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  • Sargon
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • riportò la vittoria nella battaglia di Qarqar sull’Oronte. In II Re 17:24, 30 viene menzionata la popolazione di Amat fra quelle che il “re d’Assiria” insediò nelle città della Samaria al posto degli israeliti portati in esilio.

      Secondo documenti di Sargon, nel quinto anno del suo regno egli attaccò e conquistò Carchemis, città d’importanza commerciale e militare sull’alto Eufrate. Come di consueto gli assiri deportarono quindi gli abitanti della città e li sostituirono con elementi stranieri. Nell’avvertire della minaccia assira, Isaia (10:5-11) menziona Carchemis, come pure Amat e altre città, come esempio della schiacciante potenza dell’Assiria. In seguito Sargon riferisce di aver trasferito tribù arabe in Samaria.

      Documenti assiri riferiscono che Azuru, re di Asdod, prese parte a una cospirazione per ribellarsi contro il giogo assiro e Sargon lo detronizzò, mettendo al suo posto il fratello minore. Seguì un’altra rivolta e Sargon sferrò un attacco contro la Filistea e “assediò e conquistò le città di Asdod, Gat (e) Asdudimmu”. A quanto pare è a questo punto che la Bibbia menziona Sargon direttamente per nome in Isaia 20:1.

  • Saron
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • Saron

      (Sàron o Saròn) [pianura, terreno pianeggiante].

      1. Pianura costiera compresa tra la pianura di Dor (a S del Carmelo) e la pianura della Filistea. Delimitata a N dal “fiume dei coccodrilli” (Nahr el-Zerqa), la piana di Saron si estende verso S per quasi 65 km fino a Ioppe, con una larghezza che varia dai 15 ai 20 km. Lungo la costa vi sono vaste dune sabbiose. Attraversata da vie carovaniere, anticamente la regione aveva notevole importanza militare e commerciale.

      Saron era nota per la sua fertilità (confronta Isaia 35:2), essendo una regione ben irrigata da diversi corsi d’acqua. Vi pascolavano greggi e mandre. (I Cron. 27:29; confronta Isaia 65:10). Boschi di grosse querce un tempo coprivano la parte N di Saron, mentre a quanto pare la parte S era più intensamente coltivata, come lo è tuttora. A quanto pare gran parte della regione rimase desolata durante l’invasione assira dell’VIII secolo a.E.V. — Isa. 33:9.

      Nel Cantico di Salomone la Sulammita dice di essere “un semplice zafferano della pianura costiera”, volendo evidentemente dire un fiore comune fra i molti che crescevano in Saron. — Cant. 2:1.

      2. Secondo quanto si legge in I Cronache 5:16, la tribù di Gad risiedeva “in Galaad, in Basan e nelle sue borgate dipendenti e in tutti i pascoli di Saron”. Alcuni studiosi ritengono che questo significhi che i gaditi facevano pascolare le greggi nella pianura costiera di Saron (n. 1). Tuttavia Gad ricevette il territorio a E del Giordano, e sia Basan che Galaad si trovano da quella parte. Quindi molte fonti autorevoli concludono che anche nel territorio di Gad esisteva una regione chiamata Saron. Dal momento che sharòhn (pianura, terreno pianeggiante) e mishòhr (altopiano, pianura [Deut. 3:10; I Re 20:25]) in ebraico derivano dalla stessa radice, può darsi che questa Saron facesse parte dell’altopiano a E del Mar Morto.

  • Satana
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • Satana

      (Sàtana) [ebr. satàn; gr. satanàs; che oppone resistenza, avversario].

      Nelle Scritture Ebraiche il termine ricorre parecchie volte senza l’articolo determinativo, la prima volta riferito all’angelo che si fermò per la strada per resistere a Balaam in procinto di andare a maledire gli israeliti. (Num. 22:22, 32) In altri casi si riferisce a singoli individui che opponevano resistenza ad altri uomini. (I Sam. 29:4; II Sam. 19:21, 22;I Re 5:4; 11:14, 23, 25) Ma con l’articolo determinativo ha si riferisce a Satana il Diavolo, il principale avversario di Dio. (Giob. 1:6-12; 2:1-7; Zacc. 3:1, 2) Nelle Scritture Greche il termine satanàs si riferisce quasi ogni volta a Satana il Diavolo, e di solito è accompagnato dall’articolo determinativo ho.

      ORIGINE

      Le Scritture indicano che la creatura chiamata Satana non ha sempre avuto questo nome. Ma gli fu dato perché intraprese una condotta di opposizione e resistenza a Dio. Non è indicato che nome avesse prima. Dio solo è il Creatore, e “la sua attività è perfetta”, assolutamente priva di ingiustizia o malvagità. (Deut. 32:4) Perciò colui che è diventato Satana, quando fu creato era una creatura di Dio giusta, perfetta. Si tratta di una persona spirituale, poiché compariva in cielo alla presenza di Dio. (Giob. capp. 1, 2; Riv. 12:9) Gesù Cristo disse di lui: “Egli fu omicida quando cominciò, e non si attenne alla verità, perché in lui non vi è verità”. (Giov. 8:44; I Giov. 3:8) Qui Gesù mostra che un tempo Satana era nella verità, ma la abbandonò. A partire dalla sua prima azione palese di allontanare Adamo ed Eva da Dio è stato un omicida, perché in tal modo provocò la morte di Adamo ed Eva che, a loro volta, trasmisero il peccato e la morte alla loro progenie. (Rom. 5:12) In tutte le Scritture le qualità e le azioni attribuitegli si potrebbero attribuire solo a una persona, non a un astratto principio del male. È chiaro che gli ebrei, e anche Gesù e i discepoli, sapevano che Satana esisteva come persona.

      Quindi da un inizio giusto, perfetto, questa persona spirituale cadde nel peccato e degenerò. Il processo che portò a questo risultato viene descritto da Giacomo: “Ciascuno è provato essendo attirato e adescato dal proprio desiderio. Quindi il desiderio, quando è divenuto fertile, partorisce il peccato; a sua volta, il peccato, quando è stato compiuto, produce la morte”. — Giac. 1:14, 15.

      Le Scritture indicano chiaramente che fu Satana a parlare per mezzo del serpente, inducendo Eva a disubbidire al comando di Dio. A sua volta Eva persuase Adamo a seguire la stessa condotta ribelle. (Gen. 3:1-7; II Cor. 11:3) Per questa ragione la Bibbia dà a Satana l’appellativo di “Serpente” che, in conseguenza del fatto che Satana si servì del serpente, assunse il significato di “ingannatore”; diventò anche il Tentatore (Matt. 4:3) e un bugiardo, il “padre della menzogna”. — Giov. 8:44; Riv. 12:9.

      SOLLEVATA LA QUESTIONE DELLA SOVRANITÀ

      Quando Satana si rivolse a Eva (per bocca del serpente) in effetti sfidò la legittimità e giustezza della sovranità di Geova. Insinuò che Dio tratteneva ingiustamente qualche cosa dalla donna, affermando inoltre che Dio era bugiardo nel dire che sarebbe morta se avesse mangiato del frutto proibito. Per di più Satana le fece credere che sarebbe stata libera e indipendente da Dio, divenendo simile a Dio. Evidentemente il ragionamento di Satana era che se Eva avesse raggiunto quell’indipendenza, egli sarebbe sembrato all’uomo un benefattore, meritevole della gratitudine del genere umano. In questo modo quella malvagia creatura spirituale s’innalzò al di sopra di Dio agli occhi di Eva, e Satana diventò il suo dio, anche se allora Eva a quanto pare non conosceva l’identità di colui che la ingannava. Con la sua azione assoggettò l’uomo e la donna al suo comando e al suo dominio ergendosi in opposizione a Geova come un dio rivale. — Gen. 3:1-7.

      La Bibbia, dandoci un’idea delle attività celesti, rivela che Satana in seguito si presentò a Geova in cielo, come un dio rivale, e sfidò Geova apertamente dicendo che avrebbe potuto allontanare da Lui il Suo servitore Giobbe (e implicitamente qualsiasi servitore di Dio). In effetti accusò Dio di dare ingiustamente ogni cosa a Giobbe, insieme a una completa protezione, di modo che lui, Satana, non poteva mettere alla prova Giobbe e mostrare cosa c’era veramente nel suo cuore, che, a suo dire, era cattivo. Satana concluse che Giobbe serviva Dio principalmente per ragioni egoistiche e lo disse chiaro e tondo: “Pelle per pelle, e l’uomo darà tutto ciò che ha per la sua anima. Per cambiare, stendi la tua mano, ti prego, e tocca fino al suo osso e alla sua carne e vedi se non ti maledirà nella tua medesima faccia”. — Giob. 1:6-12; 2:1-7; vedi SOVRANITÀ.

      In quel caso speciale, Geova permise a Satana di far abbattere su Giobbe la calamità, non interferendo quando Satana provocò un’incursione di predoni sabei e lo sterminio del gregge e dei pastori per mezzo di quello che un messaggero di Giobbe definì “il medesimo fuoco di Dio” proveniente dai cieli (non è precisato se si fosse trattato di fulmini o di fuoco d’altro genere). Satana provocò anche l’attacco da parte di tre schiere di caldei, e un uragano. Queste cose segnarono la fine di tutti i figli di Giobbe e della sua proprietà. Da ultimo Satana colpì lo stesso Giobbe con una malattia ripugnante. — Giob. 1:13-19; 2:7, 8.

      Tutto questo rivela la forza e il potere di questa creatura spirituale, Satana, e anche la sua mentalità corrotta, omicida.

      È importante però notare che Satana riconobbe la sua impotenza di fronte a un espresso comando di Dio; infatti non sfidò la potenza e autorità di Dio quando questi gli vietò di togliere la vita a Giobbe. — Giob. 2:6.

      CONTINUA OPPOSIZIONE A DIO

      Con la sua sfida a Dio e accusando i servitori di Dio di mancare di integrità, Satana si mostrò degno del suo appellativo di Diavolo, che significa “accusatore, calunniatore”, appellativo meritato per aver calunniato Geova Dio nel Giardino di Eden.

      Seguito da altri malvagi demoni

      Prima del diluvio dei giorni di Noè sembra che altri angeli di Dio abbiano lasciato la propria dimora nei cieli, e la posizione ivi loro assegnata, si siano materializzati assumendo forma umana, siano venuti a dimorare sulla terra, sposando donne e generando i cosiddetti nefilim. (Gen. 6:1-4; I Piet. 3:19, 20; II Piet. 2:4; Giuda 6; vedi FIGLIO (FIGLI) DI Dio; NEFILIM). Quegli angeli, avendo abbandonato il servizio di Dio, vennero a trovarsi sotto il dominio di Satana. Perciò Satana è chiamato il “governante dei demoni”. Una volta, quando Gesù espulse dei demoni da un uomo, i farisei lo accusarono di averlo fatto mediante la potenza di “Beelzebub, governante dei demoni”. Che si riferivano a Satana è dimostrato dalla risposta di Gesù: “Se Satana espelle Satana, egli è divenuto diviso contro se stesso”. — Matt. 12:22-27.

      L’apostolo Paolo associa Satana con “le malvage forze spirituali che sono nei luoghi celesti”, e ne parla come dei “governanti mondiali di queste tenebre”. (Efes. 2:2; 6:11, 12) In Rivelazione viene mostrato che “svia l’intera terra abitata”. (Riv. 12:9) L’apostolo Giovanni dice che “tutto il mondo giace nella potenza del malvagio”. (I Giov. 5:19) Egli è dunque “il governante di questo mondo”. (Giov. 12:31) Perciò Giacomo ha scritto che “l’amicizia del mondo è inimicizia con Dio”. — Giac. 4:4.

      LOTTA PER ANNIENTARE IL “SEME”

      Satana tentò subito di impedire l’adempimento della promessa del “seme” che doveva venire da Abraamo. (Gen. 12:7) Evidentemente cercò di far contaminare Sara affinché non fosse idonea a generare il seme; ma Dio la protesse. (Gen. 20:1-18) Fece tutto il possibile per annientare coloro che Dio scelse come seme di Abraamo, la nazione di Israele, inducendoli a peccare e facendo intervenire altre nazioni contro Israele, come risulta da tutta la storia biblica. Un punto saliente degli ambiziosi tentativi di Satana nella sua lotta contro Dio, e quello che gli parve un successo, venne raggiunto quando il re della terza potenza mondiale della storia biblica, Babilonia, conquistò Gerusalemme, rovesciando il regno di Sedechia discendente di Davide, e distrusse il tempio di Geova, lasciando Gerusalemme e Giuda nella desolazione. — Ezec. 21:25-27.

      Tentativi di far inciampare Gesù

      Satana, senza dubbio riconoscendo che Gesù era il Figlio di Dio e colui che secondo la profezia l’avrebbe ferito alla testa (Gen. 3:15), fece tutto il possibile per annientarlo. Ma, nell’annunciare a Maria il concepimento di Gesù, l’angelo Gabriele le disse: “Lo spirito santo verrà su di te, e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. E per questa ragione quello che nascerà sarà chiamato santo, Figlio di Dio”. (Luca 1:35) I tentativi di annientare Gesù quando era piccolo furono vani. (Matt. 2:1-15) Dio continuò a proteggerlo durante la giovinezza. Dopo il battesimo, Gesù nel deserto venne affrontato da Satana, che gli presentò tre forti tentazioni diverse, mettendolo completamente alla prova sulla questione della devozione a Geova. In una delle sue richieste Satana mostrò a Gesù tutti i regni del mondo, affermando che erano suoi (di Satana). Gesù non contraddisse questa affermazione. Comunque rifiutò di contemplare anche per un attimo qualsiasi “scorciatoia” per impadronirsi del potere regale, e non pensò neanche per un istante di fare qualche cosa solo per proprio piacere. La sua immediata risposta a Satana fu: “Va via, Satana! Poiché è scritto: ‘Devi adorare Geova il tuo Dio, e a lui solo devi rendere sacro servizio’”. Allora il Diavolo “si ritirò da lui fino ad altro tempo conveniente”. (Matt. 4:1-11; Luca 4:13) Questo illustra la verità delle parole scritte in seguito da Giacomo: “Opponetevi al Diavolo, ed egli fuggirà da voi”. — Giac. 4:7.

      Gesù fu sempre desto al pericolo delle macchinazioni di Satana e al fatto che Satana desiderava rovinarlo facendogli nutrire pensieri contrari alla volontà di Geova. Questo fu dimostrato quando Pietro una volta, anche se con buone intenzioni, in realtà lo poneva di fronte a una tentazione. Gesù aveva parlato delle sofferenze e della morte che lo attendevano. “Allora Pietro lo prese in disparte, e cominciò a rimproverarlo, dicendo: ‘Sii benigno con te stesso, Signore; tu non avrai affatto questo destino’. Ma, voltandogli le spalle, egli disse a Pietro: ‘Va dietro a me, Satana! Tu mi sei una pietra d’inciampo, perché pensi non i pensieri di Dio, ma quelli degli uomini’”. — Matt. 16:21-23.

      Durante tutto il suo ministero Gesù fu in pericolo poiché Satana usava agenti umani per opporsi e cercare di farlo inciampare o di ucciderlo. Una volta la popolazione voleva prendere Gesù per farlo re. Ma egli non volle neanche prendere in considerazione una cosa del genere prima del tempo stabilito da Dio. (Giov. 6:15) Un’altra volta quelli della sua stessa città cercarono di ucciderlo. (Luca 4:22-30) Era continuamente molestato

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