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SardiAusiliario per capire la Bibbia
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scambi e l’attività commerciale, la grande fertilità del terreno circostante e la manifattura di tessuti di lana e tappeti contribuirono molto a fare di Sardi una città ricca e importante, che un tempo poteva contare sui 50.000 abitanti.
Nel VI secolo a.E.V., Ciro il Grande sconfisse Creso, ultimo re della Lidia, e per oltre due secoli Sardi fu la capitale dell’impero persiano d’occidente. Nel 334 a.E.V. la città si arrese a Alessandro Magno senza opporre resistenza. Quindi passò sotto la dominazione di Pergamo e poi di Roma. Nel 17 E.V. un grande terremoto quasi la rase al suolo, ma la città venne ricostruita col generoso contributo di Roma.
Lo storico ebreo Giuseppe Flavio osserva che nel I secolo a.E.V. a Sardi c’era una numerosa comunità ebraica. (Antichità giudaiche, Libro XIV, cap. X, 24) Verso la fine del I secolo E.V. la congregazione cristiana di Sardi aveva bisogno di ‘svegliarsi’ spiritualmente. Comunque alcuni che facevano parte della congregazione ‘non avevano contaminato i loro mantelli’. — Riv. 3:1-6.
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SardioAusiliario per capire la Bibbia
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Sardio
(sàrdio).
Varietà traslucida, bruno rossiccia, di calcedonio usata come pietra dura. Secondo Plinio il Vecchio prese nome da Sardi, città della Lidia, dove fu per la prima volta introdotta in quella parte del mondo. Comunque è stata avanzata l’ipotesi che il nome di questa pietra sia derivato dal persiano sered, che significa “rosso arancione”, e l’abbia accompagnata dalla sua origine in Persia. Viene chiamata anche “sarda”. La sua bellezza e resistenza, la facilità con cui la si può incidere e il fatto che può essere finemente levigata l’ha resa molto popolare fra gli artigiani.
Il sardio è menzionato in Rivelazione 4:3, dove Colui che siede sul celeste trono di gloria “è d’aspetto simile . . . a preziosa pietra di color rosso [o “sardio”, NW, nota in calce]”. Le mura della “santa città, la Nuova Gerusalemme”, secondo la descrizione biblica hanno fondamenta “adorne di ogni sorta di pietra preziosa”, di cui la sesta era sardio. — Riv. 21:2, 19, 20.
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SardonicoAusiliario per capire la Bibbia
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Sardonico
(sardònico).
Pietra ornamentale, chiamata anche “sardonica” o “sardonice”, simile all’agata, varietà del calcedonio. Si tratta di un tipo di onice formato da due o più strati di calcedonio bianco latte e sardio rosso trasparente. A volte tuttavia lo strato contrapposto è bruno o dorato. Lo strato rosso che traspariva attraverso quello bianco secondo i greci era molto simile al colore di un’unghia, e per questo probabilmente lo chiamarono ònyx (che significa “unghia”), da cui deriva l’italiano “onice”. Questa pietra si trova in molte zone, fra cui Palestina e Arabia.
Nell’antichità era molto apprezzato per fare incisioni, cammei, intagli e anelli da sigillo. Il sardonico è menzionato una volta nella Bibbia, in Rivelazione 21:2, 19, 20, dove viene detto che la quinta pietra di fondamenta della “città santa, la Nuova Gerusalemme”, è un sardonico.
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SargonAusiliario per capire la Bibbia
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Sargon
(Sàrgon) [il re è legittimo, o, il re costituito].
Successore di Salmaneser V quale re d’Assiria. Gli storici lo chiamano Sargon II, dato che un precedente re, non d’Assiria ma di Babilonia, si chiamava Sargon I.
Generalmente si ritiene che l’inizio del regno di Sargon coincida con la caduta di Samaria nel sesto anno del regno di Ezechia re di Giuda (740 a.E.V.), e a Sargon spesso viene attribuito il merito di aver portato a termine la conquista della città iniziata da Salmaneser V. (II Re 18:10) Nel descrivere la caduta di Samaria in II Re 17:1-6 la Bibbia menziona per nome solo Salmaneser (V). E pur facendo un preciso riferimento a lui quando rese Oshea tributario dell’Assiria, il nome di Salmaneser non è più menzionato nei versetti seguenti, dove nel descrivere il successivo assedio e la deportazione degli israeliti si parla semplicemente del “re d’Assiria”. Nel brano parallelo di II Re 18:9 viene menzionato Salmaneser almeno come colui che diede inizio all’assedio di Samaria, ma il versetto 10 dice: “E a catturarono alla fine di tre anni”. Quindi la Bibbia non precisa che Salmaneser abbia portato a termine la conquista di Samaria e ammette la possibilità che l’abbia fatto Sargon.
In quanto alle fonti secolari, l’Oxford Bible Atlas (1962, pp. 27, 28) dichiara: “I documenti dello stesso Sargon non sono coerenti, e l’affermazione che la distruzione di Samaria sia avvenuta nel primo anno del suo regno proviene dall’edizione definitiva dei suoi annali, rinvenuta negli scavi della sua capitale, Dur-Sharrukin (Khorsabad). Alcuni studiosi ritengono che non sia stato Sargon ma Salmaneser V, come sembra indicare il testo biblico (II Re 17.1-6), a conquistare Samaria”.
Il regno di Sargon fu contrassegnato da continua lotta per conservare la dominazione imperiale dell’Assiria sui territori conquistati. Dopo l’ascesa al trono di Sargon i babilonesi capeggiati da Merodac-Baladan si ribellarono, con l’appoggio di Elam. Sargon combatté contro di loro a Der, ma evidentemente non riuscì a soffocare la rivolta. Si noti che qui ancora una volta abbiamo un esempio di come non sia saggio confidare eccessivamente in questi documenti secolari, al punto di equipararli alla storia biblica. Le iscrizioni di Sargon indicano che egli si attribuiva la completa vittoria nella summenzionata battaglia, eppure la Cronaca Babilonese afferma che gli elamiti sconfissero gli assiri, e un testo di Merodac-Baladan vanta che egli ‘sgominò gli eserciti assiri e ne frantumò le armi’. Un’altra pubblicazione osserva: “Un particolare divertente: l’iscrizione di Merodac-Baladan fu rinvenuta a Nimrud, dove Sargon l’aveva portata da Uruk . . .. sostituendola in quella città con un cilindro d’argilla recante la sua versione dell’avvenimento, ovviamente del tutto diversa. Questo dimostra che la propaganda politica e i metodi da ‘guerra fredda’ non sono la prerogativa della nostra epoca”. — G. Roux, Ancient Iraq, 1964, p. 258.
Sargon ebbe più successo contro una coalizione formata dai re di Amat e di Damasco e altri alleati, sui quali riportò la vittoria nella battaglia di Qarqar sull’Oronte. In II Re 17:24, 30 viene menzionata la popolazione di Amat fra quelle che il “re d’Assiria” insediò nelle città della Samaria al posto degli israeliti portati in esilio.
Secondo documenti di Sargon, nel quinto anno del suo regno egli attaccò e conquistò Carchemis, città d’importanza commerciale e militare sull’alto Eufrate. Come di consueto gli assiri deportarono quindi gli abitanti della città e li sostituirono con elementi stranieri. Nell’avvertire della minaccia assira, Isaia (10:5-11) menziona Carchemis, come pure Amat e altre città, come esempio della schiacciante potenza dell’Assiria. In seguito Sargon riferisce di aver trasferito tribù arabe in Samaria.
Documenti assiri riferiscono che Azuru, re di Asdod, prese parte a una cospirazione per ribellarsi contro il giogo assiro e Sargon lo detronizzò, mettendo al suo posto il fratello minore. Seguì un’altra rivolta e Sargon sferrò un attacco contro la Filistea e “assediò e conquistò le città di Asdod, Gat (e) Asdudimmu”. A quanto pare è a questo punto che la Bibbia menziona Sargon direttamente per nome in Isaia 20:1.
[Figura a pagina 1138]
Sargon II, da un rilievo rinvenuto a Khorsabad
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SaronAusiliario per capire la Bibbia
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Saron
(Sàron o Saròn) [pianura, terreno pianeggiante].
1. Pianura costiera compresa tra la pianura di Dor (a S del Carmelo) e la pianura della Filistea. Delimitata a N dal “fiume dei coccodrilli” (Nahr el-Zerqa), la piana di Saron si estende verso S per quasi 65 km fino a Ioppe, con una larghezza che varia dai 15 ai 20 km. Lungo la costa vi sono vaste dune sabbiose. Attraversata da vie carovaniere, anticamente la regione aveva notevole importanza militare e commerciale.
Saron era nota per la sua fertilità (confronta Isaia 35:2), essendo una regione ben irrigata da diversi corsi d’acqua. Vi pascolavano greggi e mandre. (I Cron. 27:29; confronta Isaia 65:10). Boschi di grosse querce un tempo coprivano la parte N di Saron, mentre a quanto pare la parte S era più intensamente coltivata, come lo è tuttora. A quanto pare gran parte della regione rimase desolata durante l’invasione assira dell’VIII secolo a.E.V. — Isa. 33:9.
Nel Cantico di Salomone la Sulammita dice di essere “un semplice zafferano della pianura costiera”, volendo evidentemente dire un fiore comune fra i molti che crescevano in Saron. — Cant. 2:1.
2. Secondo quanto si legge in I Cronache 5:16, la tribù di Gad risiedeva “in Galaad, in Basan e nelle sue borgate dipendenti e in tutti i pascoli di Saron”. Alcuni studiosi ritengono che questo significhi che i gaditi facevano pascolare le greggi nella pianura costiera di Saron (n. 1). Tuttavia Gad ricevette il territorio a E del Giordano, e sia Basan che Galaad si trovano da quella parte. Quindi molte fonti autorevoli concludono che anche nel territorio di Gad esisteva una regione chiamata Saron. Dal momento che sharòhn (pianura, terreno pianeggiante) e mishòhr (altopiano, pianura [Deut. 3:10; I Re 20:25]) in ebraico derivano dalla stessa radice, può darsi che questa Saron facesse parte dell’altopiano a E del Mar Morto.
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SatanaAusiliario per capire la Bibbia
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Satana
(Sàtana) [ebr. satàn; gr. satanàs; che oppone resistenza, avversario].
Nelle Scritture Ebraiche il termine ricorre parecchie volte senza l’articolo determinativo, la prima volta riferito all’angelo che si fermò per la strada per resistere a Balaam in procinto di andare a maledire gli israeliti. (Num. 22:22, 32) In altri casi si riferisce a singoli individui che opponevano resistenza ad altri uomini. (I Sam. 29:4; II Sam. 19:21, 22;I Re 5:4; 11:14, 23, 25) Ma con l’articolo determinativo ha si riferisce a Satana il Diavolo, il principale avversario di Dio. (Giob. 1:6-12; 2:1-7; Zacc. 3:1, 2) Nelle Scritture Greche il termine satanàs si riferisce quasi ogni volta a Satana il Diavolo, e di solito è accompagnato dall’articolo determinativo ho.
ORIGINE
Le Scritture indicano che la creatura chiamata Satana non ha sempre avuto questo nome. Ma gli fu dato perché intraprese una condotta di opposizione e resistenza a Dio. Non è indicato che nome avesse prima. Dio solo è il Creatore, e “la sua attività è perfetta”, assolutamente priva di ingiustizia o malvagità. (Deut. 32:4) Perciò colui che è diventato Satana, quando fu creato era una creatura di Dio giusta, perfetta. Si tratta di una persona spirituale, poiché compariva in cielo alla presenza di Dio. (Giob. capp. 1, 2; Riv. 12:9) Gesù Cristo disse di lui: “Egli fu omicida quando cominciò, e non si attenne alla verità, perché in lui non vi è verità”. (Giov. 8:44; I Giov. 3:8) Qui Gesù mostra che un tempo Satana era nella verità, ma la abbandonò. A partire dalla sua prima azione palese di allontanare Adamo ed Eva da Dio è stato un omicida, perché in tal modo provocò la morte di Adamo ed Eva che, a loro volta, trasmisero il peccato e la morte alla loro progenie. (Rom. 5:12) In tutte le Scritture le qualità e le azioni attribuitegli si potrebbero attribuire solo a una persona, non a un astratto principio del male. È chiaro che gli ebrei, e anche Gesù e i discepoli, sapevano che Satana esisteva come persona.
Quindi da un inizio giusto, perfetto, questa persona spirituale cadde nel peccato e degenerò. Il processo che portò a questo risultato viene descritto da Giacomo: “Ciascuno è provato essendo attirato e adescato dal proprio desiderio. Quindi il desiderio, quando è divenuto fertile, partorisce il peccato; a sua volta, il peccato, quando è stato compiuto, produce la morte”. — Giac. 1:14, 15.
Le Scritture indicano chiaramente che fu Satana a parlare per mezzo del serpente, inducendo Eva a disubbidire al comando di Dio. A sua volta Eva persuase Adamo a seguire la stessa condotta ribelle. (Gen. 3:1-7; II Cor. 11:3) Per questa ragione la Bibbia dà a Satana l’appellativo di “Serpente” che, in conseguenza del fatto che Satana si servì del serpente, assunse il significato di “ingannatore”; diventò anche il Tentatore (Matt. 4:3) e un bugiardo, il “padre della menzogna”. — Giov. 8:44; Riv. 12:9.
SOLLEVATA LA QUESTIONE DELLA SOVRANITÀ
Quando Satana si rivolse a Eva (per bocca del serpente) in effetti sfidò la legittimità e giustezza della sovranità di Geova. Insinuò che Dio tratteneva ingiustamente qualche cosa dalla donna, affermando inoltre che Dio era bugiardo nel dire che sarebbe morta se avesse mangiato del frutto proibito. Per di più Satana le fece credere che sarebbe stata libera e indipendente da Dio, divenendo simile a Dio. Evidentemente il ragionamento di Satana era che se Eva avesse raggiunto quell’indipendenza, egli sarebbe sembrato all’uomo un benefattore, meritevole della gratitudine del genere umano. In questo modo quella malvagia creatura spirituale s’innalzò al di sopra di Dio agli occhi di Eva, e Satana diventò il suo dio, anche se allora Eva a quanto pare non conosceva l’identità di colui che la ingannava. Con la sua azione assoggettò l’uomo e la donna al suo comando e al suo dominio ergendosi in opposizione a Geova come un dio rivale. — Gen. 3:1-7.
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