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  • La magnificenza del celeste trono di Geova
    Rivelazione: Il suo grandioso culmine è vicino!
    • 27, 28. (a) Che effetto dovrebbe avere su di noi la descrizione che Giovanni fa di questa visione? (b) Quali domande sorgono su ciò che vede e ode successivamente Giovanni?

      27 Chi può rimanere indifferente leggendo la descrizione che Giovanni fa di questa visione? È splendida, grandiosa! Ma come dev’essere la realtà? L’effettiva maestà di Geova dev’essere tale da spingere chiunque abbia un cuore sensibile a unirsi alle quattro creature viventi e ai 24 anziani nel lodarLo, sia in preghiera che proclamando pubblicamente il Suo nome. Egli è l’Iddio del quale i cristiani hanno oggi il privilegio di essere testimoni. (Isaia 43:10) Ricordate che la visione di Giovanni si riferisce al giorno del Signore, nel quale ora ci troviamo. I “sette spiriti” sono sempre pronti a guidarci e rafforzarci. (Galati 5:16-18) Oggi abbiamo a disposizione la Parola di Dio che ci aiuta ad essere santi nel servire un Dio santo. (1 Pietro 1:14-16) Siamo senz’altro felici di leggere ad alta voce le parole di questa profezia. (Rivelazione 1:3) Come ci spronano a essere fedeli a Geova e a non lasciare che il mondo ci distolga dal cantare attivamente le Sue lodi! — 1 Giovanni 2:15-17.

      28 Finora Giovanni ha descritto ciò che ha visto dopo essere stato invitato ad avvicinarsi entrando per quella porta aperta in cielo. Il fatto più significativo che egli riferisce è che Geova, in tutta la magnificenza della Sua maestà e dignità, è seduto sul Suo trono celeste. È circondato dalla più possente delle organizzazioni, radiosa nel suo splendore e nella sua lealtà. La Corte divina è riunita. (Daniele 7:9, 10, 18) L’ambiente è pronto per qualcosa di straordinario. Di che si tratta, e come influisce oggi su di noi? Osserviamo il dischiudersi della scena!

  • “Chi è degno di aprire il rotolo?”
    Rivelazione: Il suo grandioso culmine è vicino!
    • Capitolo 15

      “Chi è degno di aprire il rotolo?”

      1. Cosa avviene ora nella visione di Giovanni?

      SUBLIME! MAESTOSA! Così può definirsi l’affascinante visione del trono di Geova situato in mezzo alle lampade di fuoco, ai cherubini, ai 24 anziani e al mare di vetro. Ma dicci, Giovanni, cosa vedi dopo ciò? Giovanni si sofferma sul centro stesso di quella scena celeste, dicendo: “E vidi nella mano destra di Colui che siede sul trono un rotolo scritto di dentro e di dietro, sigillato strettamente con sette sigilli. E vidi un forte angelo, che proclamava ad alta voce: ‘Chi è degno di aprire il rotolo e di scioglierne i sigilli?’ Ma nessuno, né in cielo né sulla terra né sotto la terra, era in grado di aprire il rotolo o di guardarvi dentro. E piangevo molto perché non era stato trovato nessuno degno di aprire il rotolo o di guardarvi dentro”. — Rivelazione 5:1-4.

      2, 3. (a) Perché Giovanni è desideroso che si trovi qualcuno in grado di aprire il rotolo, ma cosa sembra prospettarsi a questo riguardo? (b) Cos’hanno atteso ansiosamente gli unti servitori di Dio nel nostro tempo?

      2 Geova stesso, il Sovrano Signore di tutta la creazione, porge quel rotolo. Dev’essere pieno di importanti informazioni, perché è scritto davanti e di dietro. Siamo curiosi: cosa contiene il rotolo? Ricordiamo l’invito rivolto da Geova a Giovanni: “Sali qui, e ti mostrerò le cose che devono avvenire”. (Rivelazione 4:1) Con viva aspettazione, siamo ansiosi di conoscere queste cose. Purtroppo però il rotolo è ermeticamente chiuso, sigillato con sette sigilli!

      3 Il forte angelo troverà qualcuno degno di aprire il rotolo? Secondo l’Interlineare del Regno (inglese), il rotolo sta “sulla mano destra” di Geova. Questo fa pensare che egli lo porga sulla palma aperta. Ma sembra che nessuno in cielo o sulla terra sia degno di prendere quel rotolo e di aprirlo. Nemmeno sottoterra, fra i fedeli servitori di Dio che sono morti, c’è qualcuno idoneo per ricevere questo alto onore. Non c’è da sorprendersi se Giovanni è visibilmente turbato! Forse teme che non riuscirà a conoscere le “cose che devono avvenire”. Anche nei nostri giorni gli unti servitori di Dio hanno atteso ansiosamente che Geova mandasse la sua luce e la sua verità per far loro comprendere Rivelazione. Egli lo avrebbe fatto in maniera progressiva al tempo stabilito per l’adempimento della profezia, in modo da condurre il suo popolo nella via di una “grande salvezza”. — Salmo 43:3, 5.

      Colui che è degno

      4. (a) Chi viene trovato degno di aprire il rotolo e i suoi sigilli? (b) A quale ricompensa e privilegio partecipano ora la classe di Giovanni e i suoi compagni?

      4 Sì, c’è qualcuno che è in grado di aprire il rotolo! Giovanni riferisce: “Ma uno degli anziani mi dice: ‘Smetti di piangere. Ecco, il Leone che è della tribù di Giuda, la radice di Davide, ha vinto per aprire il rotolo e i suoi sette sigilli’”. (Rivelazione 5:5) Perciò, Giovanni, asciùgati le lacrime! Nei nostri giorni anche la classe di Giovanni e i suoi leali compagni hanno sopportato decenni di dure prove mentre attendevano pazientemente di essere illuminati. Che confortante ricompensa abbiamo ora comprendendo la visione, e che privilegio poter partecipare al suo adempimento proclamandone il messaggio!

      5. (a) Quale profezia fu pronunciata riguardo a Giuda, e dove regnarono i suoi discendenti? (b) Chi è Silo?

      5 “Il Leone che è della tribù di Giuda”! Giovanni conosce bene la profezia pronunciata da Giacobbe, antenato della razza ebraica, riguardo al suo quarto figlio, Giuda: “Giuda è un leoncello. Certamente salirai dalla preda, figlio mio. Si è chinato, si è steso come un leone e, come un leone, chi osa farlo levare? Lo scettro non si allontanerà da Giuda, né il bastone da comandante di fra i suoi piedi, finché venga Silo; e a lui apparterrà l’ubbidienza dei popoli”. (Genesi 49:9, 10) La discendenza reale del popolo di Dio sorse da Giuda. Cominciando da Davide, tutti i re che regnarono a Gerusalemme fino alla sua distruzione per opera dei babilonesi furono discendenti di Giuda. Ma nessuno di loro fu il Silo profetizzato da Giacobbe. Silo significa “colui al quale appartiene [il diritto]”. Profeticamente questo nome additava Gesù, colui al quale ora appartiene stabilmente il Regno davidico. — Ezechiele 21:25-27; Luca 1:32, 33; Rivelazione 19:16.

      6. In che senso Gesù fu sia “un ramoscello” di Iesse che “la radice di Davide”?

      6 Giovanni riconosce subito il riferimento alla “radice di Davide”. Il promesso Messia è profeticamente chiamato “un ramoscello . . . dal ceppo di Iesse [padre di Davide] . . . un germoglio” e “la radice di Iesse [che] sarà eretta come segnale per i popoli”. (Isaia 11:1, 10) Gesù fu un ramoscello di Iesse, essendo nato nella discendenza reale di Davide, figlio di Iesse. Inoltre, quale radice di Iesse, fu Lui a far rigermogliare la dinastia davidica, dandole vita e sostentamento per sempre. — 2 Samuele 7:16.

      7. Cosa rende Gesù degno di prendere il rotolo dalla mano di Colui che siede sul trono?

      7 In modo particolare, Gesù è colui che, in qualità di uomo perfetto, servì Geova con integrità sopportando prove estremamente difficili. Egli fornì la risposta più esauriente alla sfida di Satana. (Proverbi 27:11) La sera precedente la sua morte di sacrificio fu così in grado di dire: “Io ho vinto il mondo”. (Giovanni 16:33) Per questa ragione Geova affidò al risuscitato Gesù “ogni autorità . . . in cielo e sulla terra”. Di tutti i servitori di Dio, solo lui è idoneo per ricevere il rotolo, allo scopo di farne conoscere l’importantissimo messaggio. — Matteo 28:18.

      8. (a) In relazione al Regno, da cosa è mostrata l’idoneità di Gesù? (b) Perché è appropriato che sia uno dei 24 anziani a rivelare a Giovanni chi è degno di aprire il rotolo?

      8 È veramente appropriato che ad aprire il rotolo sia Gesù. Dal 1914 egli è intronizzato quale Re del messianico Regno di Dio, e quel rotolo ha molto da dire circa il Regno e ciò che esso farà. Gesù rese fedelmente testimonianza intorno alla verità del Regno quand’era qui sulla terra. (Giovanni 18:36, 37) Insegnò ai suoi seguaci a pregare per la venuta del Regno. (Matteo 6:9, 10) Iniziò la predicazione della buona notizia del Regno al principio dell’era cristiana e profetizzò che quell’opera di predicazione avrebbe raggiunto l’apice nel tempo della fine. (Matteo 4:23; Marco 13:10) È similmente appropriato che sia uno dei 24 anziani a rivelare a Giovanni che Gesù è colui che aprirà i sigilli. Perché? Perché questi anziani siedono su troni e hanno delle corone, in quanto sono coeredi di Cristo nel suo Regno. — Romani 8:17; Rivelazione 4:4.

      ‘L’Agnello che fu scannato’

      9. Invece di un leone, cosa vede Giovanni stare “in mezzo al trono”, e come lo descrive?

      9 Giovanni cerca di vedere questo “Leone che è della tribù di Giuda”. Ma, fatto stranissimo, appare una figura simbolica completamente diversa: “E vidi stare in piedi, in mezzo al trono e alle quattro creature viventi e in mezzo agli anziani, un agnello come se fosse stato scannato, che aveva sette corna e sette occhi, i quali occhi significano i sette spiriti di Dio che sono stati mandati in tutta la terra”. — Rivelazione 5:6.

      10. Chi è l’“agnello” che Giovanni vede, e perché questo termine è appropriato?

      10 Proprio al centro, accanto al trono, entro i cerchi formati dalle quattro creature viventi e dai 24 anziani, c’è un agnello! Senza dubbio Giovanni identifica subito questo agnello con “il Leone che è della tribù di Giuda” e “la radice di Davide”. Sa che, più di sessant’anni prima, Giovanni il Battezzatore aveva presentato Gesù agli astanti giudei come “l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo”. (Giovanni 1:29) Per tutta la sua vita terrena Gesù si mantenne incontaminato dal mondo — proprio come un agnello immacolato — così da poter offrire la sua vita senza colpa come sacrificio per il genere umano. — 1 Corinti 5:7; Ebrei 7:26.

      11. Perché non è poco dignitoso rappresentare il glorificato Gesù come un ‘agnello scannato’?

      11 È forse umiliante o poco dignitoso rappresentare il glorificato Gesù come un ‘agnello scannato’? Niente affatto! La fedeltà di Gesù fino alla morte fu una grossa sconfitta per Satana e un grande trionfo per Geova Dio. Gesù viene rappresentato in questo modo per descrivere vividamente la sua vittoria sul mondo di Satana e per ricordare il profondo amore che Geova e Gesù nutrono per il genere umano. (Giovanni 3:16; 15:13; confronta Colossesi 2:15). Gesù viene così additato come il Seme promesso, colui che più di chiunque altro è qualificato per aprire il rotolo. — Genesi 3:15.

      12. Cosa raffigurano le sette corna dell’Agnello?

      12 Cos’altro accresce il nostro apprezzamento per questo “agnello”? Esso ha sette corna. Nella Bibbia spesso le corna simboleggiano potere o autorità, e il numero sette è indice di completezza. (Confronta 1 Samuele 2:1, 10; Salmo 112:9; 148:14). Le sette corna dell’Agnello rappresentano quindi la pienezza del potere che Geova ha affidato a Gesù. Egli è “molto al di sopra di ogni governo e autorità e potenza e signoria e di ogni nome che si nomina non solo in questo sistema di cose, ma anche in quello avvenire”. (Efesini 1:20-23; 1 Pietro 3:22) Gesù ha esercitato il potere, il potere governativo, in particolare dal 1914, quando fu intronizzato da Geova come Re celeste. — Salmo 2:6.

      13. (a) Cosa raffigurano i sette occhi dell’Agnello? (b) Cosa fa ora l’Agnello?

      13 Inoltre, Gesù è interamente pieno di spirito santo, come raffigurano i sette occhi dell’Agnello, che “significano i sette spiriti di Dio”. Gesù è un canale attraverso il quale passa la pienezza della forza attiva di Geova per raggiungere i Suoi servitori terreni. (Tito 3:6) Evidentemente è mediante questo stesso spirito che dal cielo egli vede ciò che avviene qui sulla terra. Come il Padre suo, Gesù è dotato di perfetto discernimento. Nulla sfugge alla sua attenzione. (Confronta Salmo 11:4; Zaccaria 4:10). Chiaramente questo Figlio — colui che vinse il mondo mantenendo l’integrità, il Leone della tribù di Giuda, la radice di Davide, colui che diede la sua vita per il genere umano, colui che è dotato di completa autorità, di pienezza di spirito santo e perfetto discernimento da Geova Dio — sì, questi più di chiunque altro è degno di prendere il rotolo dalla mano di Geova. Esita egli ad accettare questo incarico di servizio nell’eccelsa organizzazione di Geova? No! Al contrario, “egli andò e subito lo prese [il rotolo] dalla mano destra di Colui che siede sul trono”. (Rivelazione 5:7) Che eccellente esempio di prontezza nel rendersi disponibili!

      Cantici di lode

      14. (a) Come reagiscono le quattro creature viventi e i 24 anziani allorché Gesù prende il rotolo? (b) In che modo le informazioni che Giovanni riceve a proposito dei 24 anziani ne confermano l’identità e la posizione?

      14 Qual è la reazione delle altre creature che si trovano intorno al trono di Geova? “E quando ebbe preso il rotolo, le quattro creature viventi e i ventiquattro anziani caddero dinanzi all’Agnello, avendo ciascuno un’arpa e coppe d’oro che erano piene d’incenso, e l’incenso significa le preghiere dei santi”. (Rivelazione 5:8) Come le quattro cherubiche creature viventi che stanno davanti al trono di Dio, i 24 anziani si prostrano davanti a Gesù in segno di riconoscimento della sua autorità. Ma questi anziani sono i soli ad avere arpe e coppe piene d’incenso.a E sono i soli che ora cantano un nuovo cantico. (Rivelazione 5:9) Sono quindi simili ai 144.000 del santo “Israele di Dio”, i quali pure hanno arpe e cantano un nuovo cantico. (Galati 6:16; Colossesi 1:12; Rivelazione 7:3-8; 14:1-4) Inoltre viene mostrato che i 24 anziani svolgono una funzione sacerdotale celeste, prefigurata da quella dei sacerdoti dell’antico Israele che bruciavano incenso a Geova nel tabernacolo, funzione che sulla terra ebbe fine quando Dio tolse di mezzo la Legge mosaica inchiodandola al palo di tortura di Gesù. (Colossesi 2:14) Quale conclusione traiamo da tutto ciò? Che qui gli unti vincitori vengono visti nel loro incarico finale di ‘sacerdoti di Dio e del Cristo, che regnano con lui per i mille anni’. — Rivelazione 20:6.

      15. (a) In Israele, solo chi aveva il privilegio di entrare nel Santissimo del tabernacolo? (b) Perché per il sommo sacerdote bruciare incenso prima di entrare nel Santissimo era una questione di vita o di morte?

      15 Nell’antico Israele solo il sommo sacerdote poteva entrare nel Santissimo dinanzi alla simbolica presenza di Geova. Portare con sé l’incenso era per lui una questione di vita o di morte. La legge di Geova diceva: “[Aaronne] deve prendere il portafuoco pieno di carboni di fuoco ardenti dall’altare dinanzi a Geova, e il cavo di entrambe le sue mani pieno di fine incenso profumato, e li deve portare dentro la cortina. Deve anche mettere l’incenso sul fuoco dinanzi a Geova, e la nuvola dell’incenso deve estendersi sul coperchio dell’Arca, che è sopra la Testimonianza, affinché egli non muoia”. (Levitico 16:12, 13) Era impossibile per il sommo sacerdote entrare impunemente nel Santissimo se non aveva bruciato incenso.

      16. (a) Nel sistema di cose cristiano, chi entra nell’antitipico Santissimo? (b) Perché i cristiani unti devono ‘bruciare incenso’?

      16 Nel sistema di cose cristiano non solo il Sommo Sacerdote antitipico, Gesù Cristo, ma anche ciascuno dei 144.000 sottosacerdoti entra infine nell’antitipico Santissimo, il luogo del cielo in cui risiede Geova stesso. (Ebrei 10:19-23) Per questi sacerdoti, qui rappresentati dai 24 anziani, è impossibile entrare in questo Santissimo a meno che non ‘brucino incenso’, elevino cioè di continuo preghiere e supplicazioni a Geova. — Ebrei 5:7; Giuda 20, 21; confronta Salmo 141:2.

      Un nuovo cantico

      17. (a) Quale nuovo cantico cantano i 24 anziani? (b) Com’è usata di solito nella Bibbia l’espressione “nuovo cantico”?

      17 Si ode ora un cantico melodioso. È rivolto all’Agnello da coloro che saranno sacerdoti con lui, i 24 anziani: “E cantano un nuovo cantico, dicendo: ‘Degno sei di prendere il rotolo e di aprirne i sigilli, perché tu fosti scannato e col tuo sangue comprasti a Dio persone di ogni tribù e lingua e popolo e nazione”. (Rivelazione 5:9) Nella Bibbia l’espressione “nuovo cantico” o “nuovo canto” ricorre varie volte, e di solito si riferisce a una lode innalzata a Geova per qualche potente atto di liberazione. (Salmo 96:1; 98:1; 144:9) Il cantico quindi è nuovo perché chi canta può ora proclamare ulteriori opere meravigliose di Geova ed esprimere rinnovato apprezzamento per il Suo glorioso nome.

      18. Per quale motivo i 24 anziani lodano Gesù col loro nuovo cantico?

      18 Qui, però, i 24 anziani cantano un nuovo cantico dinanzi a Gesù, non dinanzi a Geova. Ma il principio è lo stesso. Lodano Gesù per le cose nuove che egli, in qualità di Figlio di Dio, ha fatto per loro. Mediante il suo sangue è stato mediatore del nuovo patto e ha reso così possibile la nascita di una nuova nazione come speciale possedimento di Geova. (Romani 2:28, 29; 1 Corinti 11:25; Ebrei 7:18-25) I membri di questa nuova nazione spirituale provengono da molte nazioni carnali, ma Gesù li ha uniti in modo da formare un’unica congregazione paragonabile a una nazione. — Isaia 26:2; 1 Pietro 2:9, 10.

      19. (a) Quale benedizione non poté ricevere l’Israele carnale a causa della sua infedeltà? (b) Quale benedizione riceve la nuova nazione di Geova?

      19 Quando Geova organizzò gli israeliti facendone una nazione ai giorni di Mosè, concluse un patto con loro e promise che se fossero rimasti fedeli a quel patto sarebbero divenuti un regno di sacerdoti dinanzi a lui. (Esodo 19:5, 6) Gli israeliti non furono fedeli e non ottennero mai l’adempimento di quella promessa. La nuova nazione, formata in virtù del nuovo patto che ha per mediatore Gesù, è invece rimasta fedele. Ai suoi membri è dato perciò di regnare sulla terra e anche di prestare servizio come sacerdoti, aiutando gli uomini di cuore retto a riconciliarsi con Geova. (Colossesi 1:20) È proprio come dice il nuovo cantico: “E le hai fatte essere un regno e sacerdoti al nostro Dio, ed esse regneranno sulla terra”. (Rivelazione 5:10) Che gioia provano quei 24 anziani nel cantare questo nuovo cantico di lode al glorificato Gesù!

      Un coro celeste

      20. Quale cantico di lode all’Agnello viene ora fatto risuonare?

      20 Come reagiscono a questo nuovo cantico altri componenti della vasta schiera celeste dell’organizzazione di Geova? Giovanni ne osserva estasiato la completa armonia: “E vidi, e udii la voce di molti angeli intorno al trono e alle creature viventi e agli anziani, e il loro numero era di miriadi di miriadi e di migliaia di migliaia, che dicevano ad alta voce: ‘L’Agnello che fu scannato è degno di ricevere potenza e ricchezza e sapienza e forza e onore e gloria e benedizione’”. (Rivelazione 5:11, 12) Che maestoso cantico di lode!

      21. La lode rivolta all’Agnello sminuisce forse la sovranità o la posizione di Geova? Spiegate.

      21 Significa questo che ora Gesù abbia in qualche modo sostituito Geova Dio e che tutta la creazione si metta a lodare lui al posto del Padre suo? Tutt’altro! Questo cantico di lode è in armonia con ciò che scrisse di Gesù l’apostolo Paolo: “Dio lo ha esaltato a una posizione superiore e gli ha benignamente dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio di quelli che sono in cielo e di quelli che sono sulla terra e di quelli che sono sotto il suolo, e ogni lingua confessi apertamente che Gesù Cristo è Signore alla gloria di Dio Padre”. (Filippesi 2:9-11) Gesù viene qui onorato a motivo del suo ruolo nella soluzione della principale contesa che si presenta a tutta la creazione: la rivendicazione della legittima sovranità di Geova. Che gloria questo ha recato al Padre suo!

      Un inno di intensità crescente

      22. A quale inno si uniscono voci dal reame terrestre?

      22 Nella scena descritta da Giovanni le schiere celesti acclamano melodiosamente Gesù in segno di riconoscimento della sua fedeltà e della sua autorità celeste. In questo si uniscono a loro voci dal reame terrestre, le quali pure innalzano lodi sia al Padre che al Figlio. Come i successi di un figlio umano possono essere fonte di grande onore per i genitori, così in tutto il creato la leale condotta di Gesù contribuisce “alla gloria di Dio Padre”. Giovanni prosegue quindi dicendo: “E ogni creatura che è in cielo e sulla terra e sotto la terra e sul mare, e tutte le cose che sono in essi, udii che dicevano: ‘A Colui che siede sul trono e all’Agnello siano la benedizione e l’onore e la gloria e il potere per i secoli dei secoli’”. — Rivelazione 5:13.

      23, 24. (a) Cosa indica quando sarebbe iniziato quest’inno in cielo, e quando sulla terra? (b) In che modo quest’inno aumenta d’intensità col passar degli anni?

      23 Quand’è che risuona quest’inno sublime? Cominciò agli inizi del giorno del Signore. Dopo che Satana e i suoi demoni furono scacciati dai cieli, “ogni creatura che è in cielo” poté unirsi in questo cantico di lode. E, come mostrano i fatti, dal 1919 una crescente moltitudine di uomini sulla terra ha unito la propria voce nel lodare Geova, passando da poche migliaia a ben oltre sei milioni nel 2005.b Dopo che il sistema terreno di Satana sarà stato distrutto, “ogni creatura . . . sulla terra” canterà le lodi di Geova e di suo Figlio. Al tempo stabilito da Geova comincerà la risurrezione degli innumerevoli milioni di morti, e allora “ogni creatura . . . sotto la terra” che è nella memoria di Dio avrà l’opportunità di unirsi nel cantare quest’inno.

      24 Già ‘dall’estremità della terra, dal mare e dalle isole’, milioni di creature umane cantano un nuovo cantico insieme alla mondiale organizzazione di Geova. (Isaia 42:10; Salmo 150:1-6) Si assisterà a un crescendo di questa gioiosa lode alla fine del Millennio, quando l’umanità sarà stata elevata alla perfezione. Il vecchio Serpente, l’arcingannatore, Satana stesso, verrà in seguito distrutto come completo adempimento di Genesi 3:15 e, in un trionfante culmine, tutta la creazione vivente, spirituale e umana, canterà all’unisono: “A Colui che siede sul trono e all’Agnello siano la benedizione e l’onore e la gloria e il potere per i secoli dei secoli”. In tutto l’universo non esisterà nessuna voce di dissenso.

      25. (a) Cosa siamo spinti a fare leggendo la descrizione che Giovanni fa di questo inno universale? (b) Che splendido esempio ci è dato dalle quattro creature viventi e dai 24 anziani al termine della visione?

      25 Che tempo gioioso sarà quello! Certamente ciò che Giovanni descrive qui fa traboccare di gioia il nostro cuore e ci sprona a unirci alle schiere celesti nel cantare di cuore lodi a Geova Dio e a Gesù Cristo. Non siamo forse più determinati che mai a perseverare nelle opere giuste? Se sì, possiamo aspettarci, con l’aiuto di Geova, di essere personalmente presenti a quel felice culmine, aggiungendo la nostra voce all’universale coro di lode. Senz’altro le quattro cherubiche creature viventi e gli unti cristiani risuscitati sono pienamente d’accordo, poiché la visione termina con queste parole: “E le quattro creature viventi dissero: ‘Amen!’ e gli anziani caddero e adorarono”. — Rivelazione 5:14.

      26. In che cosa dovremmo esercitare fede, e cosa si accinge a fare l’Agnello?

      26 Voglia tu, caro lettore, esercitare fede nel sacrificio dell’Agnello — ‘colui che è degno’ — ed essere benedetto nei tuoi umili sforzi di adorare e servire Geova, “Colui che siede sul trono”. Lascia che la classe di Giovanni ti aiuti oggi mentre provvede la necessaria “porzione di cibo [spirituale] a suo tempo”. (Luca 12:42) Ma ora ecco che l’Agnello si accinge ad aprire i sette sigilli. Quali emozionanti rivelazioni sono in serbo per noi?

      [Note in calce]

      a Grammaticalmente parlando, l’espressione “avendo ciascuno un’arpa e coppe d’oro che erano piene d’incenso” potrebbe riferirsi sia agli anziani che alle quattro creature viventi. Il contesto, però, mostra chiaramente che essa si riferisce solo ai 24 anziani.

      b Vedi il prospetto a pagina 64.

      [Immagine a tutta pagina a pagina 86]

  • Quattro cavalieri al galoppo!
    Rivelazione: Il suo grandioso culmine è vicino!
    • Capitolo 16

      Quattro cavalieri al galoppo!

      Visione 3: Rivelazione 6:1-17

      Contenuto: La cavalcata dei quattro cavalieri, i testimoni martirizzati che stanno sotto l’altare, e il gran giorno dell’ira

      Tempo in cui si adempie: Dal 1914 fino alla distruzione di questo sistema di cose

      1. In che modo Geova rivela a Giovanni il contenuto del misterioso rotolo che Gesù apre?

      IN QUESTI giorni critici, non ci interessiamo forse vivamente delle “cose che devono accadere fra breve”? Senz’altro, perché esse ci riguardano da vicino! Accompagniamo dunque Giovanni mentre Gesù si accinge ad aprire il misterioso rotolo. Fatto interessante, Giovanni non ha bisogno di leggerlo. Come mai? Perché il contenuto gli viene trasmesso “in segni” mediante una serie di scene dinamiche, dense d’azione. — Rivelazione 1:1, 10.

      2. (a) Cosa vede e ode Giovanni, e a cosa fa pensare l’aspetto del cherubino? (b) A chi è rivolto il comando del primo cherubino, e perché rispondete così?

      2 Ascoltiamo Giovanni mentre Gesù apre il primo sigillo del rotolo: “E vidi quando l’Agnello aprì uno dei sette sigilli e udii una delle quattro creature viventi dire con voce come di tuono: ‘Vieni!’” (Rivelazione 6:1) Questa è la voce del primo cherubino. Il suo aspetto, simile a quello di un leone, rammenta a Giovanni che l’organizzazione di Geova agirà con coraggio nell’eseguire i Suoi giusti giudizi. Ma a chi è rivolto quel comando? Non a Giovanni, perché Giovanni è già stato invitato a prendere parte a queste scene profetiche. (Rivelazione 4:1) Quella “voce come di tuono” sta invitando altri a partecipare al primo di una serie di quattro avvincenti episodi.

      Il cavallo bianco e il suo illustre Cavaliere

      3. (a) Cosa descrive ora Giovanni? (b) In armonia col simbolismo biblico, cosa deve rappresentare il cavallo bianco?

      3 Giovanni, e con lui la zelante classe di Giovanni e i suoi odierni compagni, ha il privilegio di assistere a un dramma ricco di colpi di scena. Giovanni dice: “E vidi, ed ecco, un cavallo bianco; e colui che vi sedeva sopra aveva un arco; e gli fu data una corona, ed egli uscì, vincendo e per completare la sua vittoria”. (Rivelazione 6:2) Sì, in risposta a quel tonante “Vieni!” un cavallo bianco va alla carica. Spesso nella Bibbia il cavallo simboleggia la guerra. (Salmo 20:7; Proverbi 21:31; Isaia 31:1) Questo cavallo, probabilmente uno splendido stallone, è di un bianco splendente, segno di immacolata santità. (Confronta Rivelazione 1:14; 4:4; 7:9; 20:11). Com’è appropriato questo, poiché indica una guerra pura e giusta ai santi occhi di Geova! — Vedi anche Rivelazione 19:11, 14.

      4. Chi è il Cavaliere del cavallo bianco? Spiegate.

      4 Chi è il Cavaliere di questo cavallo? Egli ha un arco, un’arma bellica d’offesa, ma gli viene anche data una corona. Gli unici giusti che vengono visti portare delle corone durante il giorno del Signore sono Gesù e la classe rappresentata dai 24 anziani. (Daniele 7:13, 14, 27; Luca 1:31-33; Rivelazione 4:4, 10; 14:14)a È improbabile che un componente del gruppo dei 24 anziani venga rappresentato mentre riceve una corona indipendente. Perciò questo cavaliere solitario dev’essere Gesù Cristo e nessun altro. Giovanni lo vede in cielo nello storico momento del 1914 in cui Geova dichiara: “Io, sì, io ho insediato il mio re”, e gli dice che lo scopo è quello di ‘dargli le nazioni come sua eredità’. (Salmo 2:6-8)b Aprendo così il primo sigillo, Gesù rivela in che modo egli stesso, come Re appena incoronato, fa la sua sortita per combattere al tempo stabilito da Dio.

      5. In che modo la descrizione del Cavaliere fatta dal salmista è simile a quella di Rivelazione 6:2?

      5 Questa scena è in piena armonia con Salmo 45:4-7, che è rivolto al Re intronizzato da Geova: “E nel tuo splendore avanza verso il successo; cavalca nella causa della verità e dell’umiltà e della giustizia, e la tua destra ti istruirà in cose tremende. Le tue frecce sono aguzze — sotto di te continuano a cadere popoli — nel cuore dei nemici del re. Dio è il tuo trono a tempo indefinito, sì, per sempre; lo scettro del tuo regno è uno scettro di rettitudine. Hai amato la giustizia e odii la malvagità. Perciò Dio, il tuo Dio, ti ha unto con olio di esultanza più dei tuoi compagni”. Conoscendo bene questa descrizione profetica, Giovanni deve aver compreso che si riferisce all’attività di Gesù quale Re. — Confronta Ebrei 1:1, 2, 8, 9.

      Esce vincendo

      6. (a) Perché il Cavaliere deve continuare a vincere? (b) Durante quali anni prosegue la vittoriosa cavalcata?

      6 Ma perché il Re appena incoronato deve andare a combattere? Perché viene costituito re in presenza di un’accanita opposizione da parte del principale avversario di Geova, Satana il Diavolo, e di quelli che sulla terra, consapevolmente o inconsapevolmente, fanno gli interessi di Satana. La nascita stessa del Regno scatena una grande guerra in cielo. Combattendo col nome di Michele (che significa “chi è simile a Dio?”), Gesù sconfigge Satana e i suoi demoni e li scaglia sulla terra. (Rivelazione 12:7-12) La vittoriosa cavalcata di Gesù prosegue durante i decenni iniziali del giorno del Signore mentre le persone simili a pecore vengono radunate. Anche se il mondo intero giace ancora “nel potere del malvagio”, Gesù continua amorevolmente a pascere i suoi unti fratelli e i loro compagni aiutandoli individualmente a conseguire la vittoria della fede. — 1 Giovanni 5:19.

      7. Quali vittorie ha conseguito Gesù sulla terra nei primi decenni del giorno del Signore, e quale dovrebbe essere la nostra determinazione?

      7 Quali altre vittorie ha conseguito Gesù nei novanta e più anni trascorsi dall’inizio del giorno del Signore? In tutto il mondo, singolarmente e come congregazione, i servitori di Geova hanno dovuto affrontare molte difficoltà, pressioni e persecuzioni, come quelle descritte dall’apostolo Paolo nel dar prova del proprio ministero. (2 Corinti 11:23-28) Per poter perseverare, i testimoni di Geova hanno avuto bisogno di “potenza oltre ciò che è normale”, specialmente là dove infuriano guerre e violenza. (2 Corinti 4:7) Ma anche nelle più estenuanti circostanze, i fedeli Testimoni sono stati in grado di dire, come Paolo: “Il Signore mi stette vicino e mi infuse potenza, affinché per mezzo mio la predicazione fosse compiuta pienamente”. (2 Timoteo 4:17) Sì, Gesù ha vinto per loro, e continuerà a vincere anche per noi, purché siamo determinati a completare personalmente la vittoria della fede. — 1 Giovanni 5:4.

      8, 9. (a) A quali vittorie ha partecipato la congregazione mondiale dei testimoni di Geova? (b) Dov’è stata particolarmente notevole la crescita dei testimoni di Geova?

      8 La congregazione mondiale dei testimoni di Geova ha partecipato a molte vittorie grazie alla guida del suo Re vittorioso. In particolare egli protesse questi Studenti Biblici dall’annientamento nel 1918, quando furono temporaneamente ‘vinti’ dall’organizzazione politica di Satana. Nel 1919, comunque, egli venne in loro soccorso liberandoli dalla prigione, e quindi li ravvivò perché proclamassero la buona notizia “fino alla più distante parte della terra”. — Rivelazione 13:7; Atti 1:8.

      9 Prima e durante la seconda guerra mondiale, le dittatoriali potenze dell’asse cercarono di sopprimere i testimoni di Geova in molti paesi dove i capi religiosi, in particolare quelli della gerarchia cattolica romana, sostenevano apertamente o tacitamente oppressivi dittatori. Ma i 71.509 Testimoni che predicavano quando nel 1939 iniziò la guerra erano divenuti 141.606 quando essa terminò nel 1945, anche se più di 10.000 d’essi avevano trascorso lunghi anni in prigione e in campi di concentramento e circa 2.000 erano stati uccisi. Il numero dei Testimoni attivi in tutta la terra è andato aumentando fino a superare oggi i sei milioni. La crescita è stata notevole nei paesi cattolici e in paesi dove la persecuzione era stata più violenta, come in Germania, Italia e Giappone, dove complessivamente i Testimoni attivi nel ministero di campo hanno oggi superato di molto i 600.000. — Isaia 54:17; Geremia 1:17-19.

      10. Con quali vittorie il Re vittorioso ha benedetto il suo popolo per quanto riguarda il “difendere e stabilire legalmente la buona notizia”?

      10 Il nostro Re vittorioso ha anche benedetto il suo popolo zelante aiutandolo a riportare molte vittorie per quanto riguarda il “difendere e stabilire legalmente la buona notizia” nei tribunali e di fronte ai governanti. (Filippesi 1:7; Matteo 10:18; 24:9) Questo è avvenuto su scala internazionale: in Argentina, Australia, Canada, Grecia, India, Svizzera, Swaziland, Turchia e altri paesi. Fra le 50 vittorie legali ottenute dai testimoni di Geova presso la Corte Suprema degli Stati Uniti ci sono state quelle che sanciscono il diritto di dichiarare la buona notizia “pubblicamente e di casa in casa” e di astenersi da idolatriche cerimonie patriottiche. (Atti 5:42; 20:20; 1 Corinti 10:14) È stata così tenuta aperta la via per continuare ad espandere la testimonianza mondiale.

      11. (a) In che modo il Cavaliere ‘completa la sua vittoria’? (b) Che effetto dovrebbe avere su di noi l’apertura del secondo, del terzo e del quarto sigillo?

      11 In che modo Gesù ‘completa la sua vittoria’?c Lo fa, come vedremo, togliendo di mezzo la falsa religione e scagliando quindi ogni rimanente settore dell’organizzazione visibile di Satana nel “lago di fuoco”, simbolo di distruzione, a rivendicazione della sovranità di Geova. Attendiamo fiduciosamente il giorno di Armaghedon, quando il nostro “Re dei re” riporterà la vittoria finale sull’oppressiva organizzazione politica di Satana! (Rivelazione 16:16; 17:14; 19:2, 14-21; Ezechiele 25:17) Nel frattempo l’invincibile Conquistatore sul cavallo bianco prosegue la sua cavalcata man mano che Geova continua ad aggiungere persone sincere alla Sua nazione giusta sulla terra. (Isaia 26:2; 60:22) State partecipando con l’unta classe di Giovanni a questa gioiosa espansione del Regno? In caso affermativo, ciò che l’apostolo Giovanni vede all’apertura dei successivi tre sigilli vi stimolerà senza dubbio a partecipare ancora di più all’opera di Geova per i nostri giorni.

      Un cavallo rosso

      12. Cosa disse Gesù che avrebbe contrassegnato la sua invisibile presenza in veste di Re?

      12 Verso la fine del ministero terreno di Gesù, i discepoli gli chiesero privatamente: “Quale sarà il segno della tua presenza e del termine del sistema di cose?” Rispondendo, egli predisse calamità che sarebbero state “il principio dei dolori di afflizione”. Gesù disse: “Sorgerà nazione contro nazione, e regno contro regno; e ci saranno grandi terremoti, e in un luogo dopo l’altro pestilenze e penuria di viveri; e ci saranno paurose visioni e dal cielo grandi segni”. (Matteo 24:3, 7, 8; Luca 21:10, 11) Le cose che Giovanni vede all’apertura dei rimanenti sigilli del rotolo costituiscono un rimarchevole parallelo di quella profezia. Osserviamo ora mentre il glorificato Gesù apre il secondo sigillo!

      13. Quale contrasto sta per notare Giovanni?

      13 “E quando aprì il secondo sigillo, udii la seconda creatura vivente dire: ‘Vieni!’” (Rivelazione 6:3) A dare questo comando è il secondo cherubino, quello simile a un toro. La qualità che simboleggia è la potenza, potenza usata però con giustizia. Contrariamente a ciò, Giovanni sta per assistere a un’orribile e micidiale manifestazione di potenza.

      14. Quale cavallo e cavaliere vede ora Giovanni, e cosa rappresenta questa visione?

      14 Chi risponde a questo secondo “Vieni!”? “E uscì un altro cavallo, color fuoco; e a colui che vi sedeva sopra fu concesso di togliere la pace dalla terra affinché si scannassero gli uni gli altri; e gli fu data una grande spada”. (Rivelazione 6:4) Che vista raccapricciante! E non ci sono dubbi su ciò che rappresenta: la guerra! Non la guerra giusta del vittorioso Re di Geova, ma la crudele guerra internazionale promossa dagli uomini, con il suo inutile bagno di sangue e le sue sofferenze. Com’è appropriato che questo cavaliere cavalchi un cavallo rosso fuoco!

      15. Perché dovremmo non voler avere nulla a che fare con la cavalcata del secondo cavaliere?

      15 Certamente Giovanni non vuole avere nulla a che fare con questo cavaliere e la sua inarrestabile cavalcata, poiché riguardo ai servitori di Dio era stato profetizzato: “Né impareranno più la guerra”. (Isaia 2:4) Pur essendo ancora “nel mondo”, Giovanni e, per estensione, la classe di Giovanni e la grande folla oggi, “non fanno parte” di questo sistema sanguinario. Le nostre armi sono spirituali e “potenti mediante Dio” per proclamare attivamente la verità, senza partecipare a nessuna guerra carnale. — Giovanni 17:11, 14; 2 Corinti 10:3, 4.

      16. Quando e come il cavaliere del cavallo rosso ricevette una “grande spada”?

      16 Prima del 1914, anno in cui il Cavaliere del cavallo bianco ricevette la sua corona, c’erano state molte guerre. Ma ora al cavaliere del cavallo rosso viene data “una grande spada”. Cosa sottintende questo? Con lo scoppio della prima guerra mondiale, la guerra umana diventa più sanguinosa, più distruttiva che mai. Nel bagno di sangue del 1914-18, carri armati, gas asfissianti, aeroplani, sottomarini, cannoni a lunga gittata e armi automatiche furono usati per la prima volta oppure su scala senza precedenti. In circa 28 nazioni, popolazioni intere — non solo i soldati — furono mobilitate a sostegno dello sforzo bellico. Le perdite furono immani. Vennero massacrati più di nove milioni di soldati, e il numero delle vittime fra i civili fu incalcolabile. Persino dopo la fine del conflitto sulla terra non tornò vera pace. Più di 50 anni dopo quella guerra, lo statista tedesco Konrad Adenauer osservò: “Dal 1914 la sicurezza e la tranquillità sono scomparse dalla vita degli uomini”. Al cavaliere del cavallo color fuoco fu realmente concesso di togliere la pace dalla terra.

      17. In che modo la “grande spada” ha continuato a essere usata dopo la prima guerra mondiale?

      17 Quindi, inebriato dal sangue, il cavaliere del cavallo rosso si gettò a capofitto nella seconda guerra mondiale. Gli strumenti per la carneficina divennero ancora più diabolici, e le perdite furono quattro volte maggiori che nella prima guerra mondiale. Nel 1945 due bombe atomiche esplosero sul Giappone, e ciascuna fece in un attimo decine di migliaia di vittime, annientandole. Durante la seconda guerra mondiale, il cavaliere del cavallo rosso mieté circa 55 milioni di vite, e nemmeno questo servì a placarlo. Fonti attendibili riferiscono che dalla seconda guerra mondiale ben oltre 20 milioni di anime sono cadute sotto il taglio della “grande spada”.

      18, 19. (a) Anziché un trionfo della tecnologia militare, la carneficina che c’è stata dalla seconda guerra mondiale in poi è una prova di che cosa? (b) Quale pericolo minaccia l’umanità, ma cosa farà il Cavaliere del cavallo bianco per sventarlo?

      18 Possiamo definirlo un trionfo della tecnologia militare? Piuttosto, è una prova che lo spietato cavallo rosso avanza al galoppo. Dove porterà la sua folle corsa? Alcuni scienziati accennano alla possibilità che scoppi accidentalmente una guerra nucleare, per non parlare di un conflitto nucleare pianificato! Ma fortunatamente il vittorioso Cavaliere del cavallo bianco ha in mente qualcos’altro.

      19 Finché la società umana sarà basata sull’orgoglio e sull’odio nazionalistico, l’umanità continuerà a rischiare l’annientamento nucleare. Anche se le nazioni, non avendo via d’uscita, dovessero smantellare tutti i loro arsenali nucleari, conserverebbero le necessarie cognizioni tecniche. In breve tempo potrebbero riprodurre i loro micidiali ordigni nucleari; perciò, qualsiasi guerra iniziata con armi convenzionali potrebbe presto trasformarsi in un olocausto. L’orgoglio e l’odio che oggi permeano le nazioni porteranno l’umanità al suicidio, a meno che, sì, a meno che il Cavaliere del cavallo bianco non fermi la folle galoppata del cavallo color fuoco. Siamo fiduciosi che Cristo, il Re, cavalcherà sia per completare la sua vittoria sul mondo dominato da Satana che per instaurare una nuova società terrena basata sull’amore, amore per Dio e per il prossimo, qualcosa che contribuisce alla pace molto più dell’instabile deterrente nucleare della nostra folle epoca. — Salmo 37:9-11; Marco 12:29-31; Rivelazione 21:1-5.

      Appare un cavallo nero

      20. Che assicurazione abbiamo che il Cavaliere del cavallo bianco saprà far fronte a qualsiasi situazione calamitosa?

      20 Ora Gesù apre il terzo sigillo! Giovanni, cosa vedi? “E quando aprì il terzo sigillo, udii la terza creatura vivente dire: ‘Vieni!’” (Rivelazione 6:5a) Fatto rallegrante, questo terzo cherubino “ha la faccia simile a quella di un uomo”, a indicare la qualità dell’amore. L’eccellente qualità dell’amore basato sul principio abbonderà nel nuovo mondo di Dio, così come oggi permea l’intera organizzazione di Geova. (Rivelazione 4:7; 1 Giovanni 4:16) Possiamo essere certi che il Cavaliere del cavallo bianco, colui che “deve regnare finché Dio non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi”, eliminerà amorevolmente la calamitosa situazione che viene ora mostrata a Giovanni. — 1 Corinti 15:25.

      21. (a) Cosa rappresentano il cavallo nero e il suo cavaliere? (b) Cosa mostra che il cavallo nero infuria ancora?

      21 Cosa vede dunque Giovanni mentre il terzo “Vieni!” riceve risposta? “E vidi, ed ecco, un cavallo nero; e colui che vi sedeva sopra aveva in mano una bilancia”. (Rivelazione 6:5b) Carestia, ecco il fosco messaggio di questa scena profetica! Essa descrive come agli inizi del giorno del Signore ci sarebbero state situazioni in cui i viveri sarebbero stati razionati, pesati su una bilancia. Dal 1914 la carestia continua ad essere un problema mondiale. Alla guerra moderna fa seguito la carestia, poiché le risorse normalmente impiegate per dar da mangiare agli affamati vengono spesso convogliate nella produzione di armi belliche. I contadini vengono arruolati, e i campi, devastati dal divampare della guerra, non producono più a sufficienza. Fu così durante la prima guerra mondiale, quando milioni di persone patirono la fame e morirono! Per di più, con la fine della guerra il cavaliere del cavallo nero, simbolo della fame, non rallentò la sua corsa. Durante gli anni ’30, in Ucraina, morirono cinque milioni di persone in una sola carestia. La seconda guerra mondiale portò con sé ulteriore penuria di viveri e carestie. Mentre il cavallo nero continuava a galoppare, a metà del 1987 un’autorità mondiale in materia (il World Food Council) riferì che 512 milioni di esseri umani rischiavano di morire di fame e che ogni giorno 40.000 bambini morivano per cause collegate con la denutrizione.

      22. (a) Cosa dice una voce, e quale necessità sottolinea? (b) Cosa indica il costo di una chenice di grano e di tre chenici d’orzo?

      22 Giovanni ci dice qualcos’altro: “E udii una voce come in mezzo alle quattro creature viventi dire: ‘Una chenice di grano per un denaro, e tre chenici di orzo per un denaro; e non danneggiare l’olio e il vino’”. (Rivelazione 6:6) Tutt’e quattro i cherubini sono uniti nel sottolineare la necessità di controllare attentamente le scorte alimentari, proprio come prima della distruzione di Gerusalemme nel 607 a.E.V. gli abitanti dovevano “mangiare pane a peso e con ansiosa cura”. (Ezechiele 4:16) Al tempo di Giovanni, una chenice (poco più di un litro) di grano era considerata la razione quotidiana di un soldato. Quanto sarebbe costata una razione del genere? Un denaro, il salario di un’intera giornata! (Matteo 20:2)d Che dire di chi aveva famiglia? Per lo stesso prezzo poteva comprare tre chenici di orzo integrale. Anche questo sarebbe bastato a sfamare solo una piccola famiglia. E l’orzo non era considerato un alimento di buona qualità come il grano.

      23. Come si deve intendere l’espressione “Non danneggiare l’olio e il vino”?

      23 Come si deve intendere l’espressione “Non danneggiare l’olio e il vino”? Secondo alcuni significherebbe che, mentre molti avrebbero avuto poco da mangiare o addirittura sarebbero morti di fame, i lussi dei ricchi non ne avrebbero risentito. Ma nel Medio Oriente l’olio e il vino non sono in effetti prodotti di lusso. Nei tempi biblici pane, olio e vino erano considerati alimenti base. (Confronta Genesi 14:18; Salmo 104:14, 15). L’acqua non sempre era buona, per cui si faceva largo uso di vino come bevanda e a volte per scopi medicinali. (1 Timoteo 5:23) Per quanto riguarda l’olio, ai giorni di Elia la vedova di Zarefat, sebbene povera, aveva ancora dell’olio con cui cucinare la farina che le restava. (1 Re 17:12) Perciò il comando di “non danneggiare l’olio e il vino” sembra essere un consiglio di non consumare troppo in fretta questi prodotti basilari, ma di usarli con parsimonia. Altrimenti sarebbero stati ‘danneggiati’, esaurendosi prima della fine della carestia.

      24. Perché il cavallo nero non continuerà a galoppare ancora per molto?

      24 Siamo felici di sapere che presto il Cavaliere del cavallo bianco fermerà quel galoppante cavallo nero! Riguardo al modo amorevole in cui provvederà il necessario nel nuovo mondo si legge infatti: “Ai suoi giorni germoglierà il giusto, e l’abbondanza di pace finché non ci sia più la luna. . . . Ci sarà abbondanza di grano sulla terra; in cima ai monti ci sarà sovrabbondanza”. — Salmo 72:7, 16; vedi anche Isaia 25:6-8.

      Il cavallo pallido e il suo cavaliere

      25. Quando Gesù apre il quarto sigillo, quale voce ode Giovanni, e cosa indica questo?

      25 Ma la cosa non è ancora finita. Gesù apre il quarto sigillo, e Giovanni ne descrive il risultato: “E quando aprì il quarto sigillo, udii la voce della quarta creatura vivente dire: ‘Vieni!’” (Rivelazione 6:7) Questa è la voce del cherubino che assomiglia a un’aquila che vola. Egli simboleggia la sapienza lungimirante, e Giovanni, la classe di Giovanni e tutti gli altri servitori terreni di Dio, hanno veramente dovuto osservare e agire con perspicacia in vista di ciò che è qui descritto. Così facendo, si può avere una certa protezione dai flagelli che affliggono l’odierna generazione orgogliosa e immorale che si lascia guidare dalla sapienza mondana. — 1 Corinti 1:20, 21.

      26. (a) Chi è il quarto cavaliere, e perché il colore del suo cavallo è appropriato? (b) Da chi è seguito il quarto cavaliere, e che accade alle sue vittime?

      26 Quali nuovi orrori vengono liberati quando il quarto cavaliere risponde all’invito? Giovanni dice: “E vidi, ed ecco, un cavallo pallido; e colui che vi sedeva sopra aveva nome la Morte. E l’Ades lo seguiva da vicino”. (Rivelazione 6:8a) Il cavaliere dell’ultimo cavallo ha un nome: la Morte. È l’unico dei quattro cavalieri dell’Apocalisse a rivelare apertamente la propria identità. Appropriatamente la Morte cavalca un cavallo pallido, perché l’aggettivo pallido (greco chloròs) è usato nella letteratura greca per descrivere le facce sbiancate, come per malattia. È pure appropriato che la Morte sia seguita da vicino — non ci è detto come — dall’Ades (la tomba), dal momento che l’Ades raccoglie la maggior parte di quelli che cadono vittime della furia del quarto cavaliere. Siamo lieti di sapere che per questi ci sarà una risurrezione, quando ‘la morte e l’Ades daranno i morti che sono in essi’. (Rivelazione 20:13) Ma in che modo la Morte reclama queste vittime?

      27. (a) Come reclama le sue vittime il cavaliere che ha nome la Morte? (b) Cosa si intende con la “quarta parte della terra” su cui la Morte ha autorità?

      27 La visione elenca alcuni modi: “E fu data loro autorità sulla quarta parte della terra, per uccidere con una lunga spada e con la penuria di viveri e con una piaga mortale e mediante le bestie selvagge della terra”. (Rivelazione 6:8b) Questa cavalcata non avrebbe necessariamente influito su una quarta parte letterale della popolazione terrestre, ma su un’ampia porzione della terra, non importa se abitata densamente o scarsamente. Questo cavaliere raccoglie le vittime della grande spada del secondo cavaliere e delle carestie e della penuria di viveri del terzo. Miete anche le proprie vittime, dovute alla piaga mortale, come pure quelle dei terremoti, secondo quanto descritto in Luca 21:10, 11.

      28. (a) Quale adempimento c’è stato della profezia relativa alla “piaga mortale”? (b) In che modo gli odierni servitori di Geova sono stati protetti da molte malattie?

      28 Di particolare attualità è la “piaga mortale”. Nella scia delle devastazioni della prima guerra mondiale, l’influenza spagnola mieté oltre 20 milioni di vite umane in soli pochi mesi del periodo 1918-19. L’unico luogo della terra che sfuggì a questo flagello fu l’isoletta di Sant’Elena. Nei luoghi in cui la popolazione fu decimata, vennero accesi roghi funebri per bruciare cataste di corpi. E oggi c’è uno spaventoso aumento di malattie cardiache e tumori, dovuto in gran parte al fumo. In quello che fu definito “un brutto decennio”, gli anni ’80, un modo di vivere che le norme bibliche definiscono illegale aggiunse alla “piaga mortale” il flagello dell’AIDS. Nel 2000, la massima autorità sanitaria degli Stati Uniti definì l’AIDS “probabilmente la peggiore epidemia che il mondo abbia mai conosciuto”. Disse che in tutto il mondo 52 milioni di persone avevano contratto l’HIV/AIDS e che 20 milioni di esse erano morte. Come sono grati i servitori di Geova che i saggi consigli della sua Parola li tengano lontani dalla fornicazione e dall’errato uso del sangue, pratiche mediante le quali oggi vengono trasmesse molte malattie! — Atti 15:28, 29; confronta 1 Corinti 6:9-11.

      29, 30. (a) Che applicazione trovano oggi i ‘quattro atti dannosi’ di Ezechiele 14:21? (b) Come possiamo intendere le “bestie selvagge” di Rivelazione 6:8? (c) Cosa sembra voler rappresentare questa scena profetica?

      29 La visione di Giovanni menziona le bestie selvagge come quarta causa di morte prematura. In effetti nei tempi antichi le quattro cose menzionate all’apertura del quarto sigillo — guerra, carestia, malattie e bestie selvagge — erano considerate le cause principali di morte prematura. Prefigurano quindi tutte le odierne cause di morte prematura. È proprio come Geova avvertì Israele: “Così pure avverrà quando ci saranno i miei quattro dannosi atti di giudizio — la spada e la carestia e la dannosa bestia selvaggia e la pestilenza — che in effetti manderò su Gerusalemme per stroncare da essa uomo terreno e animale domestico”. — Ezechiele 14:21.

      30 Nei tempi moderni raramente fa notizia la morte causata da bestie selvagge, anche se nei paesi tropicali animali selvatici hanno continuato a mietere vittime. In futuro potrebbero causarne ancora di più se i paesi divenissero desolati a motivo della guerra o se la popolazione fosse così indebolita dalla carestia da non poter respingere le bestie affamate. C’è da aggiungere che oggi molti esseri umani, come animali irragionevoli, manifestano tratti bestiali ben diversi da quelli descritti in Isaia 11:6-9. Costoro sono in gran parte responsabili dell’aumento mondiale dei reati sessuali, degli omicidi, degli atti terroristici e degli attentati nel mondo d’oggi. (Confronta Ezechiele 21:31; Romani 1:28-31; 2 Pietro 2:12). Il quarto cavaliere raccoglie anche le loro vittime. In effetti ciò che questa scena profetica sembra voler rappresentare è che il cavaliere del cavallo pallido miete vite umane stroncate prematuramente in molti modi.

      31. Nonostante le devastazioni causate dai cavalieri dei cavalli rosso, nero e pallido, perché possiamo farci coraggio?

      31 Le informazioni rivelate dall’apertura dei primi quattro sigilli sono rassicuranti, perché ci insegnano a non disperare a causa delle guerre, della fame, delle malattie o di altre cause di morte prematura così diffuse oggi; né dovremmo perdere la speranza perché i capi umani si sono rivelati incapaci di risolvere i problemi attuali. Se le condizioni del mondo rendono evidente che i cavalieri dei cavalli rosso, nero e pallido stanno galoppando, non dimenticate che il primo a dare inizio alla cavalcata è stato il Cavaliere del cavallo bianco. Gesù è divenuto Re e ha già vinto, in quanto ha scacciato Satana dai cieli. Le sue ulteriori vittorie hanno incluso il radunamento dei rimanenti figli dell’Israele spirituale e dell’internazionale grande folla, che ammonta a milioni di persone, perché sopravvivano alla grande tribolazione. (Rivelazione 7:4, 9, 14) La sua cavalcata continuerà finché egli non avrà completato la sua vittoria.

      32. Cosa caratterizza l’apertura di ciascuno dei primi quattro sigilli?

      32 L’apertura di ciascuno dei primi quattro sigilli è stata seguita dal comando “Vieni!” Ogni volta sono usciti al galoppo un cavallo e il suo cavaliere. A cominciare dal quinto sigillo non udremo più questo comando. Ma quei cavalieri continuano a cavalcare, e procederanno al galoppo per tutto il termine del sistema di cose. (Confronta Matteo 28:20). Quali altri importanti avvenimenti rivela Gesù aprendo i restanti tre sigilli? Alcuni sono invisibili agli occhi umani. Altri, sebbene visibili, sono ancora futuri. Nondimeno il loro adempimento è certo. Vediamo di che si tratta.

      [Note in calce]

      a Va notato comunque che la “donna” di Rivelazione 12:1 ha una simbolica “corona di dodici stelle”.

      b Per una prova particolareggiata del fatto che Gesù ricevette il Regno nel 1914, le pagine 215-18 del libro Cosa insegna realmente la Bibbia?, edito dai testimoni di Geova.

      c Sebbene varie traduzioni rendano questa frase ‘vincere’ (Diodati, Cocorda, Versione Riveduta) o “vincere ancora” (Nardoni, Garofalo, CEI, La Bibbia Concordata), l’uso del congiuntivo aoristo nel greco originale ha il senso di completamento o conclusione. Infatti Word Pictures in the New Testament di Robertson osserva: “Qui l’aoristo addita la vittoria definitiva”.

      d Vedi la Traduzione del Nuovo Mondo con riferimenti, nota in calce.

      [Riquadro a pagina 92]

      Il Re cavalca vittorioso

      Negli anni ’30 e ’40, nemici risoluti cercarono di far credere che il ministero dei testimoni di Geova fosse illegale, criminoso o addirittura sovversivo. (Salmo 94:20) Negli Stati Uniti, nel solo anno 1936, ci furono 1.149 arresti documentati. I Testimoni combatterono molte battaglie legali in tribunali di ogni grado, fino alla Corte Suprema degli Stati Uniti. Indichiamo di seguito alcune delle principali vittorie da loro ottenute.

      Il 3 maggio 1943 la Corte Suprema, nella causa Murdock contro Pennsylvania, stabilì che i Testimoni non avevano bisogno di una licenza per distribuire letteratura in cambio di una contribuzione. Quello stesso giorno, nella causa Martin contro City of Struthers, la sentenza sostenne che non era illegale suonare i campanelli delle abitazioni nel corso della distribuzione di foglietti d’invito e di altro materiale propagandistico di porta in porta.

      Il 14 giugno 1943 la Corte Suprema stabilì, nella causa Taylor contro Mississippi, che con la loro predicazione i Testimoni non sobillavano la popolazione contro lo stato. Quello stesso giorno, nella causa West Virginia State Board of Education contro Barnette, la Corte sostenne che le scuole non avevano il diritto di espellere i figli di testimoni di Geova che rifiutavano di salutare la bandiera. Proprio il giorno dopo, l’Alta Corte dell’Australia al completo revocò il bando locale contro le attività dei testimoni di Geova, definendolo “arbitrario, capriccioso e oppressivo”.

      [Riquadro a pagina 94]

      “Fu concesso di togliere la pace dalla terra”

      A cosa porta la tecnologia? Il Globe and Mail di Toronto (Canada) del 22 gennaio 1987 riportava il seguente brano di un discorso pronunciato da Ivan L. Head, presidente del Centro Internazionale di Ricerche sullo Sviluppo:

      “Da calcoli attendibili risulta che, di tutti gli scienziati e i tecnologi del mondo impegnati nel campo delle ricerche e dello sviluppo, uno su quattro lavora agli armamenti. . . . Secondo i dati del 1986, le spese superano il milione e mezzo di dollari al minuto. . . . Siamo tutti più sicuri grazie a questo tipo di sforzi tecnologici? Gli arsenali nucleari delle superpotenze contengono una forza esplosiva pari a quella di tutte le munizioni utilizzate da tutti i combattenti durante tutta la seconda guerra mondiale, moltiplicata per 6.000. Seimila seconde guerre mondiali. Dal 1945, non ci sono state nemmeno sette settimane in cui nel mondo non siano state compiute attività militari. Ci sono state oltre 150 guerre internazionali o civili, le quali si calcola abbiano fatto 19.300.000 vittime, per lo più grazie alle efficienti nuove tecnologie messe a punto nell’era delle Nazioni Unite”.

      Fino al 2005 le attività militari avevano mietuto ben oltre 20 milioni di vittime.

      [Riquadro alle pagine 98 e 99]

      Schema del libro di Rivelazione

      A questo punto della nostra trattazione di Rivelazione, cominciamo a comprendere meglio lo schema del libro. Dopo la sua stimolante introduzione (Rivelazione 1:1-9), il libro di Rivelazione si può considerare suddiviso in 16 visioni, come segue:

      1a VISIONE (1:10–3:22): Giovanni vede mediante ispirazione il glorificato Gesù, che invia alle sette congregazioni calorosi messaggi contenenti consigli.

      2a VISIONE (4:1–5:14): Una magnifica visione del celeste trono di Geova Dio. Questi porge un rotolo all’Agnello.

      3a VISIONE (6:1-17): Aprendo i primi sei sigilli del rotolo, l’Agnello rivela progressivamente una visione composita di avvenimenti che devono aver luogo nel giorno del Signore. I quattro cavalieri dell’Apocalisse cavalcano, gli schiavi di Dio martirizzati ricevono vesti bianche e viene descritto il gran giorno dell’ira.

      4a VISIONE (7:1-17): Angeli trattengono i venti della distruzione finché i 144.000 componenti dell’Israele spirituale non sono stati suggellati. Una grande folla proveniente da ogni nazione ascrive la salvezza a Dio e a Cristo e viene radunata per sopravvivere alla grande tribolazione.

      5a VISIONE (8:1–9:21): All’apertura del settimo sigillo, ci sono sette squilli di tromba, i primi sei dei quali formano la quinta visione. Questi sei squilli di tromba annunciano espressioni del giudizio di Geova sull’umanità. La quinta e la sesta tromba introducono anche il primo e il secondo guaio.

      6a VISIONE (10:1–11:19): Un forte angelo dà a Giovanni un rotolino, viene misurato il tempio ed è narrato ciò che accade ai due testimoni. La visione culmina col suono della settima tromba, che annuncia il terzo guaio per i nemici di Dio: il veniente Regno di Geova e del suo Cristo.

      7a VISIONE (12:1-17): Descrive la nascita del Regno e la conseguente espulsione del Serpente, Satana, che Michele scaglia sulla terra.

      8a VISIONE (13:1-18): Dal mare esce la potente bestia selvaggia, e la bestia con due corna simile a un agnello esorta l’umanità ad adorarla.

      9a VISIONE (14:1-20): Splendida visione anticipata dei 144.000 sul monte Sion. In tutta la terra si odono messaggi angelici, la vite della terra è vendemmiata e viene calcato lo strettoio dell’ira di Dio.

      10a VISIONE (15:1–16:21): Un’altra breve visione della corte celeste, seguita dal versamento delle sette coppe dell’ira di Geova sulla terra. Anche questa parte termina con una descrizione profetica della fine del sistema di Satana.

      11a VISIONE (17:1-18): La grande meretrice, Babilonia la Grande, cavalca una bestia selvaggia di colore scarlatto, che va per un po’ nell’abisso, ma ne riviene fuori e la devasta.

      12a VISIONE (18:1–19:10): Vengono annunciate la caduta e la distruzione finale di Babilonia la Grande. Dopo la sua esecuzione, alcuni fanno cordoglio, altri lodano Geova; viene annunciato il matrimonio dell’Agnello.

      13a VISIONE (19:11-21): Gesù guida gli eserciti celesti nell’esecuzione dell’adirato giudizio di Dio sul sistema di Satana, i suoi eserciti e i suoi sostenitori; uccelli necrofagi banchettano con i loro cadaveri.

      14a VISIONE (20:1-10): Inabissamento di Satana il Diavolo, Regno millenario di Cristo e dei re a lui associati, prova finale dell’umanità e distruzione di Satana e dei suoi demoni.

      15a VISIONE (20:11–21:8): Risurrezione generale e grande Giorno di Giudizio; compaiono un nuovo cielo e una nuova terra, con benedizioni eterne per l’umanità giusta.

      16a VISIONE (21:9–22:5): Corona il libro di Rivelazione una splendida descrizione della Nuova Gerusalemme, la moglie dell’Agnello. Da quella città procede il provvedimento di Dio per la guarigione e la vita del genere umano.

      Rivelazione termina con calorose parole di saluto e consigli da parte di Geova, di Gesù, dell’angelo, e di Giovanni stesso. A tutti è rivolto l’invito: “Vieni!” — Rivelazione 22:6-21.

  • Ricompensate le ‘anime scannate’
    Rivelazione: Il suo grandioso culmine è vicino!
    • Capitolo 17

      Ricompensate le ‘anime scannate’

      1. In che periodo di tempo stiamo vivendo, e che prova ne abbiamo?

      IL REGNO di Dio domina! Il Cavaliere sul cavallo bianco sta per completare la sua vittoria! Il cavallo rosso, il cavallo nero e il cavallo pallido stanno percorrendo la terra al galoppo! Le profezie di Gesù stesso relative alla sua presenza regale si stanno incontestabilmente adempiendo. (Matteo, capitoli 24, 25; Marco, capitolo 13; Luca, capitolo 21) Sì, viviamo negli ultimi giorni di questo sistema di cose. (2 Timoteo 3:1-5) Per tale motivo, prestiamo molta attenzione mentre l’Agnello, Gesù Cristo, apre il quinto sigillo del rotolo. A quale ulteriore rivelazione stiamo per assistere?

      2. (a) Cosa vide Giovanni all’apertura del quinto sigillo? (b) Perché non dovremmo sorprenderci che in cielo ci sia un simbolico altare dei sacrifici?

      2 Giovanni descrive una scena commovente: “E quando aprì il quinto sigillo, vidi sotto l’altare le anime di quelli che erano stati scannati a causa della parola di Dio e a causa dell’opera di testimonianza che avevano”. (Rivelazione 6:9) Che cosa? Un altare dei sacrifici lassù in cielo? Sì! È la prima volta che Giovanni menziona un altare. Comunque, ha già descritto Geova sul Suo trono, i cherubini che lo circondano, il mare di vetro, le lampade e i 24 anziani che portano l’incenso, tutte cose che ricordano aspetti del tabernacolo terreno, il santuario di Geova in Israele. (Esodo 25:17, 18; 40:24-27, 30-32; 1 Cronache 24:4) Dovremmo quindi sorprenderci di trovare anche un simbolico altare dei sacrifici in cielo? — Esodo 40:29.

      3. (a) Nell’antico tabernacolo giudaico, in che modo delle anime venivano versate “alla base dell’altare”? (b) Perché Giovanni vede le anime dei testimoni scannati sotto un simbolico altare in cielo?

      3 Sotto questo altare ci sono “le anime di quelli che erano stati scannati a causa della parola di Dio e a causa dell’opera di testimonianza che avevano”. Cosa significa questo? Non possono essere anime disincarnate, come quelle in cui credevano i greci pagani. (Genesi 2:7; Ezechiele 18:4) Giovanni sa che l’anima, o vita, è simboleggiata dal sangue, e quando i sacerdoti scannavano un animale da sacrificare presso l’antico tabernacolo giudaico, ne spruzzavano il sangue “all’intorno sull’altare” o lo versavano “alla base dell’altare dell’olocausto”. (Levitico 3:2, 8, 13; 4:7; 17:6, 11, 12) Perciò l’anima dell’animale era messa in stretta relazione con l’altare dei sacrifici. Ma perché le anime, o il sangue, di questi particolari servitori di Dio vengono viste sotto un simbolico altare in cielo? Perché la loro è considerata una morte di sacrificio.

      4. In che senso quella dei cristiani generati dallo spirito è una morte di sacrificio?

      4 In effetti tutti quelli che sono generati come figli spirituali di Dio muoiono di una morte di sacrificio. A motivo del ruolo che devono svolgere nel celeste Regno di Geova, è volontà di Dio che rinuncino, sacrificandola, a qualsiasi speranza di vita eterna sulla terra. Sotto questo aspetto si sottopongono a una morte di sacrificio a favore della sovranità di Geova. (Filippesi 3:8-11; confronta 2:17). Questo può dirsi in senso letterale di quelli che Giovanni vide sotto l’altare. Sono unti che vennero martirizzati per lo zelante ministero da essi compiuto a sostegno della Parola e della sovranità di Geova. Le loro ‘anime erano state scannate a causa della parola di Dio e a causa dell’opera di testimonianza [martyrìan] che avevano’.

      5. In che modo le anime dei fedeli, benché morte, gridano vendetta?

      5 Lo svolgimento della scena continua: “E gridarono ad alta voce, dicendo: ‘Fino a quando, Sovrano Signore santo e verace, ti tratterrai dal giudicare e dal vendicare il nostro sangue su quelli che dimorano sulla terra?’” (Rivelazione 6:10) Come possono le loro anime, cioè il loro sangue, gridare vendetta se la Bibbia dice che i morti sono inconsci? (Ecclesiaste 9:5) Ebbene, il sangue del giusto Abele non gridava forse dopo che Caino lo aveva assassinato? Allora Geova disse a Caino: “Che hai fatto? Ascolta! Il sangue di tuo fratello grida a me dal suolo”. (Genesi 4:10, 11; Ebrei 12:24) Non che il sangue di Abele parlasse letteralmente. Piuttosto, Abele era morto come vittima innocente, e la giustizia reclamava la punizione del suo assassino. Similmente, quei martiri cristiani erano innocenti, e per giustizia devono essere vendicati. (Luca 18:7, 8) Il grido di vendetta è alto perché sono migliaia quelli morti in questo modo. — Confronta Geremia 15:15, 16.

      6. Quale spargimento di sangue innocente fu vendicato nel 607 a.E.V.?

      6 La situazione si può anche paragonare a quella dell’apostata regno di Giuda quando nel 716 a.E.V. salì al trono Manasse. Egli sparse molto sangue innocente, e probabilmente fece ‘segare a pezzi’ il profeta Isaia. (Ebrei 11:37; 2 Re 21:16) Anche se in seguito Manasse si pentì e cambiò condotta, quella colpa di spargimento di sangue rimase. Quando nel 607 a.E.V. i babilonesi devastarono il paese di Giuda, “solo per ordine di Geova ciò ebbe luogo contro Giuda, per toglierlo dalla sua vista per i peccati di Manasse, secondo tutto ciò che egli aveva fatto; e anche per il sangue innocente che aveva sparso, così che riempì Gerusalemme di sangue innocente, e Geova non acconsentì a concedere perdono”. — 2 Re 24:3, 4.

      7. Chi è la principale colpevole dello spargimento del “sangue dei santi”?

      7 Come nei tempi biblici, così oggi molti di coloro che hanno ucciso i testimoni di Dio possono essere morti da molto tempo. Ma l’organizzazione che ne provocò il martirio è ancora viva e vegeta e colpevole di spargimento di sangue. È l’organizzazione terrena di Satana, il suo seme terreno. Una sua parte preminente è Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione.a Essa è descritta come “ubriaca del sangue dei santi e del sangue dei testimoni di Gesù”. Sì, “in lei fu trovato il sangue dei profeti e dei santi e di tutti quelli che sono stati scannati sulla terra”. (Rivelazione 17:5, 6; 18:24; Efesini 4:11; 1 Corinti 12:28) Che gravosa colpa di spargimento di sangue! Finché esisterà Babilonia la Grande, il sangue delle sue vittime invocherà giustizia. — Rivelazione 19:1, 2.

      8. (a) Quali casi di martirio si erano verificati ai giorni di Giovanni? (b) Quali persecuzioni furono scatenate da imperatori romani?

      8 Giovanni stesso era stato testimone dell’esecuzione capitale di alcuni martiri nel I secolo, quando il crudele Serpente e il suo seme terreno avevano dichiarato guerra alla fiorente congregazione degli unti cristiani. Giovanni aveva visto mettere al palo il nostro Signore ed era sopravvissuto all’assassinio di Stefano, del proprio fratello Giacomo e di Pietro, Paolo e altri intimi compagni. (Giovanni 19:26, 27; 21:15, 18, 19; Atti 7:59, 60; 8:2; 12:2; 2 Timoteo 1:1; 4:6, 7) Nel 64 E.V. l’imperatore romano Nerone aveva usato i cristiani come capro espiatorio, accusandoli di aver incendiato Roma, per mettere a tacere una voce che ne attribuiva a lui la colpa. Lo storico Tacito riferisce: “E alle morti [dei cristiani] furono aggiunti i ludibri, come il rivestirli delle pelli di belve per farli dilaniare dai cani, o, affissi a delle crocib . . . e bruciati quando era calato il giorno, venivano accesi come fiaccole notturne”. (Annales XV, 44, da L’ambiente storico-culturale delle origini cristiane, di Romano Penna, EDB, 1984, p. 258) Un’ulteriore ondata di persecuzione sotto l’imperatore Domiziano (81-96 E.V.) aveva significato per Giovanni l’esilio sull’isola di Patmos. Come aveva detto Gesù, “se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi”. — Giovanni 15:20; Matteo 10:22.

      9. (a) Quale capolavoro d’inganno realizzò Satana entro il IV secolo E.V., e di che cosa essa è la parte principale? (b) In che modo alcuni governanti della cristianità trattarono i testimoni di Geova durante la prima e la seconda guerra mondiale?

      9 Entro il IV secolo E.V. l’antico Serpente, Satana il Diavolo, aveva realizzato il suo capolavoro d’inganno: l’apostata religione della cristianità, un sistema babilonico mascherato da cristianesimo. Essa è la parte principale del seme del Serpente e si è sviluppata fino a formare una miriade di sette contrastanti. Come l’infedele regno di Giuda nell’antichità, la cristianità ha una gravosa colpa di spargimento di sangue, essendosi attivamente impegnata su entrambi i fronti durante la prima e la seconda guerra mondiale. Alcuni capi politici della cristianità hanno persino approfittato di queste guerre per uccidere unti servitori di Dio. Parlando della persecuzione hitleriana contro i testimoni di Geova, una recensione del libro di Friedrich Zipfel Kirchenkampf in Deutschland (Lotta delle Chiese in Germania) diceva: “Un terzo [dei Testimoni] fu ucciso mediante esecuzione capitale, o atti violenti, fame, malattie o lavori forzati. La severità di questo [trattamento] fu senza precedenti e fu la conseguenza della fede senza compromessi che non poteva mettersi in armonia con l’ideologia del nazionalsocialismo”. Veramente, della cristianità, incluso il suo clero, può dirsi: “Nei tuoi lembi si son trovati i segni del sangue delle anime dei poveri innocenti”. — Geremia 2:34.c

      10. Quali persecuzioni hanno subìto giovani della grande folla in molti paesi?

      10 A partire dal 1935, giovani fedeli della grande folla hanno sostenuto l’urto della persecuzione in molti paesi. (Rivelazione 7:9) Proprio mentre in Europa finiva la seconda guerra mondiale, in una sola cittadina 14 giovani testimoni di Geova furono messi a morte per impiccagione. Il loro reato? Non volevano ‘imparare più la guerra’. (Isaia 2:4) Più recentemente, per la stessa ragione, alcuni giovani sono stati percossi mortalmente o fucilati da plotoni d’esecuzione in Oriente e in Africa. Questi giovani martiri, degni sostenitori degli unti fratelli di Gesù, riceveranno sicuramente una risurrezione nella promessa nuova terra. — 2 Pietro 3:13; confronta Salmo 110:3; Matteo 25:34-40; Luca 20:37, 38.

      Una lunga veste bianca

      11. In che senso gli unti cristiani martirizzati ricevono “una lunga veste bianca”?

      11 Dopo aver documentato la fede di alcuni che mantennero l’integrità nei tempi antichi, l’apostolo Paolo disse: “Eppure tutti questi, benché ricevessero testimonianza mediante la loro fede, non ottennero l’adempimento della promessa, poiché Dio previde per noi qualcosa di migliore, affinché essi non fossero resi perfetti senza di noi”. (Ebrei 11:39, 40) Che cos’è questo “qualcosa di migliore” che Paolo e altri cristiani unti pregustano? Giovanni lo vede in visione: “E a ciascuno di loro fu data una lunga veste bianca; e fu detto loro di riposarsi ancora un po’, finché fosse completo anche il numero dei loro compagni di schiavitù e dei loro fratelli che stavano per essere uccisi come lo erano stati anche loro”. (Rivelazione 6:11) Il fatto di ricevere “una lunga veste bianca” ha a che fare con la loro risurrezione come creature spirituali immortali. Non giacciono più come anime scannate sotto l’altare, ma sono stati destati come appartenenti al gruppo dei 24 anziani che rendono adorazione dinanzi al celeste trono di Dio. Lì sono stati dati loro dei troni, a conferma del fatto che hanno ricevuto privilegi regali. E sono “vestiti di mantelli bianchi”, il che significa che sono stati ritenuti giusti, degni di occupare un posto d’onore dinanzi a Geova nella corte celeste. In questo modo si adempie anche la promessa fatta da Gesù ai fedeli unti cristiani della congregazione di Sardi: “Chi vince sarà così adornato di mantelli bianchi”. — Rivelazione 3:5; 4:4; 1 Pietro 1:4.

      12. In che senso gli unti risuscitati ‘si riposano ancora un po’’, e fino a quando?

      12 Tutto indica che questa risurrezione celeste cominciò nel 1918, dopo l’intronizzazione di Gesù nel 1914 e l’inizio della sua vittoriosa cavalcata regale con la purificazione dei cieli da Satana e dai suoi demoni. A quegli unti risuscitati viene però detto che devono “riposarsi ancora un po’, finché [sia] completo anche il numero dei loro compagni di schiavitù”. Quelli della classe di Giovanni ancora sulla terra devono dimostrare la loro integrità nelle prove e nelle persecuzioni, e alcuni di loro possono ancora essere uccisi. Alla fine, però, tutto il sangue giusto sparso da Babilonia la Grande e dai suoi amanti politici sarà vendicato. Nel frattempo i risuscitati sono senza dubbio impegnati nei loro compiti celesti. Si riposano non adagiandosi in una beata inattività, ma nel senso che attendono pazientemente il giorno di vendetta di Geova. (Isaia 34:8; Romani 12:19) Il loro riposo avrà termine quando saranno testimoni della distruzione della falsa religione e, in qualità di “chiamati ed eletti e fedeli”, si uniranno al Signore Gesù Cristo nell’eseguire il giudizio su tutto il resto del malvagio seme di Satana sulla terra. — Rivelazione 2:26, 27; 17:14; Romani 16:20.

      ‘Quelli che sono morti sorgeranno per primi’

      13, 14. (a) Secondo l’apostolo Paolo, quando ha inizio la risurrezione celeste, e chi viene risuscitato? (b) Quando vengono risuscitati alla vita celeste gli unti ancora in vita nel giorno del Signore?

      13 L’intendimento concesso dall’apertura del quinto sigillo concorda pienamente con altri passi scritturali riguardanti la risurrezione celeste. Per esempio, l’apostolo Paolo scrisse: “Poiché questo vi diciamo per la parola di Geova, che noi viventi che sopravvivremo fino alla presenza del Signore non precederemo affatto quelli che si sono addormentati nella morte; perché il Signore stesso scenderà dal cielo con una chiamata di comando, con voce di arcangelo e con tromba di Dio, e quelli che sono morti unitamente a Cristo sorgeranno per primi. In seguito noi viventi che sopravvivremo saremo rapiti, insieme con loro, nelle nubi per incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre col Signore”. — 1 Tessalonicesi 4:15-17.

      14 Che aspetto emozionante è descritto in questi versetti! Quegli unti fratelli di Gesù che sopravvivono fino alla sua presenza, cioè che sono ancora in vita sulla terra durante la presenza di Gesù, vengono preceduti in cielo da quelli che sono già morti. Questi, morti in unione con Cristo, sorgono per primi. Gesù scende, cioè rivolge loro la sua attenzione, e li risuscita alla vita spirituale, dando loro “una lunga veste bianca”. Successivamente quelli che sono ancora viventi come esseri umani terminano la loro vita terrena, molti subendo una morte violenta per mano di oppositori. Essi però non si addormentano nella morte come i loro predecessori. Al contrario, quando muoiono vengono mutati all’istante, “in un batter d’occhio”, rapiti nei cieli per essere con Gesù e gli altri membri del corpo di Cristo. (1 Corinti 15:50-52; confronta Rivelazione 14:13). Così la risurrezione dei cristiani unti comincia subito dopo l’inizio della cavalcata dei quattro cavalieri dell’Apocalisse.

      15. (a) L’apertura del quinto sigillo è fonte di quali buone notizie? (b) Con che cosa culminerà la cavalcata del Conquistatore sul cavallo bianco?

      15 L’apertura di questo quinto sigillo del rotolo è stata fonte di buone notizie in merito agli unti che hanno vinto mantenendo l’integrità, rimanendo fedeli sino alla morte. Ma non è affatto fonte di buone notizie per Satana e il suo seme. La cavalcata del Conquistatore sul cavallo bianco prosegue inarrestabile e culmina con la resa dei conti per il mondo che “giace nel potere del malvagio”. (1 Giovanni 5:19) Questo è reso chiaro quando l’Agnello apre il sesto sigillo.

      [Note in calce]

      a L’identità di Babilonia la Grande è trattata in maniera particolareggiata nel Capitolo 33.

      b O, “messi al palo”. Confronta la Traduzione del Nuovo Mondo con riferimenti, p. 1579, Appendice 5C, “Palo di tortura”.

      c Prove più dettagliate della colpa di sangue della religione sono trattate nel Capitolo 36.

      [Riquadro a pagina 102]

      ‘Anime scannate’

      La Cyclopedia di McClintock e Strong cita John Jortin, un protestante inglese del XVIII secolo, figlio di genitori francesi ugonotti, il quale avrebbe detto: “Dove comincia la persecuzione, finisce il cristianesimo . . . Fu dopo che il cristianesimo era stato stabilito come religione dell’impero [romano], e dopo che erano stati conferiti ai suoi ministri ricchezze e onori, che il male mostruoso della persecuzione acquisì una forza gigantesca, ed esercitò la sua perniciosa influenza sulla religione del Vangelo”.

      [Immagine a pagina 103]

      “E a ciascuno di loro fu data una lunga veste bianca”

  • Terremoti nel giorno del Signore
    Rivelazione: Il suo grandioso culmine è vicino!
    • Capitolo 18

      Terremoti nel giorno del Signore

      1, 2. (a) Che sensazioni si provano durante un violento terremoto? (b) Cosa descrive Giovanni all’apertura del sesto sigillo?

      VI SIETE mai trovati in mezzo a un violento terremoto? Non è un’esperienza piacevole. Un forte movimento tellurico può iniziare con un moto ondulatorio da capogiro e un sordo boato. L’oscillazione può accentuarsi a scatti mentre correte a mettervi al riparo, forse sotto una scrivania. Oppure il terremoto può giungere all’improvviso con una violenta scossa sussultoria, seguita dal rovinio di stoviglie, mobili e addirittura edifici. I danni possono essere catastrofici, e la situazione può peggiorare a causa di frequenti scosse secondarie che fanno ulteriori danni.

      2 Con questo in mente, consideriamo ciò che Giovanni descrive all’apertura del sesto sigillo: “E vidi quando aprì il sesto sigillo, e ci fu un grande terremoto”. (Rivelazione 6:12a) Questo deve aver luogo nello stesso periodo di tempo dell’apertura degli altri sigilli. Ma esattamente a che punto del giorno del Signore ha luogo questo terremoto, e di che genere di terremoto si tratta? — Rivelazione 1:10.

      3. (a) Cosa predisse Gesù nella profezia riguardante il segno della sua presenza? (b) Che relazione c’è fra i terremoti letterali e il grande terremoto simbolico di Rivelazione 6:12?

      3 Più volte nella Bibbia si parla di terremoti letterali e simbolici. Nella sua grande profezia sul segno della sua presenza nel potere del Regno, Gesù predisse “terremoti in un luogo dopo l’altro”. Questi sarebbero stati inclusi nel “principio dei dolori di afflizione”. Dal 1914, avendo la popolazione terrestre raggiunto ormai i miliardi di unità, i terremoti letterali hanno accresciuto in maniera notevole l’angustia dei nostri tempi. (Matteo 24:3, 7, 8) Comunque, anche se adempiono la profezia, questi terremoti sono calamità naturali, fisiche. Sono segni premonitori del grande terremoto simbolico di Rivelazione 6:12. Quest’ultimo infatti costituisce il devastante finale di una serie di tremori preliminari che scuotono dalle fondamenta il sistema di cose umano di Satana sulla terra.a

      Tremori nella società umana

      4. (a) Da quando il popolo di Geova aveva previsto che nel 1914 avrebbero cominciato a verificarsi avvenimenti catastrofici? (b) Il 1914 avrebbe contrassegnato la fine di quale periodo di tempo?

      4 Dalla metà degli anni ’70 del XIX secolo, i servitori di Geova avevano previsto che nel 1914 avrebbero avuto inizio avvenimenti catastrofici che avrebbero contrassegnato la fine dei tempi dei Gentili. Questo è il periodo di “sette tempi” (2.520 anni) che va dal rovesciamento del regno davidico a Gerusalemme nel 607 a.E.V. all’intronizzazione di Gesù nella Gerusalemme celeste nel 1914 E.V. — Daniele 4:24, 25; Luca 21:24, Nardoni.b

      5. (a) Quale annuncio fece il 2 ottobre 1914 Charles Taze Russell? (b) Quali sconvolgimenti politici hanno avuto luogo dal 1914?

      5 Così C. T. Russell, quando la mattina del 2 ottobre 1914 entrò nella sala da pranzo per partecipare all’adorazione mattutina con la famiglia Betel di Brooklyn (New York), fece questo sensazionale annuncio: “I tempi dei Gentili sono finiti; i loro re hanno avuto la loro opportunità”. In effetti lo sconvolgimento mondiale che iniziò nel 1914 fu di portata tale che molte storiche monarchie scomparvero. Il rovesciamento del governo zarista per opera della rivoluzione bolscevica nel 1917 portò a una lunga lotta fra marxismo e capitalismo. Tremori di cambiamento politico continuano a turbare la società umana in tutta la terra. Oggi molti governi non durano più di un anno o due. L’instabilità del mondo politico è illustrata dal caso dell’Italia, che nei 42 anni successivi alla seconda guerra mondiale ha avuto ben 47 governi. Ma questi tremori sono solo preliminari rispetto a un cruciale sconvolgimento che ci sarà in campo governativo. Quale sarà il risultato? Il Regno di Dio eserciterà il dominio incontrastato della terra. — Isaia 9:6, 7.

      6. (a) Come descrisse Herbert Wells la nuova fatidica epoca? (b) Cos’hanno scritto un filosofo e uno statista a proposito del periodo iniziato nel 1914?

      6 Storici, filosofi e leader politici hanno additato il 1914 come l’inizio di una nuova fatidica epoca. Diciassette anni dopo quella data, lo storico Herbert G. Wells osservò: “Al profeta piacerebbe preannunciare cose piacevoli. Ma il suo dovere è quello di riferire ciò che vede. Egli vede un mondo ancora saldamente controllato da soldati, patrioti, usurai e avventurieri del mondo della finanza; un mondo in preda all’odio e al sospetto, che sta rapidamente perdendo ciò che rimane delle libertà individuali, che procede alla cieca verso aspre lotte di classe e che si prepara per nuove guerre”. Nel 1953 il filosofo Bertrand Russell scrisse: “Sin dal 1914 ognuno che si rende conto delle tendenze del mondo si è profondamente angustiato per quella che è sembrata una fatale e predeterminata marcia verso disastri sempre maggiori. . . . Vedono la razza umana, come l’eroe di una tragedia greca, sospinta da dèi adirati e non più padrona del destino”. Nel 1980 lo statista Harold Macmillan, riflettendo sul pacifico inizio del XX secolo, disse: “Tutto andava di bene in meglio. Questo era il mondo in cui nacqui. . . . All’improvviso, una mattina del 1914 ogni cosa giunse inaspettatamente alla fine”.

      7-9. (a) Quali sconvolgimenti hanno scosso la società umana dal 1914? (b) Gli sconvolgimenti nella società umana durante la presenza di Gesù avrebbero infine incluso quale situazione?

      7 La seconda guerra mondiale portò un’altra ondata di sconvolgimenti. E guerre minori, insieme al terrorismo internazionale, continuano a scuotere la terra. La spaventosa minaccia dell’eventuale impiego di armi di distruzione di massa da parte di terroristi o di stati preoccupa molti.

      8 Oltre alle guerre, ci sono anche altre cose che dal 1914 hanno scosso la società umana dalle fondamenta. Uno degli sconvolgimenti più traumatici fu innescato dal crollo della Borsa di New York avvenuto il 29 ottobre 1929. Questo portò alla grande depressione, che influì su tutti i paesi capitalisti. Quella depressione toccò il fondo tra il 1932 e 1934, ma ancora oggi se ne sentono gli effetti. Dal 1929 un mondo economicamente malato è stato rappezzato con rimedi provvisori. I governi hanno bilanci deficitari. La crisi petrolifera del 1973 e quella del mercato azionario nel 1987 hanno contribuito a scuotere ulteriormente il mondo finanziario. Intanto milioni di persone comprano per lo più a credito. Innumerevoli sono le vittime di operazioni finanziarie spregiudicate, sistemi a struttura piramidale, lotterie e altre forme di gioco d’azzardo, molte delle quali patrocinate dagli stessi governi che dovrebbero proteggere i cittadini. Perfino i predicatori televisivi della cristianità tendono la mano per accaparrarsi la loro fetta plurimiliardaria! — Confronta Geremia 5:26-31.

      9 A suo tempo, difficoltà economiche avevano preparato il terreno per l’avvento al potere di Mussolini e Hitler. Babilonia la Grande non perse tempo nell’accattivarsi il loro favore, e il Vaticano stipulò un concordato con l’Italia nel 1929 e con la Germania nel 1933. (Rivelazione 17:5) I giorni oscuri che seguirono contribuirono senz’altro ad adempiere la profezia di Gesù circa la sua presenza, che avrebbe infine incluso “angoscia delle nazioni, che non sapranno come uscirne . . . mentre gli uomini verranno meno per il timore e per l’aspettazione delle cose che staranno per venire sulla terra abitata”. (Luca 21:7-9, 25-31)c Sì, i tremori che cominciarono a scuotere la società umana nel 1914 sono continuati con violente scosse secondarie.

      Scuotimento per opera di Geova

      10. (a) Perché gli affari umani sono scossi da tanti tremori? (b) Cosa sta facendo Geova, e in preparazione di che cosa?

      10 Questi tremori negli affari umani sono il risultato dell’incapacità dell’uomo di dirigere i propri passi. (Geremia 10:23) Per di più l’antico Serpente, Satana, “che svia l’intera terra abitata”, sta causando guai nel disperato tentativo di allontanare tutta l’umanità dall’adorazione di Geova. La tecnologia moderna ha fatto dell’intera terra un unico quartiere, dove odii nazionalistici e razziali scuotono la società umana dalle fondamenta, e le cosiddette Nazioni Unite non riescono a trovare un rimedio efficace. Come mai prima, l’uomo sta dominando l’uomo a suo danno. (Rivelazione 12:9, 12; Ecclesiaste 8:9) Nondimeno il Sovrano Signore Geova, Fattore del cielo e della terra, sta compiendo il proprio scuotimento da quasi 90 anni, in preparazione della soluzione definitiva dei problemi della terra. In che modo?

      11. (a) Quale scrollamento è descritto in Aggeo 2:6, 7? (b) Come si sta adempiendo la profezia di Aggeo?

      11 In Aggeo 2:6, 7 si legge: “Poiché Geova degli eserciti ha detto questo: ‘Ancora una volta — fra poco — e scrollerò i cieli e la terra e il mare e il suolo asciutto. E certamente scrollerò tutte le nazioni, e le cose desiderabili di tutte le nazioni dovranno venire; e certamente riempirò questa casa di gloria’, ha detto Geova degli eserciti”. In particolare dall’anno 1919 in poi, Geova ha fatto proclamare dai suoi testimoni i suoi giudizi fra tutti gli elementi che compongono la società umana. Il sistema mondiale di Satana è stato messo in guardia da questo avvertimento mondiale.d Con l’intensificarsi dell’avvertimento, gli uomini timorati di Dio, “le cose desiderabili”, sono stati incoraggiati a separarsi dalle nazioni. Non vengono scossi via dal tremore dell’organizzazione di Satana, ma piuttosto comprendono la situazione e prendono personalmente la decisione di partecipare con l’unta classe di Giovanni all’opera di riempire di gloria la casa di adorazione di Geova. Come fanno questo? Mediante la zelante opera di predicazione della buona notizia dell’istituito Regno di Dio. (Matteo 24:14) Questo Regno, formato da Gesù e dai suoi unti seguaci, continuerà a stare per sempre alla gloria di Geova come “un regno che non può essere scosso”. — Ebrei 12:26-29.

      12. Se avete cominciato a rispondere alla predicazione predetta in Matteo 24:14, cosa dovreste fare prima che abbia luogo il grande terremoto di Rivelazione 6:12?

      12 Siete fra quelli che hanno cominciato a rispondere a questa predicazione? Siete forse fra i milioni di persone che in anni recenti hanno assistito alla Commemorazione della morte di Gesù? In tal caso, continuate a fare progresso nello studio della verità biblica. (2 Timoteo 2:15; 3:16, 17) Abbandonate completamente il corrotto stile di vita della condannata società terrena di Satana! Entrate senza indugio nella società cristiana del nuovo mondo e prendete pienamente parte alle sue attività prima che il catastrofico “terremoto” finale faccia crollare l’intero mondo di Satana. Ma in che consiste questo grande terremoto? Vediamo.

      Il grande terremoto!

      13. In che senso il grande terremoto è qualcosa di interamente nuovo nell’esperienza umana?

      13 Questi critici ultimi giorni sono stati davvero un tempo di terremoti, sia letterali che simbolici. (2 Timoteo 3:1) Ma nessuno di questi è il grande terremoto finale che Giovanni vede all’apertura del sesto sigillo. Il tempo dei tremori preliminari è finito. Arriva ora un grande terremoto, qualcosa di interamente nuovo nell’esperienza umana. È un terremoto così grande che gli sconvolgimenti e le convulsioni che provoca non si possono misurare con la scala Richter né con alcuno strumento umano. Non si tratta di un sisma locale, ma di un cataclisma che devasta l’intera “terra”, cioè l’intera società umana depravata.

      14. (a) Quale profezia predice un grande terremoto e le sue conseguenze? (b) A cosa si devono riferire la profezia di Gioele e Rivelazione 6:12, 13?

      14 Altri profeti di Geova avevano predetto un terremoto del genere e le sue catastrofiche conseguenze. Per esempio, verso l’820 a.E.V. Gioele aveva parlato della “venuta del grande e tremendo giorno di Geova”, dichiarando che allora ‘il sole stesso sarebbe stato mutato in tenebre, e la luna in sangue’. Poi aveva aggiunto: “Folle, folle sono nel bassopiano della decisione, poiché il giorno di Geova è vicino nel bassopiano della decisione. Il sole e la luna stessi certamente si oscureranno, e le medesime stelle realmente ritireranno il loro fulgore. E da Sion ruggirà Geova stesso, e da Gerusalemme emetterà la sua voce. E il cielo e la terra certamente sobbalzeranno; ma Geova sarà un rifugio per il suo popolo, e una fortezza per i figli d’Israele”. (Gioele 2:31; 3:14-16) Questo scrollamento poteva riferirsi esclusivamente all’esecuzione del giudizio di Geova durante la grande tribolazione. (Matteo 24:21) Perciò il racconto parallelo di Rivelazione 6:12, 13 deve logicamente riferirsi alla stessa cosa. — Vedi anche Geremia 10:10; Sofonia 1:14, 15.

      15. Quale poderoso scrollamento fu predetto dal profeta Abacuc?

      15 Circa 200 anni dopo Gioele, il profeta Abacuc disse in preghiera al suo Dio: “O Geova, ho udito la notizia intorno a te. Ho avuto timore, o Geova, della tua attività. In mezzo agli anni oh portala in vita! In mezzo agli anni voglia tu farla conoscere. Durante l’agitazione, voglia tu ricordarti di mostrare misericordia”. Di che “agitazione” si parla? Abacuc continua la sua vivida descrizione della grande tribolazione, dicendo riguardo a Geova: “Egli stette fermo, per scuotere la terra. Vide, e quindi fece saltare le nazioni. . . . Marciasti con la denuncia attraverso la terra. Nell’ira trebbiasti le nazioni. Tuttavia, in quanto a me, certamente esulterò in Geova stesso; di sicuro gioirò nell’Iddio della mia salvezza”. (Abacuc 3:1, 2, 6, 12, 18) Che poderoso scrollamento causerà Geova in tutta la terra quando trebbierà le nazioni!

      16. (a) Cosa fu predetto dal profeta Ezechiele circa il tempo in cui Satana sferrerà il suo attacco finale contro il popolo di Dio? (b) Quale sarà il risultato del grande terremoto di Rivelazione 6:12?

      16 Anche Ezechiele predisse che quando Gog di Magog (il degradato Satana) sferrerà il suo attacco finale contro il popolo di Dio, Geova causerà “un gran tremore nel suolo d’Israele”. (Ezechiele 38:18, 19) Anche se potranno esservi implicati terremoti letterali, dovremmo ricordare che Rivelazione è presentata in segni. Questa profezia e le altre citate sono altamente simboliche. Quindi l’apertura del sesto sigillo sembra rivelare il culmine di tutti gli sconvolgimenti di questo sistema di cose terreno: il grande terremoto in cui tutti gli uomini che si oppongono alla sovranità di Geova Dio saranno distrutti.

      Un tempo di tenebre

      17. In che modo il grande terremoto influisce sul sole, sulla luna e sulle stelle?

      17 Come Giovanni mostra successivamente, il grande terremoto è accompagnato da avvenimenti terrificanti che includono persino i cieli. Egli dice: “E il sole divenne nero come un sacco di crine, e l’intera luna divenne come sangue, e le stelle del cielo caddero sulla terra, come quando un fico scosso da un gran vento getta i suoi fichi immaturi”. (Rivelazione 6:12b, 13) Che fenomeno sorprendente! Riuscite a immaginare quali spaventose tenebre questo recherebbe se la profezia si adempisse letteralmente? Di giorno non ci sarebbe più la calda e confortante luce solare! Di notte non ci sarebbe più l’amichevole e argentea luce della luna! E le miriadi di stelle non brillerebbero più sullo sfondo vellutato del cielo. Al loro posto regnerebbero fredde e implacabili tenebre. — Confronta Matteo 24:29.

      18. In che senso nel 607 a.E.V. ‘i cieli si oscurarono’ per Gerusalemme?

      18 In senso spirituale una simile oscurità fu profetizzata per l’antico Israele. Geremia avvertì: “Tutto il paese diverrà una distesa desolata, e non eseguirò io un assoluto sterminio? A causa di ciò il paese farà cordoglio, e i cieli di sopra certamente si oscureranno”. (Geremia 4:27, 28) Nel 607 a.E.V., quando questa profezia fu adempiuta, la situazione del popolo di Geova era davvero tetra. La capitale, Gerusalemme, cadde nelle mani dei babilonesi. Il tempio fu distrutto e il paese abbandonato. Non c’era per il popolo nessuna luce confortante dal cielo. Piuttosto, la situazione era quella descritta da Geremia nel suo cordoglio quando disse a Geova: “Hai ucciso; non hai mostrato compassione. Hai ostruito l’accesso presso di te con una massa di nuvole, perché la preghiera non passi”. (Lamentazioni 3:43, 44) Per Gerusalemme quelle tenebre celesti significarono morte e distruzione.

      19. (a) Cosa dice il profeta Isaia descrivendo l’oscurarsi dei cieli in relazione all’antica Babilonia? (b) Quando e come si adempì la profezia di Isaia?

      19 In seguito, analoghe tenebre nei cieli significarono il disastro per l’antica Babilonia. A questo riguardo il profeta di Dio fu ispirato a scrivere: “Ecco, lo stesso giorno di Geova viene, crudele sia con furore che con ira ardente, per fare della terra un oggetto di stupore, e per annientare da essa i peccatori. Poiché le medesime stelle dei cieli e le loro costellazioni di Chesil non irradieranno la loro luce; il sole realmente si oscurerà al suo spuntare, e la luna stessa non farà risplendere la sua luce. E certamente recherò sul paese produttivo la sua propria malizia, e sugli stessi malvagi il loro proprio errore”. (Isaia 13:9-11) Questa profezia si adempì nel 539 a.E.V. quando Babilonia cadde nelle mani dei medi e dei persiani. Essa ben descrive l’oscurità, la disperazione, la mancanza di qualsiasi luce di conforto per Babilonia allorché cadde per sempre dalla sua posizione di principale potenza mondiale.

      20. Quale sarà il terrificante esito del grande terremoto per l’attuale sistema di cose?

      20 In maniera simile, quando verrà il grande terremoto, l’intero sistema mondiale sarà inghiottito dalla disperazione delle tenebre totali. I luminosi, splendenti luminari del sistema terreno di Satana non emetteranno nessun raggio di speranza. Già oggi i capi politici della terra, specialmente in seno alla cristianità, sono noti per la loro corruzione, falsità e vita immorale. (Isaia 28:14-19) Non ci si può più fidare di loro. La loro luce tremolante sarà completamente eclissata quando Geova eseguirà il giudizio. La loro influenza sugli affari della terra, paragonabile alla luce della luna, verrà smascherata come sanguinaria e mortifera. Le loro stelle mondane si estingueranno come meteoriti, e saranno sparpagliate come fichi immaturi durante un’ululante tempesta. L’intero globo sarà scosso da una “grande tribolazione come non è accaduta dal principio del mondo fino ad ora, no, né accadrà più”. (Matteo 24:21) Che terrificante prospettiva!

      Il “cielo” si ritira

      21. Nella sua visione, cosa vede Giovanni riguardo al “cielo” e a “ogni monte e ogni isola”?

      21 La visione di Giovanni continua: “E il cielo si ritirò come un rotolo che si avvolge, e ogni monte e ogni isola furono rimossi dai loro luoghi”. (Rivelazione 6:14) Chiaramente non si tratta dei cieli letterali o dei monti e delle isole letterali. Ma cosa simboleggiano?

      22. In Edom, quali “cieli” furono ‘arrotolati, proprio come il rotolo di un libro’?

      22 Riguardo al “cielo”, siamo aiutati a capire ciò che simboleggia da una profezia analoga che parla dell’ira di Geova contro tutte le nazioni: “E tutti quelli dell’esercito dei cieli devono marcire. E i cieli devono arrotolarsi, proprio come il rotolo di un libro”. (Isaia 34:4) Edom in particolare avrebbe dovuto soffrire. In che modo? Fu sconfitta dai babilonesi poco dopo la distruzione di Gerusalemme avvenuta nel 607 a.E.V. Non si ha notizia che a quel tempo vi fossero eventi di rilievo con riferimento ai cieli letterali. Ma nei “cieli”e di Edom ci furono avvenimenti catastrofici. Le sue forze governative umane furono abbattute dalla loro posizione elevata, paragonabile al cielo. (Isaia 34:5) Per così dire, furono ‘avvolte’ e messe da parte come un vecchio rotolo divenuto ormai inutile.

      23. Cos’è il “cielo” che ‘si ritirerà come un rotolo’, e in che modo le parole di Pietro confermano questo intendimento?

      23 Perciò il “cielo” che deve ‘ritirarsi come un rotolo’ si riferisce ai governi nemici di Dio che dominano questa terra. Essi saranno definitivamente rimossi dal vittorioso Cavaliere del cavallo bianco. (Rivelazione 19:11-16, 19-21) Questo è confermato da ciò che l’apostolo Pietro disse parlando degli avvenimenti raffigurati dall’apertura del sesto sigillo: “I cieli e la terra che sono ora son custoditi per il fuoco e sono riservati al giorno del giudizio e della distruzione degli uomini empi”. (2 Pietro 3:7) Ma che dire dell’espressione “ogni monte e ogni isola furono rimossi dai loro luoghi”?

      24. (a) Nelle profezie bibliche, in quali occasioni si parla di monti e isole che vengono scrollati o destabilizzati? (b) In che modo quando cadde Ninive ‘i monti sobbalzarono’?

      24 Nelle profezie bibliche si parla di monti e di isole che vengono scrollati o altrimenti destabilizzati in occasione di grandi sconvolgimenti politici. Per esempio, nel predire i giudizi di Geova contro Ninive, il profeta Naum scrisse: “Gli stessi monti hanno sobbalzato a causa di lui, e i medesimi colli si struggevano. E la terra si solleverà a causa della sua faccia”. (Naum 1:5) Non risulta che quando nel 632 a.E.V. Ninive cadde vi fossero crolli di monti letterali. Ma una potenza mondiale la cui solidità un tempo ricordava quella dei monti era all’improvviso crollata. — Confronta Geremia 4:24.

      25. Quando fra breve verrà la fine di questo sistema di cose, in che modo “ogni monte e ogni isola” saranno rimossi dai rispettivi luoghi?

      25 Perciò, quando all’apertura del sesto sigillo si parla di “ogni monte e ogni isola”, ci si deve logicamente riferire ai governi politici e alle relative organizzazioni di questo mondo, i quali, agli occhi di molti esseri umani, sembrano così stabili. Essi saranno scossi e divelti, fra la costernazione e l’orrore di quelli che avevano confidato in essi. Come aggiunge la profezia, non ci sarà alcun dubbio che il gran giorno dell’ira di Geova e di suo Figlio — lo scossone finale che rimuoverà l’intera organizzazione di Satana — sarà giunto per fare vendetta!

      “Cadeteci sopra e nascondeteci”

      26. Presi dal terrore, cosa faranno gli uomini che si oppongono alla sovranità di Dio, e quale espressione di orrore pronunceranno?

      26 Giovanni prosegue dicendo: “E i re della terra e gli uomini preminenti e i comandanti militari e i ricchi e i forti e ogni schiavo e ogni persona libera si nascosero nelle spelonche e nei massi di roccia dei monti. E continuano a dire ai monti e ai massi di roccia: ‘Cadeteci sopra e nascondeteci dalla faccia di Colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello, perché il gran giorno della loro ira è venuto, e chi può stare in piedi?’” — Rivelazione 6:15-17.

      27. Cosa avrebbero gridato gli infedeli israeliti di Samaria, e come si adempirono quelle parole?

      27 Nel pronunciare il giudizio di Geova contro Samaria, capitale del regno settentrionale d’Israele, Osea disse: “Gli alti luoghi di Bet-Aven, il peccato d’Israele, saranno realmente annientati. Spine e triboli stessi cresceranno sui loro altari. E la gente in effetti dirà ai monti: ‘Copriteci!’ e ai colli: ‘Cadeteci sopra!’” (Osea 10:8) Come si adempirono queste parole? Ebbene, quando Samaria cadde nelle mani dei crudeli assiri nel 740 a.E.V., non ci fu nessun posto in cui gli israeliti potessero fuggire. Le parole di Osea esprimono il senso di impotenza, assoluto terrore e abbandono che il popolo vinto provava. Né i colli letterali né le istituzioni di Samaria paragonabili a monti potevano proteggerli, anche se in passato erano parsi così stabili.

      28. (a) Quale avvertimento diede Gesù alle donne di Gerusalemme? (b) Come si avverò l’avvertimento di Gesù?

      28 In modo simile Gesù, mentre veniva condotto dai soldati romani al luogo dell’esecuzione, si rivolse alle donne di Gerusalemme dicendo: “Vengono i giorni in cui si dirà: ‘Felici le sterili, e i seni che non hanno partorito e le mammelle che non hanno allattato!’ Allora cominceranno a dire ai monti: ‘Cadeteci sopra!’ e ai colli: ‘Copriteci!’” (Luca 23:29, 30) La distruzione di Gerusalemme per opera dei romani nel 70 E.V. è ben documentata, ed è evidente che il senso delle parole di Gesù è simile a quello delle parole di Osea. I giudei rimasti nella Giudea non trovarono nessun nascondiglio. Ovunque cercassero di nascondersi in Gerusalemme, o anche quando si rifugiarono nella fortezza di Masada situata in cima a un monte, non riuscirono a sfuggire alla violenta espressione del giudizio di Geova.

      29. (a) Quale sarà la sorte dei sostenitori dell’attuale sistema di cose quando verrà il giorno dell’ira di Geova? (b) Quale profezia di Gesù si adempirà quando Geova esprimerà la Sua ira?

      29 L’apertura del sesto sigillo mostra che qualcosa di simile accadrà durante il veniente giorno dell’ira di Geova. Allo scrollamento finale di questo sistema di cose terreno, i suoi sostenitori cercheranno disperatamente un nascondiglio, ma non lo troveranno. La falsa religione, Babilonia la Grande, li avrà già abbandonati miseramente. Né le spelonche dei monti letterali né le organizzazioni politico-commerciali paragonabili a monti offriranno sicurezza economica o aiuto d’altro genere. Nulla li proteggerà dall’ira di Geova. Il loro terrore è ben descritto da Gesù con queste parole: “Allora il segno del Figlio dell’uomo apparirà nel cielo, e allora tutte le tribù della terra si percuoteranno con lamenti, e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi del cielo con potenza e gran gloria”. — Matteo 24:30.

      30. (a) Cosa sottintende la domanda “Chi può stare in piedi?” (b) Ci sarà qualcuno in grado di stare in piedi al tempo del giudizio di Geova?

      30 Sì, coloro che avranno rifiutato di riconoscere l’autorità del vittorioso Cavaliere sul cavallo bianco saranno costretti ad ammettere il loro errore. Gli uomini che avranno deliberatamente fatto parte del seme del Serpente dovranno affrontare la distruzione quando il mondo di Satana scomparirà. (Genesi 3:15; 1 Giovanni 2:17) A quel tempo la situazione mondiale sarà tale che molti in effetti chiederanno: “Chi può stare in piedi?” Evidentemente penseranno che nessuno possa stare in piedi dinanzi a Geova in segno di approvazione in quel suo giorno di giudizio. Ma si sbaglieranno, come indica successivamente il libro di Rivelazione.

      [Note in calce]

      a I terremoti letterali sono spesso preceduti da fenomeni sismici durante i quali i cani abbaiano o diventano nervosi e altri animali, fra cui alcuni pesci, danno segni d’irrequietezza, mentre forse gli uomini non si avvedono di nulla finché non arriva il terremoto vero e proprio. — Vedi Svegliatevi! dell’8 dicembre 1982, pp. 14, 15.

      b Per una spiegazione dettagliata, vedi pp. 22, 24.

      c Per oltre 35 anni, dal 1895 al 1931, le parole di Luca 21:25, 28, 31 furono riportate sulla copertina della rivista Torre di Guardia (inglese) sullo sfondo di un faro che illuminava un cielo tempestoso sul mare in burrasca.

      d Per esempio, nel corso di una speciale campagna condotta nel 1931, i testimoni di Geova consegnarono di persona in tutta la terra diverse migliaia di copie dell’opuscolo Il Regno, la speranza del mondo a ecclesiastici, politici e uomini d’affari.

      e Un uso simile della parola “cieli” si ritrova nella profezia di Isaia 65:17, 18 sui “nuovi cieli”, che ebbe il suo primo adempimento nel nuovo sistema di governo istituito nella Terra Promessa al ritorno dei giudei dall’esilio babilonese, sistema in cui Zorobabele agiva da governatore e Giosuè da sommo sacerdote. — 2 Cronache 36:23; Esdra 5:1, 2; Isaia 44:28.

      [Riquadro/Immagine a pagina 105]

      Predetto il 1914

      “Fu nel 606 a.C. che ebbe fine il regno di Dio, il diadema fu tolto e tutta la terra fu ceduta ai gentili. Contando dal 606 a.C., 2.520 anni termineranno nel 1914 d.C.”.f — Tre mondi, pubblicato in inglese nel 1877, p. 83.

      “Le prove bibliche sono chiare e solide nel sostenere che i ‘tempi dei Gentili’ sono un periodo di 2.520 anni che va dal 606 a.C. al 1914 d.C. incluso”. — Studi sulle Scritture, vol. II, scritto da C. T. Russell e pubblicato in inglese nel 1889, p. 79.

      Charles Taze Russell e gli studenti biblici a lui associati compresero decenni in anticipo che il 1914 avrebbe contrassegnato lo scadere dei tempi dei Gentili o tempi fissati delle nazioni. (Luca 21:24) Sebbene all’epoca non comprendessero pienamente ciò che questo avrebbe significato, erano convinti che il 1914 avrebbe segnato una svolta nella storia mondiale, e non si sbagliavano. Notate cosa scrisse un giornale:

      “Il terrificante scoppio della guerra in Europa ha adempiuto una straordinaria profezia. Nel trascorso quarto di secolo, per mezzo di predicatori e per mezzo della stampa, gli ‘Studenti biblici internazionali’, meglio conosciuti come ‘Auroristi millenniali’, hanno proclamato al mondo che il Giorno dell’Ira profetizzato nella Bibbia sarebbe sorto nel 1914. ‘Badate al 1914!’ è stato il grido delle centinaia di evangelisti viaggianti”. — The World (quotidiano newyorchese), 30 agosto 1914.

      [Nota in calce]

      f Provvidenzialmente, quegli Studenti Biblici non si erano resi conto che fra “a.C.” e “d.C.” non esiste un anno zero. In seguito, quando ulteriori ricerche resero necessario correggere il 606 a.C. in 607 a.C., fu anche eliminato l’anno zero, così che la predizione del “1914 d.C.” rimase valida. — Vedi “La verità vi farà liberi”, edito dai testimoni di Geova nel 1943, p. 241.

      [Riquadro a pagina 106]

      Il 1914 segnò una svolta

      Nell’opera Politikens Verdenshistorie—Historiens Magt og Mening (Storia mondiale: potere e significato della storia), edita a Copenaghen da “Politiken” nel 1987, si legge a p. 40 quanto segue:

      “La fiducia che il XIX secolo nutriva nel progresso ricevette il colpo di grazia nel 1914. L’anno prima dello scoppio della guerra, lo storico e politico danese Peter Munch scriveva con ottimismo: ‘Tutto è contro le probabilità di una guerra fra le grandi potenze europee. Anche “il pericolo della guerra” sparirà in futuro, come è più volte avvenuto dal 1871’.

      “In contrasto con ciò, nelle sue successive memorie leggiamo: ‘Lo scoppio della guerra nel 1914 segna la grande svolta nella storia dell’umanità. Da una luminosa epoca di progresso, in cui si potevano perseguire i propri obiettivi con ragionevole sicurezza, siamo entrati in un’era di disastri, orrore e odio, dove l’insicurezza è generalizzata. Nessuno poteva dire, né alcuno può dirlo oggi, se le tenebre che allora ci piombarono addosso porteranno alla definitiva distruzione dell’intera struttura culturale che l’uomo ha creato nel corso dei millenni’”.

      [Immagine a pagina 110]

      ‘Ogni monte fu rimosso dal suo luogo’

      [Immagine a pagina 111]

      Si nascosero nelle spelonche

  • Suggellato l’Israele di Dio
    Rivelazione: Il suo grandioso culmine è vicino!
    • Capitolo 19

      Suggellato l’Israele di Dio

      Visione 4: Rivelazione 7:1–17

      Contenuto: Vengono suggellati i 144.000, e una grande folla viene vista stare dinanzi al trono di Geova e dinanzi all’Agnello

      Tempo in cui si adempie: Dall’intronizzazione di Cristo Gesù nel 1914 fin nel suo Regno millenario

      1. “Chi può stare in piedi” durante il gran giorno dell’ira divina?

      “CHI può stare in piedi?” (Rivelazione 6:17) Sì, chi? Quando il gran giorno dell’ira divina devasterà il sistema di Satana, i governanti e i popoli del mondo potranno ben chiederselo. Sembrerà loro che l’incombente cataclisma stia per spazzare via ogni traccia di vita umana. Ma sarà così? Con nostra gioia, il profeta di Dio ci assicura: “Chiunque invocherà il nome di Geova sarà salvato”. (Gioele 2:32) Gli apostoli Pietro e Paolo lo confermano. (Atti 2:19-21; Romani 10:13) Sì, quelli che invocano il nome di Geova sopravvivranno. Chi sono questi? Lo vedremo nel corso della prossima visione.

      2. Perché è sorprendente che qualcuno sopravviva al giorno del giudizio di Geova?

      2 È davvero sorprendente che qualcuno possa sopravvivere al giorno del giudizio di Geova, perché un altro profeta di Dio descrive così questo giorno: “Ecco, un turbine di Geova, il furore stesso, è uscito, una tempesta travolgente. Turbinerà sulla testa dei malvagi. L’ardente ira di Geova non si ritirerà finché egli non avrà eseguito e finché non avrà compiuto le idee del suo cuore”. (Geremia 30:23, 24) È urgente fare i passi necessari per resistere a questa tempesta! — Proverbi 2:22; Isaia 55:6, 7; Sofonia 2:2, 3.

      I quattro venti

      3. (a) Quale particolare compito svolto da angeli vede Giovanni? (b) Cosa simboleggiano i “quattro venti”?

      3 Prima che Geova scateni questa furia, celesti angeli hanno un compito particolare da svolgere. Giovanni lo vede ora in visione: “Dopo questo vidi quattro angeli in piedi ai quattro angoli della terra, che trattenevano i quattro venti della terra, affinché nessun vento soffiasse sulla terra né sul mare né su alcun albero”. (Rivelazione 7:1) Cosa significa questo per noi oggi? Questi “quattro venti” sono un vivido simbolo del distruttivo giudizio che sta per scatenarsi sulla malvagia società terrena, sul tempestoso “mare” dell’umanità illegale, e sugli elevati governanti paragonati ad alberi che attingono sostegno e nutrimento dalla popolazione della terra. — Isaia 57:20; Salmo 37:35, 36.

      4. (a) Cosa rappresentano i quattro angeli? (b) Che effetto avrà la liberazione dei quattro venti sull’organizzazione terrena di Satana?

      4 Senza dubbio questi quattro angeli rappresentano quattro gruppi angelici che Geova impiega per trattenere l’esecuzione del giudizio fino al tempo fissato. Quando gli angeli libereranno quei quattro venti dell’ira divina perché infurino contemporaneamente da nord, sud, est e ovest, la devastazione sarà impressionante. Sarà simile, ma in scala molto più grande, all’impiego che Geova fece dei quattro venti per disperdere gli antichi elamiti, sgominandoli e sterminandoli. (Geremia 49:36-38) Sarà una tempesta gigantesca, molto più devastante della “tempesta” con cui Geova annientò la nazione di Ammon. (Amos 1:13-15) Nessuna parte dell’organizzazione di Satana sulla terra sarà in grado di resistere nel giorno della furia di Geova, quando egli rivendicherà la propria sovranità per tutta l’eternità. — Salmo 83:15, 18; Isaia 29:5, 6.

      5. In che modo la profezia di Geremia ci aiuta a comprendere che i giudizi di Dio riguarderanno l’intera terra?

      5 Abbiamo la certezza che i giudizi di Dio devasteranno l’intera terra? Ascoltiamo di nuovo il profeta Geremia: “Ecco, una calamità esce di nazione in nazione, e una gran tempesta stessa si leverà dalle più remote parti della terra. E gli uccisi da Geova certamente saranno in quel giorno da un’estremità all’altra della terra”. (Geremia 25:32, 33) Sarà durante questa violenta tempesta che l’oscurità calerà su questo mondo. I suoi organismi di governo saranno scossi e spariranno. (Rivelazione 6:12-14) Ma non per tutti il futuro sarà tetro. Per il bene di chi, dunque, vengono trattenuti i quattro venti?

      Suggellati gli schiavi di Dio

      6. Chi dice agli angeli di trattenere i quattro venti, e questo concede del tempo per fare che cosa?

      6 Giovanni prosegue descrivendo come alcuni vengono segnati per sopravvivere, e dice: “E vidi un altro angelo che ascendeva dal sol levante, il quale aveva il sigillo dell’Iddio vivente; e gridò ad alta voce ai quattro angeli ai quali fu concesso di danneggiare la terra e il mare, dicendo: ‘Non danneggiate la terra né il mare né gli alberi, finché non abbiamo suggellato gli schiavi del nostro Dio sulle loro fronti’”. — Rivelazione 7:2, 3.

      7. Chi è in realtà il quinto angelo, e cosa ci aiuta a identificarlo?

      7 Sebbene non venga rivelato il nome di questo quinto angelo, tutto indica che dev’essere il glorificato Signore Gesù. In armonia col fatto che Gesù è l’Arcangelo, qui viene mostrato che egli ha autorità sugli altri angeli. (1 Tessalonicesi 4:16; Giuda 9) Egli ascende dall’oriente, come i “re provenienti dal sol levante” — Geova e il suo Cristo — che vengono per eseguire il giudizio, come fecero i re Dario e Ciro quando umiliarono l’antica Babilonia. (Rivelazione 16:12; Isaia 45:1; Geremia 51:11; Daniele 5:31) Questo angelo rassomiglia a Gesù anche per il fatto che ha il compito di suggellare i cristiani unti. (Efesini 1:13, 14) Inoltre, quando vengono liberati i quattro venti, è Gesù a guidare gli eserciti celesti nell’eseguire il giudizio contro le nazioni. (Rivelazione 19:11-16) È quindi logico che sia Gesù a ordinare di trattenere la distruzione dell’organizzazione terrena di Satana finché gli schiavi di Dio non siano stati suggellati.

      8. In che consiste l’apposizione del suggello, e quando ebbe inizio quest’opera?

      8 In che consiste l’apposizione di questo suggello, e chi sono questi schiavi di Dio? Si cominciò ad apporre questo suggello alla Pentecoste del 33 E.V., quando i primi cristiani giudei furono unti con spirito santo. In seguito Dio cominciò a chiamare e ungere “gente delle nazioni”. (Romani 3:29; Atti 2:1-4, 14, 32, 33; 15:14) L’apostolo Paolo scrisse che i cristiani unti avevano la garanzia di ‘appartenere a Cristo’, e aggiunse: “[Dio] ha anche posto su di noi il suo suggello e ci ha dato la caparra di ciò che deve venire, cioè lo spirito, nei nostri cuori”. (2 Corinti 1:21, 22; confronta Rivelazione 14:1). Così, quando questi schiavi vengono adottati da Dio come suoi figli spirituali, ricevono una caparra della loro eredità celeste: un suggello, un pegno. (2 Corinti 5:1, 5; Efesini 1:10, 11) Possono quindi dire: “Lo spirito stesso rende testimonianza col nostro spirito che siamo figli di Dio. Se, dunque, siamo figli, siamo anche eredi: eredi in realtà di Dio, ma coeredi di Cristo, purché soffriamo insieme per essere insieme anche glorificati”. — Romani 8:15-17.

      9. (a) Fino a che punto i rimanenti figli di Dio generati dallo spirito devono mostrare perseveranza? (b) Per quanto tempo gli unti continueranno ad essere provati?

      9 “Purché soffriamo insieme”: che significa? Per poter ricevere la corona della vita, i cristiani unti devono perseverare, rimanendo fedeli fino alla morte. (Rivelazione 2:10) Non vale il detto ‘una volta salvati, salvati per sempre’. (Matteo 10:22; Luca 13:24) Vengono invece ammoniti: “Fate tutto il possibile per rendere sicura la vostra chiamata ed elezione”. Come l’apostolo Paolo, devono infine poter dire: “Ho combattuto l’eccellente combattimento, ho corso la corsa sino alla fine, ho osservato la fede”. (2 Pietro 1:10, 11; 2 Timoteo 4:7, 8) Perciò qui sulla terra l’opera di prova e vagliatura dei rimanenti figli di Dio generati dallo spirito deve proseguire finché Gesù e gli angeli che sono con lui non abbiano saldamente impresso il suggello “sulla fronte” di tutti questi, identificandoli in modo definitivo e irrevocabile come provati e fedeli “schiavi del nostro Dio”. A quel punto il suggello diventa indelebile. Evidentemente, quando i quattro venti della tribolazione verranno liberati, tutto l’Israele spirituale sarà stato suggellato in maniera definitiva, anche se alcuni saranno ancora vivi nella carne. (Matteo 24:13; Rivelazione 19:7) Il numero dei suoi membri sarà completo! — Romani 11:25, 26.

      Quanti sono i suggellati?

      10. (a) Quali passi biblici indicano che il numero dei suggellati è limitato? (b) Quanti sono in totale i suggellati, e come sono elencati?

      10 A coloro che avevano la prospettiva di ricevere questo suggello Gesù disse: “Non aver timore, piccolo gregge, perché il Padre vostro ha approvato di darvi il regno”. (Luca 12:32) Altri passi biblici, come Rivelazione 6:11 e Romani 11:25, indicano che il numero dei componenti di questo piccolo gregge è davvero limitato, anzi, predeterminato. Le successive parole di Giovanni lo confermano: “E udii il numero di quelli che erano suggellati, centoquarantaquattromila, suggellati da ogni tribù dei figli d’Israele: Dalla tribù di Giuda dodicimila suggellati; dalla tribù di Ruben dodicimila; dalla tribù di Gad dodicimila; dalla tribù di Aser dodicimila; dalla tribù di Neftali dodicimila; dalla tribù di Manasse dodicimila; dalla tribù di Simeone dodicimila; dalla tribù di Levi dodicimila; dalla tribù di Issacar dodicimila; dalla tribù di Zabulon dodicimila; dalla tribù di Giuseppe dodicimila; dalla tribù di Beniamino dodicimila suggellati”. — Rivelazione 7:4-8.

      11. (a) Perché il riferimento alle dodici tribù non può alludere all’Israele letterale, carnale? (b) Perché Rivelazione elenca le dodici tribù? (c) Perché nell’Israele di Dio non c’è una tribù esclusivamente regale o sacerdotale?

      11 Non potrebbe trattarsi di un riferimento all’Israele letterale, carnale? No, perché Rivelazione 7:4-8 differisce dal normale elenco delle tribù. (Numeri 1:17, 47) È chiaro che qui l’elenco non ha lo scopo di identificare gli ebrei carnali secondo le loro tribù, ma di mostrare l’esistenza di una simile struttura organizzativa in seno all’Israele spirituale. È una struttura equilibrata. Questa nuova nazione dev’essere costituita esattamente da 144.000 membri: 12.000 per ciascuna delle dodici tribù. In questo Israele di Dio nessuna tribù è esclusivamente regale o sacerdotale. Tutti i componenti della nazione devono essere sia re che sacerdoti. — Galati 6:16; Rivelazione 20:4, 6.

      12. Perché è appropriato che i 24 anziani cantino dinanzi all’Agnello le parole di Rivelazione 5:9, 10?

      12 Anche se i giudei naturali e i proseliti giudei furono i primi a ricevere l’opportunità di essere scelti come membri dell’Israele spirituale, solo una minoranza di quella nazione accettò. Per questo motivo Geova estese l’invito ai gentili. (Giovanni 1:10-13; Atti 2:4, 7-11; Romani 11:7) Come gli efesini, che un tempo erano stati “esclusi dallo stato d’Israele”, ora i non giudei potevano essere suggellati con lo spirito di Dio e divenire parte della congregazione degli unti cristiani. (Efesini 2:11-13; 3:5, 6; Atti 15:14) È dunque appropriato che i 24 anziani cantino dinanzi all’Agnello: “Col tuo sangue comprasti a Dio persone di ogni tribù e lingua e popolo e nazione, e le hai fatte essere un regno e sacerdoti al nostro Dio, ed esse regneranno sulla terra”. — Rivelazione 5:9, 10.

      13. Perché Giacomo, fratellastro di Gesù, poté giustamente indirizzare la sua lettera “alle dodici tribù che sono disperse”?

      13 La congregazione cristiana è “una razza eletta, un regal sacerdozio, una nazione santa”. (1 Pietro 2:9) Sostituendo l’Israele naturale nel ruolo di nazione di Dio, essa diviene un nuovo Israele che è “realmente ‘Israele’”. (Romani 9:6-8; Matteo 21:43)a Per questa ragione fu del tutto appropriato che Giacomo, fratellastro di Gesù, indirizzasse la sua lettera pastorale “alle dodici tribù che sono disperse”, cioè alla congregazione mondiale degli unti cristiani che col tempo sarebbero diventati 144.000. — Giacomo 1:1.

      L’odierno Israele di Dio

      14. Cosa mostra che i testimoni di Geova sono stati coerenti nel sostenere che il numero dei componenti dell’Israele spirituale, 144.000, è letterale?

      14 Fatto interessante, Charles T. Russell riconobbe che quello dei 144.000 componenti dell’Israele spirituale era un numero letterale. Nel libro (inglese) La nuova creazione, volume VI dei suoi Studi sulle Scritture, pubblicato nel 1904, egli scrisse: “Abbiamo ogni ragione di credere che il preciso e fissato numero degli [unti] eletti è quello più volte dichiarato in Rivelazione (7:4; 14:1): cioè 144.000 ‘redenti di fra gli uomini’”. Nel libro Luce, volume I, pubblicato nel 1930 dagli Studenti Biblici, si diceva similmente che “i 144.000 membri del corpo di Cristo sono radunati, istruiti, eletti ed unti, ossia segnati [suggellati]”. I testimoni di Geova si sono coerentemente attenuti al concetto secondo cui l’Israele spirituale è letteralmente formato da 144.000 cristiani unti.

      15. Immediatamente prima del giorno del Signore, cosa pensavano sinceri studenti biblici che i giudei naturali avrebbero ottenuto dopo la fine dei tempi dei Gentili?

      15 Ciò nonostante, non merita l’attuale Israele naturale almeno qualche favore speciale? Nel periodo immediatamente precedente il giorno del Signore, quando sinceri studenti biblici stavano riscoprendo molte basilari verità della Parola di Dio, si pensava che con la fine dei tempi dei Gentili i giudei avrebbero nuovamente ottenuto una posizione di favore dinanzi a Dio. Così il libro (inglese) di Charles T. Russell Il tempo è vicino (volume II degli Studi sulle Scritture), pubblicato nel 1889, applicava Geremia 31:29-34 ai giudei naturali, e diceva: “Il mondo è testimone del fatto che la punizione di Israele sotto il dominio dei gentili è proseguita ininterrottamente dal [607] a.C., che continua ancora e che non c’è motivo di aspettarsi la loro riorganizzazione nazionale prima del 1914 d.C., anno in cui scadranno i loro ‘sette tempi’, o 2.520 anni”. Sembrava che allora dovesse esserci una restaurazione nazionale degli ebrei, e questa aspettativa parve rafforzarsi nel 1917, quando la Dichiarazione Balfour assicurò l’appoggio britannico alla creazione in Palestina di una dimora nazionale per gli ebrei.

      16. Quali sforzi furono compiuti dai testimoni di Geova per portare il messaggio cristiano ai giudei naturali, e con quale risultato?

      16 Dopo la prima guerra mondiale, la Palestina fu affidata in mandato alla Gran Bretagna, e per molti ebrei si aprì la prospettiva di tornare in quella terra. Nel 1948 nacque lo stato politico di Israele. Non era questa una prova che gli ebrei stavano per essere benedetti da Dio? Per molti anni i testimoni di Geova pensarono di sì. Così nel 1925 pubblicarono in inglese un libro di 128 pagine intitolato Conforto per i Giudei. Nel 1929 stamparono un attraente volume di 360 pagine dal titolo Vita, che era rivolto in particolare agli ebrei e conteneva fra l’altro una trattazione del libro biblico di Giobbe. Furono fatti grandi sforzi, specialmente nella città di New York, per portare agli ebrei questo messaggio messianico. Alcuni lo accettarono, ma la stragrande maggioranza degli ebrei, come i loro antenati del I secolo, rigettò le prove della presenza del Messia.

      17, 18. Cosa compresero gli schiavi di Dio sulla terra in merito al nuovo patto e alle profezie bibliche sulla restaurazione?

      17 Era ovvio che gli ebrei, come popolo e come nazione, non erano l’Israele di cui si parla in Rivelazione 7:4-8 e in altre profezie bibliche riguardanti il giorno del Signore. Seguendo la tradizione, essi continuavano a rifiutarsi di usare il nome divino. (Matteo 15:1-3, 7-9) Trattando Geremia 31:31-34, il libro Geova, pubblicato dai testimoni di Geova nel 1934, affermava categoricamente: “Il nuovo patto non ha nulla a che vedere con i discendenti naturali di Israele e con l’umanità in generale, ma . . . è limitato all’Israele spirituale”. Le profezie bibliche sulla restaurazione non riguardano né i giudei naturali né lo stato di Israele, che è membro delle Nazioni Unite e parte del mondo di cui Gesù parlò in Giovanni 14:19, 30 e 18:36.

      18 Nel 1931 gli schiavi di Dio sulla terra avevano ricevuto, con immensa gioia, il nome di Testimoni di Geova. Potevano condividere di tutto cuore le parole di Salmo 97:11: “La luce stessa ha brillato per il giusto, e l’allegrezza anche per i retti di cuore”. Potevano chiaramente discernere che solo l’Israele spirituale era stato introdotto nel nuovo patto. (Ebrei 9:15; 12:22, 24) Né l’insensibile Israele naturale, né l’umanità in generale vi partecipavano. Questo intendimento consentì alla luce divina di brillare fulgidamente, e costituì una pietra miliare negli annali della storia teocratica. Avrebbe rivelato quanto fossero abbondanti la misericordia, l’amorevole benignità e la verità di Geova nei confronti di tutti gli esseri umani che si accostano a lui. (Esodo 34:6; Giacomo 4:8) Sì, altri in aggiunta all’Israele di Dio avrebbero tratto beneficio dal fatto che gli angeli trattenevano i quattro venti della distruzione. Chi potrebbero essere questi altri? Potreste essere fra loro? Vediamo.

      [Nota in calce]

      a Appropriatamente, il nome Israele significa “Dio contende; colui che contende (persevera) con Dio”. — Genesi 32:28, Traduzione del Nuovo Mondo con riferimenti, nota in calce.

      [Immagine a tutta pagina a pagina 114]

      [Immagini alle pagine 116 e 117]

      La selezione generale del vero Israele di Dio è proseguita dal giorno di Pentecoste del 33 E.V. fino al 1935, quando, a una storica assemblea tenuta dai testimoni di Geova a Washington (USA), fu richiamata l’attenzione sul radunamento di una grande folla con prospettive di vita sulla terra (Rivelazione 7:9)

  • Un’innumerevole grande folla
    Rivelazione: Il suo grandioso culmine è vicino!
    • Capitolo 20

      Un’innumerevole grande folla

      1. Dopo aver descritto il suggellamento dei 144.000, quale altro gruppo vede Giovanni?

      DOPO aver descritto il suggellamento dei 144.000, Giovanni prosegue riferendo una delle più emozionanti rivelazioni di tutte le Scritture. Il suo cuore dovette palpitare di gioia mentre egli la narrava, dicendo: “Dopo queste cose vidi, ed ecco, una grande folla, che nessun uomo poteva numerare, di ogni nazione e tribù e popolo e lingua, che stavano in piedi dinanzi al trono e dinanzi all’Agnello, vestiti di lunghe vesti bianche; e nelle loro mani c’erano rami di palme”. (Rivelazione 7:9) Sì, il fatto che i quattro venti siano trattenuti rende possibile la salvezza di un altro gruppo oltre ai 144.000 componenti dell’Israele spirituale: una multilingue grande folla internazionale.a — Rivelazione 7:1.

      2. Quali spiegazioni hanno dato alcuni commentatori del mondo circa l’identità della grande folla, e in passato cosa pensavano in merito anche gli Studenti Biblici?

      2 Secondo l’interpretazione di alcuni commentatori del mondo, questa grande folla sarebbe formata dai non giudei convertiti al cristianesimo o dai martiri cristiani diretti in cielo. Nel passato anche gli Studenti Biblici pensavano che si trattasse di una classe celeste secondaria, come si legge nel volume I degli Studi sulle Scritture, intitolato Il Divin Piano delle Età (pubblicato in inglese nel 1886; ed. italiana del 1904): “[Questa classe] perde il premio del trono e della natura divina, ma perverrà finalmente al nascimento dell’essere spirituale d’un ordine inferiore alla natura divina. Vero è che sono dei credenti consacrati, ma essi sono a tal segno invasi dallo spirito mondano che si scordano di dare la loro vita in sacrifizio”. E ancora nel 1930, nel libro Luce, volume I, veniva espresso questo pensiero: “Coloro che formano la grande folla non rispondono all’invito di diventar zelanti testimoni del Signore”. Erano descritti come un gruppo che si autogiustificava, il quale aveva una certa conoscenza della verità, ma faceva poco per predicarla. Dovevano andare in cielo come classe secondaria che non avrebbe regnato insieme a Cristo.

      3. (a) Quale speranza fu prospettata a certe persone di cuore retto che in seguito divennero zelanti nell’opera di predicazione? (b) Come spiegò La Torre di Guardia la parabola delle pecore e dei capri nel 1923?

      3 C’erano però altri compagni degli unti cristiani che in seguito divennero molto zelanti nell’opera di predicazione. Non aspiravano ad andare in cielo. La loro speranza era in effetti quella espressa nel tema di un discorso pubblico pronunciato dai servitori di Geova negli anni 1918-22 e che in origine era: “Il mondo è finito, milioni ora viventi non morranno mai”.b Poco tempo dopo, la rivista Torre di Guardia (inglese) del 15 ottobre 1923 spiegò la parabola di Gesù delle pecore e dei capri (Matteo 25:31-46), dichiarando: “Le pecore rappresentano tutti i popoli delle nazioni, non generati dallo spirito ma inclini alla giustizia, che riconoscono mentalmente Gesù Cristo come Signore e che attendono e sperano di vedere tempi migliori sotto il suo regno”.

      4. In che modo la luce sul conto della classe terrena si fece più fulgida nel 1931? nel 1932? nel 1934?

      4 Alcuni anni dopo, nel 1931, il libro Rivendicazione, volume I, trattando Ezechiele capitolo 9 identificava coloro che ricevono il segno sulla fronte per sopravvivere alla fine del mondo con le pecore della suddetta parabola. Il volume III del libro Rivendicazione, pubblicato nel 1932, descriveva la retta disposizione di cuore di Gionadab, un non israelita che si era unito a Ieu, unto re d’Israele, salendo sul suo carro e andando insieme a lui per vedere lo zelo di Ieu nel giustiziare i sostenitori della falsa religione. (2 Re 10:15-17) Il libro commentava: “Gionadab rappresentava o prefigurava quella classe di persone di buona volontà in vita oggi sulla terra — nel tempo in cui è in corso l’opera di Ieu [di dichiarare i giudizi di Geova] — che non sono d’accordo con l’organizzazione di Satana, che si schierano dalla parte della giustizia e che ad Armaghedon il Signore preserverà in vita attraverso quella tribolazione, dando loro la vita eterna sulla terra. Queste costituiscono la classe delle ‘pecore’”. Nel 1934 La Torre di Guardia spiegò chiaramente che questi cristiani con speranze terrene dovevano dedicarsi a Geova ed essere battezzati. La luce sul conto di questa classe terrena si faceva sempre più fulgida. — Proverbi 4:18.

      5. (a) Come fu identificata nel 1935 la grande folla? (b) Cosa avvenne all’assemblea del 1935 quando Joseph Rutherford chiese ai presenti che avevano la speranza di vivere per sempre sulla terra di alzarsi in piedi?

      5 La luce dell’intendimento di Rivelazione 7:9-17 stava per brillare in tutto il suo scintillante splendore! (Salmo 97:11) La rivista Torre di Guardia aveva più volte espresso la speranza che un’assemblea in programma a Washington (USA) dal 30 maggio al 3 giugno 1935 potesse risultare “di vero conforto e beneficio” per quelli prefigurati da Gionadab. E così fu! In un entusiasmante discorso dal tema “La grande moltitudine” pronunciato davanti a circa 20.000 presenti, Joseph F. Rutherford, che all’epoca prendeva la direttiva nell’opera di predicazione mondiale, fornì le prove scritturali che le odierne altre pecore altro non erano che la grande folla di Rivelazione 7:9. Al culmine del suo discorso, l’oratore disse: “Tutti quelli che hanno la speranza di vivere per sempre sulla terra sono pregati di alzarsi in piedi”. Allorché gran parte dell’uditorio si alzò in piedi, l’oratore dichiarò: “Guardate! La grande moltitudine!” Si udì un vocio, seguito da un fragoroso applauso. Che gioia fu quella per la classe di Giovanni, e anche per il gruppo dei Gionadab! Il giorno seguente furono battezzati 840 nuovi Testimoni, che per lo più si professavano appartenenti a quella grande folla.

      Confermata l’identità della grande folla

      6. (a) Da cosa si comprende chiaramente che la grande folla è l’attuale gruppo di cristiani dedicati che sperano di vivere per sempre sulla terra? (b) Cosa simboleggiano le lunghe vesti bianche indossate dalla grande folla?

      6 Come possiamo essere così certi che la grande folla è proprio questo attuale gruppo di cristiani dedicati che sperano di vivere per sempre sulla terra di Dio? Precedentemente Giovanni aveva visto in visione il gruppo celeste ‘comprato a Dio da ogni tribù e lingua e popolo e nazione’. (Rivelazione 5:9, 10) La grande folla ha un’origine simile, ma un destino diverso. A differenza dell’Israele di Dio, il numero dei suoi componenti non è predeterminato. Nessun uomo può prevedere quanti saranno. Le loro lunghe vesti sono rese bianche nel sangue dell’Agnello, a simboleggiare che hanno una posizione giusta dinanzi a Geova in virtù della loro fede nel sacrificio di Gesù. (Rivelazione 7:14) E agitano rami di palma, acclamando il Messia quale loro Re.

      7, 8. (a) Quali avvenimenti ricordò senz’altro l’apostolo Giovanni vedendo agitare rami di palma? (b) Cosa significa il fatto che gli appartenenti alla grande folla agitino rami di palma?

      7 Mentre Giovanni continua a guardare questa visione, i suoi pensieri devono riportarlo indietro di oltre 60 anni, all’ultima settimana trascorsa da Gesù sulla terra. Il 9 nisan del 33 E.V., accorrendo a festeggiare l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, la folla “prese i rami delle palme e gli uscì incontro. E gridavano: ‘Salva, ti preghiamo! Benedetto colui che viene nel nome di Geova, sì, il re d’Israele!’” (Giovanni 12:12, 13) In modo analogo, il fatto che la grande folla agiti rami di palma e prorompa in grida di acclamazione ne mostra l’incontenibile gioia per avere accettato Gesù quale Re costituito da Geova.

      8 Senza dubbio i rami di palma e le grida di giubilo ricordano a Giovanni anche l’antica festa israelita delle capanne. Riguardo a questa festa Geova aveva comandato: “E il primo giorno vi dovete prendere il frutto di alberi splendidi, le foglie di palme e i rami di alberi frondosi e pioppi della valle del torrente, e vi dovete rallegrare dinanzi a Geova vostro Dio per sette giorni”. I rami di palma erano usati come segno di gioia. Le capanne provvisorie servivano a ricordare che Geova aveva salvato il suo popolo dall’Egitto per farlo vivere in tende nel deserto. “Il residente forestiero e l’orfano di padre e la vedova” partecipavano a questa festa. Tutto Israele ‘non doveva essere che gioioso’. — Levitico 23:40; Deuteronomio 16:13-15.

      9. A quale grido di gioia si unisce la grande folla?

      9 È dunque appropriato che la grande folla, pur non facendo parte dell’Israele spirituale, agiti rami di palma, dal momento che con gioia e gratitudine ascrive la salvezza a Dio e all’Agnello, come osserva Giovanni: “E continuano a gridare ad alta voce, dicendo: ‘La salvezza la dobbiamo al nostro Dio, che siede sul trono, e all’Agnello’”. (Rivelazione 7:10) Pur provenendo da tutti i gruppi etnici, i componenti della grande folla sono uniti nel gridare ad “alta voce”. Come possono farlo se sono di nazioni e lingue diverse?

      10. Come può la grande folla gridare unitamente ad “alta voce” nonostante sia di nazioni e lingue diverse?

      10 Questa grande folla fa parte dell’unica organizzazione internazionale veramente unita che oggi esista sulla terra. Non seguono norme diverse a seconda dei paesi, ma applicano coerentemente i giusti princìpi della Bibbia ovunque vivano. Non sono implicati in movimenti nazionalistici o rivoluzionari, ma hanno veramente ‘fatto delle loro spade vomeri’. (Isaia 2:4) Non sono divisi in sette o denominazioni, così da gridare messaggi confusi o contraddittori come fanno le religioni della cristianità, né delegano a un clero professionale il compito di innalzare lodi al posto loro. Non gridano che la loro salvezza è dovuta allo spirito santo, perché non adorano un dio trino. In circa 200 territori geografici della terra, invocano all’unisono il nome di Geova mentre parlano l’unica lingua pura della verità. (Sofonia 3:9) Com’è giusto, riconoscono pubblicamente che la loro salvezza viene da Geova, l’Iddio di salvezza, mediante Gesù Cristo, il suo principale Agente della salvezza. — Salmo 3:8; Ebrei 2:10.

      11. In che modo la tecnologia moderna ha permesso ai componenti della grande folla di accrescere il volume della loro alta voce?

      11 La tecnologia moderna ha contribuito ad accrescere il volume dell’alta voce dell’unita grande folla. Nessun altro gruppo religioso sulla terra ha bisogno di stampare pubblicazioni di studio biblico in più di 400 lingue, dato che nessun altro gruppo si interessa di portare un messaggio unificato a tutti i popoli della terra. Come ulteriore aiuto a questo riguardo, sotto la supervisione dell’unto Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova, è stato messo a punto un Sistema Multilingue per la Fotocomposizione Elettronica (MEPS). Al momento della stampa di questo libro, vari tipi di MEPS sono impiegati in oltre 125 filiali in tutta la terra, e questo ha contribuito a rendere possibile la pubblicazione simultanea in più di 130 lingue del quindicinale La Torre di Guardia. Il popolo di Geova pubblica simultaneamente anche libri, come questo, in varie lingue. In tal modo i testimoni di Geova, dei quali i componenti della grande folla costituiscono la stragrande maggioranza, sono in grado di distribuire ogni anno centinaia di milioni di pubblicazioni in tutte le lingue più diffuse, permettendo così a molte altre persone di ogni tribù e lingua di studiare la Parola di Dio e di unire la loro voce al grido della grande folla. — Isaia 42:10, 12.

      In cielo o sulla terra?

      12, 13. In che senso la grande folla ‘sta in piedi dinanzi al trono e dinanzi all’Agnello’?

      12 Come facciamo a sapere che il fatto che la grande folla ‘stia in piedi dinanzi al trono’ non significa che sia in cielo? Ci sono molte chiare prove a questo riguardo. Per esempio, la parola greca qui tradotta “dinanzi” (enòpion) significa letteralmente “alla vista [di]” ed è usata diverse volte con riferimento a esseri umani sulla terra che sono “dinanzi a” Geova o “alla vista di” Geova. (1 Timoteo 5:21; 2 Timoteo 2:14; Romani 14:22; Galati 1:20) In un’occasione, quando gli israeliti erano nel deserto, Mosè disse ad Aaronne: “Di’ all’intera assemblea dei figli d’Israele: ‘Avvicinatevi dinanzi a Geova, perché egli ha udito i vostri mormorii’”. (Esodo 16:9) Gli israeliti non dovettero essere trasportati in cielo per stare in piedi dinanzi a Geova in quell’occasione. (Confronta Levitico 24:8). Stavano in piedi alla vista di Geova lì nel deserto stesso, essendo la Sua attenzione rivolta a loro.

      13 Inoltre leggiamo: “Quando il Figlio dell’uomo sarà arrivato nella sua gloria . . . tutte le nazioni saranno radunate dinanzi a lui”. Al tempo dell’adempimento di questa profezia, l’intera razza umana non sarà in cielo. Certamente non saranno in cielo quelli che “andranno allo stroncamento eterno”. (Matteo 25:31-33, 41, 46) L’umanità sta sulla terra alla vista di Gesù, ed egli le rivolge la sua attenzione per giudicarla. Similmente la grande folla è “dinanzi al trono e dinanzi all’Agnello” nel senso che sta alla vista di Geova e del suo Re, Cristo Gesù, dai quali riceve un giudizio favorevole.

      14. (a) Chi viene descritto mentre sta “intorno al trono” e “sul [celeste] monte Sion”? (b) Sebbene la grande folla serva Dio “nel suo tempio”, perché questo non la rende una classe sacerdotale?

      14 I 24 anziani e il gruppo dei 144.000 unti vengono descritti mentre stanno “intorno al trono” di Geova e “sul [celeste] monte Sion”. (Rivelazione 4:4; 14:1) La grande folla non è una classe sacerdotale e non riceve quell’elevata posizione. È vero che successivamente, in Rivelazione 7:15, vien detto che essa rende servizio a Dio “nel suo tempio”. Ma lì per tempio non si intende il santuario interno, il Santissimo, bensì il cortile terreno del tempio spirituale di Dio. Il termine greco naòs, qui tradotto “tempio”, spesso si riferisce in senso lato all’intero edificio eretto per l’adorazione di Geova. Oggi esso consiste in una struttura spirituale che abbraccia sia il cielo che la terra. — Confronta Matteo 26:61; 27:5, 39, 40; Marco 15:29, 30; Giovanni 2:19-21, Traduzione del Nuovo Mondo con riferimenti, nota in calce.

      Un universale grido di lode

      15, 16. (a) Qual è la reazione in cielo alla comparsa della grande folla? (b) Come reagisce la creazione spirituale di Geova a ogni nuova rivelazione del suo proposito? (c) Noi che siamo sulla terra come possiamo unirci al cantico di lode?

      15 La grande folla loda Geova, ma anche altri ne cantano le lodi. Giovanni narra: “E tutti gli angeli stavano in piedi intorno al trono e agli anziani e alle quattro creature viventi, e caddero sulle loro facce dinanzi al trono e adorarono Dio, dicendo: ‘Amen! La benedizione e la gloria e la sapienza e il rendimento di grazie e l’onore e la potenza e la forza siano al nostro Dio per i secoli dei secoli. Amen’”. — Rivelazione 7:11, 12.

      16 Quando Geova creò la terra, tutti i suoi santi angeli “gridarono gioiosamente insieme, e tutti i figli di Dio emettevano urla di applauso”. (Giobbe 38:7) Ogni nuova rivelazione del proposito di Geova deve aver suscitato simili acclamazioni di lode da parte degli angeli. Quando i 24 anziani — i 144.000 nella loro gloria celeste — gridano ad alta voce acclamando l’Agnello, tutte le altre creature celesti di Dio si uniscono loro elevando lodi a Gesù e a Geova Dio. (Rivelazione 5:9-14) Queste creature sono già più che gioiose per aver osservato l’adempimento del proposito di Geova di risuscitare fedeli uomini unti alla vita in un glorioso luogo del reame spirituale. Ora tutte le fedeli creature celesti di Geova innalzano una lode melodiosa alla comparsa della grande folla. Per tutti i servitori di Geova il giorno del Signore è davvero un tempo emozionante in cui vivere. (Rivelazione 1:10) Che privilegio abbiamo noi di partecipare qui sulla terra al cantico di lode rendendo testimonianza del Regno di Geova!

      Compare la grande folla

      17. (a) Quale domanda viene rivolta da uno dei 24 anziani, e cosa fa pensare il fatto che l’anziano era in grado di trovare la risposta? (b) Quando si ebbe la risposta alla domanda dell’anziano?

      17 Dal tempo dell’apostolo Giovanni e fin nel giorno del Signore, i cristiani unti erano perplessi circa l’identità della grande folla. È dunque appropriato che uno dei 24 anziani, che rappresentano gli unti già in cielo, aiuti Giovanni a riflettere rivolgendogli un’opportuna domanda. “E, presa la parola, uno degli anziani mi disse: ‘Questi che sono vestiti di lunghe vesti bianche, chi sono e da dove son venuti?’ E subito gli dissi: ‘Signor mio, tu lo sai’”. (Rivelazione 7:13, 14a) Sì, quell’anziano era in grado di trovare la risposta e di darla a Giovanni. Questo fa pensare che i risuscitati del gruppo dei 24 anziani possano oggi avere a che fare con la comunicazione delle verità divine. Da parte loro gli appartenenti alla classe di Giovanni sulla terra appresero l’identità della grande folla osservando attentamente l’operato di Geova in mezzo a loro. Furono pronti a cogliere il bagliore di luce divina che illuminò il firmamento teocratico nel 1935, al tempo stabilito da Geova.

      18, 19. (a) Durante gli anni ’20 e ’30, a quale speranza diede risalto la classe di Giovanni, ma chi rispose in numero crescente al messaggio? (b) Cosa indicò riguardo ai 144.000 il fatto che nel 1935 la grande folla venisse identificata? (c) Cosa rivelano le statistiche della Commemorazione?

      18 Durante gli anni ’20 e agli inizi degli anni ’30, la classe di Giovanni aveva dato risalto alla speranza celeste, sia nelle pubblicazioni che nell’opera di predicazione. Evidentemente il completo numero dei 144.000 doveva essere ancora raggiunto. Ma un crescente numero di quelli che accettavano il messaggio e mostravano zelo nell’opera di testimonianza cominciarono a manifestare interesse per la vita eterna sulla terra paradisiaca. Non sentivano il desiderio di andare in cielo. Non era la loro chiamata. Non appartenevano al piccolo gregge, ma alle altre pecore. (Luca 12:32; Giovanni 10:16) Il fatto che nel 1935 venissero identificati come la grande folla di altre pecore fu un’indicazione che la scelta dei 144.000 era ormai pressoché terminata.

      19 Le statistiche confermano questa conclusione? Sì. Nel 1938, in tutto il mondo, parteciparono al ministero 59.047 testimoni di Geova. Di questi, 36.732 presero gli emblemi alla celebrazione annuale della Commemorazione della morte di Gesù, indicando così che avevano una chiamata celeste. Negli anni successivi il numero di questi partecipanti è andato progressivamente diminuendo, principalmente perché fedeli testimoni di Geova hanno terminato la loro vita terrena morendo. Nel 2005 solo 8.524 persone presero gli emblemi della Commemorazione, appena lo 0,05 per cento dei 16.390.116 che assisterono alla celebrazione in tutto il mondo.

      20. (a) Durante la seconda guerra mondiale, quale commento fece in privato Joseph Rutherford a proposito della grande folla? (b) Quali fatti ora mostrano che la grande folla è davvero grande?

      20 Quando scoppiò la seconda guerra mondiale, Satana cercò disperatamente di fermare la raccolta della grande folla. L’opera di Geova fu sottoposta a restrizioni in molti paesi. Durante quei giorni bui, e poco prima della sua morte avvenuta nel gennaio del 1942, Joseph F. Rutherford fu udito dire: “Be’, . . . mi sembra che dopo tutto la grande moltitudine non sia poi così grande”. Ma la benedizione divina guidò le cose in maniera diversa! Nel 1946 il numero dei Testimoni impegnati nel ministero in tutto il mondo era salito a 176.456, appartenenti per lo più alla grande folla. Nel 2005 i Testimoni che hanno servito fedelmente Geova in 235 paesi sono stati 6.390.022, davvero UNA GRANDE FOLLA! E il numero continua a salire.

      21. (a) In che modo la raccolta del popolo di Dio durante il giorno del Signore è stata pienamente conforme alla visione di Giovanni? (b) Come hanno cominciato ad adempiersi certe importanti profezie?

      21 La raccolta del popolo di Dio durante il giorno del Signore è stata quindi pienamente conforme alla visione di Giovanni: dapprima il radunamento dei rimanenti membri dei 144.000, poi il radunamento della grande folla. Come profetizzò Isaia, ora, “nella parte finale dei giorni”, persone di tutte le nazioni accorrono in gran numero per abbracciare la pura adorazione di Geova. Da parte nostra esultiamo riconoscenti per la creazione di “nuovi cieli e nuova terra” da parte di Geova. (Isaia 2:2-4; 65:17, 18) Dio sta radunando “di nuovo tutte le cose nel Cristo, le cose nei cieli e le cose sulla terra”. (Efesini 1:10) Gli unti eredi del Regno celeste — scelti nel corso dei secoli a cominciare dal tempo di Gesù — sono “le cose nei cieli”. E ora compare la grande folla di altre pecore come parte iniziale delle “cose sulla terra”. Prestando servizio in armonia con questa disposizione potrete ricevere la felicità eterna.

      Benedizioni per la grande folla

      22. Quali ulteriori informazioni riceve Giovanni sul conto della grande folla?

      22 Attraverso il canale divino, Giovanni riceve altre informazioni sul conto di questa grande folla: “Ed egli [l’anziano] mi disse: ‘Questi sono quelli che vengono dalla grande tribolazione, e hanno lavato le loro lunghe vesti e le hanno rese bianche nel sangue dell’Agnello. Perciò sono dinanzi al trono di Dio; e gli rendono sacro servizio giorno e notte nel suo tempio; e Colui che siede sul trono spiegherà su di loro la sua tenda’”. — Rivelazione 7:14b, 15.

      23. Cos’è la grande tribolazione da cui ‘viene fuori’ la grande folla?

      23 In una precedente occasione, Gesù aveva detto che la sua presenza nella gloria del Regno sarebbe culminata in una “grande tribolazione come non è accaduta dal principio del mondo fino ad ora, no, né accadrà più”. (Matteo 24:21, 22) In adempimento di quella profezia, gli angeli libereranno i quattro venti della terra per devastare il sistema mondiale di Satana. La prima a sparire sarà Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione. Poi, all’apice della tribolazione, Gesù libererà i rimanenti dei 144.000 sulla terra, insieme all’innumerevole grande folla. — Rivelazione 7:1; 18:2.

      24. In che modo i componenti della grande folla diventano idonei per sopravvivere?

      24 In che modo i componenti della grande folla diventano idonei per sopravvivere? L’anziano dice a Giovanni che essi “hanno lavato le loro lunghe vesti e le hanno rese bianche nel sangue dell’Agnello”. In altre parole hanno esercitato fede in Gesù quale loro Riscattatore, si sono dedicati a Geova, hanno simboleggiato la loro dedicazione col battesimo in acqua e ‘mantengono una buona coscienza’ con la loro condotta retta. (1 Pietro 3:16, 21; Matteo 20:28) Sono quindi puri e giusti agli occhi di Geova. E si mantengono “senza macchia dal mondo”. — Giacomo 1:27.

      25. (a) In che modo la grande folla rende a Geova “sacro servizio giorno e notte nel suo tempio”? (b) In che senso Geova ‘spiega la sua tenda’ sulla grande folla?

      25 Divengono inoltre zelanti testimoni di Geova, ‘rendendogli sacro servizio giorno e notte nel suo tempio’. Fate parte di questa dedicata grande folla? In caso affermativo, avete il privilegio di servire Geova senza posa nel cortile terreno del suo grande tempio spirituale. Oggi, sotto la guida degli unti, la grande folla compie la maggior parte dell’opera di testimonianza. Nonostante le responsabilità secolari, centinaia di migliaia di suoi componenti hanno fatto posto al ministero a tempo pieno come pionieri. Ma sia che siate fra questi o no, quali dedicati componenti della grande folla potete rallegrarvi di essere stati dichiarati giusti quali amici di Dio e accolti come ospiti nella sua tenda a motivo della vostra fede e delle vostre opere. (Salmo 15:1-5; Giacomo 2:21-26) Geova quindi ‘spiega la sua tenda’ su quelli che lo amano e, come un padrone di casa ospitale, li protegge. — Proverbi 18:10.

      26. Quali altre benedizioni sono in serbo per la grande folla?

      26 L’anziano prosegue dicendo: “Non avranno più fame né sete, né li colpirà più il sole né ardore alcuno, perché l’Agnello, che è in mezzo al trono, li pascerà e li guiderà alle fonti delle acque della vita. E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi”. (Rivelazione 7:16, 17) Sì, Geova è davvero ospitale. Ma quale profondo significato è racchiuso in queste parole?

      27. (a) Quali parole simili a quelle dell’anziano troviamo in una profezia di Isaia? (b) Cosa mostra che la profezia di Isaia cominciò ad adempiersi sulla congregazione cristiana ai giorni di Paolo?

      27 Esaminiamo una profezia che è espressa con parole simili: “Geova ha detto questo: ‘In un tempo di buona volontà ti ho ascoltato, e in un giorno di salvezza ti ho aiutato . . . Non avranno fame, né avranno sete, né li colpirà l’ardore o il sole. Poiché Colui che ha pietà di loro li guiderà, e li condurrà presso le fonti d’acqua’”. (Isaia 49:8, 10; vedi anche Salmo 121:5, 6). L’apostolo Paolo citò parte di questa profezia e la applicò al “giorno della salvezza” cominciato alla Pentecoste del 33 E.V. Egli scrisse: “Poiché [Geova] dice: ‘In un tempo accettevole ti ho udito, e in un giorno di salvezza ti ho aiutato’. Ecco, ora è il tempo particolarmente accettevole. Ecco, ora è il giorno della salvezza”. — 2 Corinti 6:2.

      28, 29. (a) Come si adempirono le parole di Isaia nel I secolo? (b) Come si adempiono le parole di Rivelazione 7:16 sulla grande folla? (c) Cosa otterrà la grande folla essendo guidata alle “fonti delle acque della vita”? (d) Sotto quale aspetto la grande folla si distinguerà dal resto del genere umano?

      28 Come si adempì a quel tempo la promessa secondo cui non avrebbero sentito né fame né sete né cocente calore? Di certo i cristiani del I secolo soffrirono a volte la fame e la sete letterali. (2 Corinti 11:23-27) In senso spirituale, però, avevano abbondanza. Le cose spirituali erano state riccamente provvedute loro, così che non provavano fame o sete sotto questo aspetto. Per di più Geova non li colpì con l’ardore della sua ira quando nel 70 E.V. distrusse il sistema di cose giudaico. Le parole di Rivelazione 7:16 hanno un simile adempimento spirituale sull’odierna grande folla. Insieme con gli unti cristiani, essa gode di abbondanti provvedimenti spirituali. — Isaia 65:13; Naum 1:6, 7.

      29 Se appartenete a questa grande folla, la vostra buona condizione di cuore vi farà ‘gridare di gioia’, qualunque cosa dobbiate sopportare sotto forma di privazioni e pressioni in questi ultimi anni del sistema di Satana. (Isaia 65:14) In questo senso già da ora Geova può ‘asciugare ogni lacrima dai vostri occhi’. Non siete più minacciati dal torrido “sole” dell’avverso giudizio di Dio e, quando i quattro venti della distruzione verranno liberati, potrete essere risparmiati dall’“ardore” del disfavore di Geova. Terminata quella distruzione, l’Agnello vi guiderà affinché riceviate pieno beneficio dalle vivificanti “fonti delle acque della vita”, le quali rappresentano tutti i provvedimenti che Geova prende per farvi ottenere la vita eterna. La vostra fede nel sangue dell’Agnello sarà stata ben riposta, in quanto sarete gradualmente elevati alla perfezione umana. Voi della grande folla vi distinguerete dal resto del genere umano come i “milioni” di persone che non saranno mai dovute morire! Nel senso più pieno, ogni lacrima sarà stata asciugata dai vostri occhi. — Rivelazione 21:4.

      Rendiamo sicura la chiamata

      30. Quale magnifica vista ci dischiude la visione di Giovanni, e chi sarà in grado di “stare in piedi”?

      30 Che magnifica vista ci dischiudono queste parole! Geova stesso è seduto sul suo trono, e tutti i suoi servitori, celesti e terreni, si uniscono nel lodarlo. I suoi servitori terreni apprezzano lo straordinario privilegio di partecipare a questo crescente coro di lode. Molto presto Geova e Cristo Gesù eseguiranno il giudizio, e si udrà il grido: “Il gran giorno della loro ira è venuto, e chi può stare in piedi?” (Rivelazione 6:17) La risposta? Solo una minoranza del genere umano, che includerà eventuali membri dei 144.000 suggellati che fossero ancora in vita nella carne e una grande folla di altre pecore che ‘staranno in piedi’, cioè sopravvivranno con loro. — Geremia 35:19; 1 Corinti 16:13.

      31. Che effetto dovrebbe avere sui cristiani, sia degli unti che della grande folla, l’adempimento della visione di Giovanni?

      31 Tenendo conto di questo, gli unti cristiani della classe di Giovanni si sforzano vigorosamente di ‘proseguire verso la meta per il premio della superna chiamata di Dio mediante Cristo Gesù’. (Filippesi 3:14) Si rendono pienamente conto che gli avvenimenti di questi tempi richiedono speciale perseveranza da parte loro. (Rivelazione 13:10) Dopo aver servito lealmente Geova per tanti anni, si attengono alla fede, rallegrandosi che i loro nomi siano “scritti nei cieli”. (Luca 10:20; Rivelazione 3:5) Anche gli appartenenti alla grande folla sanno che solo “chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato”. (Matteo 24:13) Sebbene come gruppo la grande folla sia destinata a venir fuori dalla grande tribolazione, individualmente i suoi componenti devono sforzarsi di mantenersi puri e attivi.

      32. Quale urgente situazione è evidenziata dal fatto che soltanto due gruppi ‘staranno in piedi’ nel giorno dell’ira di Geova?

      32 Nulla indica che, a parte questi due gruppi, altri ‘staranno in piedi’ nel giorno dell’ira di Geova. Cosa significa questo per i milioni di persone che ogni anno mostrano un certo rispetto per il sacrificio di Gesù assistendo alla celebrazione della Commemorazione della sua morte, ma che non hanno ancora esercitato fede nel sacrificio di Gesù al punto di divenire dedicati e battezzati servitori di Geova, attivi nel suo servizio? Che dire inoltre di quelli che un tempo erano attivi, ma che poi hanno lasciato che il loro cuore divenisse ‘aggravato dalle ansietà della vita’? Possano tutti questi destarsi e rimanere svegli per ‘riuscire a scampare da tutte queste cose destinate ad accadere, e a stare in piedi dinanzi al Figlio dell’uomo’, Gesù Cristo. Il tempo è ridotto! — Luca 21:34-36.

      [Note in calce]

      a Vedi la Traduzione del Nuovo Mondo con riferimenti, nota in calce.

      b La Torre di Guardia (inglese) del 1º aprile 1918, p. 98.

      [Riquadro a pagina 119]

      Le interpretazioni appartengono a Dio

      Per molti decenni la classe di Giovanni si interrogò sull’identità della grande folla, ma senza trovare una spiegazione soddisfacente. Perché? Troviamo la risposta nelle parole del fedele Giuseppe, che disse: “Le interpretazioni non appartengono a Dio?” (Genesi 40:8) Quando e come Dio dà l’interpretazione delle sue profezie? Di solito quando queste stanno per adempiersi o sono in corso di adempimento, così che il loro contenuto può essere chiaramente compreso dai suoi attenti servitori. Questo intendimento ci viene dato ‘per nostra istruzione, affinché per mezzo della nostra perseveranza e per mezzo del conforto delle Scritture possiamo avere speranza’. — Romani 15:4.

      [Riquadro a pagina 124]

      I componenti della grande folla

      ▪ vengono da ogni nazione e tribù e popolo e lingua

      ▪ stanno in piedi dinanzi al trono di Geova

      ▪ hanno lavato le loro lunghe vesti rendendole bianche nel sangue dell’Agnello

      ▪ ascrivono la loro salvezza a Geova e a Gesù

      ▪ vengono fuori dalla grande tribolazione

      ▪ servono Geova nel suo tempio giorno e notte

      ▪ ricevono l’amorevole protezione e cura di Geova

      ▪ sono guidati da Gesù alle fonti delle acque della vita

      [Immagine a tutta pagina a pagina 121]

      [Immagine a pagina 127]

      La grande folla deve la salvezza a Dio e all’Agnello

      [Immagine a pagina 128]

      L’Agnello guiderà la grande folla alle fonti delle acque della vita

  • Le piaghe di Geova sulla cristianità
    Rivelazione: Il suo grandioso culmine è vicino!
    • Capitolo 21

      Le piaghe di Geova sulla cristianità

      Visione 5: Rivelazione 8:1–9:21

      Contenuto: Squillano sei delle sette trombe

      Tempo in cui si adempie: Dall’intronizzazione di Cristo Gesù nel 1914 alla grande tribolazione

      1. Che accade quando l’Agnello apre il settimo sigillo?

      I “QUATTRO VENTI” vengono trattenuti finché i 144.000 componenti dell’Israele spirituale non sono stati suggellati e la grande folla non è stata approvata per sopravvivere. (Rivelazione 7:1-4, 9) Comunque, prima che sulla terra si abbatta quella violenta tempesta, si devono anche rendere noti gli avversi giudizi di Geova contro il mondo di Satana! Mentre l’Agnello si accinge ad aprire il settimo ed ultimo sigillo, Giovanni è senz’altro molto attento e ansioso di vedere ciò che sarà svelato. Ora ci rende partecipi di quanto avviene: “E quando [l’Agnello] aprì il settimo sigillo, si fece silenzio in cielo per circa mezz’ora. E vidi i sette angeli che stanno dinanzi a Dio, e furono date loro sette trombe”. — Rivelazione 8:1, 2.

      Tempo di fervida preghiera

      2. Cosa avviene durante la simbolica mezz’ora di silenzio in cielo?

      2 Che silenzio carico di significato! Mezz’ora può sembrare lunga se si attende che avvenga qualcosa. Ora non si ode più nemmeno il costante coro celeste di lode. (Rivelazione 4:8) Come mai? Giovanni ne vede il motivo in visione: “E arrivò un altro angelo e stette presso l’altare, avendo un vaso d’oro per l’incenso; e gli fu data una grande quantità d’incenso per offrirlo con le preghiere di tutti i santi sull’altare d’oro che era dinanzi al trono. E dalla mano dell’angelo il fumo dell’incenso ascese con le preghiere dei santi dinanzi a Dio”. — Rivelazione 8:3, 4.

      3. (a) Cosa ci ricorda il fatto che venga bruciato incenso? (b) Qual è lo scopo della mezz’ora di silenzio in cielo?

      3 Questo ci ricorda che sotto il sistema di cose giudaico si bruciava quotidianamente incenso dapprima nel tabernacolo e, in anni successivi, nel tempio di Gerusalemme. (Esodo 30:1-8) Mentre veniva bruciato l’incenso, gli israeliti che non erano sacerdoti attendevano fuori dell’area sacra, innalzando preghiere — senza dubbio in silenzio nel loro cuore — a Colui al quale ascendeva il fumo dell’incenso. (Luca 1:10) Ora Giovanni vede qualcosa di simile in cielo. L’incenso offerto dall’angelo è messo in relazione con le “preghiere dei santi”. In effetti in una visione precedente vien detto che l’incenso rappresenta le loro preghiere. (Rivelazione 5:8; Salmo 141:1, 2) Evidentemente, quindi, il silenzio simbolico in cielo serve a far udire le preghiere dei santi che sono sulla terra.

      4, 5. Quali sviluppi storici ci aiutano a determinare il periodo di tempo corrispondente alla simbolica mezz’ora di silenzio?

      4 C’è modo di determinare quando avvenne questo? Sì, esaminando il contesto e gli sviluppi storici della fase iniziale del giorno del Signore. (Rivelazione 1:10) Gli avvenimenti terreni degli anni 1918 e 1919 corrispondono molto bene alla scena descritta in Rivelazione 8:1-4. Nei 40 anni che precedettero il 1914, gli Studenti Biblici — com’erano allora chiamati i testimoni di Geova — avevano annunciato intrepidamente che in quell’anno sarebbero scaduti i tempi dei Gentili. I drammatici avvenimenti del 1914 diedero loro ragione. (Luca 21:24, Nardoni; Matteo 24:3, 7, 8) Ma molti di loro erano anche convinti che nel 1914 sarebbero stati portati da questa terra alla loro eredità celeste. Questo non avvenne. Al contrario, durante la prima guerra mondiale dovettero affrontare un periodo di intensa persecuzione. Il 31 ottobre 1916 morì il primo presidente della Società (Watch Tower), Charles T. Russell. Poi, il 4 luglio 1918, il nuovo presidente, Joseph F. Rutherford, e sette altri rappresentanti della Società furono portati nel penitenziario federale di Atlanta (Georgia, USA), essendo stati ingiustamente condannati a lunghe pene detentive.

      5 I sinceri cristiani della classe di Giovanni erano perplessi. Cosa voleva Dio che facessero ora? Quando sarebbero stati portati in cielo? Nella Torre di Guardia (inglese) del 1º maggio 1919 apparve un articolo intitolato “La mietitura è finita: cosa seguirà?”. Esso rispecchiava questo stato di incertezza e incoraggiava i fedeli a continuare a perseverare, aggiungendo: “Riteniamo si possa ora dire che la mietitura della classe del regno è un fatto compiuto, che tutti i suoi componenti sono stati dovutamente suggellati e che la porta è chiusa”. Durante quel difficile periodo, le fervide preghiere della classe di Giovanni ascendevano come nel fumo di una grande quantità d’incenso. E le loro preghiere venivano ascoltate!

      Fuoco scagliato sulla terra

      6. Cosa avviene dopo il silenzio in cielo, e in risposta a che cosa?

      6 Giovanni dice: “Ma subito l’angelo prese il vaso dell’incenso, e lo riempì del fuoco dell’altare e lo scagliò sulla terra. E ne seguirono tuoni e voci e lampi e un terremoto”. (Rivelazione 8:5) Dopo il silenzio, c’è un’improvvisa e drammatica ripresa delle attività! Questo è evidentemente in risposta alle preghiere dei santi, poiché tutto ciò si verifica quando del fuoco viene preso dall’altare dell’incenso. Nel 1513 a.E.V., al monte Sinai, tuoni e lampi, un forte rumore, fuoco e il tremore del monte contrassegnarono il fatto che Geova stava rivolgendo la sua attenzione al suo popolo. (Esodo 19:16-20) In modo analogo, le manifestazioni simili riferite da Giovanni indicano che Geova rivolge la propria attenzione ai suoi servitori sulla terra. Ma ciò che Giovanni osserva è presentato in segni. (Rivelazione 1:1) Come devono quindi interpretarsi oggi i simbolici fuoco, tuoni, voci, lampi e terremoto?

      7. (a) Quale fuoco simbolico accese Gesù sulla terra durante il suo ministero? (b) In che modo i fratelli spirituali di Gesù accesero un fuoco nella cristianità?

      7 In un’occasione Gesù disse ai suoi discepoli: “Io sono venuto ad accendere un fuoco sulla terra”. (Luca 12:49) Gesù accese veramente un fuoco. Con la sua zelante predicazione fece del Regno di Dio la contesa principale che il popolo ebraico doveva affrontare, e questo accese un’infuocata controversia in tutta quella nazione. (Matteo 4:17, 25; 10:5-7, 17, 18) Nel 1919 i fratelli spirituali di Gesù sulla terra, la piccola schiera di cristiani unti sopravvissuti ai difficili giorni della prima guerra mondiale, accesero un fuoco simile nella cristianità. Nel settembre di quell’anno lo spirito di Geova fu particolarmente evidente allorché i suoi leali Testimoni convennero a Cedar Point (Ohio, USA) da località vicine e lontane. Joseph F. Rutherford, che di recente era stato scarcerato e che di lì a poco avrebbe visto cadere tutte le accuse mosse contro di lui, si rivolse coraggiosamente a quell’assemblea, dicendo: “In ubbidienza al comando del nostro Signore, e riconoscendo che è nostro privilegio e dovere combattere contro le roccheforti dell’errore che così a lungo hanno tenuto prigioniero il popolo, la nostra determinazione era ed è quella di annunciare il veniente glorioso regno del Messia”. La contesa principale è quella relativa al Regno di Dio!

      8, 9. (a) Come descrisse Joseph Rutherford lo stato d’animo e il desiderio del popolo di Dio durante i difficili anni della guerra? (b) In che modo fuoco fu scagliato sulla terra? (c) Quali tuoni, voci, lampi e terremoto si sono verificati?

      8 Riferendosi alle recenti difficoltà incontrate dal popolo di Dio, l’oratore disse: “L’attacco nemico è stato così spietato che molti componenti dell’amato gregge del Signore sono rimasti attoniti e paralizzati dallo stupore, pregando il Signore e attendendo che facesse conoscere la sua volontà. . . . Ma, nonostante il temporaneo scoraggiamento, c’era l’ardente desiderio di proclamare il messaggio del regno”. — Vedi La Torre di Guardia (inglese) del 15 settembre 1919, p. 280.

      9 Nel 1919 quel desiderio fu esaudito. Questo piccolo ma attivo gruppo di cristiani cominciò ad ardere, spiritualmente parlando, per iniziare una campagna di predicazione mondiale. (Confronta 1 Tessalonicesi 5:19). Fuoco fu scagliato sulla terra nel senso che il Regno di Dio fu reso una questione scottante, e tale continua ad essere! Il silenzio fu sostituito da forti voci che facevano risuonare con chiarezza il messaggio del Regno. Tonanti avvertimenti biblici furono proclamati a gran voce. Come lampi di luce, dalla profetica Parola di Geova rifulsero bagliori di verità, e il reame religioso fu scosso dalle fondamenta stesse come da un poderoso terremoto. La classe di Giovanni comprese che c’era un’opera da compiere. E quell’opera continua tuttora ad estendersi fulgidamente in tutta la terra abitata! — Romani 10:18.

      Preparazione per gli squilli di tromba

      10. Cosa si preparano a fare i sette angeli, e perché?

      10 Giovanni prosegue dicendo: “E i sette angeli con le sette trombe si prepararono a suonarle”. (Rivelazione 8:6) Cosa significa il suono di queste trombe? Ai giorni di Israele, gli squilli di tromba servivano a segnalare giorni importanti o avvenimenti notevoli. (Levitico 23:24; 2 Re 11:14) Allo stesso modo, gli squilli di tromba che Giovanni sta per udire richiameranno l’attenzione su questioni di vitale importanza.

      11. In quale opera preparatoria sulla terra fu attivamente impegnata la classe di Giovanni dal 1919 al 1922?

      11 Mentre si preparavano a suonare le loro trombe, gli angeli dirigevano senz’altro anche un’opera preparatoria sulla terra. Dal 1919 al 1922 la ravvivata classe di Giovanni fu impegnata a riorganizzare il ministero pubblico e a incrementare le attività di stampa. Nel 1919 la rivista L’Età d’Oro, oggi chiamata Svegliatevi!, era stata presentata come “un periodico di fatti, speranza e convinzione”, uno strumento paragonabile a una tromba che avrebbe svolto un ruolo determinante nello smascherare l’ingerenza della falsa religione nella politica.

      12. Cosa preannuncia ciascuno squillo di tromba, che ci ricorda quale avvenimento dei giorni di Mosè?

      12 Come vedremo ora, ciascuno degli squilli di tromba preannuncia una scena drammatica in cui terribili piaghe colpiscono porzioni della terra. Alcune di queste piaghe ci ricordano quelle che Geova mandò per punire gli egiziani ai giorni di Mosè. (Esodo 7:19–12:32) Esse furono espressioni del giudizio di Geova contro

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