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  • Proteggete i vostri figli dalle trasfusioni di sangue
    Ministero del Regno 1992 | Settembre
    • 12 Prevenire e affrontare complicazioni legali: Che fare se un medico o un ospedale intende chiedere all’autorità giudiziaria l’autorizzazione a trasfondere vostro figlio? È il momento di arrendersi, come se non ci fosse più nulla da fare? Niente affatto! Può ancora essere possibile evitare una trasfusione. A questo scopo è necessario prepararsi in anticipo. In che modo?

      13 Una cosa che vi sarà di grande aiuto per difendere la vostra posizione è comprendere alcuni princìpi legali su cui si basano ospedali e magistrati in questioni di questo tipo. Uno di questi princìpi fondamentali è che la legge non riconosce ai genitori un’autorità illimitata di accettare o rifiutare terapie mediche per i loro figli. Benché di regola gli adulti abbiano il diritto di accettare o rifiutare un trattamento sanitario, ai genitori non è riconosciuta la facoltà di rifiutare un trattamento che viene ritenuto necessario per il benessere del loro figlio, anche quando il loro rifiuto si basa su profonde convinzioni religiose.

      14 A questo principio basilare si ispirò una sentenza emessa nel 1944 dalla Corte Suprema degli Stati Uniti, in cui si diceva: “I genitori possono essere liberi di diventare dei martiri. Ma ciò non significa che siano altrettanto liberi di fare dei loro figli dei martiri prima che essi abbiano raggiunto l’età in cui avranno la piena capacità legale di decidere da sé”. Questo stesso prevalente interesse per la salute e il benessere del bambino è incorporato nelle attuali legislazioni per la tutela dei minori. Queste leggi, che mirano a evitare gli abusi all’infanzia, si prefiggono pure di proteggere i bambini dal rischio che non ricevano le necessarie cure mediche.

      15 I genitori cristiani non hanno nessuna obiezione al concetto di proteggere i bambini dagli abusi e dall’abbandono da parte dei genitori. Ma spesso le leggi sull’abbandono e princìpi simili a quelli espressi nella summenzionata dichiarazione della Corte Suprema degli Stati Uniti vengono applicati a sproposito in casi riguardanti figli di testimoni di Geova. Perché a sproposito? Innanzi tutto i genitori Testimoni non hanno nessuna intenzione di fare dei loro figli dei “martiri”. Se così fosse, perché li porterebbero in ospedale? Al contrario, i genitori Testimoni cercano volontariamente cure mediche per i loro figli. Amano i loro figli e vogliono che godano ottima salute. Ma ritengono di avere il diritto affidato loro da Dio di scegliere responsabilmente il miglior tipo di trattamento medico per i loro figli. Vogliono che i problemi di salute dei loro figli siano affrontati senza uso di sangue. Non solo queste terapie alternative sono migliori e più sicure del sangue, ma, quel che più conta, permettono ai figli di continuare a godere del favore del più grande Datore di vita, Geova Dio.

      16 Nonostante i benefìci delle terapie che non prevedono l’impiego del sangue, molti medici e assistenti sociali preposti alla tutela dei minori considerano la trasfusione di sangue una pratica medica di routine che può essere necessaria o addirittura indispensabile per salvare la vita in certe circostanze. Così quando i genitori Testimoni rifiutano le trasfusioni raccomandate dai medici, possono sorgere problemi. Generalmente parlando, i medici non hanno il diritto legale di sottoporre i bambini a terapie senza il consenso dei genitori. Per aggirare l’ostacolo del mancato consenso dei genitori alla somministrazione di sangue, i medici o altri operatori sanitari possono rivolgersi a un magistrato perché autorizzi la trasfusione. Un’ordinanza in tal senso può essere richiesta tramite un assistente sociale o dai medici o dalla direzione ospedaliera, che agiscono per proteggere il minore accusando i genitori di abbandono per quanto riguarda le cure mediche.a

      17 Molte volte le ordinanze della magistratura che autorizzano l’uso del sangue vengono ottenute molto in fretta, senza che ne venga dato preavviso, o con preavviso minimo, ai genitori. Medici, amministratori ospedalieri o assistenti sociali cercano di giustificare questa fretta asserendo che l’emergenza sanitaria non consente di informare pienamente i genitori di ciò che sta avvenendo. Davanti a precise domande, però, alcuni medici hanno ammesso che non esiste una vera emergenza ma che vogliono semplicemente avere in mano un’ordinanza del tribunale “nel caso” in futuro si rendesse necessaria a loro avviso una trasfusione. Come tutori naturali di vostro figlio, voi avete il diritto fondamentale di sapere in qualunque momento cosa stanno facendo medici o assistenti sociali in relazione a vostro figlio. Dovreste chiedere di essere informati se si sta cercando di ottenere un’ordinanza del tribunale e di avere l’opportunità di presentare le vostre ragioni davanti al magistrato, se questo è possibile.

      18 Queste realtà legali sottolineano l’importanza di trovare un medico disposto a collaborare. Cooperate con lui e, con l’aiuto dei membri del vostro Comitato di assistenza sanitaria, aiutatelo a trattare il problema di salute di vostro figlio con terapie e metodiche che non prevedono l’uso del sangue, oppure fate trasferire vostro figlio presso un medico o un ospedale disposti a praticare tali trattamenti. Se però vi accorgete che il medico, la direzione dell’ospedale o l’assistente sociale stanno valutando la possibilità di richiedere un’ordinanza del tribunale, non esitate a domandare se è questo ciò che hanno in mente. A volte ciò viene fatto segretamente per telefono. Se intendono chiedere l’intervento del tribunale, mettete in chiaro che volete esserne informati così da poter presentare al magistrato, quando è possibile, anche le vostre ragioni. (Prov. 18:17) Se c’è il tempo, in genere è consigliabile rivolgersi a un avvocato. Il Reparto Legale della Betel può segnalarvi il nominativo di un avvocato che ha già trattato casi del genere oppure fornire informazioni che aiuteranno un avvocato da voi contattato a fare la migliore difesa possibile in quelle circostanze.

      19 Se il vostro rifiuto di acconsentire alle trasfusioni di sangue viene discusso con un magistrato, il parere del medico che il sangue è necessario per salvare la vita di vostro figlio o per non comprometterne la salute può essere molto persuasivo. L’autorità giudiziaria, non essendo competente in campo sanitario, si affida di solito all’esperienza del medico. Questo vale in particolare quando ai genitori vengono date poche o nessuna opportunità di spiegare le loro ragioni e il medico, senza che nessuno metta in discussione ciò che dice, è libero di ribadire le sue asserzioni sulla necessità “urgente” di una trasfusione di sangue. Queste udienze unilaterali non aiutano ad accertare la verità. Il fatto è che le indicazioni della trasfusione di sangue, cioè quando e perché sia necessaria, sono molto soggettive e opinabili. Spesso, mentre un medico dice che il sangue è assolutamente necessario per salvare la vita di un bambino, un altro, esperto nel trattare lo stesso problema medico senza fare ricorso al sangue, dirà che il paziente si può curare benissimo senza sangue.

      20 Cosa fare se un avvocato o un magistrato vi chiede perché rifiutate una trasfusione che può “salvare la vita” a vostro figlio? Anche se potrebbe venirvi spontaneo spiegare la vostra credenza nella risurrezione e la vostra forte fede che, nel caso vostro figlio dovesse morire, Dio lo riporterà in vita, di per sé questa risposta non farebbe altro che convincere ancora di più il magistrato — il cui desiderio prevalente è quello di salvaguardare il benessere fisico del bambino — che siete dei fanatici religiosi e che egli deve intervenire per il bene di vostro figlio.

      21 Ciò che l’interlocutore deve capire è che, anche se fondamentalmente rifiutate il sangue per motivi religiosi, voi non state rifiutando le cure mediche. Il magistrato deve poter comprendere che non siete genitori negligenti o pericolosi, ma, al contrario, genitori amorevoli che vogliono che il loro bambino venga curato. Semplicemente non siete d’accordo sul fatto che i presunti benefìci del sangue prevalgano sui rischi e sulle sue complicazioni potenzialmente letali che esso comporta, specialmente quando sono disponibili terapie mediche alternative che non presentano tali rischi.

      22 A seconda della situazione, potreste informare il magistrato che mentre un singolo medico afferma che c’è bisogno di sangue, altri medici sono di diverso avviso, e che voi vorreste avere l’opportunità di trovare un medico che curi vostro figlio con terapie note e disponibili che non prevedono l’uso del sangue. Con l’aiuto del Comitato di assistenza sanitaria forse avrete già trovato un medico disposto a curare vostro figlio senza fare uso di sangue e che può testimoniare efficacemente, forse per telefono. Probabilmente il comitato sanitario sarà in grado di fornire al magistrato — e anche al medico che sollecita l’ordinanza della magistratura — articoli medici indicanti che il problema di salute di vostro figlio può essere efficacemente trattato senza fare uso di sangue.

      23 Quando un magistrato è chiamato a emettere in gran fretta un’ordinanza, spesso non tiene conto, o non gli vengono ricordati, i numerosi rischi del sangue, fra cui AIDS, epatiti e moltissimi altri pericoli. Voi potete menzionarglieli e dirgli pure che, quali genitori cristiani, considerereste l’uso del sangue di un’altra persona per cercare di sostenere la vita una grave violazione della legge di Dio e che imporre a vostro figlio una trasfusione coatta equivarrebbe a violentarlo. Voi e vostro figlio (se è abbastanza grande da avere le proprie convinzioni) potete spiegare che aborrite una tale violazione del vostro corpo e pregare il magistrato di non emettere l’ordinanza e di permettervi di far sottoporre vostro figlio a terapie mediche alternative.

      24 In presenza di un’efficace difesa, i magistrati sono in grado di comprendere meglio l’altro lato della questione, cioè le vostre ragioni come genitori. Quando ciò avviene, non sono più tanto frettolosi nell’autorizzare la trasfusione. In alcuni casi il magistrato interpellato ha rigidamente limitato la libertà del medico di usare il sangue, chiedendo addirittura che venissero prima valutate eventuali terapie alternative, o hanno dato ai genitori l’opportunità di cercare medici disposti a intervenire senza fare uso di sangue.

      25 Nel trattare con coloro che cercano di imporre una trasfusione, è essenziale non dare mai l’impressione che le proprie convinzioni vacillino. A volte i magistrati (e i medici) chiedono ai genitori se sarebbero d’accordo di “delegare” a loro la responsabilità della decisione di trasfondere, pensando che questo possa aiutare i genitori a non avere problemi di coscienza. Ma dovrebbe essere reso chiaro a tutti che voi, come genitori, vi sentite in dovere di continuare a fare tutto il possibile per evitare una trasfusione. Questa è una responsabilità che Dio ha affidato a voi. Non potete delegarla ad altri.

      26 Perciò, quando parlate con medici e magistrati, siate preparati a spiegare la vostra posizione con chiarezza e in modo convincente. Se nonostante tutti i vostri sforzi viene emessa un’ordinanza del tribunale, continuate a implorare il medico di non praticare la trasfusione ed esortatelo ad applicare una terapia alternativa. Continuate a invitarlo a considerare articoli medici e a consultarsi con altri dottori, se disponibili, che trattano quel problema medico senza fare uso di sangue. In più di un’occasione un medico apparentemente inflessibile è uscito dalla sala operatoria annunciando soddisfatto di non aver usato il sangue. Perciò, anche se è stata emessa un’ordinanza del tribunale, non arrendetevi! — Vedi La Torre di Guardia del 15 giugno 1991, “Domande dai lettori”.

  • Proteggete i vostri figli dalle trasfusioni di sangue
    Ministero del Regno 1992 | Settembre
    • a La legge prevede che possano essere praticati trattamenti (incluse le trasfusioni di sangue) ritenuti necessari per la vita o la salute del minore senza il consenso dei genitori o l’autorizzazione dell’autorità giudiziaria solo in presenza di una reale situazione di emergenza che, a giudizio del medico, richieda un intervento immediato. Ovviamente il medico dovrà giustificare il suo operato se si avvale di questa facoltà che la legge gli concede in presenza di uno stato di necessità.

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