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  • g91 22/11 pp. 28-29
  • Uno sguardo al mondo

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  • Uno sguardo al mondo
  • Svegliatevi! 1991
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • Strascichi della guerra fredda
  • Morte per aborto
  • Un mese senza automobile
  • Vulcanomani
  • Le trasfusioni di sangue non sono un “dono di vita”
  • Violenza nelle università nigeriane
  • Per un’ora di lavoro
  • Orsacchiotti di pezza per dare l’allarme
  • Il valore dell’umile patata
  • Diminuiscono gli analfabeti nel mondo
  • L’AIDS “continuerà a imperversare per decenni”
  • Quali i soggetti a rischio?
    Svegliatevi! 1986
  • Trasfusioni di sangue: Sono sicure?
    Salvare la vita col sangue: In che modo?
  • Dono di vita o strumento di morte?
    Svegliatevi! 1990
  • “Problemi legali nella terapia trasfusionale”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1986
Altro
Svegliatevi! 1991
g91 22/11 pp. 28-29

Uno sguardo al mondo

Strascichi della guerra fredda

Per quanto la guerra fredda sia finita, nel 1990 le spese militari mondiali hanno superato i 900 miliardi di dollari e secondo un nuovo studio del “World Priorities”, un gruppo di ricerca di Washington, in termini reali superava di oltre il 60 per cento le uscite medie annuali degli anni ’70. Inoltre il rapporto annuale World Military and Social Expenditures 1991 ha riscontrato che la proporzione di civili morti nelle guerre in tutto il mondo era salita al 74 per cento negli anni ’80 e al 90 per cento nel 1990. L’autore del rapporto, Ruth Leger Sivard, studiosa di economia, ha attribuito questo enorme aumento di decessi fra i civili agli armamenti sempre più letali. “Le cosiddette armi convenzionali d’oggi si avvicinano come potenza distruttiva a piccoli ordigni nucleari”, essa ha detto. Lo studio ha pure riscontrato che le forze armate mondiali sono il maggiore singolo agente inquinante della terra: negli Stati Uniti producono ogni anno più tossine delle cinque maggiori società chimiche messe insieme.

Morte per aborto

“In Nigeria fino a 10.000 donne muoiono ogni anno in seguito ad aborti e 200.000 vengono ricoverate in ospedale per complicazioni”, riferiva il nigeriano Sunday Concord. Forse il 20 per cento di questi casi riguardano adolescenti. Il dottor Uche Azie, direttore di un ente di Assistenza internazionale per la pianificazione familiare, avrebbe affermato che “molte donne cercano di abortire da sole”. Egli ha rilevato che l’ignoranza in campo sessuale è in gran parte responsabile di gravidanze che portano all’aborto.

Un mese senza automobile

Rispondendo all’appello lanciato da alcuni sociologi, sei famiglie di Brema (Germania) si sono offerte di stare senza automobile per un mese. Hanno usato altri mezzi di trasporto e poi hanno messo per iscritto le loro esperienze quotidiane. “L’auto isola l’utente dall’ambiente”, ha spiegato sul giornale Süddeutsche Zeitung il prof. Krämer-Badoni, che ha diretto l’esperimento. “Si vuole arrivare da qualche parte il più in fretta possibile”. Ma quando si viaggia in autobus o in bicicletta o a piedi, ci si rende maggiormente conto di quello che sta intorno, prestando attenzione a begli edifici o iniziando conversazioni. “Diventa importante il viaggio in se stesso”, ha detto il professore. Dopo l’esperimento cinque delle sei famiglie hanno venduto la macchina.

Vulcanomani

All’inizio di quest’anno più di 30 persone sono morte durante un’eruzione del monte Unzen, un vulcano del Giappone meridionale. Fra questi c’erano tre vulcanologi. I colleghi sono rimasti particolarmente perplessi per la morte dell’americano Harry Glicken, dato che fino al giorno della sua morte aveva dato avvertimenti tramite i mezzi d’informazione. Con lui è morta una coppia temeraria, i francesi Maurice e Katia Krafft, diventati famosi negli ultimi 25 anni per i loro studi, libri e documentari televisivi che avvertivano dei rischi dei vulcani più attivi e pericolosi del mondo. Secondo l’Asahi Evening News, Maurice Krafft avrebbe detto in precedenza: “Se un giorno dovrò morire, voglio che avvenga sul cratere di un vulcano”. La coppia aveva paragonato la propria passione per i vulcani a una “mania” e aveva detto: “Una volta che avete visto da vicino un vulcano in eruzione, non riuscite a staccarvene”.

Le trasfusioni di sangue non sono un “dono di vita”

Le trasfusioni di sangue salvano veramente la vita? Un crescente numero di insigni medici ha dei dubbi al riguardo. Il direttore del reparto di ematologia di un ospedale australiano (Sydney Royal North Shore Hospital) parla delle preoccupazioni per la sicurezza delle emotrasfusioni sul Medical Journal of Australia. Egli ritiene che esistano collegamenti fra cancro, infezioni e trasfusioni di sangue. Secondo il Courier-Mail di Brisbane questo insigne medico avrebbe detto: “Un tempo una trasfusione di sangue era considerata un dono di vita, ma la situazione si è rovesciata e ora è opinione generale che la chirurgia senza sangue e l’evitare le trasfusioni siano il dono di vita. Preoccupano i dati indicanti che l’emotrasfusione durante un intervento chirurgico possa costituire un fattore a rischio per la ricorrenza del cancro e per le infezioni postoperatorie”.

Violenza nelle università nigeriane

Sette segrete hanno invaso i campus delle università nigeriane e “hanno scatenato paura e orrore”, riferisce The Observer della Nigeria. Si dice che coloro che ne fanno parte siano armati di armi da fuoco, asce, coltelli e acido. Viene riferito che hanno attaccato persino alcuni del corpo insegnante, e violentato e torturato altri studenti. Scontri fra bande appartenenti a sette rivali hanno causato la morte di almeno quattro studenti. Secondo The Observer, queste sette sono formate principalmente da studenti di famiglie benestanti. Il ministro dell’Istruzione ha disposto che le autorità universitarie espellano gli affiliati a sette segrete e ha minacciato di chiudere gli istituti che non lo fanno.

Per un’ora di lavoro

Il giornale francese Le Monde riferisce che recentemente è stato messo a confronto il guadagno di lavoratori che svolgono 159 professioni diverse e provengono da 49 diversi livelli sociali in tutto il mondo. Lo studio, compiuto dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro, indica come possa essere sproporzionato il potere d’acquisto da un paese all’altro. Per esempio, un tessitore nel Sudan, un cameriere nello Srī Lanka, un tornitore in Iugoslavia, un conducente di autobus nel Bangladesh e un fornaio nella Repubblica Centrafricana devono lavorare più di tre ore per acquistare solo un chilo di riso. Invece un impiegato nella Polinesia francese o un falegname in Svezia può comprare almeno 9 chili di riso con quello che guadagna in una sola ora di lavoro.

Orsacchiotti di pezza per dare l’allarme

Molti genitori hanno il terrore della sindrome di morte infantile improvvisa. Ora, grazie a sofisticatissimi orsacchiotti di pezza progettati dal dott. Jan Heunis dei Laboratori di ricerche aerospaziali del Sudafrica, si possono tenere sotto controllo i bambini 24 ore su 24. Il grazioso orsacchiotto di pezza controlla le funzioni vitali del bambino. Parlando di questo dispositivo, lo Star, un giornale che si pubblica a Johannesburg (Sudafrica), dice che se si verificano delle irregolarità nelle funzioni vitali del bambino, come “temperatura anormale, battito cardiaco lento o pulsazioni veloci”, esso dà l’allarme per avvertire i genitori del possibile pericolo. Il “Medi-teddy” (che sta per “orsacchiotto medico”), come viene chiamato il nuovo articolo, costa sui 350 dollari (circa 450.000 lire).

Il valore dell’umile patata

“Al loro arrivo in America, i conquistatori europei erano convinti che le ricchezze consistessero nei metalli e nelle pietre preziose. Dovettero passare tre secoli prima che fosse ‘scoperto’ il valore economico della patata”. Così afferma Eduardo H. Rapoport, del Centro Universitario Regionale di Bariloche (Argentina), scrivendo sulla rivista brasiliana Ciência Hoje. Le patate sono uno degli alimenti più importanti e nutrienti e contengono molte vitamine. Quindi sono valutate in miliardi di dollari all’anno. Rapoport aggiunge: “Il valore della produzione mondiale delle patate, in un anno, supera di parecchio quello di tutto l’oro e l’argento che la Spagna estrasse in America”.

Diminuiscono gli analfabeti nel mondo

“Negli ultimi anni, per la prima volta nella storia, il numero degli analfabeti nel mondo è leggermente diminuito”, afferma il New York Times. “Il rapporto, pubblicato dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura [UNESCO], stima che nel 1990 il numero degli analfabeti sia stato di 948 milioni, una diminuzione rispetto ai 950 milioni del 1985”. Il 26,6 per cento circa della popolazione mondiale è analfabeta, e se la tendenza attuale continuerà, entro l’anno 2000 la percentuale scenderà al 21,8 per cento, cioè a 935 milioni di persone. Per coincidenza, l’anno scorso è stato proclamato Anno Internazionale dell’Alfabetismo. Oltre a una più forte volontà di migliorare il livello di istruzione da parte delle nazioni più povere, si è anche prestata maggiore attenzione al problema del cosiddetto “analfabetismo funzionale” (quello di chi sa leggere ma non abbastanza) nelle nazioni industrializzate, attualmente stimato fra il 10 e il 20 per cento.

L’AIDS “continuerà a imperversare per decenni”

“Mentre l’epidemia di AIDS entra nel suo secondo decennio, sia i ricercatori che i sostenitori di coloro che sono affetti da questa malattia sono stati costretti ad abbandonare la speranza, un tempo così viva, di porre un freno a questo flagello in tempo brevi”, afferma il New York Times. “Queste speranze sono svanite perché la ricerca di farmaci efficaci si è dimostrata molto più difficile del previsto, e gli sforzi di produrre un vaccino sono stati continuamente vanificati dalle ingegnose difese del virus. Ora gli esperti in medicina pensano che il virus dell’AIDS continuerà a imperversare per decenni”. Secondo i calcoli, entro l’anno 2000, circa 40 milioni di persone saranno infettate dal virus dell’AIDS. Sebbene i ricercatori abbiano isolato il virus, ne abbiano studiato le proteine e clonato i geni, e sebbene abbiano prodotto farmaci per alleviare almeno un po’ la sofferenza dei malati di AIDS, la malattia è ancora più micidiale che mai.

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