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  • Ciò che possono e ciò che non possono fare i muscoli
    Svegliatevi! 1981 | 22 maggio
    • ossidati per liberare energia e produrre ATP. Anche il glucosio presente nel sangue è ossidato nelle fibre muscolari per formare ATP. Parte del glucosio del sangue si deposita nei muscoli sotto forma di glicogeno, vale a dire carboidrati. Poi, quando c’è bisogno di ATP, il glicogeno si scompone in glucosio, che, senza impiego di ossigeno, produce ATP.

      Questi metodi di produzione di ATP vengono utilizzati simultaneamente, ma in vario grado, secondo le circostanze. Il tipo di esercizio, la sua intensità e durata, le condizioni fisiche dell’individuo, sono tutti fattori che determinano quanto ATP ciascun metodo fornirà in un determinato momento. Per quanto riguarda la corsa su lunga distanza, quando l’esercizio è intenso per un lungo periodo, la produzione di ATP viene soprattutto dal glicogeno.

      Spesso i maratoneti, pochi giorni prima di una corsa, si sottopongono a una dieta ricca di carboidrati, e così facendo aumentano di ben il 300 per cento la quantità di glicogeno depositato nei muscoli. Un sottoprodotto di questo utilizzo del glicogeno però è l’acido lattico, ed è il suo accumulo nei muscoli a causare affaticamento, e infine dolori muscolari.

      Adorare i muscoli o il loro Creatore?

      I muscoli possono fare molte cose: gettare una palla, farla cadere o rotolare; tenere il corpo in equilibrio su una mano; far compiere al corpo aggraziati voli, salti e piroette. Coi muscoli di un braccio si possono sollevare sopra la testa pesi di decine di chili. I muscoli delle gambe possono lanciare il corpo sopra un’asta alta due metri e dieci, o in un salto in lungo di quasi nove metri, o far correre i cento metri in nove secondi, o il miglio in meno di quattro minuti, oppure 42 chilometri in poco più di due ore. O possono continuare a correre per 100 o 150 chilometri. Gli indiani tarahumara del Messico fanno corse di oltre 300 chilometri. È fatta la dubbia asserzione che i mahetang, monaci tibetani specialmente allenati per la corsa veloce, percorrano 480 chilometri in 30 ore ripetendo i sacri mantra a tempo con l’andatura e il respiro.

      I muscoli sono straordinari. Ma non sono dèi. Alcuni sembra la pensino così, pochi, per fortuna. Uno paragona la corsa alla ricerca del santo Graal. Un altro afferma che “la ricerca dello spirito attraverso il corpo è appena cominciata”. Il dott. George Sheehan, da molti definito sommo sacerdote della corsa, ha detto: “Il mio cruccio è che non riesca a raggiungere i miei limiti e a trovare Dio. Ma è qui che mi aiuta la corsa”. Una donna che fa il jogging ha paragonato la sua esperienza a una conversione. La moglie di uno che corre ha detto: “Tom era un metodista. Ora è un corridore”. Nel suo libro sulla corsa, Joel Henning dice: “È proprio una forma di adorazione, un tentativo di trovare Dio”. Bob Anderson, redattore di On the Run, ha dichiarato: “Una volta qualcuno ha detto: ‘Per sopravvivere, l’umanità dovrà inventare una nuova religione’. Quella religione è stata inventata. È la religione del corridore”.

      Ma, un momento! I muscoli non possono salvare. Solo Colui che li ha creati può salvare. I muscoli rispecchiano la sapienza creativa di Geova. Vedete il suo genio nella loro agilità, velocità, forza, resistenza. Vedete tale genio nelle complessità elettrochimiche, nei milioni di reazioni di milioni di fibre, ogni istante del giorno, controllate e sincronizzate senza che neppure ce ne accorgiamo. Senza che ci pensiamo, svolgono la loro funzione per tenerci in vita: i polmoni respirano, il cuore batte, il sangue circola, gli organi digeriscono, le ghiandole secernono, i circuiti elettrici trasmettono impulsi, e tante, tante altre cose di cui non ci accorgiamo mai.

      Allenare i muscoli è utile, ma non è paragonabile all’addestrarsi nella santa devozione. “L’addestramento corporale è utile per un poco”, ha scritto l’apostolo Paolo, “ma la santa devozione è utile per ogni cosa, giacché ha la promessa della vita d’ora e di quella avvenire”. (I Tim. 4:8) Provate gioia in qualsiasi esercizio facciate. Apprezzatene i benefici. Vi sentirete meglio. La santa devozione, però, può fare ciò che i muscoli non potranno mai fare: farvi vivere più a lungo, anzi, per sempre. Il salmista infatti dichiarò:

      “Non della forza del cavallo si diletta, né delle gambe dell’uomo ha stima, ma il Signore si compiace di coloro che lo temono”. — Sal. 147:10, 11, La Bibbia Concordata.

  • Ammaestrate vostro figlio col gioco
    Svegliatevi! 1981 | 22 maggio
    • Ammaestrate vostro figlio col gioco

      LA MIA piccola Barbara, ventuno mesi, era seduta per terra con le sue costruzioni. Alla fine mi disse che aveva fatto l’arca di Noè. Quella sera, prima di andare a letto, mi spiegò di nuovo allegramente come aveva fatto a costruire l’arca di Noè.

      Il giorno dopo ci sedemmo insieme e prendemmo le costruzioni e vari suoi animali e pupazzi. Costruimmo di nuovo l’arca e ci mettemmo dentro gli animali, insieme a Noè e ai suoi tre figli, Sem, Cam e Iafet.

      Imparavamo insieme col gioco. I bambini imparano giocando. Imparano con i movimenti, con la conversazione e con l’esperienza personale.

      Insegnando ai nostri figli l’amore di Dio, dobbiamo ricordare le capacità che hanno i bambini di imparare. Si possono insegnare loro gli scritti sacri dall’infanzia, come indica il caso di Timoteo, uno dei primi cristiani. (II Tim. 3:15) I nostri piccoli hanno una grande capacità di apprendimento, ma, come gli adulti, imparano e ricordano molto più facilmente le cose che trovano interessanti.

      I migliori insegnanti del bambino sono i suoi genitori. Conoscono le inclinazioni del loro figlio, il suo temperamento, il suo grado di sviluppo e capacità. I genitori sanno meglio come educarlo tenendo conto dei suoi limiti e delle sue possibilità. Geova ha dato ai genitori la responsabilità di insegnare ai figli le sue vie. — Prov. 22:6.

      Ci sono molti modi per insegnare la Bibbia. Insegnando la Bibbia in modo divertente, con qualche bel gioco e facendo le cose insieme, ci valiamo di un tipo positivo di disciplina. La disciplina include non solo punizione e rimproveri, ma tutto ciò che comporta il fare un discepolo. Può essere di grande beneficio imparare la Bibbia con l’ausilio di puzzles, figure, giochi e recitazione.

      Leggere insieme quando si è distesi e tranquilli è emozionante per il bambino se il libro è ricco di illustrazioni interessanti. Il mio libro di racconti biblicia è ottimo a questo scopo. Si possono spiegare le figure in modo semplice mentre il bambino sfoglia a caso il libro. In seguito si fermerà davanti alla sua figura preferita per spiegarvi il racconto. Man mano che cresce e aumenta la sua capacità di stare seduto e attento, forse vorrete leggergli il racconto parola per parola. Se vi fermate prima che perda l’interesse, la volta successiva sarà pronto e disposto di nuovo a sedersi e leggere con voi.

      Anche i puzzles sono mezzi educativi. Si possono fare puzzles in fretta e senza spesa ritagliando figure di avvenimenti o di personaggi biblici da vecchie riviste che altrimenti si ammucchierebbero nel ripostiglio. Le figure si possono incollare su cartone e tagliare poi in pezzi irregolari da ricomporre.

      Potete fare spettacoli di burattini usando vecchi calzini o qualche giocattolo dei vostri figli, e sarà molto divertente. Non vi perdete d’animo se in principio

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