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Geova termina di ‘suggellare’ i suoi elettiLa Torre di Guardia 1974 | 15 giugno
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una persona normale se egli o ella è un uomo o una donna. Questa differenza, creata e disposta da Geova, dapprima piccolissima, produce l’enorme differenza di costituzione tra l’uomo e la donna. Il cuore e la mente dell’uomo sono inclini alle cose mascoline, come meccanica, costruzione, eccetera; mentre alla donna piace soffermarsi su desideri femminili, come casa, abiti, arredamento e cose simili. Nessuno dei due può spiegare pienamente all’altro come egli o ella esattamente pensa, ragiona e sente. È da Dio.
Avviene la stessa cosa con il “piccolo gregge” generato dallo spirito e le “altre pecore”. L’apostolo Pietro dice ai suoi fratelli generati dallo spirito: “Avete ricevuto una nuova nascita non da riproduttivo seme corruttibile, ma incorruttibile, per mezzo della parola del Dio vivente e permanente”. (1 Piet. 1:23) Se Dio, mediante la differenza di un solo microscopico cromosoma, può causare un modo di pensare e di desiderare sorprendentemente diverso, altrettanto sicuramente può impartire a quelli che sceglie secondo la sua volontà, la speranza, il modo di pensare, il desiderio e obiettivo o impulso celeste. Mediante il suo spirito e la sua Parola può piantare quel “seme” che fa della persona una “nuova creazione”, con corrispondenti speranze celesti. (2 Cor. 5:17) Anche in un corpo umano Dio pone le membra secondo i bisogni che vede nel corpo. — 1 Cor. 12:18.
Perciò, quelli degli unti eredi del Regno sono felici d’essere scelti per un così grande servizio e ricompensa, così come un uomo normale è contento d’essere uomo e una donna è contenta d’essere donna. Ciascuno è ciò che Dio lo ha fatto. Non c’è bisogno di incoraggiare un uomo o una donna a ‘trovare il suo posto’ tra i sessi. Dio lo ha stabilito e non si può cambiare, né la persona ha bisogno che qualcun altro determini ciò che egli o ella è. — Rom. 9:16.
Perciò, studiando o parlando con persone da poco alla conoscenza della verità biblica, non è necessario, né è bene, suggerir loro di cercar personalmente di decidere o determinare se hanno ricevuto la ‘chiamata’ celeste o se hanno una speranza terrestre. Se non hanno ricevuto la chiamata celeste, ovviamente sono della classe terrestre. Se mai ci sarà qualche cambiamento, sarà Dio a determinarlo e a informarle al tempo da lui fissato.
In questo tempo il prevalente significato del messaggio di Dio non è di divenire membri della celeste “sposa” di Cristo. Piuttosto, la Bibbia dice: “Lo spirito e la sposa continuano a dire: ‘Vieni!’” Questo invito è la chiamata rivolta ora alle persone delle nazioni perché vivano in un paradiso terrestre a cui affluirà liberamente l’“acqua di vita”, facendo nascere alberi che producono simbolici frutti e foglie “per la guarigione delle nazioni”. — Riv. 22:1, 2, 17.
CIÒ CHE FARANNO QUELLI CHE SONO VERAMENTE DEGLI UNTI
Che cosa saranno ora impegnati a fare quelli che sono veramente degli unti Israeliti spirituali? Si impegneranno vigorosamente ad aver cura degli interessi del Regno, servendo le “altre pecore”. Quelli della classe degli unti non avrebbero cura degli attuali interessi del Regno se si separassero per tenere regolari sessioni in cui ‘parlare della loro speranza celeste’. Essi dovrebbero considerare le cose che edificano e che contribuiscono alla pace e all’unità in tutta la congregazione. Ciò aiuterà tanto le “altre pecore” quanto gli unti stessi. Così entrambe le classi formeranno “un solo gregge”. (Giov. 10:16) Lo spirituale “cibo a suo tempo” è ciò di cui tutti devono banchettare alla stessa maniera. Questo cibo nutrirà l’intima speranza sia degli unti suggellati che delle “altre pecore”. — Matt. 24:45-47.
Viene menzionato questo punto sulla separazione perché, in alcuni casi, persone che da poco professano d’essere degli unti hanno avuto la tendenza a isolarsi, a formare un gruppo separato. Questo porta alla disunione e in alcuni casi ha effettivamente provocato divisione nella congregazione. — Prov. 18:1.
Quelli che sono chiamati all’eredità celeste con Gesù Cristo, quando sono interrogati in merito, riconoscono d’avere ricevuto questa chiamata. Alla celebrazione del Pasto Serale del Signore dimostrano ogni anno di avere questa speranza celeste partecipando agli emblemi serviti. Ma non fanno continua pubblicità a questo fatto. Non richiamano presuntuosamente l’attenzione su ciò come per farlo continuamente sapere a tutti nella congregazione. Non si aspettano un trattamento preferenziale. Piuttosto, sono impegnati nel modo descritto dall’apostolo Giovanni: “Chiunque ha questa speranza posta sopra di lui si purifica come egli è puro”. — 1 Giov. 3:3.
In II Pietro 1:5-11, questo apostolo spiega come saranno occupati i fratelli spirituali di Cristo, operando per produrre i frutti dello spirito al fine di “rendere sicura la vostra chiamata ed elezione”. Ciò richiede “modestia di mente e mitezza, con longanimità, sopportandovi gli uni gli altri nell’amore, cercando d’osservare premurosamente l’unità dello spirito nell’unificante vincolo della pace”. — Efes. 4:1-3.
In quanto agli anziani e agli altri componenti della congregazione, non dovrebbero cercare di determinare la posizione di una persona battezzata di recente che pensa di avere la chiamata celeste. Non sta a loro criticare tale persona per la speranza che afferma d’avere. Non è qualcosa su cui discutere. Si possono considerare le esigenze che un unto deve soddisfare per aiutare la persona ad avere il quadro scritturale più chiaro possibile. E chi professa d’essere della classe degli unti dovrebbe apprezzare gli sforzi compiuti per assisterlo. Ma, dopo tutto, è Dio a fare la scelta ed è una cosa che riguarda la persona e Dio. Tali persone dovrebbero essere trattate come tutte le altre nella congregazione, con amore, comprensione e cooperazione mentre tutti ‘operano insieme a Dio e a Cristo’. — Col. 3:12-17; 2 Cor. 6:1.
In questa tarda data nell’adempimento dei propositi di Geova verso la congregazione cristiana, è chiaro che non si dà rilievo alla generale chiamata dei discepoli all’eredità celeste. Ora la cosa principale è di servire Dio con tutta l’anima, badando alla nostra integrità cristiana e all’opera di radunare le “altre pecore”. Nessuno dovrebbe permettere che i suoi personali sentimenti verso la propria condizione o quella di un altro suscitino una controversia nella congregazione. In questo arduo “tempo della fine” è essenziale essere tutti uniti nell’amore, che è il “perfetto vincolo d’unione”. — Col. 3:14.
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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1974 | 15 giugno
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Domande dai lettori
● Durante la seconda guerra mondiale, in alcuni campi di concentramento in Germania dov’erano imprigionate solo donne, ci furono casi in cui una sorella dedicata battezzò. Pertanto, una sorella narra che dopo esser venuta alla conoscenza della verità in un campo di concentramento ed essersi dedicata a Geova fu quindi battezzata da una sorella. Questo battesimo sarebbe valido? — Germania.
Esaminando la Bibbia non si trova nessuna prova che donne battezzassero. Ma essa narra esempi di uomini dedicati che battezzarono altri. (Matt. 3:13-17; Giov. 4:2; Atti 8:38) Non siamo autorizzati dalla Parola di Dio a dichiarare accettevole un battesimo compiuto da una sorella; perciò, nel caso menzionato, la sorella dovrebbe essere battezzata da un fratello dedicato
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