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  • Significato delle notizie
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1986
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  • I frutti della religione
  • Trattano i sintomi, non la malattia
  • Vita prima della nascita
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1986
w86 15/4 p. 21

Significato delle notizie

I frutti della religione

La commercializzazione della religione ha portato a “corruzione, immoralità e altre forme di indisciplina nelle nostre chiese”, ha dichiarato il patriarca della Chiesa Metodista nigeriana. Secondo il Daily Times della Nigeria, ha ammesso che la Chiesa ha contribuito all’ondata di criminalità nella società nigeriana “sollecitando e ricevendo doni da parte di criminali e pubblici funzionari corrotti”. Ha pure detto che la Chiesa, per il cattivo comportamento dei suoi capi religiosi e dei suoi componenti, è divenuta “un luogo di discordie, di imbrogli e di azioni immorali”.

Anche Femi Abbas, esperto in materia di islamismo, ha messo in relazione l’aumento della criminalità con l’afflusso di persone in gruppi religiosi profondamente immischiati nel commercio. Scrivendo sul National Concord della Nigeria, ha fatto notare che i capi di questi gruppi fanno proseliti “parlando con dolcezza, arguzia, e con la capacità di superare in astuzia gli altri”, e ha detto che solo “si mascherano dietro il manto della fede”.

C’è da aspettarsi che la religione, quando si impernia sulle cose materiali, porti cattivi frutti come questi, che dimostrano l’accuratezza della profezia biblica secondo la quale “negli ultimi giorni” gli uomini sarebbero stati “amanti del denaro, . . . aventi una forma di santa devozione ma mostrandosi falsi alla sua potenza”. “Non sopporteranno il sano insegnamento, ma, secondo i loro propri desideri, si accumuleranno maestri per farsi solleticare gli orecchi”. D’altra parte ci si può aspettare che la vera religione dia risalto alle cose spirituali, piuttosto che a quelle materiali. Spingerà così le persone a vivere in modo onorevole come cittadini migliori e come fedeli servitori di Dio. — II Timoteo 3:1-5; 4:3; Matteo 6:19-21, 33; 7:16-21.

Trattano i sintomi, non la malattia

“Le ragazze inglesi possono prendere la pillola senza alcun consenso”, titolava il New York Times. L’articolo diceva: “La legge è stata approvata con una maggioranza di 3 a 2 dalla Camera Alta; i lord hanno detto che i genitori non hanno autorità assoluta sui figli e che la legge deve tenersi al passo con i mutamenti nei costumi sociali”. In virtù di questa decisione, ora i medici britannici possono legalmente prescrivere contraccettivi a ragazze che hanno meno di 16 anni senza consultare i loro genitori. La legge approvata dalla Camera Alta del parlamento britannico è stata accolta con soddisfazione dal Partito laburista, dall’Associazione dei medici britannici e da varie associazioni per la limitazione delle nascite.

Nelle intenzioni, questa legge si propone di ‘limitare le gravidanze indesiderate e gli aborti tra le adolescenti’. Ma affrontare in questo modo un problema così difficile e sempre più grave non equivale forse a trattarne solo i “sintomi”? Non è forse un riflesso dei nostri tempi il fatto che i legislatori, sostenuti da medici e da organizzazioni sociali di una nazione che va orgogliosa delle proprie tradizioni cristiane, approvino una legge che incoraggia indirettamente la “malattia” dell’immoralità fra gli adolescenti?

Senza dubbio il modo migliore per proteggere le adolescenti dal manifestare i “sintomi” di gravidanze indesiderate e aborti è quello di insegnare loro i valori morali che le proteggano dall’immoralità sessuale. Una fonte sicura in cui trovare tali valori è la Bibbia, che affida anche il trattamento di questa “malattia” a chi spetta, cioè ai genitori, i quali sono responsabili della condotta dei propri figli. — Efesini 5:5; 6:1-4.

Vita prima della nascita

“Ancor prima di quanto non pensassimo in precedenza, i sensi del nascituro cominciano a manifestarsi; e molto tempo prima di quanto non si credesse poco tempo fa, iniziano a svilupparsi le straordinarie strutture e capacità del cervello”. Ecco quanto scrivono gli autori dell’opuscolo “Vita prima della nascita”, pubblicato nel 1984 dal governo della Repubblica Federale di Germania. Parlano della vita del nascituro come di una vita nella sua “forma più delicata”, indicando che “i primi vincoli del bambino con i genitori si sono già creati nel grembo materno”. Dicono che, sebbene molti scienziati un tempo ritenessero che il nascituro attraversasse un processo evolutivo trasformandosi da cellula in pesce e poi in anfibio prima di divenire un essere umano, ora questa teoria è stata respinta perché “la scienza ha fatto progressi”. Ammettono che ‘nessuno crede più che la vita del nascituro non sia una vita umana personale. Un essere umano non diventa tale solo alla nascita’.

Queste scoperte concordano con il modo in cui il Creatore della vita considera la vita del nascituro: un essere vivente. Rivolgendosi al Creatore, Davide, servitore di Dio, scrisse: “Mi tenesti coperto nel ventre di mia madre. Ti loderò perché sono fatto in maniera tremendamente meravigliosa . . . I tuoi occhi videro pure l’embrione di me, e nel tuo libro ne erano scritte tutte le parti”. — Salmo 139:13, 14, 16.

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