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  • g95 8/7 pp. 16-20
  • Costa Rica: un paese piccolo con una grande varietà

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  • Costa Rica: un paese piccolo con una grande varietà
  • Svegliatevi! 1995
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  • Un’altra delle scoperte di Colombo
  • Un paese molto vario
  • Una riunione di ticos senza pari
  • La Costa Rica ha bisogno del nuovo mondo di Dio
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1951
Altro
Svegliatevi! 1995
g95 8/7 pp. 16-20

Costa Rica: un paese piccolo con una grande varietà

DAL CORRISPONDENTE DI SVEGLIATEVI! IN COSTA RICA

CHE la Costa Rica sia un paese piccolo lo si nota subito quando si arriva in aereo all’aeroporto San José, pochi chilometri fuori della capitale. Un momento state sorvolando il Mare delle Antille e pochi minuti dopo siete sopra il Pacifico e vi preparate ad atterrare. La Costa Rica, un paese che conta circa tre milioni di abitanti, è una stretta striscia di terreno montuoso e vulcanico tra il Nicaragua e il Panamá. È una delle sette nazioni che formano l’America Centrale, la regione che collega il Messico, nell’America Settentrionale, con la Colombia, nell’America Meridionale, e che comprende il Canale di Panamá. — Vedi la cartina a pagina 17.

Una volta ambientati si rimane colpiti dalla bellezza della campagna, verde e lussureggiante. Sembra che dovunque si posi lo sguardo ci siano palme, banani, piantagioni di canna da zucchero e di caffè e molti tipi di piante, arbusti e fiori esotici. La Costa Rica è il paradiso dei botanici. Ma prima di lasciarci sedurre dal fascino di questo paese, analizziamo un po’ la sua storia.

Un’altra delle scoperte di Colombo

Nel 1502 Cristoforo Colombo, durante il suo quarto viaggio, fu sorpreso con le sue navi da una tempesta al largo di quello che oggi è l’Honduras. Cercando riparo, Colombo proseguì lungo la parte del Nicaragua oggi nota come Costa dei Mosquitos e sbarcò in un piccolo villaggio indio chiamato Cariari. Rimase colpito dal calore degli abitanti e dalla vegetazione lussureggiante. Lo colpirono ancora di più i monili d’oro che alcuni indigeni portavano. Colombo, nella sua sete d’oro, pensò che quella costa fosse ricca di minerali preziosi. In realtà le sue speranze furono deluse, ma non prima che gli esploratori spagnoli chiamassero il paese Costa Rica, cioè “costa ricca”.

Con il tempo la Costa Rica si separò dalla Spagna e ottenne l’indipendenza. Nel 1949, dopo una breve guerra civile, il paese divenne unico nella storia moderna: il presidente ad interim, José Figueres, promulgò una costituzione che aboliva l’esercito! Questa azione radicale incoraggiò alcuni quaccheri americani a trasferirsi in Costa Rica, dove fondarono un caseificio a Santa Elena. In contrasto con altri paesi centroamericani dalla storia travagliata, la Costa Rica è stata davvero un’oasi di pace.

Un paese molto vario

Nell’attraversare una piccola parte del paese per andare a vedere i vulcani Poás e Arenal, rimanemmo colpiti dalla grande varietà di piante e alberi, dai fiori tropicali, dai vivai di fiori protetti da reti nere e dalle coltivazioni intensive di fragole. Ci sentimmo piccoli accanto alle enormi foglie della pianta detta sombrilla del pobre, il parasole dei poveri. Le pendici delle colline erano coperte di arbusti di caffè, dal colore verde scuro, carichi di bacche rossastre.

In Costa Rica ci sono farfalle dappertutto. Poco lontano da San José ci sono un paio di allevamenti di farfalle dove queste si possono osservare e fotografare in un ambiente naturale. Una guida turistica dice che “ci sono più farfalle in questo minuscolo paese che in tutti gli Stati Uniti”. E afferma anche che “ora gli scienziati si rendono conto che la Costa Rica è una delle aree del mondo che vanta la maggiore diversità biologica”. Non è strano che botanici e biologi accorrano a frotte per studiare la varietà delle forme di vita concentrate in Costa Rica. — Vedi l’accluso riquadro.

Un altro esempio di varietà nella natura costaricana sono gli uccelli. Per vederne alcuni bisogna avere i riflessi pronti, e ancora di più per fotografarli! Gruppi di parrocchetti verdi si fanno sentire dovunque vadano. Sopra di noi volteggiavano gli zopilotes, o avvoltoi neri, che con la loro vista acuta scrutavano il terreno per trovare il prossimo pasto. Nella volta della foresta si possono scorgere i tucani, dall’aspetto sgraziato e dal becco enorme. Tra i rami abbiamo visto svolazzare il fringuello dalla coscia gialla (Pselliophorus tibialis) e il chiò, o pitango solforato. Abbiamo anche intravisto un colibrì che si librava sopra i fiori vicini in cerca di nettare. Allo ZooAve (zoo degli uccelli) ci siamo deliziati gli occhi osservando ogni tipo di uccello costaricano. C’erano le multicolori are macao, dalla voce roca, che si facevano notare. Purtroppo moltissimi altri uccelli dovevano essere tenuti in gabbia: tra questi c’era una famiglia di quattro gufi che se ne stavano appollaiati l’uno accanto all’altro con aria solenne.

La Costa Rica è famosa per la grande varietà di parchi nazionali e privati, di riserve indiane e di rifugi naturali. In effetti, quasi il 27 per cento del territorio è protetto: più che in qualsiasi altro paese del mondo. Se perciò vi piace viaggiare, potete scegliere tra una vasta gamma di paesaggi ed ecosistemi.

C’è almeno una piccola avvertenza da fare a chi va in Costa Rica. Se guidate la macchina in questo paese potreste facilmente pensare che molti autisti davanti a voi siano ubriachi. Come mai? Perché spesso sterzano e controsterzano senza preavviso. Che fanno? Evitano le grosse buche di cui è costellata la rete stradale del paese. Per questo un opuscolo turistico affermava a proposito della famosa riserva forestale di Monteverde: “Per raggiungerla bisogna sopportare per ore condizioni stradali pessime; si raccomanda una visita di vari giorni anziché una rapida escursione”. Naturalmente, se la vostra vettura ha buone sospensioni e pneumatici robusti risentirete di meno delle buche.

In effetti, in Costa Rica c’è tanto da vedere e da imparare che una vacanza di due settimane permette solo di scalfire in superficie la bellezza e la varietà di questo paese affascinante. Un albergo aveva un minizoo, e il custode ci ha gentilmente permesso di entrare nelle gabbie per fotografare un tucano e un agile ocelot (o gattopardo americano). Anche l’ospitale popolazione costaricana è molto varia.

Una riunione di ticos senza pari

Cosa sono i ticos? È il nomignolo dato ai costaricani. Deriva dall’abitudine di usare il suffisso diminutivo spagnolo -ico. Ad esempio, piccolo si dice chiquitico, bello o carino si dice bonitico, e giovane si dice jovencitico. Nel paesino rurale di Sarchí gli artigiani ticos sono famosi per le carretas, gli originali carri trainati da buoi che essi dipingono a mano. Ciascuno di questi carri è un’opera d’arte unica. I turisti comprano a centinaia le piccole copie di questi carri.

Alla fine del 1994 i ticos hanno avuto la possibilità di assistere a un avvenimento davvero speciale nel loro paese cattolico. Dal 30 dicembre al 1º gennaio 1995 si è tenuta nello stadio nazionale di calcio nel parco Sabana, a San José, un’assemblea religiosa dei testimoni di Geova. Il tema biblico di questa assemblea era Temor Piadoso (Santo timore): sono venuti Testimoni da tutto il paese, mentre piccole delegazioni sono arrivate da altri paesi dell’America Centrale e Meridionale. In Costa Rica sono attivi oltre 15.000 Testimoni. Quanti sarebbero stati i presenti a questa speciale occasione? Il venerdì ci furono 21.726 persone: giovani, vecchi, genitori, bambini, tutti erano vestiti bene e in maniera modesta. Sabato la folla crebbe fino a contare 25.539 persone, 681 delle quali furono battezzate in tre grandi piscine montate a un’estremità del campo. Domenica il numero dei presenti arrivò a 27.149! Che emozione per i missionari, per i pionieri (evangelizzatori a tempo pieno) e per tutti gli umili uomini, donne e bambini che si danno tanto da fare per predicare di casa in casa in tutto il territorio costaricano! E com’era incoraggiante vedere tante famiglie nello stadio all’aperto, che si proteggevano dal sole con ombrelli multicolori!

Quando il programma terminò, migliaia di persone si misero ad agitare i fazzoletti in segno di saluto. Fu un momento commovente.

La Costa Rica ha bisogno del nuovo mondo di Dio

Anche se in questo paese ci sono molte cose che ricordano un paradiso, come la varietà della flora e della fauna e il clima piacevole, i ticos, al pari degli abitanti di qualsiasi altro paese, hanno bisogno dei “nuovi cieli e nuova terra” che Geova ha promesso mediante Cristo Gesù. (Isaia 65:17; 2 Pietro 3:13; Rivelazione [Apocalisse] 21:1-4) Proprio come accade in tutto il mondo, anche in Costa Rica ci sono segni di povertà, con famiglie che abitano in alloggi inadeguati. Ci sono poi le malattie e la morte, che colpiscono tutta l’umanità. Pertanto i testimoni di Geova stanno predicando con zelo la buona notizia del dominio del Regno di Dio, il Regno che tutti i sinceri cristiani invocano nella famosa preghiera del “Padrenostro”. Sotto quel giusto governo promesso la grande varietà della Costa Rica risplenderà ancora di più, a eterna lode di Dio.

[Riquadro a pagina 19]

La grande varietà della Costa Rica

Un libro sulla Costa Rica afferma: “La Costa Rica è ricca di specie. Questo minuscolo paese che copre meno di tre decimillesimi [0,03%] della superficie terrestre ospita il 5 per cento di tutte le specie vegetali e animali conosciute”. (Costa Rica—A Natural Destination) Ci sono, ad esempio:

Almeno 830 specie di uccelli, tra cui tucani e quetzal

Almeno 35.000 specie di insetti

Almeno 9.000 specie di tracheofite (piante dotate di fasci vascolari)

Almeno 208 specie di mammiferi, tra cui gli ocelot

Almeno 220 specie di rettili, tra cui grandi iguane

Almeno 160 specie di anfibi, tra cui i dendrobati dorati (o rane tintorie, le cui secrezioni sono usate per avvelenare le punte delle frecce)

Almeno 130 specie di pesci d’acqua dolce

Alcuni scienziati ipotizzano che in Costa Rica ci potrebbero essere un milione di specie.

[Riquadro a pagina 19]

Vulcani

Si conoscono 112 crateri, alcuni spenti, altri attivi. Il maestoso vulcano Arenal, alto più di 1.500 metri, è uno dei più attivi del mondo. Se volete vederlo fate bene a consultare le previsioni meteorologiche prima di affrontare il difficile tragitto lungo strade accidentate. L’Arenal è spesso coperto di nubi.

Il vulcano Irazú è alto più di 3.400 metri. È stato attivo dal 1963 al 1965.

Il vulcano Poás, che si eleva a oltre 2.700 metri, è come una montagna con due occhi: uno è bianco e bollente e si trova nel cratere attivo, l’altro è un lago azzurro circondato da una fitta foresta.

[Cartina a pagina 17]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

NICARAGUA

COSTA RICA

Arenal

Monteverde

Poás

Sarchí

San José

Cartago

Limón

PANAMÁ

[Immagini alle pagine 16 e 17]

Pagina 16:

Un tucano e il vulcano Arenal

Pagina 17:

1. Cratere del vulcano Poás

2. Ara macao

3. Ballo folcloristico

4. Bromeliacea

5. Pianta parasole

6. Iguana

7. Ocelot

[Immagini a pagina 18]

Assemblea “Santo timore” a San José; si sono battezzate 681 persone, tra cui Digna (a destra)

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