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Respingiamo l’attacco degli spiriti malvagiLa Torre di Guardia 1967 | 1° maggio
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per voi. Se la difficoltà persiste, può darsi che non applichiate i buoni consigli che vi sono dati.
Infine, accertatevi di avere reale timore di Geova, non dei demoni. (1 Cron. 16:25) Geova è l’Onnipotente, il Sostenitore dell’intero universo; ed egli può sostenervi affinché respingiate gli attacchi. (Sal. 16:8; 46:1; 55:22) Riflettete sulla rassicurante dichiarazione: “Egli non ha scorto alcun potere magico contro Giacobbe, e non ha visto alcun affanno contro Israele. Geova suo Dio è con lui . . . Poiché non c’è nessun sinistro incantesimo contro Giacobbe”. — Num. 23:21, 23.
Questo significa che, se siamo veramente fedeli a Geova, gli attacchi degli spiriti malvagi saranno respinti. Il “malvagio” e i suoi demoni possono causare difficoltà o prove, come avvenne a Giobbe e Gesù, ma non ci possono vincere. La vittoria è sicura se continuiamo a resistere. Siate forti nella fede, pregando: “Liberaci dal malvagio”.
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Nessuna guarigione finché le case non siano senza uomoLa Torre di Guardia 1967 | 1° maggio
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Nessuna guarigione finché le case non siano senza uomo
“E udivo la voce di Geova dire: ‘Chi manderò, e chi andrà per noi?’ E dicevo: ‘Eccomi! Manda me’”. — Isa. 6:8.
1, 2. (a) Come il profeta Amos stabilì la data della sua profezia? (b) Quale altro profeta fece riferimento allo stesso rimarchevole avvenimento di Amos, e in relazione con quale movimento della terra?
QUANTE case fossero distrutte il racconto del terremoto non lo dice. Ma il terremoto fu così rimarchevole che il tempo in cui si verificò fu impiegato per stabilire la data di un’importante profezia del nono secolo a.E.V. Il profeta apre il suo libro ispirato dicendo: “Le parole di Amos, che era fra gli allevatori di pecore di Tecoa, le quali ebbe in visione riguardo a Israele nei giorni di Uzzia re di Giuda e nei giorni di Geroboamo figlio di Joas, il re d’Israele, due anni prima del terremoto”. (Amos 1:1) Questo porrebbe il terremoto verso l’anno 809 a.E.V. Comunque, esso fece un’impressione tale che venne richiamato alla mente tre secoli dopo (nel 519 a.E.V.) e fu impiegato nella profezia che Dio diede mediante Zaccaria per fare un confronto con un altro movimento della terra, con queste parole:
2 “E in quel giorno i suoi piedi staranno effettivamente sul monte degli ulivi, che è di fronte a Gerusalemme, a oriente; e il monte degli ulivi si deve fendere per il mezzo, dal levante all’occidente. Ci sarà una grandissima valle; e metà del monte sarà effettivamente mosso a nord e metà a sud. E per certo fuggirete alla valle dei miei monti; perché la valle dei monti giungerà fino ad Azel. E dovrete fuggire, proprio come fuggiste a causa del terremoto ai giorni di Uzzia re di Giuda”. — Zacc. 14:4, 5.
3. Com’è descritto nelle Antichità giudaiche di Giuseppe Ben Mattia un terremoto ai giorni del re Uzzia?
3 Sei secoli dopo quella profezia, Giuseppe Ben Mattia, lo storico giudeo del nostro primo secolo, scrisse le Antichità giudaiche e fece una vivida descrizione del terremoto dei giorni del re Uzzia, nel Libro 9º, Capitolo 10º, paragrafo 4º, dicendo:
. . . Conformemente quando giunse un giorno importante, e si doveva celebrare una festa generale, egli indossò la veste sacra, e andò nel tempio a offrire incenso a Dio sull’altare d’oro. Ma Azaria il sommo sacerdote, che aveva con sé ottanta sacerdoti, affermò che non era lecito ch’egli offrisse il sacrificio; e che nessuno eccetto la posterità d’Aaronne aveva il permesso di offrirlo. E quando essi gridarono, che doveva uscire dal tempio, e di non trasgredire contro Dio, egli si adirò con loro e minacciò di ucciderli, se non mantenevano la loro pace. Nel frattempo un grande terremoto scosse la terra, e si produsse uno squarcio nel tempio, e i luminosi raggi del sole risplendettero dentro di esso; e caddero sulla faccia del re, tanto che la lebbra lo colpì immediatamente. E davanti alla città, in un luogo detto Eroge, metà del monte si staccò dal resto a occidente, e rotolò per quattro stadi; e si fermò al monte a est: finché le strade, e anche i giardini del re, furono devastati dall’ostacolo. Non appena i sacerdoti videro che la faccia del re era infettata dalla lebbra, gli dissero della calamità che si era abbattuta su di lui, e gli comandarono di uscire dalla città come una persona contaminata. In seguito a ciò egli fu così confuso, che fece come gli era comandato; e subì questa terribile e infelice punizione per un’intenzione presuntuosa, e per la malvagità contro Dio che essa comportava. Così dimorò fuori della città per qualche tempo, e condusse vita privata, mentre suo figlio Iotam assunse il governo. Morì con dolore e ansietà, per quello che gli era accaduto; dopo aver vissuto sessantotto anni, e regnato cinquantadue anni; e il suo corpo fu sepolto nel suo proprio giardino.
4. (a) Il tempo del terremoto indicato da Giuseppe corrisponde a quello indicato da Amos? (b) Menziona la Bibbia medesima che ci fosse un terremoto al tempo in cui Uzzia invase il tempio, ma che cosa indica circa qualche terremoto?
4 Poiché il re Uzzia morì di lebbra nell’anno 774 a.E.V., il tempo del terremoto indicato dallo storico giudeo Giuseppe non corrisponde a quello indicato dal profeta Amos, a meno che ci fossero due terremoti. Il racconto biblico di ciò che accadde al re Uzzia quando invase il sacro compartimento del tempio di Gerusalemme è fatto in 2 Cronache 26:16-23 e in 2 Re 15:1-7. Esso non menziona che in quell’occasione ci fosse un terremoto. Ciò nonostante, il regno del re Uzzia fu storicamente contrassegnato da un rimarchevole terremoto meritevole d’essere ripetutamente menzionato. Ma la Bibbia non dice quale fosse l’entità del danno alle case private e ad altre proprietà. Tuttavia dovette esserci un considerevole danno se le persone fuggirono dalle loro case a causa del terremoto.
5, 6. Quale tremore del tempio ebbe luogo nell’anno in cui morì il re Uzzia, come riferisce Isaia 6:1-4?
5 Comunque, nell’anno che il re Uzzia morì il tempio di Geova fu scosso fino alle sue soglie, probabilmente dopo la morte del colpito re Uzzia. Il profeta Isaia 6:1-4 osservò il tempio tremare, e ci parla dell’occasione in cui ciò avvenne, nel capitolo sesto, versetti dal primo al quarto, dicendo:
6 “Nell’anno che morì il re Uzzia, io, comunque, vidi Geova,a seduto su un trono alto ed elevato, e i lembi delle sue vesti empivano il tempio. Serafini stavano sopra di lui. Ciascuno aveva sei ali. Con due si copriva la faccia, e con due si copriva i piedi, e con due volava. E questo chiamò quello e disse: ‘Santo, santo, santo è Geova degli eserciti. La pienezza di tutta la terra è la sua gloria’. E i perni delle soglie tremavano alla voce di colui che chiamava, e la casa stessa gradualmente si empì di fumo”.
7. Quale contrasto c’è fra Uzzia e Isaia in relazione al fatto che il re invase il tempio e la visione del tempio avuta dal profeta?
7 Che contrasto è indicato qui fra il re Uzzia e il profeta Isaia! Il re Uzzia invase presuntuosamente un territorio proibito al re sul suo trono. Egli voleva dare inizio a un nuovo e più stretto legame
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