Che cos’è veramente prezioso?
“Molti di loro conducono un’esistenza vuota, non sanno conservare un impiego, non sono capaci di mantenere le amicizie e vagano senza meta da un luogo all’altro in un’orbita a sé, e nessuno se ne preoccupa. La ragione? Sono ricchissimi”. — The New York Times, 15 maggio 1984.
COME ben sapete il denaro è necessario per avere cibo, indumenti, un tetto, mezzi di trasporto, assistenza sanitaria e altre cose indispensabili per vivere. Vi renderete probabilmente conto, infatti, che nella società moderna sarebbe difficile vivere senza denaro, poiché, come dice la Bibbia, “il denaro è ciò che risponde a ogni cosa”. — Ecclesiaste 10:19.
Eppure l’articolo da cui è tratto il brano citato sopra parlava dei problemi emotivi dei ricchi. È chiaro che sarebbe pericoloso dedicare tutta la vita ad accumulare denaro e beni materiali. Molti, però, fanno proprio questo. L’avida ambizione a volte è fatale. Sentiamo parlare di uomini impegnatissimi nel lavoro che muoiono di infarto a 30 o a 40 anni. Alcuni di questi avevano messo a repentaglio la salute, e persino la vita, per concretare le proprie ambizioni in campo economico. Non occorre essere profondamente religiosi per convenire che avrebbero fatto meglio a prendere a cuore le parole di Gesù Cristo: “Di quale beneficio sarà per un uomo se guadagna tutto il mondo ma perde l’anima sua? o che darà l’uomo in cambio dell’anima sua?” — Matteo 16:26.
Che cosa ha vero valore?
Saprete senz’altro che ci sono moltissime cose che potremmo essere tentati di avere. Un videoregistratore, una casa propria, costose attrezzature sportive: in certi paesi queste sono le cose che la gente desidera. Altrove, forse, ci si prefiggono obiettivi di valore più limitato. In un certo paese, una giovane donna si prostituiva per potersi comprare vestiti più belli.
Anche se forse ci rendiamo conto che è pericoloso concepire la vita in modo puramente materialistico, cosa possiamo fare per proteggerci? Dobbiamo voltare le spalle alla società, diventando degli anacoreti o degli eremiti, come hanno fatto alcuni? Inoltre, nel considerare che cosa ha vero valore dovremmo chiederci: A lungo andare, cosa mi darà vera felicità e contentezza?
Per essere aiutati, esaminiamo l’esempio di un uomo che da secoli è rispettato, ammirato e preso a modello. Era un giurista rabbinico e faceva parte di una setta ebraica del I secolo nota perché i suoi componenti erano “amanti del denaro”. (Luca 16:14) Si chiamava Paolo e possedeva l’istruzione e le energie necessarie per accumulare denaro e raggiungere posizioni sempre più importanti nella comunità.
Tuttavia, dopo un’esperienza sconvolgente, comprese che ciò che aveva il massimo valore nella vita era qualcosa di ben diverso. Che siamo d’accordo o no, vale la pena di riflettere sulle conclusioni a cui giunse Paolo.
Paolo capì che la cosa più importante nella vita è trovarsi in una condizione approvata davanti a Dio quale discepolo di Gesù. Questo era così prezioso per lui che, in quanto apostolo di Gesù, riuscì a sopportare difficoltà e persecuzioni. Fu come un celebre uomo vissuto prima di lui, Mosè, il quale “stimò il biasimo del Cristo come ricchezza maggiore dei tesori d’Egitto”. — Ebrei 11:26; II Corinti 11:23-27.
Dovete sapere inoltre che Paolo non si rammaricò mai di aver perso importanza nella società ebraica una volta diventato apostolo cristiano. Dopo 25 anni di devota vita cristiana scrisse: “Le cose che per me eran guadagni, le ho considerate perdita a motivo del Cristo. Infatti, per questo in realtà pure considero ogni cosa esser perdita a motivo dell’eccellente valore della conoscenza di Cristo Gesù mio Signore. A motivo di lui ho accettato la perdita di tutte le cose e le considero come tanti rifiuti, affinché guadagni Cristo e sia trovato unito a lui”. (Filippesi 3:7-9) Converrete sul fatto che Paolo era convinto di aver trovato qualcosa di realmente prezioso.
La scelta di Paolo non voleva dire che lui non possedeva più alcuna cosa materiale. Riflettete, ad esempio, sulle sue parole: “In ogni cosa e in ogni circostanza ho imparato il segreto sia d’esser sazio che d’aver fame, sia d’avere abbondanza che d’essere nel bisogno”. — Filippesi 4:12.
Comunque consideriate il cristianesimo, riuscite probabilmente a vedere quali ottimi risultati conseguì Paolo. La scelta che fece gli procurò una contentezza che le persone più ricche del mondo non conoscono. Jean Paul Getty, il petroliere miliardario, confessò: “Il denaro non ha necessariamente alcun rapporto con la felicità. Forse con l’infelicità”.
Tuttavia, uno potrebbe professarsi cristiano e non riconoscere che cosa è più prezioso. Accadeva nel I secolo, visto che Paolo disse di un suo compagno: “Dema mi ha abbandonato, perché ha amato il presente sistema di cose”. (II Timoteo 4:10) In un momento in cui avrebbe potuto aiutare l’apostolo che si trovava in prigione, Dema vi rinunciò, preferendo quanto il sistema aveva da offrirgli.
Indicando il gravissimo pericolo che può correre un cristiano se assume un punto di vista materialistico, Paolo disse: “Quelli che hanno determinato d’arricchire cadono in tentazione e in un laccio e in molti desideri insensati e dannosi, che immergono gli uomini nella distruzione e nella rovina. Poiché l’amore del denaro è la radice di ogni sorta di cose dannose, e correndo dietro a questo amore alcuni . . . si sono del tutto feriti con molte pene”. — I Timoteo 6:9, 10.
Fareste, perciò, bene a chiedervi: Che ruolo hanno il denaro o i beni materiali nella mia vita? Esaminiamo più a fondo l’argomento per vedere com’è possibile possedere ciò che è veramente prezioso.