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  • w78 15/11 pp. 3-4
  • Quanto apprezzate la vita?

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  • Quanto apprezzate la vita?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1978
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1978
w78 15/11 pp. 3-4

Quanto apprezzate la vita?

UNA tarda sera d’estate, a New York, una coppia di cristiani in età avanzata tornava a casa a piedi da uno studio biblico. All’improvviso furono accostati da tre giovani, e uno di essi si rivolse al marito. Non sospettando nulla, egli si fermò per prestargli orecchio. L’uomo gli puntò un grosso coltello e disse: “Dammi il tuo denaro e non ti accadrà nulla di male!” L’uomo anziano gli offrì il contenuto del suo portafogli, ma il giovane volle anche il portafogli. Quindi il rapinatore gridò alla moglie, che era scesa dal marciapiedi dopo aver visto ciò che accadeva: “Anche il tuo denaro!” Alzando le mani, essa disse: “Mi dispiace! Non ho denaro. Vuole le nostre Bibbie?” Fra parentesi si potrebbe aggiungere che due giorni dopo i documenti del portafogli dell’uomo gli furono rimandati per posta.

Come sarebbe stato stolto che il cristiano resistesse o si mettesse a discutere con il rapinatore armato! Ma ripetutamente udiamo che persone si mettono a discutere o fanno resistenza a un rapinatore armato che tenta di prendere il loro denaro, come se qualsiasi somma di denaro valesse il rischio della propria vita. È specialmente triste quando una persona non capisce che in realtà corre questo rischio. Per esempio, il Times di New York del 24 dicembre 1977 parlò di “Un droghiere e i suoi sogni stroncati a Brooklyn dai rapinatori”. Verso mezzanotte quest’uomo era nella sua drogheria in un quartiere molto malfamato di Brooklyn quando due uomini entrarono nel negozio, gli spararono uccidendolo e poi lo rapinarono. Il Times riferì le parole della moglie: “Gli avevo detto di non tenere aperto così tardi. . . . Lui disse: ‘No, abbiamo bisogno di denaro’. Prima era stato aggredito due volte. Una volta gli puntarono la [pistola] alla testa e premettero il grilletto. Ma la pistola non fece fuoco”.

Semplicemente per guadagnare alcuni dollari in più quest’uomo era disposto a rischiare la vita tenendo il negozio aperto così tardi di notte. Non è che avesse bisogno di quei pochi dollari in più poiché l’articolo diceva che in tre mesi dopo l’acquisto del negozio era riuscito a pagare il suo debito. Così, essendo disposto a correre tale rischio, non aveva realmente mostrato di non apprezzare il valore della vita?

Altri, a causa del denaro, si sono messi a fare discussioni che sono risultate mortali. Per esempio, il Daily News di New York dell’11 novembre 1977 narrò che un uomo fu pugnalato a morte in uno dei quartieri più frequentati di Manhattan. La polizia attribuì l’assassinio a una discussione per ragioni di denaro. Ma l’aspetto più preoccupante del delitto è che circa 150 persone stavano lì accanto a guardare l’uomo che pugnalava l’altro a morte, come se fosse uno spettacolo televisivo. I poliziotti dovettero addirittura estrarre le rivoltelle per farsi largo tra la folla e giungere alla scena del delitto. Mentre alcuni li incitavano, altri gridavano: “Pensate ai fatti vostri!” Tale mentalità ci fa ricordare i giorni in cui, nel colosseo romano, i gladiatori si uccidevano gli uni gli altri per far divertire la popolazione. Quale scarso riguardo per la vita c’è in quelli che provano piacere guardando un uomo che ne pugnala un altro a morte!

Naturalmente, quando è avvicinata da un rapinatore armato, la persona è di solito impreparata e, in un momento di timore, può farsi prendere dal panico e discutere o resistere. Potrebbe facilmente dire o fare qualcosa di cui in seguito si rammaricherà, se vivrà per rammaricarsene. Poiché queste cose possono accadere, è saggio determinare in anticipo di mantenersi calmi e cooperare, essendo lieti di mettere in salvo la propria vita.

È deplorevole che oggi tanti altri facciano pure lo sbaglio di non valutare sufficientemente la loro vita. Spesso uomini d’affari, perché si fanno prendere dalla cupidigia dell’ambizione, subiscono attacchi cardiaci, che più volte risultano mortali. Pertanto, leggiamo che uomini di poco più di 40 o 50 anni muoiono quando avrebbero potuto vivere per superare i 70 o 80 anni. Evidentemente sono così preoccupati di arricchire, di giungere alla sommità della scala del prestigio, o di acquistare potere, influenza o un nome, che sono disposti a rischiare la salute o perfino la vita pur di realizzare la propria ambizione.

Di sicuro Gesù Cristo, il Figlio di Dio, diede un consiglio saggio quando disse: “Una persona guadagnerà nulla se vince il mondo intero ma perde la sua vita? Naturalmente no! Non c’è nulla che possa dare per riguadagnare la sua vita”. (Matt. 16:26, Today’s English Version) Sì, di quale beneficio sono il denaro, la proprietà immobiliare, i gioielli o qualsiasi altra cosa materiale quando una persona è morta?

L’apostolo Paolo consiglia in modo simile: “Quelli che hanno determinato d’arricchire cadono in tentazione e in un laccio e in molti desideri insensati e dannosi, che immergono gli uomini nella distruzione e nella rovina”. Invece del denaro, ‘la santa devozione, con la contentezza è un mezzo di grande guadagno’. Infatti, tale “santa devozione è utile per ogni cosa, giacché ha la promessa della vita d’ora e di quella avvenire”. — 1 Tim. 6:6, 9; 4:8.

Proprio come questa vita presente dev’essere considerata di valore più grande di qualsiasi guadagno materiale, così la vita eterna dev’essere considerata di valore non solo maggiore di qualsiasi cosa di valore materiale, ma anche maggiore di questa vita presente. Ci vuole fede per accettare ciò che la Parola di Dio dice riguardo alla vita eterna. A causa di questa fede i cristiani testimoni di Geova sono disposti a rischiare la morte anziché fare compromesso sui loro principi religiosi, come ha ampiamente dimostrato anche la loro storia recente. In tal modo essi agiscono in armonia con il consiglio di Cristo: “Non abbiate timore di quelli che uccidono il corpo ma non possono uccidere l’anima; abbiate timore piuttosto di colui che può distruggere sia l’anima che il corpo nella Geenna”. — Matt. 10:28.

Il salmista aveva un concetto simile quando disse che stimava il leale amore di Geova Dio più della vita stessa. Perciò scrisse: “Perché la tua amorevole benignità è migliore della vita, le mie proprie labbra ti loderanno”. La sua amicizia con Dio significò per lui più di qualsiasi altra cosa, intendendo così che per mantenere il leale favore di Dio era disposto a cedere la stessa vita. — Sal. 63:3.

Veramente saggio è chi comprende che questa vita presente dev’essere stimata più di qualsiasi cosa materiale. Ma ancor più saggio è chi comprende che di valore assai più grande è la vita eterna che Dio riserva a quelli che rimangono nel suo favore.

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