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  • Salute dalle acque
  • Svegliatevi! 1973
  • Sottotitoli
  • Note e sfruttate dai tempi antichi le acque salutari
  • Origini delle fonti salutari
  • Acque salutari e medicamentose in Italia
  • Il Creatore delle acque salutari
Svegliatevi! 1973
g73 22/2 pp. 22-25

Salute dalle acque

Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Italia

SOFFRIVO da tempo di dolori articolari e avevo fatto molte cure mediche, ma senza efficacia, poiché periodicamente essi mi costringevano a interrompere la mia attività lavorativa. Di fronte a una nuova crisi dolorosa di particolare intensità, mi rivolsi per l’ennesima volta a un medico. “Ci sarebbe una sostanza che potrebbe giovarle veramente”, disse. “E quale?” chiesi con perplessità. “L’acqua”, mi rispose. Non potei nascondere un moto di stupore: “L’acqua?” Ricordai allora di aver sentito vagamente parlare di “cure termali”, ma ammetto di non aver mai nutrito molta fiducia in esse. Ora riconosco di aver sbagliato poiché da quando ho cominciato la cura delle “acque” ho ricevuto un netto miglioramento dei miei periodici dolori articolari. D’altra parte, non mi è stato difficile attuare questo tipo di cura, dato che abito in Italia, terra molto ricca di fonti salubri.

In seguito a tutto ciò, ho voluto sapere qualcosa intorno a queste acque e, in primo luogo, ho potuto constatare che il termine comunemente usato di “acqua minerale” è erroneo quando indica un particolare tipo di acqua con proprietà curative, giacché non esiste sulla terra acqua che non sia più o meno ricca di minerali, inclusa l’acqua piovana; in secondo luogo, anche l’attributo “termali”, che significa calde, è improprio per indicare tutte le acque salubri, le quali il più delle volte sono fredde. Per “minerali” o “termali” vengono dunque erroneamente indicate le acque che nell’uomo hanno virtù salutari. Mi sono allora chiesto da quanto tempo questo è noto all’uomo e ho fermato la mia attenzione su alcuni dati storici di significato particolare.

Note e sfruttate dai tempi antichi le acque salutari

Nel quinto secolo a.E.V. il medico greco Ippocrate raccomandava l’uso di alcune acque in varie malattie. Le acque salutari erano infatti note a quei tempi, soprattutto ai sacerdoti, che erano i maggiori depositari della scienza medica. Essi infatti avevano fatto erigere templi in cui veniva insegnata la medicina e tali templi (chiamati Asclepiei) erano tutti vicino a sorgenti di acque salutari. Tale costume si è continuato nella Chiesa Cattolica Romana, che ha fatto costruire i suoi più famosi santuari vicino a fonti medicamentose (Lourdes, Pompei, Assisi).

Nel primo secolo, il medico Asclepiade introdusse l’uso delle acque salubri in Roma e ivi la cura delle acque medicamentose ebbe molto successo. I Romani costruirono molte “Terme” per la salute pubblica; col tempo esse divennero ritrovi per convegni immorali e caddero in disuso, con l’avvento al potere della Chiesa Cattolica Romana. Nel Medio Evo rimase solo l’uso delle acque fredde perché si insegnava allora che le acque calde, scaturendo dal suolo bollente e con tanto vapore, dovevano provenire dall’inferno.

Solo nel secolo scorso lo studio delle acque salutari cominciò ad acquistare valore scientifico e con l’aumento della conoscenza sulla composizione chimica dell’acqua di fonte, furono scoperte nuove sorgenti con proprietà medicamentose. Da dove deriva, però, il fatto che alcune fonti sono calde e altre fredde? Come mai alcune acque sorgive sono fortemente mineralizzate e altre poco?

Origini delle fonti salutari

Gli studiosi hanno concluso che le acque calde sono tali in quanto è trasmesso loro il calore interno della massa terrestre: Infatti, l’acqua è presente nel suolo fino a una profondità di 18.000 metri e la temperatura della terra sale di un grado ogni 33 metri di profondità. Ne deriva che le acque termali, cioè calde, sono acque di profonda origine tellurica. Le fonti fredde invece derivano da acque scarsamente profonde, le quali a loro volta si originano dalle piogge: la loro temperatura non supera mai i 20 °C.

Le sorgenti di acque profonde sono ricche di gas comuni (idrogeno, acido carbonico, idrogeno solforato, metano, azoto, ecc.), contengono elementi che si trovano solo negli strati profondi del suolo (boro, fosforo, rame, arsenico, solfuri, ecc.) ed emanano radioattività. Contengono pure gas rari (argo, neon, elio, ecc.).

Le acque superficiali, cioè quelle di origine atmosferica, non contengono gas rari, non posseggono metalli e metalloidi tipici delle profondità, non sono radioattive, ma contengono minerali che si trovano negli strati più superficiali delle rocce, entro i quali esse scorrono. Questi minerali sono i carbonati e i fosfati alcalino-terrosi.

Tutto questo, però, non corrisponde a una regola fissa, in quanto ci sono acque piovane che raggiungono una notevole profondità e quindi scaturiscono come acque calde invece che fredde; viceversa un’acqua profonda può scaturire come sorgente fredda invece che calda o per aver perduto gran parte del suo calore nelle difficoltà incontrate nell’ascesa o per essersi mescolate con acque superficiali fredde.

Su queste basi ho potuto quindi considerare, anche se sommariamente, le principali azioni curative delle acque salutari che si trovano in Italia.

Acque salutari e medicamentose in Italia

Le acque salubri italiane hanno quattro azioni curative fondamentali: purgativa, diuretica, antinfiammatoria e ricostituente.

Potrete avere notevoli vantaggi dall’uso delle acque purgative se soffrite di gastriti croniche e di disturbi intestinali o stitichezza. Le fonti più note in questo senso sono in Toscana, a Montecatini. Le acque di Montecatini venivano usate nell’antichità dai Romani per l’estrazione del sale, uso che fu sostituito nel Medio Evo da quello salutare. Sono dette “acque salse” proprio per il loro abbondante contenuto salino, al quale è dovuta l’azione purgativa (acque cloruro–sodiche e solfato–alcaline). Potete giovarvi di questa azione salutare, che può esser debole, media o forte, a seconda della sorgente di cui vi varrete. Numerose sono le testimonianze di malati che dopo aver bevuto queste acque hanno riferito di non avere più accusato quella pesantezza e quel senso di gonfiore addominale dopo il pasto e di aver ottenuto finalmente una normalizzazione della funzione intestinale e di svegliarsi al mattino senza la fastidiosa sensazione della bocca amara.

Avete disturbi renali? Ecco un rimedio naturale per la vostra salute: le acque che aiutano l’eliminazione di urina (dette perciò “diuretiche”), che vi verranno date principalmente da bere. Ve ne sono tre tipi: quelle povere di minerali (dette “oligominerali” od “oligometalliche”), quelle alcaline e quelle clorato-sodiche.

Se soffrite di calcoli renali, di infiammazione cronica delle vie urinarie o di gotta sono indicate per voi le acque povere di minerali, che vengono rapidamente assorbite dall’intestino e altrettanto rapidamente eliminate dai reni, aumentando così la quantità di urina emessa nelle 24 ore. La fonte più nota è quella di Fiuggi, un paese sui monti Ernici del Lazio, non distante da Roma, le cui acque sono fra quelle fredde le più ricche di radioattività e quindi oltre che da bere sono consigliate anche per bagni.

In alcune località vi sono fonti diuretiche dove potrete reperire testimonianze scritte di malati che per l’azione di queste hanno eliminato agevolmente calcoli delle vie urinarie.

Potrete trovare aiuto nei disturbi legati a un’insufficiente funzione renale dalle acque alcaline, ricche di calcio, che influenzano positivamente il ricambio acqua–sali. Potrete trovarne fonti a Sangemini, Ferrarelle, Chianciano, San Faustino, Nocera Umbra e San Pellegrino.

Se invece il vostro sangue presenta un eccesso di azoto, trarrete beneficio dalle acque clorurate e solfato–sodiche, che si trovano a Livorno e a Montecatini e che determinano un aumento nell’escrezione urinaria di scorie azotate.

Avete mai pensato al salutare beneficio che potete trarre dalle acque antinfiammatorie o risolventi? Sono quelle più numerose sia in Italia che all’estero. Esse attivano le cellule di difesa, che si trovano in ogni distretto del vostro organismo e allontanano i fattori umorali dell’infiammazione. Vengono usate da bere o per inalazioni o per irrigazioni o per applicazione esterna, come bagni e fanghi. Anche di queste acque esistono tre tipi: salsoiodiche, solforose e alcaline.

Chi ha le vie respiratorie infiammate sarà lieto di servirsi delle acque salsoiodiche, le cui fonti più famose si trovano ad Abano, Salsomaggiore, Castrocaro, Fonti della Fratta, Salice. Esse sono particolarmente indicate nelle malattie infiammatorie croniche delle vie respiratorie (esclusa la tubercolosi polmonare), nell’infiammazione dei genitali femminili, in malattie della pelle come l’eczema e la psoriasi e nel reumatismo cronico.

Per chi invece è affetto da artrosi sono più indicate le acque solforose, dato che in tale malattia delle articolazioni queste si impoveriscono di zolfo e quindi le acque solforose saranno di grande aiuto, sia da bere che per fangature o per bagni. In Italia potete trovare molte sorgenti di acque solforose: una delle più note è quella di Porretta, paese sui monti dell’Appennino Emiliano; dalla montagna sgorga un’acqua caldissima, il cui uso vi può recare sollievo dai dolori articolari e risale a molto tempo fa (“reumata consumant”, cioè risolvono il reumatismo, scriveva M. Savonarola nel 1440 delle acque di Porretta).

Le acque alcaline contengono carbonati, bicarbonati e solfati di metalli alcalino–terrosi: oltre all’effetto diuretico considerato in precedenza esse possono avere per voi indicazione nelle malattie del fegato e nei reumatismi per una loro azione antinfiammatoria, che consiste nel neutralizzare l’acidità presente nel tessuto infiammato per mezzo della loro alcalinità. Poiché queste malattie sono molto comuni, frequentatissime sono le principali località di queste acque: Chianciano, Ischia, Pompei.

Fui sorpreso apprendendo che le acque alcaline di Chianciano, in Toscana, erano note agli antichissimi abitanti di quella regione, gli Etruschi. Il poeta latino Orazio le chiamò “fonti chiusine”, dato che Chianciano si trovava allora nel contado di Chiusi.

Le acque alcaline vi saranno prescritte prevalentemente come bevanda al mattino, a digiuno, in dosi oscillanti fra i 200 e i 500 cc. per un periodo di 15-20 giorni di cura. Sono per lo più acque tiepide (fino a 25 °C.) e in alcune stazioni termali hanno modalità di applicazione mediante fanghi e bagni; i fanghi possono essere parziali o generali, i bagni sono fatti in vasca o in piscina termale. Le piscine possono essere coperte o scoperte e talvolta fuoriesce un getto di acqua medicamentosa entro la piscina, che viene proiettato come una doccia su particolari zone del corpo. La temperatura dei bagni oscilla sui 37 °C e la permanenza in acqua va dai 10 ai 25 minuti. Vi potrebbe anche essere consigliata una cura combinata di fanghi e bagni, per cui dopo una fangatura di 20-25 minuti passerete in un bagno costituito da identiche sostanze minerali per un periodo di 10-15 minuti. Dopo queste cure, i pazienti hanno in genere riscontrato un giovamento immediato, ma non sono rari i casi in cui tale giovamento si fa sentire a distanza di qualche mese.

Se i vostri figli sono nel periodo dell’adolescenza o sono particolarmente linfatici, oppure voi stessi siete affetti da anemia o siete convalescenti da qualche grave malattia potete ricevere i benefici di una cura con acque ricostituenti, cioè contenenti ferro o arsenico o entrambi contemporaneamente. Tali acque sgorgano da fonti reperibili nel Trentino e a Recoaro.

Il Creatore delle acque salutari

Nasce a questo punto una considerazione spontanea nel pensiero: perché esistono acque che giovano alla salute dell’uomo? Nelle Sacre Scritture (Sal. 104:10) leggiamo di Geova Dio: “Egli manda sorgenti nelle valli del torrente; fra i monti continuano ad andare”. Questo Dio amorevole ha provveduto all’uomo fonti salutari, distribuendo in tutta la terra sorgenti calde e fredde di varia composizione chimica e utili nella cura di molte malattie. Ricordate che la ricchezza di minerali delle acque superficiali, fredde, è dovuta al fatto che l’acqua piovana li porta via alle rocce sulle quali essa scorre. Ebbene, in Giobbe 14:19 leggiamo proprio che “l’acqua per certo rode perfino le pietre”. È narrato sempre nella Bibbia che un uomo di nome Ana trovò fonti termali nel deserto. — Gen. 36:24.

Oggi l’uomo sta rovinando la terra mediante l’inquinamento delle preziose acque per colpa dell’industrializzazione, ma Geova, il Creatore delle acque salutari, ha promesso un nuovo ordine, la cui attuazione non è lontana. In questo giusto sistema di cose si adempirà ciò che fu scritto per mezzo del profeta Isaia: “Su nudi colli aprirò fiumi, e in mezzo alle pianure della valle, fontane. Farò del deserto uno stagno d’acqua folto di canne, e del paese senz’acqua sorgenti d’acqua. Onde vedano e conoscano e prestino ascolto e abbiano perspicacia nello stesso tempo, che la medesima mano di Geova ha fatto questo”. — Isa. 41:18, 20.

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