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  • Domande dai lettori (1)
    La Torre di Guardia 1953 | 1° luglio
    • di guerra e desolazione, e indicava le perdite di uomini che tali tempi avrebbero inflitto sulla nazione, creando una tale scarsità che parecchie donne si sarebbero attaccate a un solo uomo. Esse sarebbero state contente di prendere il suo nome e ricevere qualche attenzione maschile, anche se avessero dovuto dividerlo con altre donne. Esse avrebbero accettato la poligamia o il concubinato, pur di aver una piccola parte nella vita d’un uomo.

      Così è oggi, in questi ultimi giorni di difficoltà e contesa e guerra, con tanti uomini che sono uccisi ed altri rimossi dalla vita civile per esigenze militari, scarsi sono gli uomini da maritare. Certi sociologi hanno esposto anche pubblicamente tali vedute di lasciare che delle donne si dividano un solo uomo, che è meglio aver parte di un uomo anziché niente del tutto. In alcune nazioni si pratica la poligamia, e per ogni dove le relazioni sessuali si fanno più promiscue e con minore fedeltà verso i coniugi legittimi, anche dove la monogamia è la pratica esteriormente riconosciuta. Molte donne sono contente di condividersi un uomo con altre donne, se occorre, affin di avere per loro stesse qualche attenzione e soddisfazione da un maschio. Sembra dunque, in considerazione del contesto, che Isaia 4:1 predichi la deficienza d’uomini che ci sarebbe stata più tardi, sia al tempo della desolazione di Gerusalemme che in questi nostri giorni. Però, questa condizione non è la maniera approvata nella quale uomini e donne devono vivere oggi.

  • Domande dai lettori (3)
    La Torre di Guardia 1953 | 1° luglio
    • Domande dai lettori

      ◆ In Matteo 9:14-17 fu chiesto a Gesù perché i suoi discepoli non digiunavano come facevano quelli dei Farisei e di Giovanni Battista, e dopo alcune spiegazioni egli fece l’argomento che un pezzo di stoffa nuova non è cucito su un indumento vecchio e il vino nuovo non è messo in otri vecchi. Questo sembra che non c’entri nella discussione. Perché egli ne parlò in questa occasione? — B. Z., Washington.

      Cristo Gesù non fa qui nessun repentino cambiamento di soggetto, come potrebbe sembrare a prima vista. Il racconto analogo in Luca 5:33-38 (NW) indica che aveva lo scopo d’illustrare l’argomento in questione: “Essi gli dissero: ‘I discepoli di Giovanni digiunano frequentemente e fanno supplicazioni, e così fanno quelli dei Farisei, ma i suoi mangiano e bevono.’ Gesù disse loro: ‘Voi non potete far digiunare gli amici dello sposo mentre lo sposo è con loro, non vi pare? Però verranno i giorni quando lo sposo sarà loro tolto; allora essi digiuneranno in quei giorni.’ Ulteriormente egli continuò per fare loro un’illustrazione: ‘Nessuno taglia una pezza da un indumento esteriore nuovo e la cuce su un indumento esteriore vecchio; ma se fa questo, entrambe la nuova pezza si strappa e la pezza del nuovo indumento non si adatta al vecchio. Inoltre, nessuno mette vino nuovo in otri vecchi; ma se fa questo, il vino nuovo romperà gli otri, ed esso si verserà e gli otri saranno rovinati. Ma il vino nuovo deve esser messo in otri nuovi’”.

      Ciò che Gesù faceva notare con questa illustrazione era che egli stava per introdurre un sistema di cose interamente nuovo, e che questo nuovo sistema di cose non doveva esser collegato al gruppo che seguiva Giovanni Battista o al gruppo che seguiva i Farisei. I discepoli di Gesù non dovevano associarsi con questi altri gruppi religiosi oppure attaccarsi a tali gruppi o seguire le loro abitudini di digiunare, o qualsiasi altra cerimonia religiosa che questi gruppi potevano praticare. Gesù non venne per rattoppare e prolungare vecchi e logori sistemi di adorazione ch’eran pronti per essere scartati. Egli stabiliva qualche cosa interamente nuova, e tutte le persone che bramavano la vita ed erano ancora nei vecchi sistemi dovevano venire al nuovo, e non tentar di adoperare il nuovo semplicemente come una pezza per sostenere i loro deficienti sistemi religiosi che dovevano essere scartati. Quindi la nuova organizzazione cristiana che Gesù formava non doveva essere come una pezza nuova su un indumento vecchio o come vino nuovo in otri vecchi. Non doveva essere attaccato o legato a precedenti gruppi o esserne assorbito. Questi vecchi sistemi non potevano contenere il nuovo sistema di cose, non erano adeguati a questo nuovo sistema, non potevano esistere accanto al nuovo sistema, ma sarebbero stati portati alla loro fine da questo nuovo sistema di cose. Anche la Legge di Mosè doveva essere inchiodata al palo di tortura come essendo adempiuta e cancellata.

      Perciò i seguaci di Cristo non si conformavano alle pratiche di digiuno mentre era presente Cristo. Gesù disse che quando lo sposo sarebbe stato loro tolto, allora avrebbero digiunato. Però con questo non intendeva dire ch’essi dovevano far ciò, ma i fatti mostrano ch’essi lo fecero. Dopo la sua morte sul palo di tortura i suoi discepoli gemettero e furono grandemente confusi perché si aspettavano ch’egli stabilisse il suo regno sulla terra in quel tempo, e quando fu messo a morte non compresero perché questo era permesso che succedesse, e ricaddero nei loro vecchi sistemi di digiuno e cordoglio a causa di questa mancanza d’intendimento. Tuttavia, dopo la Pentecoste e lo spargimento dello spirito santo e il loro intendimento delle cose, si ripresero da questa temporanea caduta nel digiuno come lo praticavano i vecchi gruppi religiosi.

      Da tutto questo vediamo che Gesù introduceva un’appropriata illustrazione per chiarire l’argomento della discussione. Come un indumento nuovo non doveva esser tagliato e adoperato per rattoppare indumenti irrimediabilmente vecchi, ma doveva restare intatto e interamente nuovo; come il vino nuovo non si doveva versare in aridi otri vecchi che avevano perduta la loro elasticità e sarebbero scoppiati, ma doveva avere i suoi propri otri nuovi, così la nuova organizzazione cristiana doveva essere un sistema di cose del tutto nuovo, per sempre separato dai vecchi sistemi religiosi i quali o avevano fallito o avevano passato il periodo della loro utilità.

  • Domande dai lettori (2)
    La Torre di Guardia 1953 | 1° luglio
    • Domande dai lettori

      ◆ Come possiamo dire che Paolo divenne il dodicesimo apostolo, dal momento che tirando la sorte fu scelto Mattia? — M. W., Florida.

      La notte del suo tradimento e arresto Gesù disse ai suoi undici apostoli fedeli: “Voi non avete scelto me, ma io ho scelto voi, e vi ho costituiti”. (Giov. 15:16, NW) I primi dodici apostoli furono scelti per diretta elezione e nomina di Gesù, non tirando a sorte, come nel caso di Mattia. Cercando di colmare il posto vacante lasciato dall’infedele Giuda, Pietro pensò all’adempimento di Salmo 109:8, citando: “Un uomo diverso prenda il suo ufficio di sorvegliante”. Ma tirando la sorte per trovare chi dovesse “prendere il posto di questo ministero e apostolato, dal quale Giuda ha deviato”, Pietro e quelli ch’erano con lui agivano prima del Signore Gesù Cristo e senza nessuna istruzione da lui. (Atti 1:20, 25, NW) Non aspettarono di essere “rivestiti di potenza dall’alto”. per essere “battezzati nello spirito santo non molti giorni dopo questo”, e questa scelta di Mattia prima della Pentecoste non fu fatta quindi sotto la guida dello spirito santo. — Luca 24:49; Atti 1:5, NW.

      Dopo aver tirato le sorti nessuna menzione è fatta nelle Scritture di Mattia personalmente. È vero, Atti 1:26 (NW) dice che fu “annoverato insieme agli undici apostoli”; ma non dice che fu considerato come un apostolo di Gesù Cristo. Atti 6:2 e 1 Corinzi 15:5 parlano dei “dodici”, riferendosi agli undici apostoli e a Mattia, perché Mattia e gli undici apostoli erano associati insieme come un comitato di speciali servitori della congregazione a Gerusalemme; ma è degno di nota il fatto che in questi casi i termini “dodici” e “apostoli” non sono usati insieme.

      Ma che una sostituzione, e solamente una, di Giuda fu fatta in adempimento del Salmo 109:8 è resa certa da Apocalisse 21:14, che si riferisce ai “dodici apostoli dell’Agnello”. Quella sostituzione fu fatta da Cristo Gesù, come furono i primi dodici apostoli. Non fu forse Paolo scelto in modo speciale, quando Cristo come creatura spirituale si manifestò a Paolo in modo spettacoloso? Riguardo a Paolo Gesù disse ad Anania: “Quest’uomo è per me un vaso scelto per portare il mio nome alle nazioni come pure ai re e ai figli d’Israele”. (Atti 9:15, NW) Gesù mandò Paolo, e Paolo non fu superato da nessun altro “inviato” o apostolo di Cristo. Egli non si vantava, ma scriveva sotto ispirazione quando disse riguardo a se stesso: “Paolo, chiamato per essere apostolo di Gesù Cristo mediante la volontà di Dio”. “Paolo, apostolo, non dagli uomini né mediante alcun uomo, ma mediante Gesù Cristo e Dio il Padre”. “Paolo, apostolo di Cristo Gesù sotto il comando di Dio nostro Salvatore e di Cristo Gesù”. “Io fui costituito predicatore e apostolo”. — Rom. 1:1; 1 Cor. 1:1; 2 Cor. 1:1; Gal. 1:1; Efes. 1:1; Col. 1:1; 1 Tim. 1:1; 2:7; 2 Tim. 1:1, 11; Tito 1:1, NW.

      Ciò nondimeno, l’apostolato di Paolo fu contestato da alcuni del suo tempo, rendendo necessario ch’egli dichiarasse sovente la sua nomina da parte del Signore. Egli sfidò i suoi contendenti: “Non son io un apostolo? Non ho io veduto Gesù nostro Signore? Non siete voi la mia opera nel Signore? Se io non sono un apostolo per gli altri, lo sono certamente per voi, poiché voi siete il suggello che conferma il mio apostolato rispetto al Signore”. (1 Cor. 9:1, 2, NW) Come indicano qui le parole di Paolo, e suggeriscono quelle di Pietro in Atti 1:22, sembrava che una delle prove d’essere un apostolo dell’Agnello fosse d’aver veduto Cristo dopo la sua risurrezione. Perciò in questa stessa epistola Paolo ripete: “Ma dopo tutti apparve anche a me come ad uno nato prematuramente. Poiché io sono l’ultimo degli apostoli, e non sono degno d’esser chiamato apostolo, perché perseguitai la congregazione di Dio. Ma per immeritata benignità di Dio io sono quello che sono”. (1 Cor. 15:8-10, NW) Paolo era noto come “l’apostolo delle nazioni”. (Rom. 11:13, NW) Produsse “i segni di un apostolo”. (2 Cor. 12:12) Egli divenne indiscutibilmente il dodicesimo apostolo dell’Agnello.

  • Domande dai lettori (4)
    La Torre di Guardia 1953 | 1° luglio
    • Domande dai lettori

      ◆ Secondo l’articolo “Odiati per il Suo nome” de La Torre di Guardia, del 1º gennaio 1953, centinaia di migliaia di Cristiani morirono nel corso delle “dieci persecuzioni” cominciate al tempo di Nerone; 144.000 morirono nel solo Egitto durante una delle persecuzioni. Come si può mettere in armonia questo con la limitazione scritturale di 144.000 posti nel numero che forma il corpo di Cristo, e quale posizione fu la sola offerta ai Cristiani durante quei secoli? — J. A., Repubblica Domenicana.

      L’articolo non classificò con nessun fine le persone che morirono durante queste persecuzioni, ma parlò delle conseguenze in modo generale. Rimarcate che una classificazione basilare fu fatta nel caso indicato dalla domanda: “Nella sola provincia d’Egitto, 144.000 persone che professavano d’essere Cristiani morirono nel corso di questa violenta persecuzione, oltre ad altri 700.000 che morirono in conseguenza delle fatiche incontrate durante il bando o i forzati lavori pubblici”. Le vittime sono identificate come “Cristiani professi”, non Cristiani effettivi. Molte di queste persone possono esser state prese nell’ondata della persecuzione, ma possono non aver mai realmente predicato la verità o seguito le orme di Gesù, essendo solo Cristiani professi. Sapevano che il mondo nel quale vivevano era corrotto e ascoltavano il messaggio dei Cristiani essendo disposti a morire per esso benché non avessero la prospettiva dell’alta vocazione in Cristo Gesù. Oggi molti che professano d’essere Cristiani possono esser disposti a morire per la loro fede, pur non essendo seguaci delle orme di Gesù e non ottemperando ai requisiti scritturali come tali.

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