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Pregiudizio: un problema di tuttiSvegliatevi! 1985 | 8 marzo
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razziale. Potenziali amicizie sono guastate da diffidenza e malintesi che non hanno nessuna ragione d’essere.
Perciò il pregiudizio è davvero “un problema di tutti”. Ma da dove nasce il pregiudizio? Perché l’uomo, nonostante tutti gli sforzi che ha fatto, non è riuscito a eliminarlo? Per riuscire a capire un po’ più a fondo queste domande, rivolgiamo l’attenzione a una comune forma di pregiudizio: quello razziale.
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Come agisce il pregiudizioSvegliatevi! 1985 | 8 marzo
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Come agisce il pregiudizio
Un ricercatore chiese a un uomo cosa pensasse di un certo gruppo etnico. “Sono lunatici e impulsivi”, rispose. “Ce l’hanno nel sangue”.
“Ne ha conosciuto qualcuno . . . personalmente?”, gli domandò.
‘Sì, uno. Era il nostro capoclasse alla scuola superiore’.
‘Questo “capoclasse” corrispondeva all’immagine che ha di loro?’
“No”, ammise, “era calmo e affabile”.
‘Allora non avrebbe potuto avere veramente “nel sangue” “il cattivo umore e l’impulsività”, non le pare?’
Dopo una pausa l’uomo rispose: “Era un’eccezione”.
AVERE pregiudizi vuol dire giudicare gli altri senza dare loro il beneficio di un equo processo. Un perfetto estraneo viene così sommariamente dichiarato “pigro”, “disonesto” o “pericoloso” senza alcuna prova, solo in base a un’idea preconcetta. Questo perché la persona prevenuta vede non i singoli individui, ma i gruppi. Per lei gli appartenenti a un gruppo etnico sono “tutti uguali”. E come nell’esempio citato sopra, chi è prevenuto sosterrà la sua tesi fino all’ultimo, anche quando i fatti dimostrano che ha torto. Come faceva notare la rivista Psychology Today, le persone prevenute hanno la tendenza “a notare e ricordare i modi in cui l’individuo sembra corrispondere allo stereotipo, opponendosi alle prove che contraddicono lo stereotipo”.
Il pregiudizio si alimenta da solo. Chi viene presentato in una luce negativa il più delle volte perde la propria dignità così da comportarsi effettivamente male. Oppure accade quello che dice la Bibbia in Ecclesiaste 7:7: “La semplice oppressione può far agire follemente il saggio”. Le vittime dell’oppressione possono farsi divorare dal risentimento. Possono diventare così sensibili ai pregiudizi da reagire a volte in maniera esagerata e vedere il pregiudizio dove effettivamente non c’è. Qualsiasi persona di un’altra razza è guardata con indebito sospetto o come un potenziale nemico. L’intolleranza non è pertanto il monopolio di una certa razza o nazionalità.
Quando il pregiudizio si impadronisce della sua mente, l’individuo può accorgersi di detestare tutti i gruppi etnici. Una volta fu chiesto ad alcuni studenti universitari di esprimere i propri sentimenti nei confronti di 32 nazioni e razze veramente esistenti nonché di 3 gruppi immaginari (“daniereani”, “pireneani” e “vallonesi”). Per quanto possa sembrare strano, gli studenti che avevano pregiudizi contro i gruppi etnici veramente esistenti trovarono altrettanto odiosi i “daniereani”, i “pireneani” e i “vallonesi”.
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