Uno sguardo al mondo
“Mea culpa” delle chiese tedesche per l’Olocausto
Nel gennaio 1995 c’è stato il cinquantenario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, in Polonia, dove i nazisti perseguitarono sistematicamente ebrei, slavi, zingari, testimoni di Geova e altri. Alcune chiese tedesche ammettono un certo grado di colpevolezza. Secondo il quotidiano Süddeutsche Zeitung la Conferenza Episcopale Tedesca avrebbe parlato della “storia colpevole del nostro paese e anche della nostra chiesa”, ammettendo che “ci sono stati molti errori e molte colpe tra i cattolici. Non pochi si sono lasciati persuadere dall’ideologia nazionalsocialista e sono rimasti indifferenti di fronte ai crimini”. Il presidente del Consiglio delle Chiese Protestanti della Germania ha confessato che “in questo amaro processo di comprensione, ci siamo resi conto che persino la teologia cristiana e la chiesa hanno avuto una parte nella lunga storia di alienazione e inimicizia nei confronti degli ebrei”.
Un tempio per chi si vuole lasciare
Un tempio scintoista che si trova ad Ashikaga, 80 chilometri a nord di Tokyo, è la meta di quelli che sperano di divorziare o di troncare qualche altra relazione indesiderata. Secondo l’Asahi Evening News questo tempio, noto come Santuario sciogli-legami, sarebbe l’unico tempio scintoista del Giappone ad accettare richieste di divorzio. Ogni giorno arrivano decine e decine di fedeli, uomini e donne. Ciascuno di essi scrive la propria supplica su un’ema, una sottile tavoletta di legno, l’appende nel cortile del tempio e prega gli dèi perché l’esaudiscano. Il quotidiano spiega che circa un secolo fa, quando fu fondato questo santuario, “le mogli di ricchi mercanti locali scrissero preghiere chiedendo che i loro mariti lasciassero le proprie amanti e tornassero da loro”. Oggi, però, le invocazioni non mirano più alla riconciliazione.
L’occhio ha due funzioni
Secondo i ricercatori, l’occhio umano avrebbe più di una funzione. Una, naturalmente, è quella visiva. L’altra, scoperta di recente e riportata nel New England Journal of Medicine, è quella di registrare gli impulsi luminosi che regolano l’orologio interno del corpo per quanto riguarda il ciclo giorno-notte. Dato che questa seconda funzione è indipendente dalla capacità di vedere, anche persone completamente cieche e incapaci di percepire la luce possono avere un orologio biologico che funziona dovutamente. La scoperta potrebbe modificare il modo di curare i ciechi. Ad esempio, spesso a chi è completamente cieco gli occhi vengono tolti e sostituiti con occhi artificiali, esteticamente migliori. Inoltre, di solito chi è cieco non viene sottoposto ad esami per diagnosticare malattie come il glaucoma, che blocca la capacità della retina di registrare la luce. Di conseguenza, ha detto il dott. Charles A. Czeisler, che ha diretto questa équipe di ricercatori, quasi tutte queste persone non riescono più a sincronizzare il loro orologio biologico con il ciclo quotidiano di 24 ore, per cui soffrono di costanti disturbi del sonno simili a quelli di chi non riesce ad adattarsi a un diverso fuso orario.
Un “santo patrono” per il cinema
Secondo El País, quotidiano di Madrid, presto anche l’industria cinematografica avrà il suo “santo patrono”. In occasione del primo centenario dell’industria cinematografica il Vaticano sta valutando possibili candidati. Il favorito è Francesco d’Assisi, l’inventore del presepe, che alcuni produttori considerano un set cinematografico in embrione. Un altro nome in lizza è Giovanni Bosco, un sacerdote salesiano che usava la ricreazione come strumento per insegnare ai bambini. Un regista ha proposto “San Domenico di Guzmán, che inventò l’Inquisizione, uno dei primi grandi spettacoli”. La televisione, un fenomeno più recente, ha già come “patrona” “santa” Chiara, scelta perché assisteva alla Messa guardando attraverso la finestra della cella in cui era confinata. Tuttavia, non c’è nessuna prova che i santi possano influire sulla scelta dei programmi.
Aldilà o allucinazioni?
I mezzi d’informazione spesso fanno pubblicità a “esperienze di pre-morte” in cui pazienti che sono stati a un passo dalla morte affermano in seguito di aver avuto una visione dell’aldilà. I recenti esperimenti di un’équipe di neurologi tedeschi fanno pensare che tali esperienze siano da attribuire ad allucinazioni dovute alla carenza di ossigeno. Secondo il quotidiano olandese De Gooi en Eemlander, l’équipe ha studiato 42 giovani sani a cui è stata fatta perdere coscienza per un massimo di 22 secondi mediante iperventilazione. In seguito i giovani hanno descritto sensazioni e visioni molto simili alle “esperienze di pre-morte”. Alcuni hanno detto di aver visto colori vivaci e luci intense, di essersi visti dall’alto, di aver visto persone care in un ambiente piacevole e così via. Quasi tutti i giovani hanno definito piacevoli e pacifiche le sensazioni provate, al punto che non volevano riacquistare coscienza.
Metà della terra è ancora vergine
Secondo la rivista New Scientist, “nonostante tutti gli sforzi dell’uomo, un po’ più di metà di tutte le terre emerse del nostro pianeta è ancora intatta”. Un nuovo studio “ha rivelato che 90 milioni di chilometri quadrati di terreno, circa il 52 per cento della superficie totale delle terre emerse, sono ancora intatti”. Come mai questo risultato è molto superiore a quello di un sondaggio del 1989, che dava come intatto solo un terzo del pianeta? Perché quest’ultimo studio, condotto da Lee Hannah, di Conservation International, prendeva in considerazione aree di soli 1.000 chilometri quadrati, mentre in precedenza le unità più piccole erano di 4.000 chilometri quadrati. L’articolo affermava che “uno studio ancora più dettagliato probabilmente rivelerebbe che la percentuale del pianeta non toccata dagli uomini è anche maggiore”. Tuttavia, Hannah ha sottolineato che buona parte del territorio vergine è composto da “rocce, ghiaccio e sabbia mossa dal vento”, e quindi inadatto a ospitare l’uomo e la vita. “L’habitat naturale è stato modificato dagli interventi dell’uomo in circa tre quarti della superficie abitabile del pianeta”, ha detto. Le tre categorie utilizzate dal sondaggio erano: non perturbato dall’uomo (52 per cento), parzialmente perturbato (24 per cento) e dominato dall’uomo (24 per cento).
Gioco d’azzardo e religione
Ogni anno, da tutto il mondo, circa 29 milioni di persone accorrono a Las Vegas (Nevada, USA). La maggior parte d’esse, naturalmente, va lì per giocare d’azzardo; molti, però, vogliono anche pregare e adorare. Secondo il New York Times, perciò, la locale diocesi cattolica ha costruito recentemente una chiesa da 2.200 posti, del costo di tre milioni e mezzo di dollari, a un solo isolato di distanza da quattro dei più grandi hotel-casinò della città. Visto che circa l’80 per cento dei fedeli è costituito da turisti, quasi tutti venuti a Las Vegas per giocare, la chiesa li invita a mettere nel piatto della colletta le fiche (i gettoni da gioco) che si usano nei casinò. La chiesa ha anche un negozio di souvenir, dove i clienti sono invitati a pagare in fiche. Il negozio offre addirittura come souvenir una fiche con l’immagine di Gesù Cristo. Per un certo tempo la chiesa si è valsa di un frate francescano che faceva ogni settimana il giro di tutti i casinò per incassare le fiche donate alla chiesa.
Svantaggi del riposo a letto
“A chi è malato, un lungo periodo di riposo a letto può fare più male che bene”, afferma il Times di Londra. Circa 50 anni fa il medico sir Richard Asher mise in dubbio la validità di questa pratica medica comune, richiamando l’attenzione su rischi quali trombosi, perdita di tono muscolare, decalcificazione delle ossa, calcoli renali, stitichezza e depressione. Da allora vari studi hanno confermato questo avvertimento, e dalle autopsie risulta che il rischio di trombosi seguita da morte per embolia polmonare è direttamente legato al periodo di degenza passato a letto prima della morte. D’altra parte, i medici raccomandano il riposo a letto a chi soffre di forti mal di schiena e sciatica e nelle complicazioni che si presentano negli ultimi stadi della gravidanza. È chiaro che anche con altre malattie acute e gravi può non esserci alternativa al riposo. Secondo i medici, però, una volta superata la crisi, alzarsi e fare movimento accelera la guarigione.
Le nazioni più ricche del mondo
Secondo un rapporto della Banca Mondiale, la nazione più ricca del mondo è la Svizzera. Lì nel 1993 il prodotto nazionale lordo — ovvero il valore di tutti i beni e i servizi prodotti — pro capite è stato di 36.410 dollari, quasi 12.000 dollari più che negli Stati Uniti, settimo paese in classifica. Dopo la Svizzera venivano Lussemburgo, Giappone, Danimarca, Norvegia, Svezia, Stati Uniti, Islanda, Germania e Kuwait. Il Mozambico continua ad essere il paese più povero del mondo, con un prodotto di soli 80 dollari a testa. Notevole, in questa recentissima classifica dei 10 paesi più ricchi, è l’assenza di molti paesi mediorientali produttori di petrolio, dovuta al calo del prezzo del petrolio. La classifica, però, cambia se si tiene conto del potere d’acquisto. Visto che negli Stati Uniti i prezzi sono più bassi che nella maggior parte dei paesi ricchi, gli americani, con i soldi che guadagnano, possono comprare più cose che gli abitanti di qualsiasi altro paese, eccetto il Lussemburgo. In questo caso la classifica è: Lussemburgo, Stati Uniti, Svizzera, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Hong Kong, Giappone, Germania, Singapore e Canada.