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Mantenete l’integrità quando affrontate prove di fedeLa Torre di Guardia 1972 | 15 agosto
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comprometteranno la loro integrità verso Dio.
18. Che cosa è accaduto ai ministri cristiani in Africa?
18 Il nazionalismo recò grande persecuzione sui testimoni di Geova alcuni anni fa in Africa, e molti furono duramente percossi. Più recentemente in alcuni paesi africani i testimoni di Geova furono proscritti. Non solo essi sono stati proscritti perché non volevano far parte del partito politico e portare la cartolina d’identità del partito; le turbe li han percossi, hanno rapito molte donne e le hanno assoggettate ad abuso immorale. Ma di nuovo, i capi non sono stati in grado d’infrangere l’integrità di questi veri cristiani.
ALTRI TENTATIVI PER INFRANGERE L’INTEGRITÀ
19. Come ad altri si sono presentate prove di fede?
19 Molte volte, alcune delle prove più dure si hanno nella propria famiglia a causa delle offese di altri componenti che usano scherni e biasimi per indurre il testimone di Geova a smettere.
20. Che accadde in Germania dopo che alcuni cristiani perseguitati erano stati rilasciati dai campi di prigionia?
20 È noto che, mentre molti testimoni di Geova superarono sotto il nazismo nei campi di concentramento la più dura persecuzione, una volta rilasciati per tornare forse alla loro città natia o in altri luoghi per cercare lavoro, sono stati ingannati e intrappolati dagli allettamenti del materialismo. Da ciò possiamo vedere che, mentre il Diavolo può non essere in grado di rendere i cristiani schiavi mediante la persecuzione, vi può riuscire con mezzi insidiosi per infrangere l’integrità. Alcuni possono aver sopportato prove di maltrattamenti eppure possono esser caduti vittime delle loro proprie passioni e aver commesso fornicazione e adulterio, rendendo necessaria la loro espulsione dall’organizzazione di Geova.
21. Che cosa avvenne nella chiesa primitiva? Perché questo non dovrebbe scuotere la nostra fede quando sorgono ora situazioni simili?
21 In realtà, molti si sono sviati per varie ragioni, e questo accadde anche ai giorni della chiesa primitiva. Paolo lo richiama alla nostra attenzione nella seconda lettera che invia a Timoteo, dove leggiamo: “Poiché Dema mi ha abbandonato, perché ha amato il presente sistema di cose”. Di un altro che causò ingiuria Paolo avvertì: “Alessandro il ramaio mi ha recato molte ingiurie — Geova gli renderà secondo le sue opere — e anche tu guardati da lui, poiché ha resistito alle nostre parole in misura eccessiva”. (2 Tim. 4:10, 14, 15) Quindi, alcuni cristiani smisero millenovecento anni fa di seguire la condotta della fede, e possiamo aspettarci che alcuni smettano di seguirla similmente ora perché è stato così profetizzato. Dovremmo, dunque, permettere noi che la nostra fede sia scossa? No, perché sappiamo che Geova eliminerà quelli che trasgrediscono.
22. (a) Che cosa abbiamo visto presto accadere, che dovrebbe farci capire che potremmo non sfuggire ad alcune dure prove? (b) In che modo Paolo fu un esempio, e come la sua condotta ci dovrebbe essere di aiuto?
22 In base alla stessa indicazione, non dovremmo pensare di poter superare le prove senza esserne scalfiti. Molti possono esser chiamati a sopportare ingiustizie e difficoltà come lo furono alcuni in passato. Il nazionalismo, notiamo, è divampato in molti casi, dando luogo a dura persecuzione quasi da un giorno all’altro senza avvertimento. Indossando la corazza dell’armatura spirituale, potremo spegnere i dardi dell’avversario. Possiamo attenderci biasimi di ogni sorta, come ci viene detto da Cristo Gesù. “‘I biasimi di quelli che ti biasimavano son caduti su di me’ . . . per mezzo della nostra perseveranza e per mezzo del conforto delle Scritture avessimo speranza. Ora l’Iddio che fornisce perseveranza e conforto vi conceda d’avere fra voi stessi la medesima attitudine mentale che ebbe Cristo Gesù”. (Rom. 15:3-5) Si può anche ricordare che Paolo diede specifici consigli sulla perseveranza allorché scrisse la sua seconda lettera ai Corinti: “In ogni modo ci raccomandiamo quali ministri di Dio, in molta perseveranza, in tribolazioni, in casi di bisogno, in difficoltà, in battiture, in prigioni, in disordini, in fatiche, in notti insonni, in tempi senza cibo”. (2 Cor. 6:4, 5) Ci vuole molto incoraggiamento per edificare nella nostra mente la forza di perseverare.
COME MANTENERE L’INTEGRITÀ
23. Come ci dovremmo sentire in quanto al voto di dedicazione che abbiamo fatto a Geova?
23 Alcuni non sono riusciti a vivere secondo i loro voti di dedicazione verso Geova. Dopo aver dedicato la nostra vita al compimento della volontà di Geova, non c’è da tornare indietro. Geova giustamente si attende che ‘paghiamo i nostri voti’. (Eccl. 5:4-6) Quelli che volontariamente e deliberatamente si mostrano falsi agli impegni presi verso Geova meritano la morte.
24, 25. (a) Da quale fonte possiamo attenderci attacchi? Perché? (b) Anche se dovessimo affrontare la prova suprema in cui sarebbe implicata la nostra vita, quale dovrebbe essere la nostra reazione?
24 Dobbiamo ricordare che Satana è il grande nemico dei veri cristiani, ed egli ha una potente organizzazione volta a distruggere ogni fede in Geova. Dovremmo anche renderci conto che l’intero mondo giace nella potenza del Diavolo, ed egli è l’iddio di questo sistema di cose e ha accecato le menti degli increduli. — 2 Cor. 4:4.
25 Poiché ha sotto di sé il mondo intero, rivolge tutto il suo veleno e il suo vigore all’impiego delle sue forze terrestri. Egli fa ciò come un leone ruggente che s’appressa alla sua preda, come scrisse Pietro: “Il vostro avversario, il Diavolo, va in giro come un leone ruggente, cercando di divorare qualcuno”. Quel qualcuno potreste essere voi, un sincero cristiano dedicato a Geova. Pietro ulteriormente avverte: “Prendete la vostra determinazione contro di lui, solidi nella fede, sapendo che le stesse cose in quanto alle sofferenze si compiono nell’intera associazione dei vostri fratelli che sono nel mondo”. (1 Piet. 5:8, 9) Non lasciate che ciò vi spaventi o vi induca a smettere. Questo sarebbe codardia, perfino suicidio, e tale azione non renderà alcuno idoneo per vivere nel regno di Dio. (Riv. 21:8) In contrasto, siate della disposizione mentale che Gesù suggerì in Rivelazione 2:10: “Non aver timore delle cose che stai per soffrire. Ecco, il Diavolo continuerà a gettare alcuni di voi in prigione affinché siate pienamente messi alla prova . . . Mostrati fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita”.
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Il problema di chiamare Gesù “Dio”La Torre di Guardia 1972 | 15 agosto
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Il problema di chiamare Gesù “Dio”
● Molti teologi riconoscono il problema di chiamare Gesù “Dio”, poiché come scrisse il teologo H. W. Montefiore nel libro Soundings—Essays Concerning Christian Understanding: “Gesù sapeva d’essere il Figlio del suo celeste Padre: si descrisse come Signore e come Figlio dell’Uomo. Al contrario, non si descrisse come Dio”. E The Christian Century del 19 maggio 1971 osservò riguardo al teologo cattolico romano Karl Rahner che “è disposto a definire Gesù come ‘Signore e Salvatore’ ma fa a meno di chiamarlo Dio”.
In una conferenza tenuta nel 1968, il professore di teologia G. H. Boobyer diede risalto a questo problema e chiese: “Come si possono tenere insieme, come sembrano ancora fare molti studiosi del Nuovo Testamento, i due atteggiamenti secondo cui da una parte lo studio critico dei Vangeli rivela un Gesù che non aveva nessuna consapevolezza d’essere Dio e non faceva nessuna asserzione d’essere Dio e d’altra parte la credenza che la cristologia nicena, la quale lo dichiara ‘Vero Dio in vero Dio’ sia un credo corretto basato sull’evidenza del Nuovo Testamento? Direi almeno che questo problema sta diventando oggi abbastanza acuto da essere in se stessa una ragione per quella ‘rivalutazione della credenza della Chiesa in Cristo fino al giorno presente’ che . . . A. Grillmeier definisce urgente”.
In altre parole, ammettono che la credenza nella trinità si basa su un vacillante fondamento.
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