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  • g89 8/7 pp. 13-15
  • Fumo: Il punto di vista cristiano

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  • Fumo: Il punto di vista cristiano
  • Svegliatevi! 1989
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  • Amore di Dio e del prossimo
  • Perché hanno smesso?
  • Ne vale la pena?
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Svegliatevi! 1989
g89 8/7 pp. 13-15

Fumo: Il punto di vista cristiano

OVVIAMENTE la Bibbia non menziona né il tabacco né il fumo, visto che nell’antico Medio Oriente erano sconosciuti. Infatti la pianta del tabacco è oriunda dell’America Meridionale, del Messico e delle Indie Occidentali, e fu introdotta nel resto del mondo solo a metà del XVI secolo.

Significa questo che la Bibbia non dica nulla che abbia attinenza col fumo? Tutt’altro. Essa enuncia chiaramente princìpi che hanno un’applicazione universale e indicano la condotta da seguire. Quali sono alcuni di questi princìpi basilari?

Amore di Dio e del prossimo

La principale forza motivante del cristiano dev’essere ciò che disse Gesù: “‘Devi amare Geova tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua forza e con tutta la tua mente’, e, ‘il tuo prossimo come te stesso’”. — Luca 10:27.

Come si può amare Dio con tutto il cuore, l’anima, la mente e la forza se si intaccano deliberatamente le proprie facoltà con un’abitudine, un vizio, che conduce a malattie e morte premature? Come si mostra di apprezzare il divino dono della vita se si aspira una droga che dà luogo ad assuefazione come la nicotina? Dio ha dato “a tutti la vita e il respiro”. (Atti 17:24, 25) Dovremmo contaminare il respiro che Dio ci ha dato? Dal punto di vista di Dio è veramente un vizio, un’“abitudine inveterata e [una] pratica costante di ciò che è male”. — Il Nuovo Zingarelli, XI ediz.

Come si può dire che chi fuma mostri amore per il prossimo quando l’alito pesante del fumatore e il fumo contaminano gli abiti e l’aria tutt’intorno? Che dire dei vicini più prossimi del fumatore, il coniuge e i figli? È una dimostrazione d’amore seguire una condotta che potrebbe portare a una morte precoce, lenta e dolorosa di cui essi devono essere spettatori? Si mostra considerazione cristiana per gli altri obbligandoli a fumare loro malgrado, aspirando le esalazioni venefiche del fumatore? Non è strano che l’orto botanico di Blanes, in Spagna, abbia la pianta del tabacco nella sezione delle piante velenose!

Che dire dell’amore di se stessi? È giusto amare se stessi fino al punto di aver cura della propria salute fisica, mentale e spirituale. L’apostolo Paolo dichiarò che “nessun uomo odiò mai la propria carne, ma la nutre e ne ha tenera cura”. Si mostra amore per se stessi praticando un vizio che mina lentamente la salute? — Efesini 5:28, 29.

Geova Dio ha promesso che ci saranno ‘nuovi cieli e nuova terra in cui deve dimorare la giustizia’. (2 Pietro 3:13) Sarà un nuovo mondo pulito, senza alcuna forma di inquinamento. Allora il fumo non sarà permesso e nemmeno desiderato; quindi perché fumare adesso? A questo proposito si applica logicamente il consiglio di Paolo: “Poiché abbiamo queste promesse, diletti, purifichiamoci dunque da ogni contaminazione di carne e di spirito, perfezionando la santità nel timore di Dio”. (2 Corinti 7:1) La nicotina contamina letteralmente la carne. Il fumo rende impossibile al cristiano presentare il suo corpo a Dio “in sacrificio vivente, santo, accettevole a Dio, sacro servizio con la [sua] facoltà di ragionare”. (Romani 12:1) La facoltà di ragionare dice che il fumo è nocivo e va contro i princìpi cristiani. Per chi vuole piacere a Dio questo è dunque il motivo principale per smettere di fumare.

Perché hanno smesso?

Nel mondo ci sono milioni di persone che hanno smesso di fumare. Si può smettere. Ma come? Cosa occorre? Un forte motivo. Nel caso di molti, questo motivo è la salute, il rispetto di sé e l’amore per la famiglia. Ma altri hanno anche un motivo religioso: il desiderio di piacere a Dio.

Che dire dunque di Ray, Bill, Amy e Harley, menzionati nel secondo articolo? Perché hanno smesso di fumare?

Bill, che prima era un artista barbuto e capellone, studiò la Bibbia con i testimoni di Geova. E poi? “Decisi che volevo avere l’approvazione di Dio e servirlo con corpo e mente puri. Diedi un taglio al fumo. Non cessai gradualmente. Il 1º gennaio 1975 tirai l’ultima boccata da una sigaretta e poi gettai via il pacchetto. Da allora la mia salute è migliorata. Soffro ancora un po’ di enfisema. Ma da quando ho smesso di fumare perfino la mia percezione dei colori è migliorata”.

Amy, l’infermiera professionale, spiega come ha smesso. “Ho assistito a interventi a cuore aperto e ho visto polmoni di ogni genere: rosa e sani, scuri e avvelenati. Anche se vedevo quei polmoni orribilmente malati, che sembravano impregnati di pepe nero, non smettevo ugualmente di fumare. Ingannavo me stessa, dicendomi: ‘Sei ancora giovane. A te non succederà’.

“Poi nel 1982 sentii il bisogno di mettere ordine nella mia vita e cominciai a studiare la Bibbia con i Testimoni. Anche se abitavo presso una Testimone, me ne andavo in terrazza a fumare di nascosto! Così dovetti ingaggiare una lotta con me stessa. Pregai a lungo e con fervore. Ma una volta presa la decisione fu facile. I primi due giorni mi misero a dura prova, ma la preghiera costante fu ciò che mi aiutò a uscirne”.

Harley, l’ex pilota della Marina, fece fatica a liberarsi dell’assuefazione alla nicotina. “Cercai di smettere gradualmente, ma non funzionò. Poi quando decisi che volevo battezzarmi come testimone di Geova, smisi di colpo. Per due o tre giorni fu tremendo. Ero nervoso, teso e arrabbiato. Quanto desideravo una sigaretta! Poi un Testimone mi diede degli ottimi consigli. ‘Quando senti il desiderio della sigaretta, quello è il momento di pregare Geova perché ti aiuti’. Funzionò. Un altro pensiero che mi colpì fu: ‘Potrei immaginare Gesù con una sigaretta in bocca?’ Era fuori questione. Ma mi rendo conto che chi fuma ha bisogno di un forte motivo per smettere. Ero solito dire a mia madre: ‘Mamma, danneggio solo me stesso’. In realtà danneggiavo anche lei, in più di un modo”.

Neppure per Ray, l’ex timoniere della Marina, fu facile smettere di fumare. “Prima di conoscere i testimoni di Geova avevo cercato varie volte di smettere, ma non c’ero mai riuscito. Stavo sempre in mezzo a gente che fumava ed era difficile rifiutare la sigaretta che mi veniva offerta. Ma quando conobbi la verità della Bibbia, desiderai servire Geova, come aveva fatto Cristo. Così smisi in un giorno. Per due settimane fu una sofferenza. Il mio corpo chiedeva la nicotina. Ma che differenza! All’improvviso avevo di nuovo energie illimitate. Mi sentivo bene. Ero di nuovo padrone della situazione”.

Ne vale la pena?

Il buon senso suggerisce di abbandonare qualsiasi pratica nociva. Ma quando si parla di fumo, è troppo poco dire che è nocivo. È letale, mortifero. È velenoso. Patrick Reynolds, erede di una fortuna accumulata col tabacco, nella sua deposizione davanti a una sottocommissione del Congresso americano ha detto: “Credo che la pubblicità delle sigarette equivalga a promuovere la vendita di un prodotto tossico e che sia morale, giusto e appropriato eliminare tutta la pubblicità delle sigarette”.

Per i cristiani che desiderano avere l’approvazione di Dio, è senz’altro morale, giusto e appropriato eliminare dalla propria vita non solo la pubblicità del tabacco, ma qualsiasi prodotto del tabacco. Sigarette (“sicure” e non), sigari, tabacco da pipa e da fiuto: tutte queste sostanze provengono dalla stessa pianta velenosa contenente nicotina: quella del tabacco. E non ne avete bisogno per dimostrare di ‘aver fatto molta strada’ o per provare gioia e piacere nella vita. Avvelenarsi non è indice di raffinatezza, qualunque cosa vi dicano i venditori di malattie e di morte!

[Riquadro a pagina 15]

Rinunciano al commercio del tabacco

Nel 1875 R. J. Reynolds fondò nella North Carolina (USA) una casa produttrice di tabacco da masticare. Nel 1913 fecero la loro prima sigaretta: la Camel. Gli affari prosperarono e negli Stati Uniti questa casa divenne seconda solo alla Philip Morris per vendite di sigarette ed entità di guadagni. Il pronipote del fondatore è Patrick Reynolds, ora poco più che quarantenne. Dopo aver fumato per 15 anni, fece scoppiare una bomba nel mondo del tabacco.

Nel 1986 comparve davanti a una sottocommissione del Congresso americano per deporre contro il fumo! Da allora ha partecipato regolarmente alle campagne contro l’uso di tabacco. Da cosa è nata la sua avversione per il prodotto che ha fatto la fortuna della sua famiglia? Ricordare che da ragazzo ha visto suo padre, un forte fumatore, morire lentamente di enfisema. Patrick ha detto: “I ricordi che ho di mio padre sono tutti di un uomo sempre col fiato grosso e che contava i giorni che gli restavano da vivere”.

Patrick decise di fare qualcosa di concreto riguardo alla sua vita. “Capii che potevo cambiare le cose e fare qualcosa di utile nella vita”. Disse che continuare a promuovere la vendita di prodotti di cui è dimostrata la nocività sarebbe stato “chiaramente immorale”.

“Se la mano che un tempo mi nutriva è l’industria del tabacco, allora la stessa mano ha ucciso milioni di persone e continuerà a ucciderne altri milioni se la gente non prenderà coscienza dei pericoli delle sigarette”. — The New York Times, 25 ottobre 1986.

David Goerlitz è il modello diventato famoso grazie alla pubblicità delle sigarette Winston. Ha smesso di fare pubblicità alle sigarette e ora è un portavoce della Società Americana contro i Tumori. Cosa lo ha fatto cambiare? In un’intervista televisiva trasmessa il 29 dicembre 1988 disse: ‘Sono andato a trovare mio fratello malato di cancro in un ospedale di Boston. Ho visto da vicino gli effetti del mio lavoro: malati di tumore che soffrivano a causa del fumo. Ho visto gli effetti devastanti sulle vittime del fumo e sulle vittime delle vittime, i familiari. Ho visto uomini sui quarant’anni senza capelli, con tubi infilati nella gola e nello stomaco. Mi sono sentito colpevole e ho deciso di smettere di fare pubblicità al tabacco’.

[Immagine a pagina 14]

“Ho assistito a interventi a cuore aperto e ho visto polmoni di ogni genere”

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