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Si deve osservare un settimanale giorno di riposo?Svegliatevi! 1981 | 8 giugno
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il ritorno dall’esilio a Babilonia (537 a.E.V.), i capi religiosi giudei imposero molte restrizioni di origine umana. Stabilirono addirittura che era contro la legge prendere una pulce in giorno di sabato! Non è strano che Cristo offendesse i capi religiosi del suo giorno, se si tiene presente questo loro atteggiamento meschino e fanatico! Gesù non osservava il sabato secondo il loro concetto, per cui “furono pieni di rabbia” e complottarono di ucciderlo. — Matt. 12:9-14; Luca 6:6-11, versione della CEI.
Dopo la morte di Gesù si verificarono profondi cambiamenti. Sotto la guida dello spirito di Dio i primi cristiani compresero che non erano più sotto la Legge e che “Cristo è il fine della Legge”. (Rom. 10:4; 6:14, 15) Quindi non erano più obbligati a fare sacrifici animali, a pagare la decima, a circoncidersi o ad osservare il sabato. L’apostolo Paolo scrisse: “Per mezzo della sua carne [Cristo] ha abolito . . . la Legge di comandamenti”. — Efes. 2:15.
La Bibbia indica ripetutamente che i cristiani non sono sotto la Legge, che essa fu ‘tolta di mezzo’, inchiodata al palo di tortura di Cristo. “Perciò nessuno vi giudichi riguardo al mangiare e al bere o in quanto a festa . . . o a sabato”. — Col. 2:13-16.
Naturalmente, gli apostoli approfittarono del giorno di sabato per predicare agli ebrei radunati nelle loro sinagoghe. Ma non avevano più l’obbligo di osservare il sabato. Quando i gentili divennero cristiani non fu loro comandato di rispettare una legge sabatica; ciò nondimeno ricevettero lo spirito santo. (Atti 10:44, 45) Fatto interessante, a un concilio tenuto a Gerusalemme per considerare ciò che si richiedeva dai gentili, alcuni credenti che erano stati farisei volevano che i convertiti gentili ‘osservassero la legge di Mosè’, che includeva la circoncisione e il sabato. Ma la decisione degli apostoli non incluse né l’una né l’altra cosa. (Atti 15:1, 2, 5, 28, 29) Quindi Paolo scrisse ai cristiani di Roma, sia giudei che gentili: “Un uomo giudica un giorno più di un altro; un altro uomo giudica un giorno come tutti gli altri; ciascun uomo sia pienamente convinto nella sua propria mente”. — Rom. 14:5.
Nel secondo secolo E.V. ci fu tra i cristiani l’apostasia predetta. In seguito, nel 321 E.V., l’imperatore romano Costantino, volendo favorire il cristianesimo già corrotto del suo tempo, stabilì per legge che si osservasse la domenica. Insisté che era il giorno sacro al sole. Questo era paganesimo, non cristianesimo. L’apostata cristianità d’oggi, con il suo zelo infiacchito e le sue idee contrastanti, osserva ancora il dies solis, il giorno del sole!
Da un attento studio della Bibbia emergono chiaramente questi punti importanti: se si dovesse osservare un giorno, sarebbe il sabato, il settimo giorno per gli ebrei;a la legge sabatica si applicava solo all’antico Israele; non fu mai ripetuta o data ai cristiani (come avvenne con la legge sulla santità del sangue: Atti 15:19, 20); e “Cristo è il fine della Legge”, che include il sabato. (Rom. 10:4) Quindi, per quelli che ‘osservano scrupolosamente giorni e mesi’, l’apostolo Paolo scrisse: “Temo per voi, che in qualche modo io abbia lavorato penosamente senza scopo riguardo a voi”. — Gal. 4:10, 11.
Si riconosce però che la legge del sabato era una legge buona. Se i cristiani non la devono osservare, ne perdono quindi i benefici? Niente affatto.
Per esempio, nelle zone dove è normale andare in chiesa la domenica, la gente si lamenta dei “cristiani della domenica”. Con questa espressione si intendono coloro che pensano di giustificare una settimana di comportamento tutt’altro che cristiano andando in chiesa la domenica. Pensano forse di ingannare Dio? Essi non hanno capito il significato del giorno di riposo.
Qual era il suo significato?
Nell’antichità il fedele popolo di Dio, interrompendo le altre attività in giorno di sabato, mostrava che l’adorazione di Lui era la cosa più importante della vita. Quel giorno potevano leggere e considerare la Parola di Dio e mostrare così di credere che “l’uomo non deve vivere solo di pane, ma di ogni espressione che esce dalla bocca di Geova”. — Matt. 4:4.
In effetti i cristiani non dovrebbero mostrare di credere a queste cose tutti i giorni? Il cristiano che non permette che il suo lavoro secolare gli impedisca di servire Dio non osserva forse lo spirito del sabato? Che dire del cristiano che riscatta ogni giorno il tempo per leggere la Parola di Dio e applicarne i principi nella vita di ogni giorno?
Gesù guariva le persone sia il sabato che gli altri giorni, quindi non è ogni giorno un buon giorno per ubbidire all’esortazione: “Realmente, dunque, finché ne abbiamo il tempo favorevole, operiamo ciò che è bene verso tutti”? (Gal. 6:10) I cristiani sinceri che fanno queste cose non osservano un giorno speciale, ma osservano veramente il giorno di riposo di Dio!
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Non ‘profanano il giorno di riposo’Svegliatevi! 1981 | 8 giugno
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Non ‘profanano il giorno di riposo’
I TESTIMONI DI GEOVA fanno visite a domicilio ogni giorno della settimana per parlare della Bibbia. In tal modo imitano Gesù Cristo e gli apostoli.
Ogni tanto le comunità locali accusano i Testimoni di ‘profanare il settimanale giorno di riposo’, perché fanno visite domiciliari la domenica. Com’è stata considerata la cosa in tribunale? Tipiche sono le seguenti citazioni di una sentenza emessa dalla Corte Suprema dello Iowa (U.S.A.):
“Non siamo preparati a sostenere che le visite nelle case private durante il settimanale giorno di riposo, per quanto il visitatore possa essere importuno, costituiscano di per sé una profanazione del riposo festivo”.
Che dire del lasciare letteratura biblica per una modica contribuzione? Equivale a ‘vendita in giorno festivo’? A questo riguardo la corte prosegue:
“[I Testimoni] insegnavano e divulgavano le loro idee religiose senza compenso e a proprie spese. . . . L’aspetto commerciale delle vendite mancava. Non pensiamo che lo statuto preveda che la distribuzione di opuscoli di questo genere e in queste particolari circostanze costituisca una profanazione del settimanale giorno di riposo”. — Supreme Court of Iowa, State v. Mead et al., 1941.
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