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  • g90 8/6 pp. 28-29
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  • Uno sguardo al mondo
  • Svegliatevi! 1990
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  • NUOVA LEGGE SUL SANGUE
  • LE INFERMIERE HANNO IL DIRITTO DI SCEGLIERE?
  • UN UNIVERSO COMPLESSO
  • “ATROFIA DELLA VITA RELIGIOSA”
  • AIDS IN INDIA
  • SEGREGAZIONE NELLA METROPOLITANA
  • I POVERI PIÙ POVERI
  • ALCOOL E DONNE
  • QUANDO BERE È UN PROBLEMA
  • PEGGIO DELL’OBESITÀ
  • IL MALE DEL XX SECOLO
  • Quali i soggetti a rischio?
    Svegliatevi! 1986
  • Come evitare l’AIDS
    Svegliatevi! 1988
  • Perché una così vasta diffusione dell’AIDS?
    Svegliatevi! 1988
  • Trasfusioni di sangue: Sono sicure?
    Salvare la vita col sangue: In che modo?
Altro
Svegliatevi! 1990
g90 8/6 pp. 28-29

Uno sguardo al mondo

NUOVA LEGGE SUL SANGUE

Il 1º gennaio 1990 la California è divenuta il primo stato degli USA a emanare una legge che obbliga medici e chirurghi a informare i pazienti dei pericoli delle trasfusioni di sangue “ogniqualvolta c’è la possibilità che in seguito a un intervento chirurgico sia necessaria una trasfusione di sangue”. In base alla nuova legge, il paziente deve anche essere informato per iscritto sia sui pericoli che sui vantaggi di varie alternative alle trasfusioni di sangue altrui. Chirurghi e medici devono annotare sulla cartella clinica del paziente che tali informazioni gli sono state provvedute. Queste misure, tuttavia, non si applicano quando esiste quella che è definita “un’emergenza che mette in pericolo la vita”. Tale provvedimento, chiamato “Legge Paul Gann per la sicurezza del sangue”, prende nome da un noto personaggio che si era battuto per ottenere riforme fiscali e che è morto di AIDS in seguito a una trasfusione di sangue. Stando al suo necrologio comparso sulla rivista Time, “Gann sosteneva che chi trasmette consapevolmente [l’AIDS] ‘dovrebbe essere processato per omicidio’”.

LE INFERMIERE HANNO IL DIRITTO DI SCEGLIERE?

Se da una parte chi è favorevole all’aborto sostiene che ogni donna dovrebbe avere il diritto di scegliere se abortire o no, molte infermiere in Canada ritengono che venga calpestato il loro diritto di scegliere, in quanto non sono libere di rifiutarsi di assistere i medici che eseguono aborti. Secondo il Globe and Mail di Toronto, a molte infermiere canadesi viene chiesto di firmare una dichiarazione in cui si impegnano ad assolvere qualsiasi incarico affidato loro indipendentemente dalle loro credenze religiose e personali. Se si rifiutano di collaborare a interventi abortivi “devono cercarsi un altro lavoro”, dice un portavoce di un’associazione ospedaliera dell’Ontario. Altri paesi lasciano spazio alla coscienza dell’infermiera. In Gran Bretagna l’Ordine degli infermieri propone addirittura un servizio continuo di consulenza per le infermiere che collaborano a interventi abortivi, visto che queste possono decidere di abbandonare la professione dopo aver assistito di persona a vari aborti.

UN UNIVERSO COMPLESSO

La scoperta di immense strutture nello spazio potrebbe costringere gli scienziati a rivedere le loro teorie. Una di queste strutture, detta “la grande muraglia”, è descritta come un’immensa distesa piatta di galassie distribuite su oltre un miliardo di anni luce. Un’altra struttura è definita “il grande attrattore” perché attira verso di sé tante galassie, inclusa la nostra. Il New York Times fa notare che queste strutture, che “non sono semplici galassie o ammassi d’esse, ma enormi ‘continenti di galassie’”, confermano le teorie secondo cui “gli oggetti fondamentali dell’universo sono assai più grandi e più complessi di quanto gli astronomi non immaginassero”. Un astrofisico ha detto al Times che molti teorici speravano che il “grande attrattore” sparisse. Perché? “Non comprendiamo proprio come possa formarsi una così grande struttura”, ha detto.

“ATROFIA DELLA VITA RELIGIOSA”

La religione è importante per gli italiani? Non secondo un recente sondaggio condotto su un campione di 2.008 italiani di età compresa fra i 14 e i 70 anni. Il 61,5 per cento degli intervistati ha detto che non prega mai o quasi mai. Solo lo 0,5 per cento si rivolgerebbe a un sacerdote per avere un consiglio. Appena l’8 per cento ritiene che per migliorare i rapporti fra le persone sia necessaria la fede religiosa. Stando al Corriere della Sera del 18 novembre 1989 “il 45 per cento [degli italiani] dice d’essere credente, ma non sa bene in che cosa”. E Il Giornale, in quella stessa data, diceva che per quel che riguarda le credenze condivise dagli italiani “si tratta più di una pigra accettazione del passato che di consapevoli scelte”. La Stampa del 18 novembre 1989 ha descritto la situazione parlando di “atrofia della vita religiosa” in Italia. Cos’ha preso il posto delle religioni che si stanno disintegrando? Il Corriere della Sera rispondeva: “Al loro posto, per il momento, c’è il vuoto”.

AIDS IN INDIA

All’inizio del 1990 in India erano stati riferiti solo 41 casi di AIDS conclamata; tuttavia quella può essere la prima nazione asiatica a subire una grave epidemia di AIDS, secondo il Toronto Star. Il governo indiano stima che circa 10.000 delle 100.000 prostitute di Bombay siano già contagiate dal virus mortale. Solo tale gruppo potrebbe contagiare 20.000 uomini in un solo anno. Molte prostitute si rifiutano di cessare la loro attività anche dopo aver saputo di essere contagiate, sostenendo di non avere altro modo per guadagnarsi da vivere. Anche centinaia di persone che vendono il proprio sangue sono portatori del virus dell’AIDS; tuttavia, molti continuano a vendere il proprio sangue per guadagnarsi da vivere. Mentre il virus si diffonde in tutto il paese, un funzionario medico di Bombay riassume la situazione in tale città dicendo: “È una bomba a orologeria che sta per esplodere”.

SEGREGAZIONE NELLA METROPOLITANA

La nuova metropolitana del Cairo è stata molto lodata per la pulizia, l’efficienza e la sicurezza. Le donne della capitale egiziana, comunque, hanno voluto un miglioramento: una vettura di ogni treno è stata riservata ai soli passeggeri di sesso femminile. L’idea ha avuto l’appoggio di Thuraya Labna, membro femminista del parlamento egiziano, la quale ha sostenuto che le donne egiziane avevano bisogno di un modo sicuro per viaggiare sui mezzi pubblici senza subire molestie sessuali, comunissime al Cairo. Anche se l’iniziativa ha sollevato alcune critiche (ad esempio, c’è chi ha definito la vettura riservata alle donne ‘harem ambulante’), sembra che abbia conseguito dei risultati positivi verso l’obiettivo di proteggere le donne.

I POVERI PIÙ POVERI

Nel febbraio del 1990, rappresentanti delle 42 nazioni più povere del mondo hanno partecipato a un incontro di un fine settimana nel Bangladesh per studiare nuovi modi per far capire alle nazioni più ricche che circa 500 milioni di persone hanno urgente bisogno d’aiuto. Una conferenza analoga si era tenuta nel 1981, ma nessuno dei suoi principali obiettivi è stato raggiunto. Anzi, il New York Times riferisce che “gli anni ’80 hanno portato una povertà più umiliante, una diminuzione dell’alfabetizzazione, un peggioramento nelle condizioni di salute e in generale un calo del tenore di vita”. Il reddito medio pro capite nelle 42 nazioni è di soli 200 dollari (USA) l’anno. Di queste nazioni, 28 sono in Africa, 9 in Asia, 4 sono nazioni insulari nel Pacifico e nell’Oceano Indiano e una è nel Mar delle Antille.

ALCOOL E DONNE

Si è notato da molto tempo che l’alcool influisce più sulle donne che sugli uomini. Una comune spiegazione è che gli uomini pesano di più per cui possono assorbire più alcool. Ma ora scienziati italiani e americani hanno riscontrato che la quantità di un certo enzima detto alcool-deidrogenasi prodotta dall’organismo femminile è del 30 per cento inferiore alla quantità prodotta dall’organismo maschile. Mentre l’alcool è ancora nello stomaco, l’enzima ne “rompe” una parte prima che possa entrare nel torrente sanguigno e raggiungere cervello, fegato e altri organi. Gli alcolizzati maschi continuano a produrre circa metà dei loro normali livelli di questo enzima, mentre le donne alcolizzate non ne producono quasi nulla.

QUANDO BERE È UN PROBLEMA

“Garantire la purezza dell’acqua potabile è un problema in tutta l’Europa, e non solo qui”, riferisce il German Tribune. Secondo il quotidiano tedesco Deutsches Allgemeines Sonntagsblatt, l’ente tedesco per l’acqua e il gas stima che dal 10 al 20 per cento dei 6.300 acquedotti della Repubblica Federale Tedesca non soddisfi le norme europee per l’acqua potabile. Il governo permette l’uso di circa 1.400 pesticidi, i quali contengono circa 240 sostanze chimiche. Finora si sono riscontrate tracce di almeno 40 di queste sostanze nell’acqua potabile del paese, nelle acque freatiche e persino, in misura sempre maggiore, nell’acqua piovana. Oltre a ciò, l’acqua potabile tedesca soffre ancora dei postumi della seconda guerra mondiale. In una piccola cittadina, dove un tempo sorgeva una fabbrica di munizioni, si sono dovuti chiudere sei pozzi perché erano contaminati dai residui della produzione di TNT.

PEGGIO DELL’OBESITÀ

È risaputo che smettere di fumare può contribuire a far aumentare di peso, e che l’obesità è un rischio per la salute. Ma questi due fatti non giustificano la scusa dei fumatori secondo cui sarebbe più sano continuare a fumare e rimanere snelli che smettere e ingrassare. Secondo la rivista inglese Economist, uno statistico e un epidemiologo hanno analizzato i dati di uno studio condotto su un campione di oltre 7.000 uomini inglesi. La conclusione a cui sono giunti è che, sebbene l’obesità sia davvero pericolosa, fumare 20 sigarette al giorno è anche più pericoloso. L’Economist ha scritto: “Si è riscontrato che persino l’obesità grave è meglio che fumare (non perché in fondo l’obesità grave non sia così pericolosa, ma perché fumare è veramente terribile)”.

IL MALE DEL XX SECOLO

L’inquinamento moderno ha generato un’insolita nuova malattia. Denominata malattia ecologica, ipersensibilità ambientale o male del XX secolo, sembra che ne siano affette circa 30.000 persone solo nella provincia canadese dell’Ontario. Chi ne è colpito è estremamente sensibile a un sacco di sostanze chimiche e agenti inquinanti prodotti dall’uomo, che vanno dal fumo delle sigarette all’inchiostro della pagina stampata. In casi estremi, chi ne è affetto non può uscire di casa e deve respirare attraverso una maschera d’ossigeno. Il Toronto Star osserva che secondo alcuni esperti questi pochi casi “costituiscono un avvertimento che c’è qualcosa che è andato molto storto”.

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