Uno sguardo al mondo
UNA CARESTIA DI VASTE PROPORZIONI
“Quest’anno in Etiopia circa 4 milioni e mezzo di persone, oltre il quadruplo di quelle spazzate via dalla grande carestia del 1984-85, potrebbero morire di fame se non vengono inviati aiuti alimentari, e presto”, afferma la rivista Time. “Nel Sudan, dove nientemeno che un quarto di milione di persone è morto di fame nel 1987-88, le stime più estreme fanno pensare che 3 milioni di persone potrebbero subire la stessa sorte entro la metà di questo decennio”. Stavolta la minaccia della fame su vasta scala non si può imputare principalmente a siccità, raccolti andati a male o ad altri “eventi naturali”. Le nazioni ricche si sono impegnate a provvedere aiuti alimentari e le reti di distribuzione sono pronte a trasportarli. Ma la politica e le guerre nelle nazioni colpite costituiscono un impedimento, poiché i capi “sono più impegnati a vincere le guerre che a sfamare la gente per cui si suppone combattano”, dice la rivista Time. Fame e malattie possono essere usate come armi per soffocare la ribellione.
“NON SI PUÒ COMPETERE”
“Con una frequenza da molti considerata inquietante, i pastori battisti [nel sud degli Stati Uniti] sono stati allontanati dal pulpito”, fa rilevare il New York Times. In un recente periodo di 18 mesi oltre 2.100 ministri battisti sono stati destituiti. A cosa si deve l’aumento del 31 per cento rispetto a un periodo simile di alcuni anni fa? “Il predicatore evangelico televisivo è divenuto il pastore modello”, dice l’ecclesiastico Bruce Grubbs, che si occupa della formazione dei ministri battisti. “Il pastore locale viene paragonato al predicatore televisivo e, naturalmente, non è alla sua altezza; nulla lo è, né l’edificio, né il coro. Non si può competere con Hollywood”. I battisti degli stati meridionali costituiscono la più grande denominazione protestante degli Stati Uniti, con 14.800.000 membri e 37.800 chiese.
NUOVI DATI SULL’ESERCIZIO FISICO
Anche un esercizio fisico moderato, ma regolare, può sensibilmente ridurre le probabilità di morire di mal di cuore, tumore e di altre cause: questo è quanto emerge da un nuovo studio durato otto anni. Nel corso del più esteso studio effettuato finora per valutare la forma fisica, oltre 13.000 uomini e donne sono stati sottoposti a test per stabilire che relazione c’è tra la buona forma fisica e gli indici di mortalità. E anziché accettare solo ciò che dicevano i soggetti in quanto alla loro attività fisica, ne è stata continuamente misurata la forma fisica. I risultati mostrano che il vantaggio più grande si aveva semplicemente uscendo dalla categoria dei sedentari, anziché compiendo esercizi faticosi. “Non è necessario essere maratoneti”, afferma il dott. Carl Caspersen dei Centri per il Controllo delle Malattie di Atlanta (Georgia, USA). “Anzi, si ha molto più beneficio solo essendo un po’ più attivi. Per esempio, chi fa vita sedentaria può ridurre considerevolmente il rischio camminando di buon passo per mezz’ora vari giorni la settimana”.
MEGACITTÀ
“Nell’America Meridionale, in Africa e in Asia, parecchi milioni di persone si trasferiscono ogni anno nei centri urbani”, afferma la rivista tedesca di attualità Der Spiegel. “Gli abitanti del Terzo Mondo migrano verso ciò che ai loro occhi è la terra promessa”. Pochi, però, ne trovano una. Molti, disoccupati, sono costretti a vivere nei bassifondi e per sopravvivere si riducono a mendicare e a fare i venditori ambulanti. A quanto si dice, metà degli abitanti di Nairobi e di Manila vive nei bassifondi. A Calcutta sono il 70 per cento. Spesso neppure chi lavora può permettersi l’alloggio a causa dei tassi di inflazione estremamente alti. A Djakarta (Indonesia) molti dipendenti dello stato e militari, per esempio, vivono in baracche. Si calcola che entro il Duemila, 17 delle 20 più grandi città del mondo saranno nelle aree del globo in via di sviluppo, e in cima alla lista ci saranno San Paolo e Città di Messico, con una popolazione di circa 25 milioni di abitanti ciascuna. E con le grandi città sorgono grandi problemi sotto forma di criminalità, corruzione, inquinamento delle acque e dell’aria, nonché mancanza di servizi igienici.
INCOERENZA
“Tre anni fa, quando papa Giovanni Paolo II visitò la Colombia, fu visibilmente commosso dal calore e dal fervore religioso che incontrò a Medellín, e giurò che se avesse mai dovuto trasferire il Vaticano l’avrebbe spostato in quella città”, dice il Times di Londra. Ma Medellín è anche la sede di un cartello della droga che a quanto si afferma controlla circa l’80 per cento del traffico mondiale di cocaina. Ed è qui che molti giovani cattolici, i quali sono regolarmente presenti alla messa e al culto, si guadagnano da vivere uccidendo su commissione; per questo Medellín ha la più alta percentuale di omicidi nel mondo: oltre 4.000 all’anno su una popolazione di 2.500.000 abitanti. “Dopo avere mantenuto un redditizio contratto, spesso i killer pagano per far dire una speciale messa di ringraziamento nello stesso momento in cui da qualche altra parte si tiene il funerale della vittima”. Non vedono nessun conflitto fra ciò che credono e ciò che fanno, dice il Times.
BENI CONGELATI
“È ora allo studio un progetto mirante a conservare per i posteri i semi delle più importanti colture alimentari del mondo nel permafrost del Circolo Polare Artico”, fa rilevare la rivista New Scientist. Il programma prevede di introdurre a notevole profondità, in un pozzo di miniera inutilizzato sull’isola di Spitzbergen (Norvegia), “semi degli alimenti base e di specie di importanza economica eccezionale” per ciascun paese, per premunirsi contro disastri naturali. Il permafrost assicura una temperatura inferiore a -3,5°C. In base a questo programma, un trattato internazionale concederebbe a ciascuna nazione il diritto di accedere all’isola ma solo al settore dove sono conservati i suoi semi. La bassa temperatura dovrebbe consentire ai semi di mela di rimanere vitali per 100 anni, a quelli dell’orzo per 300 anni e a quelli del fagiolo dall’occhio nero per circa 800 anni.
SI CONTENDONO LO SPAZIO AEREO
“Gli scontri fra aerei di linea e uccelli sono sempre più frequenti, e i dirigenti delle linee aeree dicono che i conseguenti danni meccanici aggravano il crescente problema dei ritardi nei voli”, dice il Wall Street Journal. “Circa il 6% delle collisioni con uccelli avvenute in tutto il mondo ha causato imprevisti come annullamento di decolli e scarsa visibilità”. In un caso un’oca ha spaccato il finestrino della cabina di pilotaggio di un aereo causando al comandante la perdita di un occhio. Gli esperti credono che gli scontri con uccelli siano tra i “più sottovalutati e meno denunciati problemi di sicurezza che si presentano alle linee aeree”. Per far fronte al problema, di solito vengono installati dispositivi vicino alle piste degli aeroporti per sparare esplosivi innocui oppure si ricorre a registrazioni di grida di aiuto di uccelli. Ma nell’Aeroporto Internazionale Lester B. Pearson di Toronto si è andati oltre, scrive National Geographic, usando i falchi per scacciare gli uccelli. I falchi “di rado uccidono gli uccelli ma li terrorizzano abbastanza da tenerli lontani per ore”, dice la rivista.
MAPPA DEL CIELO
Secondo Sarah Law, che ha scritto su New Scientist, gli scienziati dello Space Telescope Science Institute di Baltimora (Maryland, USA) hanno fatto una mappa del cielo in cui sono catalogati 18.819.291 punti molto luminosi in base alla posizione e alla magnitudine. Di questi, dice l’articolo, “circa 15 milioni sono stelle mentre la maggior parte del resto sono galassie”. Questo catalogo è 60 volte più grande di qualsiasi altro fatto in precedenza. Si spera che questa accurata rete di riferimento aiuterà a ridurre il tempo di osservazione al telescopio, facilitando per gli astronomi le osservazioni di oggetti indistinti, come le nane brune. Finora sono stati localizzati oggetti fino alla 15ª magnitudine (4.000 volte più deboli di quanto non si possa vedere a occhio nudo), e oggetti 250 volte ancora più deboli (21ª magnitudine) sono stati memorizzati su disco ottico. Sono ora in corso studi per poter includere in seguito nel catalogo i movimenti delle stelle.
SOLO DA VEDERE
“[Il] Bihar [uno stato dell’India] è un cimitero di pietre senza importanza”, dichiara la rivista India Today. “Nascoste da immondizie ed erbacce, da bestiame al pascolo e da maiali che cercano cibo tra i rifiuti, queste pietre commemorative costellano il paesaggio del Bihar”. Cosa sono? Pietre angolari per progetti di edifici mai realizzati. Una fu posta nel 1972 da Indira Gandhi come pietra di fondamento di un ponte a Chittouni. I lavori non sono ancora cominciati e i viaggiatori sono costretti a fare una deviazione di 100 chilometri attraverso il Nepal. Un’altra doveva essere la pietra angolare di un complesso residenziale per i dipendenti del comune di Patna. Ora, 11 anni dopo, le massaie vi asciugano i panni. A volte ci sono diverse pietre in fila, perché il lavoro era stato assegnato a varie organizzazioni ma “senza che venissero stanziati o approvati fondi”. In altri casi, varie pietre angolari furono poste da successivi ministri dello stato. “L’ambizione dei politici dello stato di far incidere il proprio nome sulla pietra è praticamente senza limiti”, dice la summenzionata rivista.