Perché i vescovi italiani sono preoccupati?
DAL CORRISPONDENTE DI SVEGLIATEVI! IN ITALIA
NEL novembre 1993 la Conferenza Episcopale Italiana ha fatto diversi commenti negativi nei confronti dei testimoni di Geova, sostenendo che non sono cristiani e definendo la loro opera di evangelizzazione porta a porta “proselitismo selvaggio”.
Ma non tutti gli esperti di religione sono d’accordo. Ad esempio il prof. Attilio Agnoletto, ordinario di Storia del cristianesimo all’Università Statale di Milano, ha definito i testimoni di Geova “un movimento serio, forte, biblista, pienamente legittimo in cui non c’è niente, direi, di non cristiano”.
E che dire del loro “proselitismo selvaggio”? “Il termine ‘selvaggio’ non è assolutamente accettabile”, ha detto a Svegliatevi! il prof. Agnoletto, aggiungendo che altrimenti “‘selvaggio’ sarebbe anche il proselitismo di Gesù Cristo”.
Come mai i vescovi nutrono tali pregiudizi contro i testimoni di Geova? Secondo il prof. Agnoletto la loro opposizione nasce “dal numero e dal successo dei testimoni di Geova oggi in Italia”, che oltretutto “corrisponde anche, in verità, ad una crisi della religiosità cattolica”.
Oggi il clero cerca di screditare ed ostacolare coloro che ubbidiscono al comando di Gesù di predicare. (Matteo 28:19, 20; confronta Matteo 5:11, 12). Il quotidiano La Stampa riferisce che nonostante l’opposizione i testimoni di Geova sono la seconda confessione in Italia in ordine di grandezza, con più di 200.000 aderenti e un aumento costante.
Al contrario, negli ultimi anni la Chiesa Cattolica ha assistito a un calo di presenze. Così all’inizio del 1994 papa Giovanni Paolo II ha esortato i cattolici italiani a diventare evangelizzatori attivi, persino a predicare di porta in porta: proprio come fanno i testimoni di Geova!a
[Nota in calce]