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  • g89 22/7 pp. 14-15
  • “Noi non incolpiamo Dio”

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  • “Noi non incolpiamo Dio”
  • Svegliatevi! 1989
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  • Gli uomini vogliono veramente che Dio non permetta più la malvagità?
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Svegliatevi! 1989
g89 22/7 pp. 14-15

“Noi non incolpiamo Dio”

QUANDO lo scorso dicembre un aereo della Pan American (volo 103) esplose in aria per un attentato terroristico con 259 persone a bordo, il vescovo cattolico di Galloway, Maurice Taylor, ebbe parole aspre nei confronti di Dio:

“Padre, se sei l’Iddio dell’amore, perché l’hai permesso? Perché hai lasciato che venissero stroncate centinaia di vite innocenti? I 10 cittadini di Lockerbie? Tutti quelli che non avevano mai sentito parlare di Lockerbie, ma la cui vita è finita in modo così spaventoso nelle strade e nei campi di questa parte della Scozia? E perché permetti che così tante persone debbano soffrire la tragica e crudele perdita dei loro cari?”

Tra le vittime c’erano decine di studenti dell’Università di Syracuse, negli Stati Uniti. Mildred Sachuck, direttrice di una delle associazioni studentesche dell’università, ha detto dei terroristi che avevano messo la bomba: “Dovremmo far saltare loro in aria”.

Un giornale diceva: “L’assistente di volo Paul Garrett, 41 anni, che lavorava da 15 anni con la linea aerea, intendeva aprire una boutique a Parigi. ‘L’aspetto più terribile della tragedia è che questo doveva essere il suo ultimo volo’, ha detto Jan MacMichael, un amico di Millbrae, in California”.

I sentimenti di Ernest e Nadine Garrett, i genitori di Paul, testimoni di Geova abitanti a Millbrae, furono in netto contrasto con quelli del vescovo di Galloway e della summenzionata direttrice. Come si siano sentiti i genitori di Paul è evidente dalla lettera che hanno scritto a un loro conservo di New York in risposta alla sua lettera di condoglianze:

Una fratellanza mondiale

“Com’è stato gentile da parte tua, Karl, trovare il tempo, nonostante tutte le cose che devi fare, per scriverci una lettera così confortante. Ne abbiamo ricevute tante. Ci hanno scritto Testimoni da Norvegia, Italia, Francia, Inghilterra e Camerun: quasi 600 cartoline, telegrammi e lettere; abbiamo anche ricevuto oltre 250 telefonate da tutto il mondo. Avendo fatto l’assistente di volo per tanti anni con le linee aeree della Pan American, Paul conosceva molta gente. Sono stati celebrati servizi alla sua memoria a Parigi, San Francisco e Jacksonville, in Florida, a cui hanno presenziato 1.385 persone.

“I Testimoni della nostra congregazione e di congregazioni vicine si sono occupati della nostra famiglia, hanno fatto la spesa, preparato da mangiare, fatto le pulizie domestiche, hanno dormito a turno a casa nostra, e per due settimane non ci hanno lasciati soli per un momento: volevano essere sicuri che stessimo bene. I testimoni di Geova di tutto il mondo hanno davvero ‘amore fra loro’. — Giovanni 13:35.

“La rappresentante della Pan American mandata a farci le condoglianze e a darci conforto ha fatto questo commento: ‘Sono venuta a confortarvi, ma sono stata io invece a ricevere conforto. Questa gente ha qualcosa di diverso da altri che ho osservato in occasioni analoghe’. Chiestole cosa intendeva dire, ha risposto: ‘Si interessano veramente gli uni degli altri’.

“Siamo grati del fatto che conosciamo la Bibbia e sappiamo che ‘il tempo e l’avvenimento imprevisto’ fanno le loro vittime. (Ecclesiaste 9:11) Sapendo questo, Karl, non vitupereremmo mai Dio ingiustamente né lo bestemmieremmo per questa tragedia, come ha fatto il vescovo cattolico di Galloway. No, noi non incolpiamo Dio della morte di nostro figlio. Il vescovo, in effetti, sta dicendo che Geova non è un Dio d’amore. — 1 Giovanni 4:8.

“Né chiediamo che si faccia vendetta sui terroristi, come fa la direttrice di un’associazione studentesca dell’Università di Syracuse che ha perso un suo membro nella sciagura aerea, la quale ha detto: ‘Dovremmo far saltare loro in aria’. Lasciamo la cosa nelle mani di Dio, che dice: ‘La vendetta è mia; io ricompenserò’. — Romani 12:19.

“Per ultimo, ma non certo perché sia meno importante, vogliamo menzionare la meravigliosa speranza della risurrezione che ci sorreggerà ogni giorno finché rivedremo il nostro caro figlio. ‘Se un uomo muore, può egli tornare a vivere?’, chiese Giobbe molto tempo fa. Ebbene, la Bibbia ha risposto a quella domanda in Isaia 26:19: ‘I tuoi morti vivranno. . . . Sorgeranno’. Ci conforta il fatto che nostro figlio è morto come fedele testimone di Geova, con un buon nome agli occhi di Dio, un nome di cui Egli si ricorderà al tempo della risurrezione. (Ecclesiaste 7:1 [Bibbia con riferimenti, nota in calce]; Giovanni 5:28) Siamo senz’altro addolorati per la perdita di nostro figlio, ma avendo la speranza della risurrezione, ‘non ci rattristiamo come fanno anche gli altri che non hanno speranza’”. — 1 Tessalonicesi 4:13.

Paul lascia la moglie, Dominique, che abita a Parigi, ed è una testimone di Geova. Lei nutre gli stessi sentimenti dei genitori di Paul: non incolpa Dio della tragica perdita che ha subìto e va avanti con coraggio e speranza.

Gli uomini vogliono veramente che Dio non permetta più la malvagità?

Nell’antichità si abbatterono su un uomo di nome Giobbe delle calamità che non erano opera di Geova, eppure quest’uomo rimproverò Geova chiedendogli: “È bene per te che tu faccia torto?” Geova gli rispose chiedendogli a sua volta: “Mi dichiarerai malvagio affinché tu sia nel giusto?” (Giobbe 10:3; 40:8) Per dare una lezione a Giobbe, Dio passò in rassegna molte delle proprie opere creative, nei cieli e sulla terra, che rispecchiavano i Suoi attributi di giustizia, sapienza, potenza e amore. (Giobbe capitoli 38–41) Giobbe comprese il suo errore e il fatto che si era interessato troppo di se stesso e disse: “Mi ritratto, e veramente mi pento nella polvere e nella cenere”. — Giobbe 42:6.

Con i loro peccati gli uomini recano su di sé e sugli altri molte calamità. Trovano da ridire sul fatto che Dio ha permesso la malvagità mentre essi non solo la permettono ma la praticano anche. (Confronta Romani 2:1, 21-24). Compiono molte specie di malvagità: mentono, ingannano, rubano, opprimono, commettono fornicazione, adulterio e sodomia, assassinano, fabbricano bombe e armi da fuoco, fanno guerre e rivoluzioni, il tutto accompagnato da scuse, ipocrisie e bestemmie a non finire. Alcuni esperti di scienze sociali hanno addirittura affermato che le società, con i loro pregiudizi e opprimendo certi gruppi, hanno creato un terreno favorevole alle ribellioni, e uomini disperati possono inescusabilmente diventare fanatici terroristi, uccidendo degli innocenti che non c’entrano niente. (Confronta Esodo 1:13, 14; 1 Re 12:12-14, 16, 19; Michea 7:3, 4; Matteo 7:12). Certo Ecclesiaste 8:9 dice il vero quando afferma: “L’uomo ha dominato l’uomo a suo danno”.

Se Dio non permettesse la loro malvagità, se intervenisse con la forza per impedirla, griderebbero contro la violazione delle loro libertà, e il coro delle loro proteste giungerebbe fino al cielo! In effetti essi vogliono che Dio permetta la loro malvagità, ma vogliono poterla commettere senza subirne le conseguenze. — Galati 6:7, 8.

A costoro mancano l’onestà e l’umiltà di Giobbe, che si pentì quando comprese che Geova non era la fonte delle sue calamità. Oggi la società non cammina con Dio e così miete i calamitosi frutti della propria condotta, dal momento che “non appartiene all’uomo che cammina nemmeno di dirigere il suo passo”. (Geremia 10:23) Millenni di storia umana dimostrano che è proprio così.

Ma tutto ciò cambierà prima che questa generazione finisca, quando il Regno di Cristo sostituirà questo sistema di cose satanico. (Daniele 2:44; Matteo 24:34; 2 Corinti 4:4; 1 Giovanni 5:19) Allora non ci saranno più ‘né cordoglio né lacrime né dolore né morte’, poiché Geova Dio dice: “Ecco, faccio ogni cosa nuova”. — Rivelazione 21:1, 4, 5; 2 Pietro 3:13.

[Immagine a pagina 15]

L’assistente di volo Paul Garrett

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