa per la giusta adorazione recò un periodo di pace da Geova così che il suo “regno era indisturbato dinanzi a lui”. — 2 Cron. 14:1, 5.
● Deuteronomio 10:6 dice: “E i figli d’Israele partirono da Beerot Bene-Iaacan per Mosera”. Comunque, Numeri 33:31, 32 dice esattamente il contrario. Come dobbiamo intendere questa apparente discrepanza?
Il racconto del libro di Numeri dichiara che quando gli Israeliti erano in viaggio attraverso il deserto “partirono da Moserot e si accamparono in Bene-Iaacan. Dopo ciò partirono da Bene-Iaacan e si accamparono in Hor-Agghidgad”. Il racconto di Deuteronomio non elenca dunque la direzione del viaggio degli Israeliti in senso inverso rispetto al racconto di Numeri. Dato che molti anni furono trascorsi nel deserto, è più che possibile che gli Israeliti passassero due volte attraverso questa regione.
Come suggerisce il commentario di Deuteronomio 10:6 The Pentateuch and Haftorahs: “Una probabile spiegazione è che gli Israeliti, dopo aver fatto il viaggio in direzione meridionale verso il paese di Edom, dovessero tornare rapidamente al nord. . . . Poterono dover ripercorrere
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