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  • Tutti vogliono essere liberi
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1999
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1999
w99 1/5 pp. 3-4

Tutti vogliono essere liberi

“L’uomo è nato libero, e dappertutto è in ceppi”, scrisse nel 1762 il filosofo francese Jean-Jacques Rousseau. Nascere liberi: che pensiero meraviglioso! Tuttavia, come osservò Rousseau, in tutta la storia milioni di persone non hanno mai conosciuto la libertà. Hanno passato la vita “in ceppi”, prigionieri di un sistema che li ha privati di qualunque durevole felicità e soddisfazione nella vita.

OGGI milioni di persone riscontrano ancora che “l’uomo ha dominato l’uomo a suo danno”. (Ecclesiaste 8:9) Senza farsi tanti scrupoli, uomini e donne ambiziosi e assetati di potere continuano a calpestare la libertà altrui. “Squadroni della morte uccidono 21 persone”, dice una notizia tipica. Un’altra parla di “massacro”, attribuendo alle forze di sicurezza ‘l’uccisione di donne, bambini e vecchi innocenti e indifesi, sgozzamenti, rastrellamenti di civili fatti prigionieri e uccisi con un colpo alla testa, la distruzione e il bombardamento indiscriminato di villaggi secondo la strategia della terra bruciata’.

Non sorprende che la gente desideri la libertà e lotti ardentemente per essa! La triste realtà però è che la lotta per la libertà di un uomo comporta spesso il calpestamento dei diritti e della libertà di un altro. Quasi inevitabilmente in questo processo vengono sacrificati uomini, donne e bambini innocenti, la cui morte viene “giustificata” in nome di una causa ritenuta degna e giusta. Ad esempio, l’anno scorso un’autobomba collocata da “combattenti per la libertà” a Omagh, un paesino della campagna irlandese, ha ucciso 29 passanti che non c’entravano nulla e ne ha ferito centinaia di altri.

Ancora “in ceppi”

Alla fine dei combattimenti, cosa è stato ottenuto? Quando i “combattenti per la libertà” vincono la loro battaglia, forse ottengono una certa libertà. Ma poi, sono davvero liberi? Non è forse vero che anche nelle società più democratiche del cosiddetto mondo libero la gente è ancora “in ceppi” per quanto riguarda la brutale schiavitù alla povertà, all’imperfezione, alle malattie e alla morte? Come si può dire di essere veramente liberi finché si è schiavi di queste cose?

L’antico scrittore biblico Mosè descrisse accuratamente la vita com’è stata per moltissime persone in tutta la storia e com’è ancora per molti oggi: si vive 70-80 anni, “tuttavia la loro insistenza è sull’affanno e sulle cose nocive”. (Salmo 90:10) Sarà sempre così? Sarà mai possibile per tutti noi avere una vita del tutto soddisfacente, libera dalle sofferenze e dalle angosce che affliggono così tante persone oggi?

La Bibbia dice di sì! Parla della “gloriosa libertà dei figli di Dio”. (Romani 8:21) Consideriamo attentamente questa libertà, di cui parlò l’apostolo Paolo in una lettera che scrisse nel I secolo ai cristiani di Roma. In essa Paolo spiega chiaramente in che modo ciascuno di noi può ottenere una vera, durevole e “gloriosa libertà”.

[Fonte dell’immagine a pagina 3]

Dal libro Beacon Lights of History, Vol. XIII

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