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  • Perché Dio permette le sofferenze?

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  • Perché Dio permette le sofferenze?
  • Svegliatevi! 1986
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  • L’uomo, ‘l’unico ad essere malvagio’?
  • “È il loro proprio difetto”
  • Perché sono state permesse le sofferenze?
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Svegliatevi! 1986
g86 22/2 pp. 8-11

Perché Dio permette le sofferenze?

“Gli uomini sono gli unici capaci di essere malvagi perché sono gli unici ad essere coscienti di quello che fanno e in grado di fare scelte deliberate”. — Arnold Toynbee, storico, Il racconto dell’Uomo.a

TUTTI facciamo scelte deliberate, ogni giorno. La maggioranza delle decisioni che dobbiamo prendere riguardano le piccole cose della vita quotidiana: cosa mangiare, cosa bere, cosa indossare, dove andare. Alcune decisioni, però, hanno conseguenze più gravi che possono influire su di noi per tutto il resto della nostra vita, o possono addirittura accorciarci la vita.

Quando un medico raccomanda un’operazione, bisogna immediatamente fare una scelta. Vale la pena correre quel rischio? Il chirurgo è esperto e fidato? L’operazione mi allungherà o mi accorcerà la vita? La decisione da prendere è grave.

Nel lontano passato sono state fatte scelte deliberate che da allora hanno sempre influito sull’umanità. E quelle decisioni hanno diretta relazione con la nostra domanda: Perché Dio permette le sofferenze?

L’uomo, ‘l’unico ad essere malvagio’?

Il racconto biblico dei primi avvenimenti della storia indica che l’uomo non fu la prima creazione intelligente dotata di libero arbitrio e della facoltà di scegliere. E in effetti non fu neanche il primo o ‘l’unico capace di essere malvagio’. Esisteva già una forma di vita superiore: “quelli simili a Dio”, creature spirituali chiamate anche angeli. — Salmo 8:5.

Uno di questi che erano “simili a Dio”, di cui ce ne sono milioni, vide l’opportunità di diventare un vero e proprio dio-governante per il primo uomo e la prima donna, al posto di Geova loro Creatore. Servendosi del libero arbitrio, mentì deliberatamente alla donna per indurre lei e, attraverso lei, il marito, a disubbidire a Dio. Insinuò che Dio fosse un bugiardo e un ingannatore. Le disse che un modo di pensare e di agire indipendente non avrebbe condotto alla morte, come aveva detto Dio, ma affermò: “Voi sarete davvero simili a Dio, conoscendo il bene e il male”. — Genesi 3:1-5.

Con la sua condotta questo ‘simile a Dio’ diede inizio a una ribellione contro il dominio di Dio, una ribellione a cui assisterono milioni di angeli. In tal modo l’esercizio della legittima sovranità divenne una contesa universale. Quell’angelo che si opponeva a Dio divenne il suo avversario, termine reso “Satana” dall’ebraico. Mettendo in dubbio la veracità di Dio, Satana divenne anche il primo calunniatore, termine reso “Diavolo” dal greco. Questa ribellione iniziale innescò la catena di avvenimenti che hanno causato le sofferenze dell’umanità. ‘Come mai?’, potreste chiedere.

“È il loro proprio difetto”

Il primo uomo e la prima donna avevano la prospettiva della vita perfetta senza fine in un luogo paradisiaco che, insieme ai loro figli, avrebbero infine esteso a tutti gli angoli della terra. Quella prospettiva, però, dipendeva dalla loro lealtà a Dio. La disubbidienza avrebbe portato sulla scena un nuovo elemento genetico — l’imperfezione e la morte — che sarebbe stato trasmesso alle generazioni future. Cosa accadde? — Genesi 2:15-17.

L’apostolo Paolo spiega la situazione in termini molto semplici, dicendo che “per mezzo della disubbidienza d’un solo uomo [Adamo] molti furono costituiti peccatori” e che “la morte ha regnato per mezzo di quell’uno”. (Romani 5:17-19) Rifiutando la sovranità di Dio, Adamo ed Eva avviarono l’umanità sulla strada delle sofferenze, delle malattie e della morte. Ciò che Mosè disse riguardo a Israele si può dire anche dell’umanità in generale: “Da parte loro hanno agito rovinosamente; non sono suoi figli, è il loro proprio difetto. Generazione perversa e storta!” — Deuteronomio 32:5.

Di conseguenza gli uomini hanno scelto di essere indipendenti da Dio e hanno girato le spalle al suo dominio. A che cosa si sono rivolti? Consapevolmente o inconsapevolmente si sono sottomessi alla sovranità dell’“iddio di questo sistema di cose [che] ha accecato le menti degli increduli”. (II Corinti 4:4) Sono divenuti delle pedine nelle mani del Diavolo, il “padre della menzogna”. (Giovanni 8:44) Sotto la sua influenza hanno scelto governi politici e religiosi di origine umana che hanno condotto a odio, disastri e sofferenze. C’è poco da meravigliarsi se la Bibbia dice che Satana il Diavolo “svia [imbroglia, Living Bible, ediz. italiana] l’intera terra abitata”. — Rivelazione 12:9.

Perché sono state permesse le sofferenze?

Perché Geova non stroncò la ribellione sul nascere distruggendo Satana lì in Eden? Essendo l’Onnipotente, aveva senz’altro il potere di farlo. Satana però non aveva sfidato il potere di Dio bensì il modo in cui lo esercitava. Sollevando obiezioni sulla dichiarata legge di Dio, Satana sosteneva in sostanza che il modo di governare di Dio è sbagliato e non per il bene delle sue creature. Egli ragionò pure che nella prova gli uomini non sarebbero rimasti leali a Dio. (Giobbe, capitoli 1 e 2) Come si poteva affrontare e definire la sfida una volta per tutte?

Forse possiamo paragonare il modo in cui Dio agì nei confronti dell’umanità ribelle con il modo in cui agì il padre del figlio prodigo di una parabola di Gesù. Gesù menzionò un uomo che aveva due figli il più giovane dei quali chiese la sua parte di eredità mentre il padre era ancora vivo. Voleva essere indipendente, andarsene di casa e dimostrare che poteva farcela da solo. Il padre avrebbe potuto agire prontamente rifiutando di acconsentire alla richiesta del figlio e chiudendolo in una stanza per impedirgli di scappare. Ma a lungo andare sarebbe servito allo scopo? No, perché in tal caso il figlio sarebbe rimasto col padre contro la sua volontà. Inoltre gli sarebbe stato negato l’esercizio del libero arbitrio. Cosa fece dunque il padre?

Gesù spiegò: “Il padre divise tra loro le sostanze. Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto”. Le cose peggiorarono a tal punto che questo figlio ebreo dovette trovare lavoro come guardiano di porci. Anche se per i porci c’era da mangiare, per lui non ce n’era. Gesù proseguì: “Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame!” Cosa fece allora? Decise di tornare a casa pentito e di rimettersi alla misericordia di suo padre. — Luca 15:11-32, CEI.

Cosa c’era voluto perché quel giovane tornasse in sé? Tempo ed esperienza. Il padre non aveva agito drasticamente, ma aveva concesso del tempo al figlio affinché capisse la stoltezza del suo comportamento. È vero che durante la vicenda il ragazzo soffrì, ma questo servì a farlo tornare in sé.

È stato stabilito un precedente

In modo analogo al figlio della parabola, i nostri primogenitori umani scelsero d’essere indipendenti da Dio. A differenza del figlio prodigo, Adamo ed Eva non tornarono mai dal loro Padre, ma a causa della loro condotta ribelle l’umanità fu coinvolta in una contesa che agli occhi della creazione intelligente, visibile e invisibile, poteva essere risolta solo facendo passare del tempo. Ora, dopo 6.000 anni di indipendenza da Dio e dal suo dominio, cosa è stato dimostrato? Il profeta Geremia disse appropriatamente: “So bene, o Geova, che non appartiene all’uomo terreno la sua via. Non appartiene all’uomo che cammina nemmeno di dirigere il suo passo”. (Geremia 10:23) La storia dell’uomo mostra che “l’uomo ha dominato l’uomo a suo danno”. Come il figlio prodigo, molti che si sono resi conto di questo fatto stanno volgendosi al loro Padre celeste per avere una guida, dimostrando che Satana mentì sostenendo di poter distogliere tutti dal servire Dio. — Ecclesiaste 8:9.

Presto Geova agirà contro l’impenitente Satana e contro coloro che appoggiano la sua condotta indipendente, ponendo così fine alla ribellione e a tutte le sue conseguenze. È trascorso un tempo sufficiente perché si possa stabilire un precedente valido per tutte le epoche future. Con questo precedente non sarà mai più necessario che in futuro Geova permetta alcuna ribellione, sia nel reame visibile che in quello invisibile. Il tempo e l’esperienza hanno dimostrato che senza Dio, né Satana né l’uomo, possono esercitare il dominio nel modo giusto. — Rivelazione 16:14-16; 20:1-3.

È vero che nel frattempo gli uomini hanno dovuto sopportare immense sofferenze e in molti casi sono andati incontro a morte prematura, ma Geova ha pure promesso di porre rimedio a tutto questo. L’apostolo Paolo dichiarò: “Ho in Dio la speranza . . . che vi sarà una risurrezione sia dei giusti che degli ingiusti”. (Atti 24:15) La risurrezione dei morti con l’opportunità della vita perfetta sulla terra sarà un supremo atto di giustizia e di misericordia. Allora ciascuno potrà mostrare gratitudine per il dono della vera vita.

Sotto la disposizione dei “nuovi cieli e nuova terra”, le precedenti sofferenze saranno a poco a poco dimenticate per essere sostituite dalle benedizioni di una vita feconda, felice ed eterna. La Bibbia dice: “Le cose precedenti non saranno richiamate alla mente, né saliranno in cuore”. (Isaia 65:17; II Pietro 3:13; Rivelazione 21:1-4) Ma come si fa a essere sicuri che questo è possibile? Quali cambiamenti faranno della pace senza fine una realtà?

[Nota in calce]

a Garzanti, 1977, trad. dall’inglese di Davide Bigalli, p. 23.

[Testo in evidenza a pagina 9]

L’uomo non fu la prima creazione intelligente di Dio dotata di libero arbitrio e della facoltà di scegliere

[Testo in evidenza a pagina 9]

La disubbidienza avrebbe portato sulla scena un nuovo elemento

[Immagine a pagina 10]

Come il tempo e l’esperienza fecero riconoscere al figlio prodigo che dipendeva dal padre, così oggi molti si sono resi conto di avere bisogno di Dio

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