I giovani chiedono...
Morirò in un’esplosione atomica?
NEL 1945 migliaia di giovani di Hiroshima e Nagasaki, in Giappone, morirono nelle esplosioni atomiche. L’orrore di quella devastazione — non dimenticata nei decenni che seguirono — è di nuovo presente e questa volta turba la mente di molti giovani. Potete capire quella dodicenne della California che ha detto: “Se scoppiasse una guerra nucleare, tutto quello per cui sono vissuta sarebbe spazzato via come la sabbia dalle onde del mare. Tutti i miei sogni riguardo all’università, alla carriera e alla vita svanirebbero”.
Potrebbe accadere? Accadrà mai?
Guerra nucleare: ultimamente questa prospettiva sembra essere divenuta così reale che i giovani ne hanno preso coscienza. Già nel 1978 questo fatto risultò evidente da un’analisi effettuata su un campione di 434 studenti americani. Il 70 per cento credeva che gli Stati Uniti non potrebbero sopravvivere a un attacco nucleare. Nel 1982 la rivista Read (destinata agli scolari) ottenne migliaia di risposte alla sua “inchiesta sulla paura”. I maschi indicarono che la “guerra nucleare” era ciò che li spaventava di più; le femmine la classificarono al secondo posto, dopo la “morte dei genitori”. Perciò quell’adolescente non scherzava quando con tono di protesta disse alla madre dell’amico, la moglie del governatore del Colorado (USA): “Perché preoccuparmi di prendere buoni voti? Il mondo salterà in aria comunque”.
Certo non è divertente prendere in considerazione le probabilità che il mondo salti in aria. Il film The Day After, apparso quest’anno anche sugli schermi italiani, con le sue scene raccapriccianti in cui si vedono persone che muoiono e vengono vaporizzate in massa, sembra avere risvegliato nella mente di molti l’orrore della guerra nucleare. Dato che il mondo corre questo pericolo forse ti chiedi se le mete e gli ideali degli adulti siano tutti poco realistici. Due psichiatri della Harvard University temono che questa possa essere la conclusione a cui giungeranno molti adolescenti. “In un mondo del genere”, affermarono nel 1982 William Beardslee e John Mack, “sembra non abbia senso fare piani, e i normali valori e ideali appaiono ingenui”.
Se il mondo è giunto così vicino alla catastrofe, certi valori devono essere andati perduti. Ma il fatto che gli esperti abbiano fallito nel campo della politica internazionale significa che tu non abbia un futuro? Oppure che i consigli di tua madre di fare i compiti, di alimentarti bene e di lavarti i denti siano diventati inutili? Niente affatto.
Solo due alternative?
Spesso senti dire che ci siano solo due alternative: o l’uomo risolve il problema del disarmo o distrugge la terra. Eppure è difficile credere che presto l’uomo attuerà il disarmo, vincendo in qualche modo la sua avidità e aggressività.
La Bibbia tuttavia mostra di cosa non tengono conto queste due alternative. No, i capi umani non hanno tutte le risposte. “Non appartiene all’uomo che cammina nemmeno di dirigere il suo passo”. (Geremia 10:23) Ma ammettere l’incompetenza umana non vuol dire condannare la terra a essere rovinata dalla radioattività. Perché no?
Perché la terra rimarrà per sempre e ci saranno sempre abitanti umani su di essa. Sopravvivrà agli abusi dell’uomo e tornerà anche ad avere l’equilibrio ecologico.a La promessa di Dio di “ridurre in rovina quelli che rovinano la terra” è di importanza fondamentale perché questa speranza si avveri. — Rivelazione 11:18.
In effetti la Bibbia prevedeva anche che l’uomo sarebbe pervenuto alla crisi odierna. E consiglia ai lettori di fare attenzione al tempo in cui avrebbero visto ‘angoscia delle nazioni, che non avrebbero saputo come uscirne . . . mentre gli uomini sarebbero venuti meno per il timore’. — Luca 21:25, 26.
È dunque evidente che, invece di temere la minaccia nucleare, possiamo imparare qualcosa da essa. Cosa? Che abbiamo bisogno di Dio e del suo Regno: “Quando queste cose cominceranno ad avvenire, alzatevi e levate la testa, perché la vostra liberazione s’avvicina. . . . Quando vedrete avvenire queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino”. — Luca 21:28, 31.
L’affermazione che l’uomo all’improvviso avrebbe avuto bisogno di aiuto da qualcuno più capace di lui corrisponde ai fatti? Il ‘decano degli psicologi americani del comportamento’, B. F. Skinner, si rende conto che l’uomo è in uno stato di impotenza. In un dotto articolo pubblicato da Science (31 luglio 1981), scrisse: “La nostra specie sembra ora essere minacciata. Dobbiamo aspettarci che la selezione [evoluzionistica] risolva i problemi della sovrappopolazione, del depauperamento delle risorse, dell’inquinamento ambientale e dell’olocausto nucleare?” Successivamente nel New York Times spiegò: “Sono molto pessimista. Non risolveremo veramente i nostri problemi”.
Affrontiamo la realtà
È ovvio che è allarmante vedere il mondo degli adulti, apparentemente in rotta di collisione, avviato verso l’olocausto nucleare. ‘Come possono continuare a vivere come sempre’, chiederai, ‘come se non ci fosse nessun pericolo?’ Robert J. Lifton, psichiatra della Yale University, definisce “blocco” o “intorpidimento” psicologico il fatto che gli adulti escludano dalla loro mente ogni pensiero di distruzione. I summenzionati Beardslee e Mack, però, affermano che di rado i giovani imparano ad accantonare completamente l’argomento. Sono dunque costretti ad affrontare la realtà, ma questo non giova certo alla loro pace mentale.
Per vivere di giorno in giorno devi proprio addormentare la tua mente, facendo finta di non vedere i fatti sgradevoli? Non secondo Gesù Cristo. Paragonando i nostri tempi a quelli di Noè, ci consigliò di ‘avvederci’ o renderci conto delle condizioni del mondo. “Poiché come in quei giorni prima del diluvio mangiavano e bevevano, gli uomini prendevano moglie e le donne andavano a marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca; e non si avvidero di niente finché venne il diluvio e li spazzò via tutti, così sarà la presenza del Figlio dell’uomo”. — Matteo 24:38, 39.
Nel 1945 il giovane Tsutomu Miura mise alla prova questo consiglio.
‘È accaduto alla mia famiglia’
Tsutomu aveva 11 anni quando Hiroshima fu distrutta dall’esplosione atomica. A quell’epoca suo padre si trovava in città, ma sopravvisse come per miracolo. Che gioia provò Tsutomu quando ricevette la notizia che suo padre era vivo! Ma questa tragedia fece comprensibilmente inorridire molti giovani giapponesi. Lo psichiatra Lifton in seguito riscontrò anche fra i superstiti di Hiroshima “un’estesa tendenza all’inerzia e alla disperazione, una forma più o meno permanente di intorpidimento psicologico”. Un rapporto compilato nel 1982 dall’Associazione Americana di Psichiatria aggiunge: “Il pensiero d’essere il bersaglio di una bomba atomica esercita un impatto psicologico profondo e devastatore, che dura tutta la vita”.
Essendo avvenuta quella tragedia così vicino al luogo dove abitava, per Tsutomu sarebbe stato facile farsi vincere da sentimenti di paura.
Ma Tsutomu, con l’aiuto dei suoi genitori, non permise che la disperazione lo rendesse insensibile. Comprese ciò che accadeva. Da adulto divenne ministro dei testimoni di Geova a tempo pieno, come i suoi genitori.
Quale significato attribuisce Tsutomu a quello che accadde nel 1945? “Quelle ‘bombe elettriche’, come le chiamammo in principio, posero fine alla seconda guerra mondiale. Ma peggiorarono soltanto un’era critica che era cominciata con la prima guerra mondiale. Ai giovani sinceri dico: ‘Siate di mente aperta e investigate l’autentica profezia biblica. Quindi osservando gli attuali tempi spaventosi comprenderete che la pace vera e duratura del Regno di Dio è vicina’”.
Queste armi terrificanti distruggeranno il nostro globo? Tsutomu è lieto di mostrare nella Bibbia, leggendo scritture come quelle di Ecclesiaste 1:4, Salmo 46:8, 9 e Daniele 2:44, che questo non accadrà mai.
Tsutomu è forse convinto che a lui personalmente non accadrà mai di morire in un’esplosione nucleare? No, non fa congetture su questo. Ma ecco come si esprime: “Il miglior modo di vivere è di avere la prospettiva della vita eterna. Perciò faccio piani per il futuro e mi prefiggo mete effettive. Riscontro che la speranza biblica della risurrezione infonde fiducia: il perfetto antidoto al timore di una morte prematura e della cosiddetta morte naturale”.
È chiaro dunque che quanto sta avvenendo nel campo delle armi nucleari è un segno che abbiamo bisogno di santa sapienza, non di egoismo. Come Tsutomu, si può combattere la paura con la conoscenza e con l’amore. Oggi, quando le nazioni, mosse dal desiderio di essere sempre in testa, procedono di pari passo nella corsa agli armamenti nucleari, i valori biblici sono più preziosi che mai.
[Nota in calce]
a Per i particolari, vedi il libro Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca, pubblicato dalla Watchtower Bible and Tract Society of New York, pagine 155-65.
[Riquadro a pagina 15]
LA MINACCIA DELLA GUERRA NUCLEARE
“La guerra nucleare è la più grave crisi che si sia mai presentata all’umanità e la più difficile da prendere in considerazione con calma e serietà. Il solo prevederla turba la serenità e la compiacenza in un modo tale che la maggioranza di noi preferirebbe non pensarci . . . ci costringe anche a essere più sensibili alla crescente misura in cui i nostri bambini e adolescenti avvertono la minaccia dello sterminio nucleare come parte della loro vita e al modo in cui questi giovani che vedono in pericolo il loro futuro si rifugiano nel presente”. — Lester Grinspoon, in American Journal of Psychiatry, ottobre 1982.