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“Il tremare agli uomini è ciò che pone un laccio”La Torre di Guardia 1980 | 1° marzo
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corpo ma non possono uccidere l’anima, abbiate timore piuttosto di colui che può distruggere sia l’anima che il corpo nella Geenna”. — Matt. 10:28.
A maggior ragione, quindi, non dobbiamo temere il biasimo o gli scherni dei comuni mortali. La parola di Geova tramite Isaia ci dà un energico incoraggiamento in tal senso. Leggiamo: “Ascoltatemi, voi che conoscete la giustizia, popolo nel cui cuore è la mia legge. Non abbiate timore del biasimo degli uomini mortali, e non siate colpiti da terrore proprio a causa delle loro parole oltraggiose. Poiché la tignola li divorerà proprio come una veste, e la tignola dei panni li divorerà proprio come la lana”. — Isa. 51:7, 8.
Se consideriamo la grandezza del Creatore in paragone con la piccolezza dell’uomo, siamo aiutati a liberarci del timore dell’uomo. Agli occhi di Geova Dio, tutte le nazioni non sono che una minuscola goccia d’acqua nel secchio o un sottile velo di polvere sulla bilancia. (Isa. 40:11-15) Come sarebbe irragionevole temere una minuscola particella d’acqua o di polvere più del Fattore dell’immenso universo!
Possiamo anche trarre incoraggiamento dal fatto che altri sono riusciti a resistere e a non cedere al timore dell’uomo. L’apostolo Pietro rammentò ai compagni di fede che “le stesse cose in quanto alle sofferenze si compiono nell’intera associazione dei vostri fratelli che sono nel mondo”. (I Piet. 5:9) Sì, non siamo soli nello schierarci fermamente dalla parte di Geova Dio nonostante le pressioni degli uomini.
Sarebbe davvero una grande stoltezza tremare agli uomini, cercando di far piacere loro anche se questo dispiace all’Onnipotente Creatore. Gianni ed Elena persero la felicità per non aver confidato in Geova. Speriamo che un giorno, prima dell’imminente “grande tribolazione”, essi e altri come loro acquistino una forte fiducia nell’Altissimo e si esprimano come il salmista, che disse: “Geova è la mia luce e la mia salvezza. Di chi avrò timore? Geova è la fortezza della mia vita. Di chi avrò terrore?” — Sal. 27:1.
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Programma di studioLa Torre di Guardia 1980 | 1° marzo
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Programma di studio
13 aprile: “Fichi” che fanno piacere anche a Dio, §§ 1-18, e Il “calice” che tutte le nazioni devono bere dalla mano di Dio, §§ 1-6. Pagina 16. Cantici: 24, 59.
20 aprile: Il “calice” che tutte le nazioni devono bere dalla mano di Dio, §§ 7-30. Pagina 22. Cantici: 90, 66.
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Significato delle notizieLa Torre di Guardia 1980 | 1° marzo
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Significato delle notizie
Sposarsi è peccato?
● Quando Walter Imbiorski, ex sacerdote cattolico, è recentemente morto a Chicago, la gerarchia gli ha negato la messa funebre. Perché? Di quale “peccato” si era macchiato? Spiega il “National Catholic Reporter”: “Nel 1975 aveva lasciato il sacerdozio per sposarsi”.
Dio istituì il matrimonio. (Gen. 2:18-25) Quindi la sua Parola parla di quelli che “vieteranno il matrimonio” come di uomini che si sono allontanati “dalla fede, dando retta a spiriti menzogneri e a dottrine diaboliche, sedotti dall’ipocrisia di impostori”, secondo le parole della traduzione a cura della Conferenza Episcopale Italiana. (I Tim. 4:1-3) Com’è pertanto fuori luogo disapprovare il matrimonio, atto lecito agli occhi di Dio!
Unità disunita?
● Il presidente della Chiesa Luterana d’America, l’ecclesiastico David Preus, afferma che non è necessario che fra i cristiani ci sia unità. Per mostrare che la Bibbia è d’accordo con lui, fa l’esempio dei farisei, dei sadducei e degli scribi, con i loro insegnamenti contrastanti, e dice: “Differivano l’uno dall’altro, ma mantenevano l’unità della famiglia”.
Comunque, il vero cristianesimo non è semplicemente una questione di unità familiare, perché in questo possono riuscire anche gli atei. Inoltre, l’esempio dei farisei, dei sadducei e degli scribi, lungi dal sostenere la disunità, la condanna, poiché Gesù disse loro: “Perché anche voi trasgredite il comandamento di Dio a motivo della vostra tradizione? . . . Avete reso la parola di Dio senza valore a causa della vostra tradizione”. Perciò Gesù respinse la loro forma di adorazione, dichiarando: ‘Invano continuano ad adorare Dio, perché insegnano comandi di uomini come dottrine’. — Matt. 15:3-9.
L’apostolo Paolo mostrò chiaramente che i veri cristiani ‘devono parlare tutti concordemente, e non avere fra loro divisioni’. — I Cor. 1:10.
Maleducazione in aumento: Perché?
● In molti luoghi si parla di “epidemia” di maleducazione. La rivista “U.S. News & World Report” commenta: “Nei negozi, negli uffici, persino alla Casa Bianca, la normale cortesia sembra essere passata di moda”. Uno che abita nel Texas ha detto: “Si è arrivati al punto che se qualcuno non è sgarbato è guardato con sospetto”. J. Ponder, funzionario di un ospedale di Los Angeles che dirige un programma sull’ipertensione, ammette che vi è stato “un netto declino della gentilezza negli ultimi 5-10 anni”. Secondo lui le persone “sono più egoiste. Si chiedono: ‘Cosa posso ottenere?’ anziché ‘Cosa posso dare?’”
Un settore dove questo atteggiamento è molto pericoloso è quello automobilistico. Il prof. J. Freedman della Columbia University di New York dice: “Molti guidano in maniera incredibilmente villana . . . Le autostrade sono quasi un campo di battaglia”. Secondo la Royal Bank del Canada, in quel paese “l’inarrestabile carneficina sulle strade” costituisce “un’altra manifestazione della disumanità dell’uomo”. E aggiunge: “Il nocciolo del problema è il comportamento incivile. Disgraziatamente manca ciò che costituisce la civiltà: cortesia, riguardo, sopportazione, tolleranza e rispetto per i diritti umani”.
Alla domanda sul perché della crescente maleducazione, lo psicologo Freedman ha risposto: “Non lo sappiamo”. Ma molto tempo fa la profetica Parola di Dio predisse che questo sarebbe stato un segno degli “ultimi giorni”, quando dichiarò: “Gli uomini saranno amanti di se stessi, . . . millantatori, superbi, . . . ingrati, . . . senza affezione naturale, non disposti a nessun accordo, . . . senza padronanza di sé, fieri”. —II Tim. 3:1-4.
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Commemorazione della morte di GesùLa Torre di Guardia 1980 | 1° marzo
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Commemorazione della morte di Gesù
Durante una semplice cerimonia, Gesù Cristo usò vino e pane non lievitato come simboli della vita umana che stava per sacrificare a favore dell’umanità. Istituendo questa cerimonia, disse: “Continuate a far questo in ricordo di me”. — Luca 22:19.
L’anno scorso 5.323.766 persone ricordarono Gesù assistendo alla commemorazione della sua morte alle speciali adunanze indette dai Testimoni di Geova. Siete cordialmente invitati ad assistere quest’anno alla celebrazione della Commemorazione nella Sala del Regno più vicina a casa vostra, lunedì 31 marzo, dopo il tramonto. Chiedete ai Testimoni di Geova locali a che ora si terrà.
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