singoli individui o gruppi effettuino la prenotazione direttamente. Per cui, quando il coordinatore del congresso si metterà in contatto con l’albergatore, dovrà presentarsi come testimone di Geova o delegato al congresso, e pretenderà che l’albergatore mantenga i prezzi stabiliti con il reparto alloggi. Se egli dovesse maggiorare i prezzi, sarà bene non effettuare la prenotazione, ma avvisare il comitato del congresso, perché si interessi della cosa e siano mantenuti i prezzi pattuiti. Naturalmente, una volta effettuata la prenotazione, sarà responsabilità del coordinatore del congresso assicurarsi che tutti coloro che l’hanno effettuata rispettino i patti stabiliti, tra cui l’invio di una caparra, se richiesta dall’albergatore. Questa dovrà essere inviata direttamente a lui e non al comitato del congresso. In un caso del genere il comitato si limiterebbe a fornire i summenzionati elenchi, e interverrebbe solamente nel caso che i prezzi fossero maggiorati.

Speriamo che queste disposizioni vi aiutino a trovare un alloggio adatto a prezzi ragionevoli. Chiediamo a Geova di benedire i preparativi dei congressi “Amore divino” a sua lode e gloria.

Apprezziamo i nostri ragazzi

¹ Dal tempo della prima famiglia umana Geova Dio ha preso provvedimenti perché i giovani avessero parte attiva nella vera adorazione. Per questo il salmista cantò: “Tu sei la mia speranza, o Sovrano Signore Geova, la mia fiducia dalla mia giovinezza”. — Sal. 71:5; Gen. 4:1-4.

² Siamo felici che i nostri ragazzi lodino Geova insieme a noi. Come Geova Dio, ne apprezziamo il fedele servizio. Molti hanno accettato il messaggio del Regno attirati da giovani proclamatori. A volte i nostri lavoratori più zelanti sono ragazzi. Mentre crescono nella verità, la loro spiritualità può apportare un contributo notevole alla spiritualità della congregazione.

³ La profezia biblica predisse i problemi dei giovani così prevalenti oggi. (II Tim. 3:1, 2) Anche se alcuni ragazzi in varie congregazioni hanno avuto gravi problemi, come siamo felici quando rispondono agli sforzi di aiutarli a riprendersi da qualche forma di trasgressione e fanno poi vero progresso come ottimi giovani cristiani. Ma come Timoteo, molti giovani fratelli e sorelle sono passati dall’infanzia all’età adulta senza essere macchiati dallo spirito del mondo. (II Tim. 3:14; Atti 16:1) I ragazzi che si comportano da veri cristiani meritano ogni lode, particolarmente se consideriamo le pressioni che molti subiscono da parte di compagni non credenti e a volte anche di insegnanti, che possono deridere le loro vedute basate sulla Bibbia. La fede dei nostri giovani fratelli e sorelle condanna il mondo empio che li circonda e attira alla verità le persone sincere. — Ebr. 11:7.

⁴ Per illustrare quello che avviene, una giovane sorella che era stata presa in giro e schernita per il suo abbigliamento modesto e definita “intoccabile”, non si lasciò intimidire e rifiutò di conformarsi alle empie norme di questo mondo. Invece spiegò che seguiva tale norma essendo una testimone di Geova. L’insegnante di un altro giovane proclamatore presentò la teoria dell’evoluzione come un fatto e la Bibbia come un mito. La leale difesa della Bibbia ebbe il risultato che questo proclamatore poté iniziare alcuni studi biblici, alcuni dei quali hanno mostrato interesse e cominciato a partecipare alle adunanze.

⁵ Incoraggiamo tutti i ragazzi fra noi a continuare a ‘progredire in sapienza . . . e nel favore di Dio e degli uomini’. (Luca 2:51, 52) Geova Dio vi invita ad agire saggiamente, apprezzando il ruolo che avete nella ‘grande contesa’. (Prov. 27:11) L’esortazione della Bibbia è: “Temi Dio e osserva i suoi comandamenti”. (Eccl. 12:13) Continuate a crescere saldi, fidati, utili alla vostra famiglia, onorando i vostri genitori. (Efes. 6:1-3) Quali discepoli di Gesù Cristo, partecipate regolarmente alle adunanze e alle attività del servizio di campo. Mentre continuate a fare progresso, stringendo una relazione indistruttibile con Geova Dio, potete esser certi che molte benedizioni di Geova vi attendono sia ora che in avvenire.

Annunci

◆ In occasione della prossima visita alla filiale di Roma da parte del sorvegliante di zona, il fratello Theodore Jaracz, membro del Corpo Direttivo, è stato disposto che egli pronunci un discorso al Palazzo dello Sport di Roma, all’EUR, sabato 3 maggio 1980, alle ore 16,00. Si prevede che la riunione durerà due ore circa. Tutti coloro che interverranno saranno benvenuti.

◆ Offerta di letteratura per aprile: Abbonamento alla “Torre di Guardia” per L. 2.500, con tre opuscoli gratis ai nuovi abbonati. Maggio: “Il mio libro di racconti biblici”, per L. 2.000. Giugno: “Scegliamo il miglior modo di vivere”, per L. 500.

◆ È nuovamente disponibile il libro “Vicina la salvezza dell’uomo dall’afflizione mondiale!”

◆ È ora disponibile l’opuscolo “I testimoni di Geova nel ventesimo secolo” in edizione riveduta e stampata a colori in offset. I prezzi sono i seguenti: pion. L. 20; procl. L. 90: pubbl. L. 100.

Risposta a domande

◆ Qual è il modo più opportuno di rivolgersi all’uditorio nelle adunanze di congregazione?

Gesù, insegnando ai suoi discepoli come pregare, disse loro di rivolgersi a Geova come al “Padre nostro”. Diede ulteriore enfasi a questo concetto di famiglia spirituale, alla quale appartengono tutti i suoi seguaci, quando disse loro: “Voi siete tutti fratelli”. (Matt. 23:8) Molte volte gli apostoli e i discepoli usarono esplicitamente il termine “fratello”. Pietro si riferì a Paolo come al “nostro diletto fratello Paolo”, e Paolo parlò di “Tito, mio fratello”, e di “nostro fratello Timoteo”. — II Piet. 3:15; II Cor. 2:13; Ebr. 13:23.

A motivo di questo intimo vincolo spirituale i testimoni di Geova normalmente si chiamano l’un l’altro “fratello” o “sorella”. Nelle adunanze di congregazione, generalmente aggiungono anche il cognome (per esempio: Sorella Rossi). Infatti, se chi presiede chiama le persone per nome (Giovanni, Maria, ecc.), si possono a volte creare dei problemi. Una persona che frequentasse le adunanze da poco potrebbe pensare che ci prendiamo un’eccessiva familiarità, se la chiamassimo per nome, visto che normalmente alle adunanze cristiane le persone sono chiamate per cognome.

Può essere appropriato che chi presiede chiami per nome i ragazzini, ma se dovesse chiamare per nome le persone anziane, alcuni potrebbero considerarla una mancanza di rispetto. Si prenda poi il caso di una sorella il cui marito, che non è nella verità, viene all’adunanza per la prima volta. Cosa penserà sentendo chiamare per nome sua moglie da un uomo sposato e davanti a tutta la congregazione?

Queste difficoltà si possono evitare se chi conduce l’adunanza chiama per cognome le persone che vogliono commentare. Non chiameremmo “fratello” o “sorella” i nuovi interessati, in quanto nel loro caso non c’è ancora quella relazione spirituale che accomuna la famiglia di Dio. In tal caso si possono chiamare per nome e cognome (per esempio: Luigi Rossi) o premettendo al cognome i più formali “Signor”, “Signora” o “Signorina”, a meno che non vi sia un motivo per fare un’eccezione. D’altro canto, se la persona si avvicina alla dedicazione e si considera un testimone di Geova, può non esserci alcuna obiezione a chiamarla “fratello” o “sorella” e specificare il cognome.

I termini “fratello” e “sorella” usati nelle nostre adunanze di congregazione indicano una preziosissima relazione, una relazione familiare sotto l’unico Padre, Geova Dio. (Efes. 2:19b) È un vincolo molto più intimo e prezioso di quello che potrebbe essere indicato dal semplice uso del nome.

Studio di libro di congregazione

Programma degli studi di libro di congregazione sul libro Vicina la salvezza dell’uomo dall’afflizione mondiale!

5 maggio pagine da 284 a 290

12 maggio pagine da 291 a 297*

19 maggio pagine da 297 a 303*

26 maggio pagine da 303 a 308*

* Al sottotitolo.