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    Svegliatevi! 1987 | 8 novembre
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      Si è calcolato che dal 1970 al 1980 il numero di coloro che soffrono la fame, nel mondo, sia aumentato di circa un milione e mezzo all’anno. Ma la prima metà degli anni ’80 ha visto crescere bruscamente il loro numero, in ragione di quasi otto milioni all’anno, raggiungendo i 512 milioni nel 1985, e questo nonostante l’impegno preso nel 1974 dal Consiglio Mondiale per l’Alimentazione, un organismo dell’ONU, di eliminare la fame nel mondo entro un decennio.

      Come soluzione viene ora suggerita la teologia della liberazione: far scendere in campo le chiese per cambiare la struttura politica e sociale delle nazioni così da eliminare le cause della povertà.

      Nel nostro numero dell’8 agosto 1987 abbiamo considerato in breve l’effetto della teologia della liberazione sulla povertà nel Terzo Mondo. In questo numero, il corrispondente di Svegliatevi! in Messico esamina ulteriormente se la teologia della liberazione può veramente aiutare i poveri.

  • Il cattolicesimo nel Terzo Mondo è stabile?
    Svegliatevi! 1987 | 8 novembre
    • Il cattolicesimo nel Terzo Mondo è stabile?

      Dal corrispondente di Svegliatevi! in Messico

      “I CRISTIANI sono tutti discepoli di un prigioniero politico che fu assassinato sulla croce”. ‘Papa Giovanni Paolo II è il papa più attivo in politica che abbiamo mai visto!’ “È impossibile vivere la nostra fede isolati dalla politica”. Queste sono soltanto alcune delle molte dichiarazioni controverse fatte da teologi cattolici a un convegno tenuto a Città di Messico nel dicembre del 1986.

      Allo stesso convegno c’erano tra i presenti alcuni che non erano d’accordo con i relatori. Certuni cominciarono a gridare in difesa della Chiesa Cattolica, mentre altri davano il loro appoggio ai teologi ospiti. Altri ancora rimasero senza parola, confusi dalla mancanza di unità. Nel mezzo della confusione, il sacerdote sudafricano Bonganjalo Goba gridò: “Fratelli, sembra che i cattolici lottino fra loro!”

      Perché aveva avuto luogo una scena del genere? Per che cosa litigavano?

      La controversia

      Il soggetto dibattuto era l’esercizio della teologia della liberazione: una lotta, sostenuta da sacerdoti e teologi di tutto il mondo, per liberare i poveri e gli oppressi delle nazioni del Terzo Mondo dai “meccanismi socioeconomici” che producono ricchezza “a spese dei poveri”, come dice Leonardo Boff nel suo libro Quando la teologia ascolta il povero.a

      Sebbene alcuni la definiscano radicale o rivoluzionaria, altri fanno riferimento ad essa come a una ‘nuova espressione della Chiesa Cattolica Romana’. Alla seconda Conferenza Episcopale dell’America Latina tenuta a Medellín, in Colombia (1968), fu dichiarato che le sofferenze degli abitanti delle nazioni del Terzo Mondo sono causate da un “peccato strutturale” e che, per seguire Cristo, la chiesa deve esercitare “un’opzione preferenziale per i poveri”. Ma cosa può comportare questo?

      Il sacerdote cattolico brasiliano Leonardo Boff, come riferiva un quotidiano di Città di Messico, avverte che “se non si perviene a una società unita, l’alternativa è la violenza” e che essa è “giustificabile quando sono lesi i diritti fondamentali”. Boff, insieme ad altri sostenitori della teologia della liberazione in ogni parte delle nazioni del Terzo Mondo, crede che terrorismo, rivoluzioni e guerra possano essere necessari per sollevare i poveri dalla “miseria”.

      Tuttavia, come riferisce la rivista Newsweek, “la teologia della liberazione ha la straordinaria capacità di mettere i cattolici gli uni contro gli altri”. Lo si è visto chiaramente al convegno tenuto a Città di Messico.

  • La teologia della liberazione aiuterà i poveri?
    Svegliatevi! 1987 | 8 novembre
    • La teologia della liberazione aiuterà i poveri?

      Milioni di persone ‘che abitano in capanne col pavimento di terra si ammazzano di lavoro solo per procurarsi il minimo indispensabile: non hanno acqua corrente; vanno in giro a piedi, a cavallo, su carri; mangiano riso, legumi e banane. Sebbene la terra che le circonda sia fertile, sanno che probabilmente saranno sempre povere. E così dalla povertà, dalla lotta, dalla peggiore specie di oppressione sta nascendo una nuova forma della “chiesa antica”’. — The Christian Century.

      “IL FUTURO della chiesa sembra essere coi poveri”. Così dice la rivista Newsweek. Alcuni credono che questa “chiesa nuova” che opera per la liberazione possa essere “la migliore speranza” dei poveri, per portare un cambiamento pacifico nei loro paesi. È così?

      Esaminiamo prima la teologia della liberazione dal punto di vista dei suoi sostenitori. Perché a volte si ritiene necessaria la lotta armata per liberare i poveri? Quali condizioni, a quanto si dice, giustificano la teologia della liberazione?

      Povertà e oppressione

      I due terzi della popolazione mondiale — soprattutto nell’America Latina, in Africa e in Asia — vivono in un’avvilente povertà, e le notizie di violenze politiche in questi continenti sono comuni. Per questi “oppressi”, povertà, sofferenze e schiavitù sono da sempre un modo di vivere. Ecco alcune notizie:

      ◻ Leonardo Boff, teologo della liberazione brasiliano, dice che nel suo paese “viene assassinato un contadino ogni 22 ore”.

      ◻ “Il Nicaragua sta cercando di organizzare una nazione negli interessi di quelli che sono stati calpestati per generazioni: l’80 per cento della popolazione”. Tuttavia, stando a quel che si dice, oltre il 40 per cento delle risorse economiche del paese sarebbe impiegato per la difesa.

      ◻ Secondo El Universal, quotidiano di Città di Messico, 40 milioni di persone vivono in povertà a causa di “ingiustizie sociali”. Si afferma che il 40 per cento della popolazione sia in grado di raggiungere “livelli minimi di sussistenza”, mentre solo il 18 per cento può permettersi un’“alimentazione equilibrata”.

      ◻ Secondo una fonte, l’80 per cento del suolo coltivabile in Guatemala appartiene ad appena il 2 per cento della popolazione. Dei bambini al di sotto dei cinque anni, l’81 per cento soffre di denutrizione. Negli scorsi trent’anni ci sono stati 100.000 atti di violenza politica e 38.000 rapimenti.

      ◻ Nelle Filippine il 2 per cento della popolazione possiede il 75 per cento della ricchezza. “Se non risolveremo questo” problema, dice la suora filippina Mary John Mananzan, “non risolveremo nulla!”

      In molti paesi si dice che la gente viva nel perenne timore delle autorità, di truppe non regolari e di gruppi di vigilantes. Migliaia di persone si sono rifugiate in paesi vicini.

      Questo è il motivo per cui alcuni prelati cattolici stanno “prendendo partito per il povero”. “Abbiamo sentito parlare molto di confessori, vergini e profeti”, dice Boff, ma “che dire dei contadini e dei braccianti?” Quale rimedio prescrivono i teologi della liberazione per questa situazione? Cosa significa ‘prendere partito per il povero’?

      La lotta nel Terzo Mondo

      “La povertà è un’ingiustizia”, sostengono i teologi della liberazione. Perciò l’“opzione preferenziale per i poveri” consiste nell’“aiutarli a cercare d’avere quella vita dignitosa cui hanno diritto”. Nel suo libro La forza storica dei poveri,a il peruviano Gustavo Gutiérrez, considerato il padre della teologia della liberazione, dice che “oggi più che mai bisogna appartenere al numero di quelli che resistono e lottano, credono e sperano”. Ma secondo i teologi della liberazione, questo è possibile solo con “la realizzazione di giustizia sociale mediante trasformazioni strutturali profonde della società”.b Come vien fatto questo in alcune parti del mondo?

      ◻ Ad Haiti la Chiesa Cattolica avrebbe contribuito a rovesciare la “tirannide” di Duvalier.

      ◻ Il cardinale Jaime Sin di Manila avrebbe fatto “più di chiunque altro nelle Filippine per rovesciare la dittatura di Ferdinando Marcos”.

      ◻ Bonganjalo Goba, del Sudafrica, spiega: ‘La nostra esperienza è quella di un popolo che arriva con la Bibbia in una mano e un fucile nell’altra, che promette a Dio di costruirgli una chiesa se ci dà la terra’.

      Quello della povertà, comunque, è solo uno dei problemi. In molti paesi dilagano anche analfabetismo, disoccupazione, fame e malattie, come risultato di un sistema socioeconomico insoddisfacente. Di conseguenza i poveri e gli oppressi reagiscono.

      Tuttavia, teologi della liberazione quali Gutiérrez e Boff come usano la Bibbia per i loro ragionamenti?

      I teologi della liberazione e la Bibbia

      “La liberazione è una parte essenziale della Bibbia”, spiega il sacerdote cattolico sudcoreano Augustine Ham Sei Ung. Ma per spiegare la cosa, Gutiérrez dice che “la storia . . . dev’essere riletta dalla parte del povero”.

      Pertanto i teologi della liberazione affermano che certi racconti biblici, come ad esempio quello della “liberazione d’Israele”, siano azioni politiche. “Dio . . . si rivela attraverso . . . ‘i poveri e i piccoli’”, dice Gutiérrez. “La chiesa, se intende essere fedele [a] Dio . . . deve prendere coscienza di se stessa partendo dal basso, dai poveri di questo mondo”. Pertanto, “l’amore di Dio per il suo popolo”, ragionano, “potrebbe manifestarsi politicamente” anche oggi.

      I teologi della liberazione quale relazione pensano ci sia fra la Bibbia e la politica? Al corrispondente di Svegliatevi! Leonardo Boff ha spiegato che “il compito della Bibbia non è quello di ispirare metodi politici e alternative politiche; la Bibbia è piuttosto un libro da cui trarre ispirazione nella ricerca di rapporti umani più giusti”. Eppure quali sono i risultati della partecipazione del clero alle riforme sociali?

      La violenza conduce spesso alla morte. Non si deve trascurare il fatto che per secoli il clero ha avuto libertà d’azione nella politica mondiale. Esso si è allineato con i re della terra e con i dittatori o con classi dominanti di élite che hanno vessato i poveri. Di conseguenza molte vite sono andate perdute.

      Un’“opzione preferenziale”?

      I moderni “movimenti di liberazione” non sono un’eccezione. Anch’essi hanno fatto molti morti. Infatti Gustavo Gutiérrez ammette: “Oggi, soprattutto con l’aggravarsi della fame e dello sfruttamento di sempre . . . , ma anche con l’esilio e il carcere . . . , con le torture e la morte . . . , si sta pagando il prezzo della ribellione portata avanti in questi anni contro un’oppressione secolare”.

      In realtà, dunque, nessuna teologia umana può eliminare le sofferenze dell’umanità. Finché esisteranno odio e avidità ci sarà bisogno di qualcosa di migliore. Ma c’è un’opzione migliore per i poveri?

      [Note in calce]

      a Queriniana, 1981, trad. di C. Delpero.

      b Quando la teologia ascolta il povero, di L. Boff, cit.

      [Immagine a pagina 6]

      “Bisogna appartenere al numero di quelli che resistono e lottano, credono e sperano”. — Gustavo Gutiérrez

  • Un dilemma per i cattolici sinceri
    Svegliatevi! 1987 | 8 novembre
    • Un dilemma per i cattolici sinceri

      Nel 1984 il Vaticano emanò un’istruzione in cui condannava la teologia della liberazione, e Leonardo Boff, uno dei teologi cattolici “più controversi”, fu condannato a un anno di “silenzio punitivo”, una punizione con cui la Chiesa gli proibiva di pubblicare o rilasciare interviste o divulgare in qualsiasi modo la sua discussa teologia.

      Nel 1986, però, un mese prima che scadesse l’‘anno di silenzio’, fu concessa a Boff l’amnistia. Venne promulgata l’Istruzione su libertà cristiana e liberazione in cui si dichiarava che è “pienamente legittimo che coloro i quali soffrono per l’oppressione da parte dei detentori della ricchezza o del potere politico si adoperino, con mezzi moralmente leciti, . . .”. Veniva approvata la “lotta armata” come “estremo ricorso”. La Chiesa stava tornando sui suoi passi?

      Non secondo l’autore della nuova istruzione, il cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, un organo del Vaticano. “La prima istruzione non perde minimamente il suo valore”, dichiarava. “Il secondo documento è una continuazione”. Ma altri, ad esempio i giornali, definiscono la seconda istruzione una “nuova presa di posizione nei confronti della ‘teologia della liberazione’”. Perché questa incoerenza?

      L’attenta formulazione della nuova istruzione può dar luogo a varie interpretazioni. Per esempio, dice che “non spetta ai pastori della chiesa intervenire direttamente nella costruzione politica e nell’organizzazione della vita sociale”. La rivista Newsweek osserva acutamente: “Questo tipo di linguaggio lascia ampio spazio in cui prelati astuti . . . possono muoversi”.

      Un resoconto dice che ‘praticamente chiunque, nella chiesa, può trovare qualcosa su cui essere d’accordo’. Un fautore della liberazione come Gutiérrez potrebbe ora dire che “la teologia della liberazione è un segno dei tempi nell’America Latina, e la chiesa lo riconosce come tale”, mentre un cattolico conservatore potrebbe rallegrarsi che la sua chiesa continui a “opporsi energicamente al collettivismo marxista che nega la libertà dell’uomo”. Ciò nondimeno, i vari concetti della teologia della liberazione contrastano con la tradizione della chiesa e continuano a mettere i cattolici gli uni contro gli altri.

      L’apostolo Paolo, tuttavia, ammonisce i veri cristiani: “Non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e d’intenti”. “[Mantenetevi] tutti d’accordo . . . unanimi, concordi nel sentire”. (1 Corinzi 1:10, CEI; Filippesi 2:2, Garofalo) Che ne dite? I cattolici sono “tutti d’accordo”?

      [Immagini a pagina 7]

      Nella Chiesa sono “tutti d’accordo”?

      [Fonte]

      UN photo

  • La teologia della liberazione, la Bibbia e voi
    Svegliatevi! 1987 | 8 novembre
    • La teologia della liberazione, la Bibbia e voi

      “Tutta la Scrittura infatti è ispirata da Dio e utile per insegnare, convincere, correggere e formare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona”. — 2 Timoteo 3:16.a

      CI CREDETE? Cos’è più importante per voi: Servire Dio nel modo in cui lui vuole che lo serviate o servirlo nel modo che voi ritenete migliore? ‘Naturalmente’, direte, ‘il solo modo è quello di Dio!’ Credete veramente che il modo stabilito da Dio sia il migliore? In tal caso sarete d’accordo con le succitate parole di Paolo.

      Sì, Dio ha parlato e voi potete leggere la sua Parola. Vi invitiamo a considerare la teologia della liberazione dal punto di vista della Bibbia. La teologia della liberazione si basa sulla Bibbia?

      “Non siete del mondo”

      In un’occasione Gesù disse ai suoi discepoli: “Non siete del mondo”. Quella stessa sera, la notte prima di morire, disse in preghiera al Padre suo: “Io ho dato a loro la tua parola e il mondo li ha odiati perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo”. Poi, quasi immediatamente, ripeté: “Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo”. — Giovanni 15:19; 17:14, 16.

      La maggioranza delle religioni della cristianità non fanno nessuno sforzo per mantenersi separate dal mondo. Forse avete letto notizie in proposito nei giornali. Ovunque guardiate, nelle Americhe, in Asia, in Europa o in Africa, è sempre la stessa storia. Ecclesiastici di quasi ogni religione fanno politica. Ma la loro ingerenza nella politica del mondo è soltanto uno dei modi in cui sono in contrasto con la Parola di Dio.

      La violenza è giustificata?

      I teologi della liberazione dicono che la violenza è giustificata quando viene impiegata per aiutare i poveri. Ora perfino il Vaticano dice ufficialmente che la violenza è giustificata come “estremo ricorso”. Papa Giovanni Paolo II, in una lettera all’episcopato brasiliano, ha dichiarato che “la Teologia della liberazione è non solo opportuna, ma anche utile e necessaria per l’America Latina”. È questo ciò che dice la Bibbia?

      Sulla terra Gesù Cristo non si immischiò nei movimenti sociali del mondo. Al contrario, quando l’apostolo Pietro ricorse alla “spada” per difendere il Figlio di Dio, Gesù lo rimproverò dicendo: “Rimetti la spada nel fodero, perché tutti quelli che mettono mano alla spada periranno di spada”. — Matteo 26:52.

      Che dire però delle guerre che Israele combatté? Secondo la Bibbia, Israele non aveva mai combattuto prima della sua liberazione dall’Egitto. (Esodo 13:17, 18) Quando giunse il tempo, gli israeliti furono guidati da Dio. Tuttavia Geova comandò loro severamente di conquistare solo il paese che aveva promesso ai loro antenati. — Genesi 17:7, 8; Deuteronomio 2:5, 9, 19.

      Anche se non combattono una guerra fisica contro carne e sangue, i cristiani sono ciò nondimeno impegnati in una guerra, in un combattimento spirituale. L’apostolo Paolo disse chiaramente: “La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro . . . gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti”. — Efesini 6:12.

      Pertanto, come fa il clero della cristianità a giustificare la violenza d’oggi?

      La Parola di Dio al terzo posto!

      Il teologo della liberazione Gustavo Gutiérrez ha detto al corrispondente di Svegliatevi! che una dottrina, come ad esempio la teologia della liberazione, viene stabilita allorché ‘la comunità cristiana la riconosce e vi aderisce’. Sì, l’opinione popolare e la sapienza umana vengono messe prima della Parola di Dio. Siete d’accordo su questo?

      Carlos D— era un fedele cattolico che aveva trascorso 11 anni in seminario. “Mi ero dedicato a servire Dio con . . . l’obiettivo di diventare un buon sacerdote”, dice Carlos. Tuttavia, col passare degli anni qualcosa cominciò a turbarlo.

      ‘Fra l’altro’, dice, ‘mi resi conto che la Bibbia era lasciata in un cantuccio. Veniva prima la tradizione dei padri della chiesa. Poi veniva l’autorità del papa quando parlava ex cathedra, e infine — al terzo posto — veniva la Bibbia’.b

      Lasciata la Chiesa Cattolica, Carlos si dedicò per anni a cercare la verità in diverse altre religioni. Insoddisfatto, divenne ateo e tale rimase finché non fu contattato dai testimoni di Geova e non accettò uno studio biblico a domicilio. Ora Carlos è un testimone di Geova dedicato.

      Anche Maria V— era una cattolica praticante. “Andavo a Messa quasi tutti i giorni”, dice. “Facevo anche parte di un’organizzazione detta La Acción Católica de Señoritas [Azione Cattolica della Gioventù Femminile]”. Maria insegnò catechismo per diversi anni. In che cosa consisteva il suo addestramento? ‘Ogni sabato il sacerdote ci parlava della filosofia di Platone e di altri. La maggioranza di noi non capiva nulla. Sapevo che c’era qualcosa che non andava. Quello che imparavo non soddisfaceva i miei bisogni spirituali’. Cosa cambiò la sua vita?

      “Il mio ragazzo riceveva regolarmente Svegliatevi!, e mi passava le riviste”. Poi Maria si procurò il libro Dal paradiso perduto al paradiso riconquistato e iniziò a leggerlo. “Fu allora che cominciai veramente a capire la Bibbia, e che mi cadde la benda dagli occhi”.

      Maria e il suo ragazzo divennero entrambi testimoni di Geova dedicati e poi si sposarono. Invece di insegnare catechismo, ora Maria conduce 12 studi biblici a domicilio con altri che desiderano conoscere la verità della Bibbia.

      La conoscenza della Parola di Dio ha aiutato anche molte persone sincere che provengono da ambienti poveri.

      L’alternativa che la Bibbia offre: Il Regno di Dio

      In una delle preghiere più note di tutti i tempi, Gesù Cristo diede risalto alla sola speranza che l’umanità abbia di vedere condizioni migliori nel mondo. “Padre nostro che sei nei cieli”, supplicò, “sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra”. (Il corsivo è nostro). — Matteo 6:9, 10.

      Siete a favore del governo di Dio o preferite le sovranità umane? Questa è una scelta che tutti noi dobbiamo fare. Viste le attuali condizioni del mondo, forse anche voi pensate che abbiamo bisogno di qualcosa di diverso da ciò che l’uomo ha conseguito finora. Ma cosa può fare al presente il Regno di Dio per i poveri?

      Rafael R— viene da una famiglia poverissima in cui c’erano nove figli. “Smisi la scuola dopo la prima elementare per aiutare la mia famiglia a procurarsi da vivere”, rammenta. “Dopo la mietitura, andavo nei campi del villaggio e raccoglievo tutto quello che era rimasto perché la nostra famiglia potesse mangiare”.

      A 15 anni, comunque, Rafael prese un vizio costoso e degradante. Cominciò a spendere i suoi soldi — quei pochi che guadagnava — nell’alcool. “In due occasioni”, dice Rafael, “ricordo di avere addirittura aggredito qualcuno per procurarmi il denaro con cui comprare da bere”.

      Poi Rafael si sposò ed ebbe dieci figli. Ma il suo vizio continuava a peggiorare. Sua moglie Carmen dice: “In quanto a cose materiali, non avevamo assolutamente nulla. Cercavo di guadagnare qualche soldo lavando panni, così da comprare qualcosa da mangiare. La colazione e la cena consistevano di solito in una tazza di tè e un pezzo di pane. A pranzo non avevamo che un po’ di brodo e forse delle patate o un po’ di zucca. Eravamo abbastanza fortunati se mangiavamo carne una volta la settimana ogni tanto”. Quindi col suo vizio Rafael danneggiava anche altri. Ma c’era qualche speranza per questa famiglia?

      “Certo”, dice Carmen. “Ma solo quando cominciammo a studiare la Bibbia con i testimoni di Geova mio marito cominciò a cambiare. Venimmo a conoscenza della promessa del Regno, che presto Geova cancellerà dalla terra povertà e oppressione. Le mie preghiere a Dio erano state infine esaudite!” Rafael smise di bere e cominciò a mettere al primo posto il Regno di Dio. La conoscenza della Bibbia lo aiutò a rivestire “l’uomo nuovo”. (Efesini 4:22-24) Come risultato, lui e la sua famiglia non si dibattono più nell’estrema povertà. Rafael dice: “Non siamo ricchi e la casa non è nostra, ma abbiamo il necessario per vivere e siamo felici”.

      Un’istruzione cristiana aiuta anche a sviluppare e mettere a frutto le proprie capacità. Avendo smesso di andare a scuola in tenera età, Rafael sapeva a malapena leggere e scrivere. Comunque, assistendo e partecipando alle adunanze cristiane non solo ha imparato a far bene queste cose, ma pronuncia anche discorsi nella sua congregazione e tiene regolarmente uno studio biblico con la sua famiglia. E non è tutto qui.

      Rafael e la sua famiglia hanno scoperto che mettendo gli interessi del Regno al primo posto si può avere un altro beneficio. “Quando mio marito stava male a causa del problema del bere”, rammenta Carmen, “abbiamo ricevuto l’amorevole appoggio della congregazione”. Che tipo di appoggio? Carmen spiega: “I fratelli e le sorelle ci hanno aiutato sia spiritualmente che finanziariamente”. Sì, in questa fratellanza mondiale del popolo di Geova le congregazioni danno amorevole appoggio.

      La Bibbia perciò offre una speranza concreta ai poveri. Una volta Gesù dichiarò: “Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose [necessarie per vivere] vi saranno date in aggiunta”. (Matteo 6:33) E come abbiamo visto nel caso di Rafael, ci sono altri vantaggi oltre a quelli materiali.

      L’accurata conoscenza della Bibbia può aiutare anche voi?

      È qualcosa che vi riguarda

      L’apostolo Paolo rivolse ai veri cristiani dei suoi giorni questa esortazione: “Esaminate voi stessi se siete nella fede, mettetevi alla prova”. (2 Corinti 13:5) E Gesù, parlando al Padre suo, disse che “questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo”. — Giovanni 17:3.

      La vostra fede si basa sul conoscere “l’unico vero Dio”? Siete come gli abitanti di Berea, che, come dice la Bibbia, erano “di sentimenti più nobili [di mente più aperta, The Jerusalem Bible]”? Essi “accolsero la parola con grande entusiasmo, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stavano davvero così”. — Atti 17:11.

      Siete ‘di mente aperta’ nei confronti della Parola di Dio? Studiate regolarmente la Bibbia? Questo è il solo modo per “discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto”. (Romani 12:2) Nella Bibbia troverete la promessa di Dio di cancellare dalla terra non solo povertà, oppressione e conflitti internazionali, ma anche ‘lacrime, morte, lutto e affanno’. (Apocalisse [Rivelazione] 21:4) Questa sarà senz’altro la vera liberazione!

      [Note in calce]

      a Tutti i versetti citati in questo articolo sono presi dalla versione cattolica della CEI.

      b Ex cathedra: Detto delle dichiarazioni ufficiali del papa “in materia di fede e di morale”. — Vocabolario della lingua italiana di N. Zingarelli, XI ediz., 1983.

      [Immagini a pagina 9]

      “Mi ero dedicato a servire Dio con . . . l’obiettivo di diventare un buon sacerdote” — Carlos

      “Fu allora che cominciai veramente a capire la Bibbia, e che mi cadde la benda dagli occhi” — Maria

      [Immagine a pagina 10]

      ‘Non siamo ricchi, ma abbiamo il necessario per vivere e siamo felici’ — Rafael

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