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  • Un mondo che ha perso il controllo
  • Svegliatevi! 1991
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Svegliatevi! 1991
g91 22/1 pp. 4-7

Un mondo che ha perso il controllo

L’impaziente ricerca del piacere immediato ha fatto perdere all’uomo il controllo della situazione. Consideriamo solo alcuni esempi:

Ambiente: L’uomo sta rovinando l’ambiente. A lunga scadenza, le conseguenze si profilano disastrose; a breve scadenza, però, il saccheggio delle risorse terrestri e quel poco che viene fatto per limitare l’inquinamento significano denaro sia per le industrie che per i governi. Così il saccheggio continua nonostante le proteste degli ambientalisti.

Economia: Le nazioni di ogni parte del mondo prendono sempre più denaro a prestito, facendo montagne di debiti per soddisfare i bisogni economici del momento. Ignorano con leggerezza i seri avvertimenti degli economisti i quali affermano che gli interessi su tutti questi prestiti possono successivamente diventare un peso insopportabile, o che un’economia mondiale basata su un debito globale è pericolosamente incerta e può crollare se i paesi poveri non restituiscono i prestiti.

Morale: Persone che fanno uso di droga o abusano dell’alcool, giocatori d’azzardo, delinquenti d’ogni sorta, adulteri, fornicatori: chi negherebbe che oggi le loro file si vanno ingrossando in tutto il mondo? Sono un gruppo eterogeneo con un comune denominatore: Quello che vogliono lo vogliono SUBITO! Si tratti di sesso, denaro, potere o di un solo attimo di ‘euforia’ come quello prodotto dalla droga, molti sono disposti a mandare in rovina il matrimonio, la famiglia, la coscienza, la sicurezza economica, la salute, la reputazione, perfino la vita, per questi piaceri momentanei.

Non è un’esagerazione dire che il mondo di oggi ha perso il controllo, essendo governato con un’avidità quasi infantile. Alcuni lottano sinceramente contro l’imprevidenza così prevalente nel mondo. Ma le forze che sovvertono in tutti noi la lungimiranza e la padronanza di noi stessi sono assai più potenti e dilaganti.

Influenze insidiose

L’uomo moderno, specie nelle nazioni più industrializzate, è perennemente sommerso da un mare di propaganda attraverso i mass media. Televisione, radio, cinema, riviste o giornali incoraggiano abilmente il piacere immediato.

La pubblicità dei mass media chiede a gran voce di comprare, e di procurarsi carte di credito per poter comprare subito. Innumerevoli prodotti si possono ottenere con una semplice telefonata. ‘Ci penserete poi a pagare!’: questo è il messaggio che gli annunci pubblicitari sembrano suggerire in modo suadente. Sono fatti con abilità quasi soprannaturale per sedurre i sensi. Girate una pagina di una rivista, e un’ondata di profumo vi avvolge. Accendete la radio e un motivetto echeggerà per giorni con insistenza nella vostra mente. Accendete la TV, e le sue immagini attraenti vi terranno inchiodati allo schermo. Come nei video-clip, le immagini si susseguono a un ritmo tale da coinvolgere anche gli spettatori meno interessati.

La televisione non si limita a reclamizzare il piacere immediato. Essa dà piacere immediato. Semplicemente sfiorando un bottone, essa soddisfa il forte desiderio di divertimento. Spesso intrattiene facendo vedere persone che soddisfano i propri impulsi. L’uomo d’azione ricorre alla violenza quando i suoi avversari ‘se lo meritano’. Il fanciullo precoce umilia i genitori con battute sfacciate. La persona sentimentale, spinta dalla passione, non ci pensa due volte a commettere adulterio o ad avere rapporti prematrimoniali. Di rado la TV condanna questi personaggi per la loro mancanza di autocontrollo; li presenta in una bella luce, circondandoli di un’aureola di gloria o accompagnandoli con un coro di risa di approvazione simulate.

Sullo stesso tono, un recente articolo dell’Atlantic Monthly diceva che il cinema hollywoodiano d’oggi è “uno spettacolo che è stato studiato meticolosamente così che lo spettatore provi piacere in ogni singolo istante”, con “un film dopo l’altro che grida ripetutamente: ‘Puoi avere tutto!’” Pare che oggi nulla appaghi gli spettatori più della violenza. L’articolo sostiene che i film del passato “soffocavano l’impulso dello spettatore di gettarsi anch’egli nella mischia”, mentre “al contrario, ora la violenza sugli schermi serve soprattutto a invitare lo spettatore a provare la sensazione di uccidere, picchiare, mutilare”. Anzi, l’azione e la violenza hanno talmente messo in secondo piano la trama e il dialogo che i copioni d’oggi sono del 25 per cento più corti di quelli degli anni ’40, anche se i film stessi sono altrettanto lunghi”.

Le religioni del mondo sono nella posizione ideale per aiutare l’umanità a liberarsi da questa fuorviante ‘mania del momento’. Eppure sono anche troppi i capi religiosi che sembrano essi stessi nei guai per la ricerca del piacere immediato. Quante volte leggiamo che cercano di ottenere potere e influenza nel mondo politico, o di ingraziarsi i loro greggi recalcitranti annacquando le norme morali, o anche servendosi della Bibbia come di un manto di giustizia dietro cui fanno ipocritamente come vogliono? Invece di presentare il piacere immediato per quello che spesso è — un aspetto dell’allettamento del peccato — si sono uniti ad altri ‘capi morali’ nel minimizzare il concetto di peccato, ridefinendolo con blandi eufemismi come ‘problemi ereditari’ e ‘stili di vita alternativi’. — Vedi riquadro a pagina 8.

Uno strumento per combattere la tendenza

In un clima morale di questo genere, come possiamo passare alla controffensiva? Come possiamo prendere decisioni senza farci influenzare troppo dal miraggio del piacere immediato? Forse la risposta vi sorprenderà: La Bibbia può aiutarvi. Contrariamente a ciò che molti possono immaginare, la Bibbia non è contraria al piacere. Non incoraggia l’ascetismo o le severe rinunce. Anzi, la Bibbia ci insegna cosa fare per vivere felici, mettendo il piacere al giusto posto.

La Bibbia descrive il Creatore come il “felice Dio”, che ‘si rallegra delle sue opere’. (1 Timoteo 1:11; Salmo 104:31) In quanto alle creature umane, Ecclesiaste 3:1 dice: “Per ogni cosa c’è un tempo fissato, sì, un tempo per ogni faccenda sotto i cieli”. Secondo i versetti successivi, ciò include un tempo per ridere, un tempo per saltare, un tempo per abbracciare e un tempo per amare. Proverbi 5:18, 19 esalta perfino il piacere del rapporto sessuale fra marito e moglie dicendo al marito: “Rallegrati con la moglie della tua giovinezza”. È chiaro dunque che il piacere in se stesso non è sbagliato, né si deve rimandare ogni forma di piacere in maniera ingiustificata. Tuttavia, l’elemento che spesso manca è la padronanza di sé. — Galati 5:22, 23.

Dobbiamo vedere i piaceri nella giusta luce. Dobbiamo stabilire cos’ha la precedenza. Il piacere a Dio viene molto prima dei nostri piaceri; deve essere di primaria importanza nella nostra vita. Poi viene l’amore, basato sul principio, verso i nostri simili. (Matteo 6:33; 22:36-40) Se veramente amiamo Dio e il prossimo, saremo lieti di mettere l’appagamento di noi stessi dietro queste due cose prioritarie.

Le priorità basate sulla Bibbia ci aiuteranno anche a dire chiaramente di no al piacere quando ciò sia necessario. Considereremo inammissibili ubriachezza, adulterio, fornicazione, gioco d’azzardo, avidità, uso di droga e violenza. Ciascuno di questi peccati dà un piacere immediato, ma offende Dio e danneggia il nostro simile. Le leggi di Dio che condannano questi peccati sono un sicuro segno che egli ci ama, poiché a lungo andare è il peccatore quello che la paga più cara, forse con una malattia, una famiglia rovinata o la povertà. Il costo può essere così irreparabile come la morte o così tragico come una vita vuota e non realizzata.

Buoni esempi da seguire

Dio vuole che conduciamo una vita felice e produttiva; la sua Parola è piena di esempi di uomini e donne che ebbero una vita del genere. In molti casi, per la fede e l’amore che nutrivano verso Dio furono spinti a rimandare l’appagamento di se stessi. (Vedi Ebrei, capitolo 11). Mosè è un esempio famoso a questo proposito. Allevato come figlio della figlia di faraone nell’antico Egitto, aveva davanti a sé una vita piena di piaceri. Potere, influenza, ricchezza e senz’altro molte occasioni di piacere sessuale potevano tutti essere suoi se fosse rimasto nella casa di faraone. Egli invece unì la sua sorte a quella di Israele, una disprezzata nazione di schiavi. Perché?

Ebrei 11:25 risponde che scelse “di essere maltrattato col popolo di Dio piuttosto che avere il temporaneo godimento del peccato”. Mosè capì che il piacere immediato non era altro che un piacere temporaneo. Sarebbe finito subito. Pertanto, anziché dedicarsi a ciò che gli avrebbe recato piacere sul momento, rivolse tutte le sue attenzioni a come ottenere un futuro felice. Infatti Ebrei 11:26 dice: “Guardava attentamente alla ricompensa”. Quella ricompensa era una cosa reale per lui, come lo era Colui che l’avrebbe ricompensato. Il versetto 27 dice: “Rimase saldo come vedendo Colui che è invisibile”.

Alcuni possono farsi beffe di Mosè per la sua scelta. Alcuni diranno che se fossero stati al suo posto avrebbero scelto la ricchezza, il potere, la fama. Ma pensate: Se Mosè avesse scelto la via del piacere immediato, oggi sentiremmo parlare di lui? Il suo nome egiziano sarebbe sopravvissuto fra i geroglifici di qualche bucherellato frammento di pietra conservato in un museo, qualcosa di oscuro e insignificante, noto solo a pochi archeologi? O sarebbe invece sepolto e dimenticato sotto la polvere e la sabbia accumulatasi in 34 secoli? E che dire della sua ricompensa? Mosè avrebbe potuto essere certo d’avere un posto nella memoria di Geova se avesse scelto la via facile, quella di piacere a se stesso?

Il nome di Mosè è oggi fonte di incoraggiamento per milioni di persone. Il suo futuro è certo. Il vostro avvenire può essere altrettanto certo. Anche voi potete essere fonte di incoraggiamento per altri. Quando prendete le vostre decisioni, siano esse grandi o piccole, non fatevi abbindolare dalla propaganda del mondo secondo cui dovete avere SUBITO quello che volete! Chiedetevi: ‘Ciò che voglio è in armonia con ciò che il mio Creatore vuole per me? Cercare di ottenere ora quello che voglio significherebbe mettere le attività spirituali nel cassetto? Sto in qualche modo mettendo in pericolo la mia ricompensa? Che tipo di esempio sto dando ad amici e familiari?’

Non preferite l’imprevidenza di questo mondo alla lungimirante sapienza di Dio. Non barattate la felicità a lungo termine con il piacere a breve termine, ciò che è eterno con ciò che è temporale. Il nostro Creatore, dopo tutto, ci offre la possibilità di soddisfare i nostri desideri in un modo che va oltre l’immaginazione. Infatti Salmo 145:16 dice di lui: “Apri la tua mano e sazi il desiderio di ogni vivente”. Parte di questi desideri sono soddisfatti immediatamente; per altri bisogna aspettare con pazienza. Una vita dedicata al servizio di Geova è piena di soddisfazioni. Le bellezze della creazione, il calore dell’amicizia, la gioia di un lavoro impegnativo e gratificante, il diletto che deriva dal conoscere le risposte alle domande più sconcertanti della vita. Oltre a ciò, il Creatore ci offre una vita che ci soddisferà in eterno. — Giovanni 17:3.

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