Sono determinati a non arrendersi

IL NUMERO di Svegliatevi! del 22 ottobre 1998 conteneva un breve articolo sul diciassettenne Matt Tapio e la sua lunga battaglia contro il cancro. Si intitolava “Non si è arreso”. Matt morì il 19 aprile 1998 mentre era in corso la stesura dell’articolo.

L’articolo citava le parole pronunciate da Matt durante un’intervista registrata con lui e fatta ascoltare a un’adunanza dei testimoni di Geova. L’esperienza ha commosso soprattutto i lettori giovani. Ecco come si sono espressi alcuni di loro.

Deseree, una ragazza di 20 anni del Canada, ha descritto l’effetto che il profondo amore di Matt per Geova ha avuto su di lei e sulla sua compagna nel servizio continuo: “Siamo scoppiate in lacrime. Abbiamo pianto per un bel po’. . . . Tutti, ma soprattutto noi giovani, possiamo davvero imparare dalle parole di Matt: ‘Fate quello che potete fare ora! . . . Qualunque cosa succeda, non smettete mai di dare testimonianza riguardo a Geova’!”

Erin, che vive nel Kentucky, ha scritto: “Leggendo la sua esperienza non ho potuto fare a meno di piangere. Sono una sedicenne sana e voglio fare tutto il possibile per servire Geova. Così un giorno, quando Matt verrà risuscitato, gli dirò di persona quanto mi abbia incoraggiato la sua storia”. Sullo stesso tono si è espressa Maria, una quindicenne del Texas: “Sono determinata a fare tutto quello che posso per Geova finché ho la salute. Il consiglio di Matt mi è stato di grande aiuto”.

Jessica, una ragazza della Carolina del Sud, ha scritto: “Ho 13 anni e ho trovato straordinariamente incoraggiante vedere un altro giovane così pieno di zelo e di amore per Geova. Leggendo delle condizioni di Matt Tapio mi sono resa conto di quanto sono fortunata ad essere sana. Ho aggiunto Matt alla lista di quelli che voglio salutare nel nuovo sistema!”

Sara, di San Severino Marche, ha scritto: “L’articolo mi ha commosso fino alle lacrime. Ho 17 anni, la stessa età di Matt. Godendo di buona salute, desidero non smettere mai di dare testimonianza riguardo a Geova, come fece Matt anche nei momenti più difficili della sua vita. Grazie per aver pubblicato esperienze come questa che . . . spingono a dare il meglio della nostra vita, del nostro tempo e delle nostre energie a Geova. — Ecclesiaste 12:1”.

Sorretti dalla speranza della risurrezione

Oggi la morte è una triste realtà sia per i giovani che per i vecchi. Una diciannovenne di nome Heidi ha osservato: “Nelle ultime due settimane ho perso due persone molto care, e la sola cosa che mi fa andare avanti è la speranza di rivederle nella risurrezione.

“Sono molto orgogliosa di Matt e ho ammirato la sua ferma determinazione di continuare a dare testimonianza nonostante la malattia. È un vero esempio per tutti. Non vedo l’ora di abbracciarlo nella risurrezione”.

Una madre di nome Nancy ha scritto: “Ho letto l’articolo fra le lacrime. L’11 gennaio 1996, appena due giorni prima che Matt realizzasse la sua meta del battesimo, nostra figlia Rachelle morì a causa di un tumore al tronco cerebrale. Rachelle aveva solo sei anni quando fu stroncata dal tumore, ma come Matt, aveva combattuto e aveva cercato sempre di fare del suo meglio per piacere a Geova.

“Sarà un gran giorno quello in cui Geova ci concederà il privilegio di vedere nostra figlia sana e in grado di godere appieno la sua infanzia. Come Iairo e sua moglie, saremo presi ‘da grande estasi’”. — Marco 5:42.

Shannon, che vive nella Georgia, ha scritto: “Questa storia mi ha fatto capire che si può essere forti per fare la volontà di Geova pur essendo malati. Anche se al momento non soffro di una grave malattia e ho sempre goduto di buona salute, conserverò questo articolo per leggerlo in futuro.

“Spero che i genitori di Matt trovino conforto nella speranza della risurrezione. Nel 1995 ho perso anch’io una persona a me molto cara, mia nonna. Sono davvero grata di conoscere Geova e di avere la speranza di rivedere i miei cari”.

Un’adolescente che vive in Spagna ha scritto: “I miei genitori hanno inculcato in me e nelle mie quattro sorelle l’importanza di frequentare le adunanze cristiane. Dopo aver letto questo articolo, però, mi rendo conto che potremmo considerarle una semplice routine. Vorrei fare i miei complimenti ai genitori di Matt per avergli impartito una così buona istruzione spirituale. Sono un esempio per tutti noi. Vorrei dire loro che nonostante sia difficile convivere con questo senso di vuoto, Geova è sempre al nostro fianco.

“Spero di conoscere Matt nel nuovo mondo. Gli vorrei dire che è stato un grande esempio e che è sempre stato presente nel cuore di tutti noi. Geova è l’Iddio dei viventi, e adesso Matt si trova nello stesso luogo in cui si trova mia sorella che è morta quattro anni fa: nella memoria di Geova. (Luca 20:38) Matt, mia sorella Eva e molti altri fedeli servitori di Dio sono là. Geova è meraviglioso e non ci abbandonerà mai”.

La speranza della risurrezione è davvero straordinaria. Teniamola cara e mostriamo apprezzamento per questa stupenda promessa ricordando il nostro Creatore ogni giorno, come fece anche il suo diletto Figlio Gesù Cristo.

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Deseree

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Erin

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Maria

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Jessica

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Sara

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Heidi

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Nancy, con il marito e la figlia Rachelle

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Shannon