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‘Al fare libri non c’è fine’Svegliatevi! 1978 | 8 luglio
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‘Al fare libri non c’è fine’
OGNI anno escono dalle macchine da stampa miliardi di copie di libri che vanno a finire nelle case, negli uffici e nelle biblioteche di tutto il mondo. Solo negli Stati Uniti, sono pubblicati ogni anno più di 20.000 nuovi libri, esclusi i libri di testo e le opere di consultazione. A questi si aggiungano più di 8.000 ristampe ed edizioni rivedute.
È chiaro che nessuno potrebbe mai sperare di leggere tutti i libri che sono stati pubblicati. Dati i rapidi metodi di stampa d’oggi, le seguenti parole sono anche più appropriate di quando vennero scritte circa 3.000 anni fa: “Al fare molti libri non c’è fine, e la molta dedizione ad essi è faticosa per la carne”. — Eccl. 12:12.
Un elemento che la rende “faticosa” è il fatto che le pubblicazioni sui vari campi dello scibile possono presentare opinioni contrastanti. Quindi, chi dedica tutta la sua vita ai libri può stancarsi di leggere, paragonare e tentar di chiarire le contraddizioni. In particolare quando si tratta di studi filosofici, spesso un’opinione vale l’altra. Poiché ovviamente non si può esplorare tutto il campo della conoscenza e della teoria umana, bisogna essere selettivi. Quali sono gli scritti più utili che si possono seguire tranquillamente come norma di vita? Il saggio re Salomone, colui che scrisse in merito al fare molti libri, dà la risposta: “Le parole dei saggi sono come i pungoli per buoi, e proprio come chiodi conficcati son quelli che prendono piacere nelle raccolte di sentenze; esse sono state date da un solo pastore”. — Eccl. 12:11.
Pertanto, gli scritti più preziosi sono quelli che hanno origine dal “solo pastore” o che sono in armonia con lui. Chi è questo “solo pastore”? Gli scritti del re Salomone fanno parte delle Sacre Scritture e, perciò, il “pastore” dev’essere colui al quale si fa riferimento in tali Scritture. In Salmo 23:1, per esempio, leggiamo: “Geova è il mio Pastore”.
In base a queste parole di Salomone, il massimo beneficio deriva da un attento studio delle Scritture ispirate da Dio. Esso non stanca, come stancherebbero i vani sforzi di chiarire le contrastanti teorie degli uomini. Mettendo in pratica i princìpi della Bibbia, milioni di uomini e donne hanno compreso la veracità di ciò che leggiamo in II Timoteo 3:16, 17: “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile per insegnare, per rimproverare, per correggere, per disciplinare nella giustizia, affinché l’uomo di Dio sia pienamente competente, del tutto preparato per ogni opera buona”.
La sapienza orientata secondo la Bibbia può veramente avere su di noi l’effetto del pungolo menzionato da Salomone. Questo attrezzo, con la sua acuminata punta metallica, serve a stimolare un animale da tiro, pungolandolo affinché prosegua in una certa direzione. Allo stesso modo, le parole di quelli che hanno santa sapienza possono spronare gli ascoltatori o i lettori a procedere secondo la sapienza espressa, a loro beneficio. Inoltre, quelli che si occupano di “raccolte di sentenze”, cioè di detti o proverbi veramente saggi, sono come chiodi. Perché? Perché i chiodi possono servire a sostenere o a tener fermo qualcosa. Allo stesso modo, con le loro parole sagge ed efficaci, “quelli che prendono piacere nelle raccolte di sentenze”, possono esercitare su altri un effetto stabilizzatore e incoraggiante.
Quindi, non vi fate distrarre dalla moltitudine di libri stampati di continuo. Prendetevi il tempo di considerare il libro più prezioso che ci sia, la Bibbia, e le pubblicazioni che sono in armonia con essa. Così facendo, non dovrete dire nei riguardi della Bibbia ciò che il patriota americano Patrick Henry disse a un amico poco prima di morire: “Questo libro vale più di tutti gli altri che sono stati stampati. Purtroppo solo ultimamente ho trovato il tempo di leggerlo con la debita attenzione e i giusti sentimenti”.
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Ancora in vita l’antico culto dei serpentiSvegliatevi! 1978 | 8 luglio
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Ancora in vita l’antico culto dei serpenti
Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Italia
SUL manifesto esposto nella piazza principale del paese si leggeva in parte: “Miei cari parrocchiani, il giorno 1º maggio c.a., celebreremo la Tradizionale festa del nostro Santo Protettore S. Domenico Abate. . . . La grandiosa affluenza di forestieri e pellegrini che si stringeranno ancora attorno alla statua di S. Domenico, adorna di serpenti, omaggio ultramillenario in Suo onore dei famosi ‘Serpari di Cocullo’, comporta per noi un’assoluta revisione più cosciente e qualificata di vita spirituale perché tale è l’impegno cui la Divina Provvidenza ci sollecita tramite il Suo servo fedele: S. Domenico”.
Seguiva il programma dei “Solenni festeggiamenti” che, fra l’altro annunciava:
“Ore 12,00 — Solenne Tradizionale Processione preceduta, sul sagrato del Santuario, dall’omaggio ofidico, da parte dei famosi ‘SERPARI’ di Cocullo, a S. Domenico. Ragazze coi tradizionali costumi locali.
“Ore 13,00 — Piccola mostra dei vari tipi di serpenti esistenti nel territorio di Cocullo e che vengono posti sulla Statua del Santo.
“Ore 19,00 — Secondi S. Vespri in onore di S. Domenico; Benedizione eucaristica; bacio del S. Dente Molare che S. Domenico lasciò in Cocullo con le sue proprie mani”.
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