Uno sguardo al mondo
Traffico d’armi in crisi?
Secondo un bollettino di informazioni dell’ONU (Disarmament Newsletter), ci sono buone notizie nel mondo del traffico d’armi. A quanto risulta, l’Istituto Internazionale di Stoccolma di Ricerche per la Pace ha riscontrato che “nel 1990 il volume globale del commercio delle principali armi convenzionali è stato del 35% inferiore rispetto a quello del 1989, che era stato a sua volta inferiore alle cifre registrate per il periodo intorno alla metà degli anni ’80”. Tuttavia, il Bulletin of the Atomic Scientists si è ultimamente espresso in termini piuttosto scettici riguardo ai colloqui politici sulla riduzione degli armamenti, dicendo: “Nella realtà, le vendite effettive di armi prosperano”. Per esempio il Bulletin cita la Francia, che nel 1990 ha visto “un aumento del 70% nelle esportazioni di armi”. Da che iniziò la crisi nel Golfo Persico, i fabbricanti di armi degli Stati Uniti hanno accettato commesse per la produzione di armi per un valore di 15 miliardi di dollari: questo solo per i paesi mediorientali! E nel luglio del 1991 soltanto, gli Stati Uniti hanno esportato in tutto il mondo attrezzature militari per un valore pari a 7 miliardi di dollari.
I bambini delle cocainomani
Un’altra statistica poco rassicurante: il numero delle donne americane incinte che fanno uso di cocaina è in rapido aumento. Secondo la rivista New Scientist, si stima che il numero dei bambini esposti al pericolo di questa droga mentre sono ancora nel grembo materno oscilli fra 92.000 e 240.000 all’anno. Il governo americano stima che solo nel 1990 siano nati 158.400 di questi bambini. La cocaina attraversa con facilità la placenta, invadendo la cavità uterina dove il feto è protetto, e gli scienziati stanno appena incominciando a capire il danno che essa può arrecare al feto. Da uno studio è emerso che questi bambini rimanevano più a lungo all’ospedale, erano due volte più soggetti ad avere un peso neonatale basso ed erano del 50 per cento più soggetti ad essere messi in una unità di cura intensiva per vari disturbi. Il costo di tutte queste cure ospedaliere extra? Si calcola che sia di 504 milioni di dollari l’anno!
Un ritorno che può essere fatale
Un tempo gli alci americani erano sul punto di estinguersi negli stati del Maine, del New Hampshire e del Vermont (USA). Tuttavia nello scorso decennio la popolazione di questi animali è bruscamente tornata ai valori precedenti, per cui si è registrato un forte aumento di scontri fra animali e veicoli. Gli alci adulti, che possono pesare da 450 a 700 chili, raggiungono al garrese i due metri di altezza. Poiché la testa dell’animale rimane al di sopra del fascio di luce proiettato dai fari, non c’è il riverbero dei suoi occhi che avverta gli automobilisti notturni in arrivo. “Se si investe un alce frontalmente, lo si prende in pieno alle gambe e non lo si vede finché non spacca il parabrezza”, dice l’esperto di fauna selvatica Howard C. Nowell. Nel 1990 solo nel Maine ci furono 500 scontri tra alci e veicoli. Un altro problema è che gli alci sono imprevedibili. Il conducente di un’utilitaria pensò che suonando il clacson un alce si sarebbe allarmato e allontanato dalla strada. Anziché spaventarsi l’alce caricò l’auto, facendola rotolare fra gli alberi.
I conti non tornano
Analizzando il generale andamento statistico degli indici di natalità e di mortalità, i demografi hanno fatto una scoperta inquietante. Pare che dalla popolazione mondiale manchino cento milioni di donne. Il New York Times riferisce che sebbene nascano più maschi che femmine, in ragione del 5 o 6 per cento, tra i maschi la mortalità è molto più alta. Quindi, in paesi sviluppati come Inghilterra e Stati Uniti le donne superano gli uomini di circa 5 ogni 100. Tuttavia in molti paesi meno sviluppati, particolarmente in Asia, il numero delle donne è di parecchio inferiore: talora solo 93 ogni 100 uomini. La ragione? Il Times osserva: “Fra le decine di milioni mancanti ci sono le femminucce . . . abortite o che vengono uccise alla nascita o che muoiono perché ricevono meno cibo dei maschi o perché i familiari considerano una figlia con la diarrea una seccatura mentre un maschio con la diarrea è un caso urgente per cui si deve chiamare il medico.
Come la pensano i giovani giapponesi
Da un recente sondaggio è emerso che i giovani giapponesi vedono la società e il futuro del Giappone in modo molto pessimistico. L’Asahi Evening News scrive: “Oltre il 50 per cento degli studenti intervistati si è detto d’accordo con le affermazioni secondo cui, ‘dato che la società odierna attribuisce importanza al denaro e alle cose, la ricchezza spirituale viene trascurata’”. Quasi il 70 per cento degli studenti si è dichiarato insoddisfatto della società. Invitato a scegliere il colore che meglio esprimeva ciò che pensavano del futuro del paese, il 38,8 per cento ha scelto il grigio, il 15,7 per cento ha scelto il nero e solo il 3,1 per cento ha scelto il rosa. Quando gli studenti sono stati invitati a dire cosa volevano che la scuola insegnasse loro, la maggioranza ha optato per una guida su come acquistare forza morale, ad esempio sul corretto modo di vivere. “Questa è una disperata richiesta di aiuto”, dice in conclusione il giornale.
Migliorare il QI
Il vostro QI — il vostro quoziente di intelligenza misurato con una prova standard — può essere usato come metro per misurare la vostra intelligenza in generale? Oppure anche il QI risente di influenze esterne? Queste domande sono oggetto di accese discussioni fra gli esperti nel campo dei test d’intelligenza. Nuove prove fanno vigorosamente pensare che la scuola, visto che insegna ai bambini a pensare e a risolvere problemi, giochi un ruolo sostanziale nello sviluppo del QI. Secondo la rivista Science News, lo psicologo Stephen J. Ceci della Cornell University degli Stati Uniti ha passato in rassegna circa 200 diversi studi che hanno tracciato lo sviluppo del QI e ha riscontrato che invariabilmente il QI dei bambini cala un po’ dopo una lunga vacanza scolastica. Inoltre nei bambini che vanno a scuola solo a periodi si registra la tendenza a un costante calo del QI. Gli studi di questo psicologo fanno pensare che per ogni anno di scuola che un bambino perde, il QI può calare da un quarto di punto a sei punti.
Epidemia di reati in Sudafrica
Negli scorsi due anni il Sudafrica ha assistito a “una sconvolgente impennata dei reati gravi”, scrive lo Star, un giornale di Johannesburg. Nel 1990 ci furono 15.109 omicidi, un aumento del 28 per cento rispetto al numero degli omicidi del 1989; nei primi otto mesi del 1991 la percentuale è salita ancora del 2 per cento. Anche altri reati violenti sono aumentati in modo vertiginoso. Il Witness Echo di Pietermaritzburg scrive che “in Sudafrica viene violentata una donna ogni tre minuti”, mentre un’altra stima parla di 300.000 stupri all’anno. Il giornale cita la conclusione di un sociologo secondo cui il Sudafrica ha la più alta incidenza di stupri del mondo. Un ente per la prevenzione della criminalità calcola che una donna sudafricana su 4 verrà violentata nell’arco della sua vita. Solo dieci anni fa la proporzione era di una su 10.
Sacerdote torero
Il giornale spagnolo El País ha riferito il caso di Ángel Rodríguez Tejedor, parroco cinquantacinquenne di Titulcia (Madrid), che ha combattuto con un torello davanti a una folla di 1.500 persone per raccogliere denaro per la sua chiesa. (Il denaro da lui raccolto con una precedente corrida era stato usato per pagare l’impianto di riscaldamento di un convento). Mentre si recava nell’arena si è fermato davanti alla chiesa per pregare e con voce tremante ha gridato alla statua della Madonna del Rosario: “¡Guapa, ayúdame!” (Bella,aiutami!) Giunto il momento di uccidere l’animale, il sacerdote ha mandato il sagrestano a dargli il colpo di grazia. Il giornale riferiva che le orecchie del toro morto sono state date come trofeo al sacerdote e alla sua squadra e che il lavoro svolto quel pomeriggio dal sacerdote “è stato apprezzato più della messa da lui celebrata la domenica, almeno a giudicare dai presenti”.
La famiglia in Europa
Il libro francese Euroscopie osserva che in Europa, nell’arco di vent’anni, il numero dei divorzi si è triplicato (salendo da 171.000 a 530.000). Il libro menziona in particolare il Regno Unito, dove il numero dei divorzi si è sestuplicato dal 1960 al 1988. In Danimarca 1 matrimonio su 2 finisce ora con il divorzio, pressappoco come negli Stati Uniti. Commentando questa parte del libro, la rivista francese L’Express dice: “Benché gli europei continuino a mettere [la famiglia] in cima alla loro scala dei valori, questa secolare istituzione si va inesorabilmente sgretolando”.
La verità nuda e cruda?
Un recente articolo del Wall Street Journal metteva in dubbio l’attendibilità di molti studi “scientifici” utilizzati dai fabbricanti per pubblicizzare o difendere i loro prodotti. Intervistando un campione limitato e non rappresentativo di persone, o facendo domande fuorvianti, o partendo da presupposti volutamente errati, si può fare in modo che gli studi sostengano praticamente qualsiasi tesi. Spesso sono pagati da aziende che hanno un interesse finanziario nei risultati. Per esempio, l’industria dei pannolini di tessuto ha recentemente sovvenzionato due studi nei quali si è pervenuti alla conclusione che i pannolini artificiali sono nocivi all’ambiente. Nel frattempo l’industria dei pannolini artificiali ha finanziato due studi che hanno “dimostrato” esattamente il contrario! Eric Miller, direttore di un bollettino di informazioni che ogni anno passa in rassegna circa 2.000 studi del genere, ha detto al Wall Street Journal: “C’è stata una lenta erosione dell’etica”. Poi ha aggiunto: “Il fatto allarmante è che su questa base la gente prende decisioni. Può essere un reato invisibile, ma non è senza vittime”.