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  • g88 22/5 pp. 6-9
  • La vostra vita privata è in pericolo?

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  • La vostra vita privata è in pericolo?
  • Svegliatevi! 1988
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Svegliatevi! 1988
g88 22/5 pp. 6-9

La vostra vita privata è in pericolo?

NON ci è dato sapere come sarebbero andate le cose nella seconda metà del XX secolo se si fosse saputo abbastanza in anticipo di certi fattori decisivi come l’attacco del Giappone a Pearl Harbor nel 1941; quale sarebbe stata la successiva mossa di Adolf Hitler in Europa; se Hitler avesse saputo che Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti sarebbero entrati in guerra; le intenzioni di Fidel Castro a Cuba dopo che aveva rovesciato il governo al potere nel 1959; le intenzioni dei governanti della Corea del Nord nel giugno del 1950, e di quelli del Vietnam del Nord nel 1957, per menzionarne solo alcuni. Dal momento che questi piani furono tenuti segreti, il mondo fu colto alla sprovvista.

La storia mostra che le nazioni non gradiscono che altre nazioni facciano loro delle sorprese. Dato che ora sono disponibili strumenti elettronici per scoprire le intenzioni di altre potenze e ridurre al minimo le sorprese costose, la maggioranza delle nazioni hanno ingaggiato una guerra di sorveglianza clandestina per spiarsi a vicenda. Si dice che “53 governi nazionali minori” ispezionino quotidianamente i loro uffici governativi con costose apparecchiature che possono individuare microspie nascoste.

Già nel 1952 si affermava che l’ambasciata americana a Mosca era tenuta sotto controllo per mezzo di un insolito tipo di microspia installata all’interno del Sigillo americano posto dietro la scrivania dell’ambasciatore. Nel 1985 funzionari americani riferirono che i sovietici avevano messo nell’ambasciata americana a Mosca un gran numero di macchine per scrivere contenenti microspie.

I russi, dal canto loro, dicono di avere anch’essi scoperto molti dispositivi elettronici di ascolto. Nell’ambasciata sovietica a Washington sarebbe stato scoperto un mattone collegato a un trasmettitore. E il loro rappresentante all’ONU afferma che era stata installata una microspia nella presa della sua antenna televisiva. Così lo spionaggio prosegue su scala internazionale.

Sorvegliati i dipendenti

“Si ha la sensazione che sia stata aperta la stagione di caccia per quanto riguarda la vita privata”, si è lamentato un avvocato. “Ciò che vedo è orribile”, ha detto un altro. “Siamo diventati una nazione di spie”. In effetti siamo diventati un mondo di spie. Vi ha contribuito il rapido progredire della tecnologia delle comunicazioni: computer, radiotrasmittenti miniaturizzate, collegamenti telefonici attraverso microonde e satelliti. La nuova tecnologia esula ormai dalle leggi che tutelano la vita privata dell’individuo e delle imprese.

Aggiungendo ad esempio altri programmi a un sistema computerizzato già esistente, i datori di lavoro possono ora sorvegliare praticamente ogni mossa compiuta dagli utenti di videoterminali: segretarie, addetti alle prenotazioni di linee aeree, impiegati postali e cassieri di supermercati. La lista è infinita. Gli esperti calcolano che solo in America più di 13 milioni di utenti di videoterminali siano sorvegliati, e il loro numero è in aumento. Per il Duemila, secondo i loro calcoli, ci saranno da 30 a 40 milioni di utenti di videoterminali, e dal 50 al 75 per cento di essi saranno sorvegliati. Man mano che il sistema diverrà sempre più sofisticato, dice la rivista U.S. News & World Report, “si prevede che anche ingegneri, contabili e medici verranno tenuti elettronicamente sotto controllo”.

Tra datori di lavoro e lavoratori c’è già del risentimento perché con questa sorveglianza elettronica l’intimità personale è scomparsa. Un fabbricante di programmi che rendono possibile questa sorveglianza dice: “Consente una sorveglianza assoluta di tutti gli utenti in ogni momento”. Le notizie provenienti dal posto di lavoro indicano che il suo vanto non è ingiustificato. “Non posso neppure andare al bagno senza essere osservato”, si è lamentato un centralinista. Il direttore di un’associazione nazionale di donne che lavorano ha detto: “I metodi di parecchi datori di lavoro equivalgono a un’oltraggiosa violazione della vita privata”. “Hai i nervi a pezzi. Lo stress è incredibile”, ha detto un altro dipendente infuriato. “È molto faticoso lavorare in questo modo. L’essere inchiodati davanti a quel video e il non potersi muovere a volte ti sconvolge”, ha aggiunto un altro. Nulla di strano se il “video” con cui lavorate si rivolta contro di voi, rimproverandovi con queste parole lampeggianti: “Non stai lavorando rapidamente come la persona accanto a te”. Nel posto di lavoro non esiste più un minimo di riservatezza?

Spionaggio industriale

Neppure sul fronte dell’industria è tutto tranquillo. Una microspia nascosta nella sala delle riunioni di un’impresa può rappresentare la differenza fra introiti di miliardi e massicci licenziamenti. Quando a un grosso appaltatore fu soffiato un contratto da duecento milioni di dollari da una ditta rivale per appena poche migliaia di dollari, venne chiamata un’équipe di esperti. Un’ispezione rivelò che era stato installato un microfono nel soffitto della sala delle riunioni. Ogni parola veniva trasmessa a un registratore collocato nel gabinetto degli uomini in fondo alla sala.

Nel mondo aziendale lo spionaggio elettronico è diventato una cosa così comune che, secondo i calcoli, negli scorsi cinque anni imprese rivali hanno installato 100.000 cimici: offerte d’appalto, segreti industriali, nuovi prodotti e trattative segrete della manodopera, tutto è sotto controllo. Si dice che centinaia di aziende leader americane ispezionino giornalmente i loro uffici e le loro sale delle riunioni con speciali apparecchiature per localizzare microspie. “Penso che oggi le aziende siano veramente prese da paranoia”, ha detto il vicepresidente di una grande società di New York specializzata in questo lavoro. “C’è la sensazione che non esista nessun posto sicuro”.

Voi, privati cittadini che avete poco a che fare con il mondo aziendale o con il governo, correte forse il rischio che la vostra vita privata sia violata in qualche modo da un sistema di sorveglianza? Ecco alcuni fatti su cui riflettere. I resoconti indicano che su dieci casi di intercettazione telefonica illegale, sette riguardavano privati. Si trattava in prevalenza di problemi familiari, solitamente di discordia fra coniugi. In molti casi erano stati assunti investigatori privati per raccogliere le prove di un adulterio, testimonianze circa l’inidoneità di un genitore o qualche prova di infedeltà. Secondo una notizia, “l’80 per cento dei dispositivi scoperti ogni anno dalle società telefoniche si trova in abitazioni”.

Una rivista americana riferisce inoltre che il telefono può essere messo sotto controllo perfino dalle società telefoniche, che vengono definite “le maggiori responsabili di violazione della riservatezza delle telefonate”. Un ex analista della CIA ha detto: “Gli agenti delle società telefoniche, nel solo periodo di cinque anni per cui sono disponibili statistiche, hanno ascoltato, senza che vi fossero neppure una volta autorizzati, un milione e ottocentomila conversazioni telefoniche, con l’apparente scopo di scoprire le frodi ai danni della società”. Egli fa notare che questi agenti erano in stretto contatto con agenti della polizia locale, statale e federale con cui a volte scambiavano informazioni.

Ci sono anche gli organi che applicano la legge. Essi possono mettere sotto controllo il vostro telefono, con o senza autorizzazione. In una città degli Stati Uniti è stato scoperto che nell’arco di pochissimi anni la polizia aveva illegalmente messo sotto controllo il telefono di oltre 3.000 persone. Simili accuse sono state mosse alla polizia di parecchie altre città. Una rivista diceva: “Non erano stati messi sotto controllo solo personaggi importanti o radicali o imbroglioni, ma gente comune”. Perfino la Chiesa Luterana era fra quelli le cui telefonate erano intercettate. Anche altre chiese sono state messe sotto sorveglianza elettronica.

Per concludere, un professore di sociologia ha fatto questa acuta osservazione: “Con un altro governo e un pubblico più intollerante, gli stessi dispositivi [le microspie] potrebbero facilmente essere usati contro quelli dell’ideologia politica ‘sbagliata’, contro gruppi etnici, minoranze religiose o persone il cui modo di vivere offende la maggioranza”.

Se siete tra coloro a cui sta a cuore la propria vita privata, che amano essere lasciati in pace, godetevi ora la vostra intimità. Molti credono che tale libertà sia in pericolo.

[Immagine a pagina 7]

Il suo computer dice: “Non lavori quanto i tuoi colleghi”

[Immagine alle pagine 8 e 9]

A volte sono installate microspie nelle sale dove si riuniscono i consigli di amministrazione

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