Uno sguardo al mondo
Risarcimento per gli emofilici contagiati
Condannandolo per “omissione di vigilanza e di controllo” e “tardività nel ritiro dei prodotti” infetti, il Tribunale Civile di Roma ha ordinato al Ministero della Sanità di risarcire 385 emofilici che hanno contratto l’epatite o il virus dell’AIDS da emoderivati infetti. Un terzo d’essi sono già morti. Secondo l’avvocato Mario Lana, presidente dell’Unione forense per la tutela dei diritti dell’uomo, “con questa sentenza è stato riconosciuto un preciso nesso di causalità tra la colpevole e imprudente condotta dello Stato italiano e il danno subìto dagli emofilici”. (La Repubblica, 1º dicembre 1998) In Italia circa 2.000 emofilici hanno contratto il virus dell’AIDS e quasi 5.000 si sono ammalati di epatite C. In seguito all’assunzione di emoderivati infetti sono morti 1.246 italiani.
Esplode un’epidemia mortale di colera
Lo scorso febbraio un’epidemia esplosiva di colera ha costretto il consiglio comunale di Lusaka, nella Zambia, a proibire “la vendita ambulante di tutti i cibi non cotti”, riferisce il Times of Zambia. Oltre a questo, hotel e ristoranti sono stati posti “sotto sorveglianza 24 ore su 24 quando il numero dei morti nella capitale è salito a 42”, dice la notizia. I funzionari della sanità hanno espresso la loro preoccupazione per il fatto che i casi di colera erano “continuati ad aumentare [anche] in altre parti del paese”. Per combattere il problema, funzionari del Ministero della Sanità e della Pubblica Istruzione hanno formato un gruppo di esperti per assumere più spazzini e per trattare con cloro i pozzi poco profondi, che vengono facilmente contaminati. Daniel M’soka, portavoce del consiglio comunale di Lusaka, ha detto: “Il nostro obiettivo è ridurre il flagello del colera”.
Cuori trascurati
“Anziché fare qualcosa per migliorare la propria salute, le donne canadesi trattano il proprio cuore con spaventosa noncuranza”, dice il quotidiano National Post. Una recente indagine svolta sotto il patrocinio di una fondazione canadese (Heart and Stroke Foundation of Canada), nel corso della quale sono state prese in esame 400 donne canadesi di età compresa tra i 45 e i 74 anni, ha rivelato che “solo il 30% mantenevano un peso ideale, il 36% svolgevano attività fisiche e il 74% hanno detto di essere stressate a causa dei molteplici ruoli che devono ricoprire contemporaneamente”. Elissa Freeman, portavoce della fondazione, è giunta alla conclusione che “le donne si prendono più cura dell’uomo della loro vita che di se stesse”. Secondo la notizia, “malattie cardiache e ictus sono responsabili del 40% dei decessi fra le donne: oltre 41.000 all’anno”.
Calo della fertilità maschile
“La conta spermatica media degli uomini negli Stati Uniti e in Europa si è drasticamente ridotta di oltre il 50 per cento dalla fine degli anni ’30”, riferisce la rivista World Watch. “Questa scoperta avvalora le crescenti preoccupazioni dovute al fatto che si sta forse assistendo a un calo della fertilità maschile e che gli inquinanti ambientali potrebbero esserne la causa”. Questa conclusione si basa su 61 studi pubblicati a partire dal 1938 e condotti su oltre 14.000 soggetti. Si pensa che certe sostanze chimiche presenti nell’ambiente scombussolino il sistema endocrino e interferiscano con la sua funzione di regolare la crescita, lo sviluppo e la riproduzione. Si conoscono almeno 60 sostanze chimiche che danno questi problemi. Tuttavia, dice World Watch, “solo una minima parte delle 80.000 sostanze chimiche artificiali che si calcola siano impiegate oggi sono state testate per identificarne gli effetti dannosi per il sistema endocrino”.
Una “malattia invisibile”
“Si calcola che dai 15 ai 18 milioni di bambini nei paesi in via di sviluppo abbiano elevati livelli di piombo nel sangue”, riferisce un notiziario di ecologia (Environment News Service). In India, ad esempio, si è stabilito un nesso tra le capacità intellettuali dei bambini e la quantità di piombo che hanno assorbito. Secondo il dott. Abraham George, i bambini “perdono le loro capacità intellettuali . . . man mano che il loro cervello risente dell’esposizione prolungata al piombo”, riferisce l’Indian Express. L’avvelenamento da piombo nelle città indiane è causato soprattutto dalle automobili che usano ancora benzina contenente piombo. Siccome l’avvelenamento da piombo è un problema di cui si parla relativamente poco in paragone ad altri come la povertà e la fame, il dott. George lo definisce una “malattia invisibile”.
L’influenza uccide ancora
Oltre 300 eminenti esperti in materia di influenza si sono riuniti di recente presso la sede dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) a Ginevra per discutere su come combattere questa malattia letale. Nonostante i grandi passi avanti compiuti negli ultimi 50 anni, l’influenza continua a uccidere ogni anno centinaia di migliaia di persone, riferisce il Dipartimento per l’Informazione Pubblica delle Nazioni Unite. Per poter meglio prevenire e tenere sotto controllo l’influenza, l’OMS intende pubblicare un programma che permetterà di prepararsi in vista di ciò che definisce “una possibile pandemia di influenza”. Il direttore generale dell’OMS, la dott. Gro Harlem Brundtland, dice: “Il tempo per intervenire potrebbe essere brevissimo: dal riconoscimento di un nuovo ceppo allo scoppio della pandemia”.
La farfalla monarca è in pericolo
Ogni autunno milioni di farfalle monarca compiono un viaggio di migrazione di oltre 3.200 chilometri dal Canada ai territori in cui svernano in California e sui monti della Sierra Madre nel Messico centrale. Ultimamente però le riserve naturali messicane in cui sverna la monarca sono minacciate dall’erosione e dal taglio illegale degli abeti (oyamel). Di conseguenza “negli scorsi due anni il numero delle monarca che svernano qui è diminuito del 70 per cento”, riferisce il News di Città di Messico. Anche se parte della gente locale vive di turismo, ci sono altri che si guadagnano da vivere portando via di notte camion pieni di alberi protetti. “Se la distruzione continua”, dice il News, “le monarca che passano l’estate nel Nordamerica potrebbero praticamente scomparire”.
Si prende sempre più coscienza degli abusi all’infanzia?
Secondo El Universal, un quotidiano di Caracas, in Venezuela il numero dei bambini che hanno subìto violenze sessuali è cresciuto da 1 su 10 nel 1980 agli attuali 3 su 10. Nel 1980 l’età media del bambino vittima di abusi oscillava tra i 12 e i 14 anni. Oggi la maggioranza hanno meno di tre anni. Chi è che il più delle volte si macchia di questi crimini orrendi? L’idea che siano tipi loschi che si aggirano furtivamente intorno al cortile della scuola durante la ricreazione per attirare i bambini con le caramelle non è affatto realistica. El Universal spiega che il 70 per cento dei colpevoli sono parenti o amici di famiglia. Oltre metà di questi sono genitori acquisiti e il resto sono in genere persone che hanno una certa autorità, come un fratello maggiore, un cugino o un insegnante.
Auto, che passione!
Secondo l’Associazione americana delle Case automobilistiche, di recente gli Stati Uniti hanno varcato la soglia dei cento milioni di autoveicoli prodotti. “Ci sono voluti 25 anni per produrre il primo milione di macchine”, afferma la rivista Compressed Air. Ora invece “il ritmo di produzione nei giorni feriali è di 30 autovetture e dieci camion e autobus al minuto”. Se si calcolano le catene di montaggio, le fabbriche di pezzi delle macchine, gli addetti alle vendite e alla manutenzione e i piloti collaudatori, l’industria automobilistica negli Stati Uniti dà lavoro a 1 lavoratore stipendiato su 7. Si calcola che attualmente negli Stati Uniti circolino circa 40 milioni di autoveicoli.
Crisi dell’istruzione
“I paesi in via di sviluppo sono minacciati da una crisi dell’istruzione, essendovi 125 milioni di bambini non scolarizzati, per la maggior parte femmine, e altri 150 milioni che abbandonano gli studi prima di aver imparato a leggere o a scrivere”, rende noto l’agenzia di notizie inglese News Unlimited. Attualmente nei paesi in via di sviluppo sono analfabeti 1 adulto su 4, ovvero 872 milioni di persone. Per giunta la crisi dell’istruzione si aggrava quando i paesi che hanno alti tassi di analfabetismo prendono denaro a prestito dai paesi più ricchi. Perché? Perché il denaro, anziché essere speso per la tanto necessaria istruzione, viene spesso usato per saldare i debiti. Così il ciclo dell’analfabetismo si ripete, perpetuando la povertà.